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Quaderno Borgoantico n° 13 - associazione Borgoantico

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<strong>13</strong>6<br />

coltà riscontrate nella guida causate<br />

dalla neve e da un comportamento<br />

a dir poco incivile dei giovani<br />

passeggeri, non faceva che “brontolare”<br />

e minacciare di far scendere<br />

dalla corriera i più scalmanati. Si<br />

ricorda che all’epoca il trasporto<br />

pubblico nella provincia di Trento<br />

era affidato a ditte private; la linea<br />

Rovereto – Villa Lagarina – Pedersano<br />

– Castellano, per esempio, era<br />

appaltata alla ditta De Gaspari.<br />

Lino nel 1965 finisce il servizio<br />

militare e decide di acquistare il<br />

primo camion, un “Tigrotto” O.M.<br />

di seconda mano. Nel frattempo<br />

Giorgio lascia “l’Automoderno”,<br />

dove era impiegato come operaio<br />

specializzato, per lavorare insieme<br />

a Lino, prima con il motocarro, poi<br />

acquistando un camion “Lupetto”<br />

anch’esso della O.M.<br />

Inizia in quel periodo l’attività di<br />

collaborazione, durata per molti<br />

anni, con la ditta edile Leoni.<br />

Lino Ricorda che una delle opere<br />

più significative realizzate all’inizio<br />

degli anni Cinquanta dalla<br />

ditta Leoni di Nogaredo è stata la<br />

strada principale d’entrata di Villa<br />

Lagarina, il tratto che dall’incrocio<br />

semaforico porta al ponte. Tutto il<br />

materiale di riporto per realizzare<br />

il terrapieno della carreggiata è<br />

stato trasportato con il motocarro<br />

dei Baldo, ricorda con orgoglio<br />

Foto di gruppo della famiglia Baldo.<br />

In primo piano da sinistra: Annamaria,<br />

Faustino, Adelina, Renzo; in secondo<br />

piano: Giorgio, Nadia, Giuseppina e Lino<br />

Lino; il materiale veniva prelevato<br />

dall’alveo del torrente Molini<br />

presso l’attuale “parco fluviale” e<br />

scaricato lungo la direttrice per il<br />

ponte.<br />

Nel transitare per quel tratto di strada<br />

si può notare che la carreggiata<br />

è molto più alta delle campagne<br />

circostanti grazie al materiale prelevato<br />

dal torrente “Molini”, ed è<br />

proprio a causa dell’enorme quantità<br />

di materiale prelevato che si<br />

formarono lungo il torrente i “fontanoni”<br />

dove i ragazzi per molti<br />

anni si sono recati a fare il bagno.<br />

La manutenzione dei mezzi veniva<br />

svolta in proprio. Le macchine<br />

erano revisionate costantemente;<br />

Lino e Giorgio non hanno mai portato<br />

un motocarro in officina, tutto<br />

si svolgeva “in casa”: dalla verniciatura,<br />

alle riparazioni, perfino i<br />

pezzi di ricambio del motore venivano<br />

costruiti in proprio, grazie<br />

alla competenza e alla passione che<br />

avevano per il loro lavoro. I Baldo<br />

erano dei veri artisti!<br />

Nella loro lunga attività di trasportatori<br />

non mancarono i momenti pericolosi,<br />

mai però sfociati in incidenti<br />

dalle conseguenze gravi per le persone,<br />

anzi, Lino ricorda con orgoglio<br />

misto a ironia, quella volta che si<br />

ruppero i freni del motocarro carico<br />

di materiale lungo la discesa di Cornalè<br />

a Isera; Lino riuscì ad evitare il<br />

peggio grazie al sangue freddo e alla<br />

sua perizia di guidatore. All’epoca i<br />

freni non avevano ancora il sistema<br />

idraulico, ma le stanghette: il mezzo<br />

si avviò a folle velocità, attraversando<br />

il ponte e la piazza di Borgo<br />

Sacco riuscendo a fermarsi solo<br />

davanti alla Manifattura. Fu un vero<br />

miracolo, nessuno si fece male.<br />

Altro episodio da non poter dimenticare<br />

fu quella volta che nel provenire<br />

da Mori verso Villa, con<br />

il motocarro carico, si staccò una<br />

ruota. Per rientrare Lino inventò<br />

uno stratagemma molto faticoso,<br />

ma che si dimostro valido: mentre<br />

il papà Faustino guidava, Lino lo<br />

seguiva a piedi con un grosso palo<br />

tenuto premuto sul semiasse per<br />

non far uscire nuovamente la ruota.<br />

In questo modo arrivarono a desti-<br />

Quaderni del <strong>Borgoantico</strong> <strong>13</strong><br />

nazione fino a Villa Lagarina.<br />

Il più singolare degli incidenti<br />

avvenne però in Valdiriva, tra i<br />

due motocarri guidati uno da Lino<br />

e l’altro da Giorgio. La stradina di<br />

campagna, tutt’ora percorsa come<br />

“ciclabile”, ha una notevole visibilità,<br />

ciononostante i due mezzi, che<br />

viaggiavano in direzioni opposte,<br />

si strisciarono e si incastrarono con<br />

le maniglie delle portiere. Tutto<br />

si risolse con alcune imprecazioni<br />

reciproche. Le riparazioni dei<br />

mezzi si svolsero ancora in serata,<br />

ovviamente in casa.<br />

Dati anagrafici<br />

Faustino (1904 – 1990) nato a Villa<br />

Lagarina, si sposa una prima volta<br />

con Valeria Tonini, dal matrimonio<br />

nascono due figli: Renzo (1931) e<br />

Giuseppina (1933). Renzo è sposato<br />

a Riva con “Nina” ed hanno una<br />

figlia di nome Franca. Giuseppina<br />

è sposata a Villa Lagarina con Rino<br />

Curti; hanno 3 figli Eddy, Walter e<br />

Gianni.<br />

Nel 1936 muore Valeria, con i<br />

bambini ancora piccoli che vengono<br />

allevati dalla sorella di Valeria:<br />

Adelina Tonini. Faustino si sposa<br />

nuovamente nel 1942 proprio con<br />

Adelina, sua cognata. Dal secondo<br />

matrimonio nascono tre figli: Lino<br />

(1943), Giorgio (1944) e Annamaria<br />

(1946).<br />

Faustino accoglie nella propria<br />

famiglia anche Nadia, figlia di<br />

un’altra sua cognata deceduta di<br />

parto, che alleva e alla quale vuole<br />

bene come e più di una figlia.<br />

Nadia a sua volta si sposa con<br />

Alfonso Prezzi che vive tutt’ora a<br />

Villa Lagarina.<br />

Lino contrae matrimonio con<br />

Emma Piffer, dall’unione nascono<br />

Alessandra (1972) Stefano (1973)<br />

e Monica (1978).<br />

Giorgio si sposa con Luisa Graziola,<br />

dalla quale ha una figlia: Veronica<br />

(1977).<br />

Annamaria (deceduta quest’anno,<br />

nel mese di maggio) si sposa con<br />

Silvano Sega ed hanno due figli<br />

maschi: Tommaso e Nicola.

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