06.06.2013 Views

Quaderno Borgoantico n° 13 - associazione Borgoantico

Quaderno Borgoantico n° 13 - associazione Borgoantico

Quaderno Borgoantico n° 13 - associazione Borgoantico

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Quaderni del <strong>Borgoantico</strong> <strong>13</strong> 25<br />

Le vicende di Maria Elisabetta<br />

Marzani di Villa Lagarina,<br />

salesiana professa claustrale del<br />

Monastero della Visitazione di<br />

Rovereto, che assunse il nome di<br />

Suor Maria Teresa (1738-1802)<br />

Maria Elisabetta Marzani nacque a<br />

Villa Lagarina il 3 novembre 1738<br />

da Giovanni Battista Adamo figlio<br />

di Federico e da Elisabetta Panizza<br />

originaria di Taio (Val di Non).<br />

Maria Elisabetta era la sestogenita<br />

di una nidiata di ben 12 figli, composta<br />

da cinque femmine e di sette<br />

maschi, dei quali ben tre si diedero<br />

alla vita religiosa; qui incontreremo<br />

il terzogenito Giovanni Federico,<br />

poi padre Isidoro (1723-1810),<br />

e il settimogenito Pietro Ferdinando<br />

(1738-1810) sacerdote “sine<br />

cura”, detto, secondo l’uso, abate.<br />

Ancora bambina, Maria Elisabetta<br />

lasciò la casa di Villa Lagarina per<br />

entrare in collegio presso le suore<br />

Agostiniane di Verona, dove fu<br />

educata. In seguito entrò come religiosa<br />

nel Monastero delle Salesiane<br />

della Visitazione di Rovereto.<br />

Nel 1757, a vent’anni, Maria Elisabetta<br />

Marzani pronunciò i voti solenni<br />

della professione religiosa assumendo<br />

il nome di suor Maria Teresa.<br />

Tra le sue funzioni si citano quella di<br />

corista e di maestra di scuola. Risulta<br />

che sia stata anche “dispensiera”.<br />

In un documento del 27 aprile 1763,<br />

dove si elencano 20 Salesiane presenti<br />

nel Monastero della Visitazione<br />

di Rovereto, si cita “suor Teresa<br />

Marzani di Villa Lagarina”. Qualche<br />

anno dopo, nell’atto visitale del<br />

1768, suor Maria Teresa Marzani<br />

vien detta “Praefecta scrupolosa”.<br />

Suor Maria Teresa Marzani di Villa<br />

Lagarina era attiva nel Monastero<br />

salesiano di Rovereto anche nel<br />

1796 quando, di fronte al pericolo<br />

dell’imminente invasione francese<br />

del Tirolo, il 20 maggio, giunse<br />

alle Salesiane di Rovereto l’ordine,<br />

emesso dal Capitano di Circolo ai<br />

Confini d’Italia Sigismondo de<br />

Moll, di abbandonare il convento<br />

che veniva occupato dai militari<br />

austriaci e di emigrare in Valsugana.<br />

Lo stesso ordine venne imparti-<br />

to alle Fraile Inglesi che in quel<br />

tempo occupavano il Monastero di<br />

Santa Croce nel territorio di Lizzana,<br />

del quale ora, a ricordo, resta il<br />

“Prà de le Moneghe”. Anche loro<br />

dovettero abbandonare “il convento<br />

che necesita per uso militare”.<br />

In quel tempo di guerra non fu<br />

possibile trovare “calessi bastanti<br />

per il loro trasporto” per cui il<br />

Consiglio Civico ebbe l’ordine di<br />

provvederle di “carri da coprirsi<br />

con tende a rotondo per le persone<br />

e di semplici carri per il bagaglio”.<br />

Nell’ordine si precisava che “per le<br />

spese di viaggio le suore suppliscano<br />

del lor proprio, salvo di chiedere<br />

in seguito il rimborso”.<br />

Le Salesiane, in particolare, dopo<br />

una breve sosta a Trento presso il<br />

convento delle Orsoline, furono<br />

accolte in Castel Ivano, un luogo che<br />

da subito apparve poco accogliente<br />

“perché nido di topi e ragni”.<br />

Ma a questo punto passiamo la<br />

parola alla stessa madre Maria<br />

Teresa Marzani che ci offre una<br />

viva immagine di quanto accadde<br />

a Castel Ivano.<br />

Nell’Archivio Marzani di Villa<br />

Lagarina esistono infatti due lettere<br />

di questa suora che qui di seguito<br />

trascrivo. Una è diretta al fratello<br />

padre Isidoro dei frati di San Rocco<br />

di Rovereto, in quel momento sfollato<br />

a Villa Lagarina, essendo stato<br />

il convento requisito dal Governo<br />

per collocarvi i militari; l’altra è<br />

diretta al fratello sacerdote Pietro<br />

Ferdinando.<br />

Al Molto R.do. Padre<br />

Colendissimo il Padre Isidoro<br />

Riformato di S. Francesco – Villa<br />

Viva Gesù !<br />

Padre Fratello Carissimo<br />

Nell’afligente grande situazione<br />

in cui sono mi consolò moltissimo<br />

le preggiate sue righe. Godo<br />

sommamente che il Fratello Don<br />

Pietro sia felicemente rittornato.<br />

Mi accora non pertanto la partenza<br />

delle nipoti, temendo per questo<br />

che il pericolo sia grande; qui<br />

pure la Paura è universale dimodo<br />

che ognuno pensa a fuggire, ed a<br />

principio mettono le loro robbe<br />

in salvo e ne pure noi siamo sicure<br />

di restare in Castello; quanto a<br />

me vivo tranquilla confidata nella<br />

Divina Provvidenza e nella promessa<br />

di Don Pietro di venire a levarmi<br />

allorché vedesse evidente pericolo.<br />

In tanto mi raccomando nei<br />

suoi santi sacrifici acciò possi in<br />

tutto fare l’amabilissima volontà<br />

di Dio che altro non bramo.<br />

La mia onoratissima madre<br />

Superiora e tutte le sorelle particolarmente<br />

la mia compagna di viaggio<br />

le ricambiano i complimenti<br />

e nel mio particolare riverisco la<br />

Felicita e tutti di Famiglia, nel<br />

mentre che, pregandola di benedirmi,<br />

con tutta la stima ed affettuoso<br />

rispetto, sono nel Sacro Cuore di<br />

Gesù.<br />

Dal Castel d’Ivano<br />

5 Giu. 1796<br />

Vostra Aff.ssima sorella.<br />

Maria Teresa Marzani<br />

della Visitazione di Santa Maria<br />

Dio sia Benedetto.<br />

Più drammatico è il contenuto della<br />

seconda lettera spedita da Strigno<br />

il 23 settembre 1796 al fratello don<br />

Pietro Ferdinando a Villa Lagarina.<br />

Viva Gesù Signor fratello stimatissimo<br />

avendovi scritto in circa la metà<br />

d’Agosto senza mai più avere ricevuta<br />

risposta essendo fra questo<br />

tempo di intervalo successe tante<br />

disgrazie così che avemo inteso<br />

allorché i Francesi erano venuti<br />

in Roveredo, il nostro buon veturino<br />

che ci aveva di quà condote<br />

in castello, non mancò di trovarci<br />

con una sua carozza per condurci<br />

ai confini di Venezia se avesimo<br />

voluto, 4 nostre care sorelle ne<br />

profitarono facendosi condurre a<br />

Feltre ai sei di settembre.<br />

[La] nostra onoratissima Madre<br />

per facilitare in caso di bisogno la

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!