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Quaderno Borgoantico n° 13 - associazione Borgoantico

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a ragione, di essere pagato. Solo<br />

a seguito di un’azione giudiziaria,<br />

Braga si decise di onorare i propri<br />

impegni. In seguito vi fu la produzione<br />

de I bambini ci amano.<br />

In questa occasione, a Braga si<br />

associarono Paolo Pannaccio, 16<br />

condanne per assegni a vuoto e<br />

una per lesioni personali, e Luigi<br />

Fusai si rivolse all’avvocato Canestrini<br />

affinché assumesse la difesa<br />

del socio. Ancora una volta però, il<br />

legale roveretano ebbe il suo daffare<br />

per vedere onorata la propria<br />

parcella. Nonostante le reiterate<br />

richieste di pagamento restassero<br />

inevase, al Canestrini continuava<br />

ad essere richiesta una difesa legale<br />

“attiva” da parte del Fusai. Si<br />

giunse così fino all’aprile del 1955,<br />

quando Canestrini, stufo di vedersi<br />

preso in giro dai due complici che<br />

si scaricavano la colpa l’uno con<br />

l’altro per la mancata soddisfazione<br />

delle richieste di pagamento, li<br />

denunciò. Il mese seguente vi fu<br />

la sentenza: Braga venne assolto,<br />

in quanto aveva raggiunto preventivamente<br />

un accordo con Canestrini;<br />

Pennaccio e Fusai invece<br />

candannati a 5 mesi di reclusione e<br />

4.000 lire di multa a testa.<br />

I guai giudiziari de I bambini ci<br />

amano si protrassero a lungo. Nel<br />

1960 il produttore Mario Braga<br />

venne chiamato a rispondere di<br />

truffa continuata e duplice insolvenza<br />

fraudolenta per alcuni fatti<br />

risalenti al 1954, cioè all’epoca in<br />

cui si stava girando la pellicola.<br />

In quel periodo l’autotrasportatore<br />

di Villa Lagarina, Faustino<br />

Baldo (del quale abbiamo parlato<br />

proprio nelle pagine precedenti),<br />

venne ingaggiato dai produttori<br />

del film per trasportare del<br />

materiale da Villa a Cei. Ebbene,<br />

Baldo non vide neanche l’ombra<br />

del compenso pattuito. Stessa<br />

sorte toccò a Sofia Conzatti<br />

Scrinzi, che gestiva l’albergo<br />

Venezia e al signor Alberto Baldessari,<br />

proprietario dell’albergo<br />

“Al ponte” di Villa Lagarina.<br />

In queste due strutture alloggiarono<br />

i componenti della troupe nel<br />

periodo delle riprese. Mario Braga<br />

venne comunque amnistiato per le<br />

tre imputazioni.<br />

Scheda tecnica: “I bambini ci<br />

amano”<br />

Origine e data: Italia 1954<br />

Produzione : Mario Braga<br />

Distribuzione: indipendenti regionali<br />

Regia: Enzo Della Santa<br />

Interpreti: Roberto Maffei (Sandro);<br />

Otello Seno ( don Luigi);<br />

Mirto Trivelli ( l’’ingegnere); Gina<br />

Dal Lago; Varo Soleri (il farmacista),<br />

Alberto Albertani (il sindaco);<br />

Amalia Gottardi (la nonna); Roberto<br />

Biondi; Katia Loritz; Moira Cei;<br />

Carlo Loraine;<br />

Soggetto : Mario Braga<br />

Sceneggiatura : Enzo Della Santa,<br />

Varo Soleri , Enzo Luparelli<br />

Fotografia: Carlo Filippini<br />

Musiche: Pietro Barletta<br />

Montaggio: Enzo Luparelli<br />

Aiuto Regista: Franco Scantamburlo<br />

Durata: 80’<br />

Trama<br />

Paolo, un ingegnere che vive con<br />

la sua famiglia in una piccola<br />

città del trentino,viene colpito da<br />

una grave sventura . Sua moglie<br />

muore improvvisamente in seguito<br />

ad un attacco cardiaco: questa<br />

perdita repentina è dolorosissima<br />

per lui e per il figlioletto sandro.<br />

Dopo qualche tempo giunge nella<br />

piccola città una ragazza venuta<br />

dal capoluogo: si tratta di una rappresentante<br />

di una grande casa di<br />

moda. Paolo fa conoscenza della<br />

ragazza e tra i due nasce un sentimento<br />

di reciproca simpatia, che<br />

si trasforma ben presto in amore.<br />

La loro relazione sentimentale<br />

provoca nel piccolo centro com-<br />

Quaderni del <strong>Borgoantico</strong> <strong>13</strong><br />

menti e maldicenze, delle quali,<br />

malgrado gli ammonimenti di don<br />

Luigi, il parroco, si fa volentieri<br />

propagatore il locale farmacista. Il<br />

piccolo Sandro assume un atteggiamento<br />

decisamente ostile di<br />

fronte alla donna che suo padre<br />

mostra di amare teneramente; ma<br />

questo non impedisce a Paolo di<br />

sposarla, benché il piccolo abbia<br />

accentuato l’ostilità fino al punto<br />

di scappare di casa, rifugiandosi<br />

dalla nonna. Iniziata sotto questi<br />

auspici, la vita famigliare diventa<br />

ben presto assai difficile, dato che<br />

Sandro non vuole assolutamente<br />

accettare la nuova mamma e trascura<br />

lo studio. In seguito ad una<br />

scenata, la giovane moglie abbandona<br />

la casa del marito, lasciando<br />

Paolo in preda alla disperazione.<br />

In tali condizioni d’animo, l’ingegnere<br />

incomincia a trascurare il<br />

suo lavoro e si da al bere. Un bel<br />

giorno Sandro parte e va a trovare<br />

la matrigna che induce a tornare<br />

a casa con lui. Mentre giungono<br />

al paese, i due sono vittime di un<br />

incidente, provocato da una mina<br />

fatta brillare dagli operai di Paolo.<br />

Intuito il pericolo, la donna protegge<br />

con il suo corpo quello del<br />

ragazzo. Per fortuna non si tratta<br />

di cosa grave : lei è solo svenuta.<br />

Viene chiamato Paolo e tra i due<br />

coniugi, promossa dall’amore del<br />

piccolo Sandro, ha luogo la riconciliazione.<br />

Nota<br />

Gran parte delle notizie e le due<br />

foto riportate nel presente articolo<br />

sono tolte dalla pubblicazione<br />

di Mauro Bonetto: “Come si gira<br />

bene in Trentino. Più di cento anni<br />

di set cinematografici in Trentino”,<br />

Edizioni Provincia Autonoma di<br />

Trento, Trento, 2008.<br />

Un sentito ringraziamento a Tiziana<br />

Rusconi di FORMAT, il Centro<br />

Audiovisivi della Provincia Autonoma<br />

di Trento

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