Quaderno Borgoantico n° 13 - associazione Borgoantico
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Quaderni del <strong>Borgoantico</strong> <strong>13</strong> 5<br />
“La natura è qua e là selvaggia e<br />
quasi ammansata dal mite imperio<br />
del cielo: e tra l’orrido appare<br />
d’un tratto l’ameno, come tra i<br />
monti ignudi di Rovereto la valle<br />
Lagarina si stende dilettosa, e l’Adige<br />
l’accarezza possente fiume ed<br />
ameno.”<br />
Così il letterato Nicolò Tommaseo<br />
nel romanzo Fede e Bellezza, il suo<br />
capolavoro pubblicato nel 1840,<br />
ricorda il paesaggio lagarino “dilettoso”<br />
quale doveva presentarsi a un<br />
visitatore dei suoi tempi. Panorami<br />
incontaminati che lo scrittore dalmata<br />
aveva imparato ad amare in<br />
occasione delle sue visite all’amico<br />
abate-filosofo Antonio Rosmini.<br />
È interessante scoprire come altre<br />
celebrazioni dei paesaggi della<br />
valle Lagarina, a tratti si direbbero<br />
quasi idilliche se non ispirate da<br />
innamoramento, siano state scritte,<br />
sincronizzate al tramonto di quel<br />
medesimo anno 1840, da un coetaneo<br />
del Tommaseo, l’imperial<br />
regio pittore di corte Eduard Gurk<br />
(1801-1841) e pubblicate sulle<br />
pagine di un fortunato periodico<br />
culturale viennese, la “Theater-<br />
Zeitung”. Paesaggista d’eccezione,<br />
magistrale cronista storico, Eduard<br />
Gurk è artista considerato, accanto<br />
a Rudof Alt, il maggior esponente<br />
del Biedermeier. Le opere di<br />
entrambi sono annoverate tra i gioielli<br />
delle collezioni dell’Albertina<br />
a Vienna.<br />
Appena trentenne, Gurk era stato<br />
chiamato presso la corte di Ferdinando<br />
I d’Asburgo, su sollecitazione<br />
del cancelliere Metternich,<br />
e qui si confermò come raffinatissimo<br />
e stupefacente cronista in<br />
acquetinte e acquarelli dei pellegrinaggi<br />
e dei viaggi dell’imperatore<br />
Ferdinando. Il “k.k. Hofkam-<br />
L’imperial-regio pittore di corte<br />
Eduard Gurk e Villa Lagarina<br />
Paolo Cont<br />
mer-Maler” ha documentato con<br />
le sue opere, tra l’altro, i viaggi per<br />
le incoronazioni dell’imperatore a<br />
re d’Ungheria nel 1830 in Bratislava,<br />
a re di Boemia, in Praga, nel<br />
1836, e a re del Lombardo-Veneto<br />
a Milano nel 1838.<br />
Eduard Gurk giunse a Villa Lagarina<br />
nell’autunno del 1840, esattamente<br />
la sera del 15 ottobre. A<br />
Villa Lagarina l’imperial-regio pittore<br />
Gurk soggiornò a lungo felicemente:<br />
per ben sette settimane fu<br />
ospite dei baroni Moll prima di dar<br />
vela, salpando il 12 dicembre 1840<br />
dall’arsenale di Venezia, al suo<br />
ultimo viaggio verso il Libano, la<br />
Siria, e raggiungere quindi a cavallo<br />
Gerusalemme dove, aggredito<br />
dalla peste, si spense il 31 marzo<br />
1841.<br />
Ecco cosa si legge in una delle lettere<br />
- la terza - che quasi in veste<br />
d’inviato speciale, il pittore di corte<br />
Eduard Gurk dedicava alla importante<br />
platea di lettori della viennese<br />
“Theater-Zeitung”, datandola<br />
17 novembre 1840, in “Villa bei<br />
Roveredo”:<br />
“Fu impiegato un giorno intero a<br />
conoscere i dintorni di Villa e scegliere<br />
i punti d’osservazione per<br />
Il traghetto (pòrt) di Villa Lagarina in un acquerello del pittore Eduard Gurk