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Quaderno Borgoantico n° 13 - associazione Borgoantico

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126<br />

Timbro della Congregazione generale di<br />

Carità di Villa<br />

ogni Comune farebbe ovviamente<br />

un uso sociale:<br />

Villa, per l’asilo infantile da avviare<br />

nel 1890, secondo il testamento<br />

di G.B. Riolfatti;<br />

Pedersano, metà per la Congregazione<br />

di carità del paese e metà per<br />

l’avvio di una scuola promiscua;<br />

Nogaredo, Brancolino e Sasso per<br />

l’attività della Congregazione di<br />

carità;<br />

Noarna, come base per la fondazione<br />

della Congregazione di carità<br />

del paese, che ancora manca<br />

Inoltre si afferma: abbassiamo l’interesse<br />

sui prestiti dal 5% al 4%.<br />

Per la nomina del nuovo perito<br />

stimatore si è costretti a tirare a<br />

sorte<br />

Lo stimatore Gio Batta Toss ha<br />

fatto sapere, con comunicazione<br />

del 4 novembre 1889, che non<br />

accetterà la riduzione del salario<br />

(16 fiorini e 25 soldi a trimestre,<br />

per un totale di 65 fiorini annui) e<br />

che con il 31 dicembre lascerà libero<br />

il posto. Allora il 26 dicembre<br />

1889 si radunano i rappresentanti<br />

dei Comuni (ne sono presenti 10,<br />

su 12) per la nomina del nuovo<br />

perito. Sono in lizza Bortolo Marzadro,<br />

Antonio Ambrosi e Calza<br />

Giuseppe (del quale abbiamo parlato<br />

in altri “Quaderni” come sarto<br />

e come stimatore di doti). Alla<br />

prima votazione prendono 5 voti<br />

sia Ambrosi che Marzadro. Stessa<br />

cosa alla seconda. Allora si tira a<br />

sorte: Ambrosi è il nuovo perito a<br />

partire dal 1° gennaio 1890. Gli fa<br />

sicurtà un suo fratello.<br />

Durissimi giudizi di Rovereto:<br />

“Il Comune di Villa è<br />

avvezzo ormai a mettere le<br />

mani dappertutto… e vuole<br />

scavalcare tutte le Autorità”<br />

Nella documentazione conservata<br />

nell’Archivio di Stato di Trento si<br />

trova una minuta datata 28 maggio<br />

1890, diretta all’IR sezione di luogotenenza<br />

di Trento, dove opera<br />

un’“Autorità di sorveglianza sulle<br />

fondazione”. La minuta non reca il<br />

luogo di partenza, ma sicuramente<br />

è attribuibile al Capitanato distrettuale<br />

di Rovereto visto che si tratta<br />

appunto di una “brutta copia” che<br />

è conservata tra i documenti archiviati<br />

da quel Capitanato.<br />

L’argomento in discussione è la<br />

richiesta di poter prelevare 8.300<br />

dal capitale del Monte, ma l’occasione<br />

offre a Rovereto la possibilità<br />

di esprimere taglienti e ironici giudizi<br />

su Villa.<br />

Uno di essi suona così: “Per quanto<br />

strano possa sembrare questo<br />

proposito, non sorprende il veduto<br />

concretato dal Comune di Villa<br />

Lagarina che è avvezzo ormai a<br />

mettere le mani dappertutto, e sempre<br />

appoggiato alla propria sfera<br />

d’azione che si vorrebbe avere già<br />

tanto esteso da sorpassare qualunque<br />

altra autorità…”<br />

Qui sorge una domanda: si fa riferimento<br />

solamente alla “rivoluzionaria”<br />

amministrazione Ambrosi, o<br />

si va anche indietro nel tempo (ma<br />

sono cose di quarant’anni prima),<br />

fino al 1848, quando nel nuovo statuto<br />

del Monte di pietà vennero inclusi<br />

i paragrafi che stabilivano che il<br />

capocomune e il I consigliere di Villa<br />

costituissero lo speciale Consiglio di<br />

amministrazione del Monte e che gli<br />

operatori (amministratore e perito)<br />

fossero possibilmente pure di Villa?<br />

Comunque il tono della lettera<br />

Quaderni del <strong>Borgoantico</strong> <strong>13</strong><br />

che Rovereto manda a Trento è il<br />

seguente: questi di Villa vogliono<br />

fare i propri interessi pensando di<br />

poterci gabbare, ma noi abbiamo<br />

indagato…<br />

“Minuziose ricerche fatte da questa<br />

registratura (il Capitanato di Rovereto)<br />

trassero alla luce una copia<br />

degli antichi statuti… non meno<br />

che gli atti del Capitanato Circolare<br />

(di Rovereto) e della Procura<br />

di Nogaredo pertrattati dal 1846 al<br />

1848, epoca in cui si riformò l’istituzione<br />

in parola e si assoggettò alla<br />

sorveglianza governativa (quindi<br />

non più del Giudizio-Tribunale dei<br />

Lodron, che avevano rinunciato al<br />

“potere giudiziario” nel 1842…).”<br />

E negli antichi e nuovi statuti si<br />

stabilisce l’assoluta intangibilità<br />

del capitale…<br />

L’arroganza di Villa, stigmatizzano<br />

dal Capitanato di Rovereto, si può<br />

anche ricavare dall’atto del 15 settembre<br />

1889 in occasione della nomina<br />

del nuovo amministratore: “Come al<br />

solito il Comune di Villa, traendo seco<br />

gli altri, sembra abbia fatte le cose da<br />

sé, e non è pervenuta notizia alcuna<br />

all’I.R. Capitanato né sulla persona<br />

nominata, né sulla eventuale insolidale<br />

fidejussione (cioè la garanzia<br />

mediante ipoteche o mediante sicurtà<br />

di una terza persona).<br />

In conclusione Rovereto propone<br />

“sommessamente” il “respingimento”<br />

della richiesta.<br />

Da Innsbruck si suggerisce di<br />

eliminare l’attività di banco dei<br />

Timbro del 1906 del Giudizio distrettuale<br />

di Villa, ex Nogaredo

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