E - Mare Nostrum
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ITINERARI<br />
De candia, terrazza del<br />
Bastione di S. Remy e<br />
interno del locale<br />
124<br />
DI G IULIA F ONNESU<br />
CAGLIARI: I LOCALI NELLA ROCCIA<br />
Cagliari città bianca si staglia accecante<br />
sul blu cobalto del suo mare, degli stagni,<br />
delle saline infinite. Città pigra,<br />
assonnata, lascia raccontare il suo passato<br />
alle pietre centenarie che, strato su strato,<br />
l’hanno formata. Secoli di storia nei locali che<br />
negli ultimi anni sono stati rimessi a nuovo,<br />
ristrutturati e restituiti a nuova vita: la città<br />
rinasce e si fa bella del suo trascorso, l’antico<br />
ora a Cagliari fa tendenza.<br />
Dalle cisterne fenice scavate nel tufo per la<br />
raccolta e l’incanalazione dell’acqua, riconoscibili<br />
per la forma a bottiglia, allargate e collegate<br />
fra loro in epoca romana per l’approvvigionamento<br />
idrico dell’area cagliaritana, ai<br />
passaggi segreti scavati nella roccia in periodo<br />
sabaudo, alle grandi cave di calcare riutilizzate<br />
durante la seconda guerra mondiale<br />
come rifugi antiaerei. Gli spazi scavati nella<br />
roccia sono tantissimi, nei quartieri storici di<br />
Castello, Marina e Stampace, i lavori di sterro<br />
e recupero lunghi e difficoltosi, ma il risultato<br />
è affascinante. Lo sanno bene i nuovi pionieri<br />
del by night, che abbandonano le tradizionali<br />
formule di ristorazione e bar per osare accostamenti<br />
insoliti fra antico e ultramoderno. Le<br />
problematiche sono tante: i costi di restauro, i<br />
permessi da parte della sovrintendenza, la<br />
lotta all’umidità, alle perdite, alle muffe; la<br />
manutenzione deve essere costante e precisa<br />
e i costi sono elevati, ma l’impatto è di gran<br />
charme.<br />
Sorseggiare un the verde sdraiati sulla cuscineria<br />
marocchina, all’interno di un’enorme<br />
cisterna fenicia perfettamente conservata<br />
(Karel). Perdersi nei meandri del Caffè Sotto<br />
la Torre, passando dalle stanze di una chiesa<br />
del cinquecento, al livello di una corte medievale,<br />
all’imboccatura di una cisterna romana.<br />
Rilassarsi nelle stalle dell’antico Palazzo<br />
Boyle, leggendo passi di un testo del 1937 che<br />
racconta la vita del cantore Alberto de Candia,<br />
riportati sul menu del wine bar. Il De Candia<br />
wine and spirits sceglie un arredamento anni<br />
30, essenziale e raffinato: grandi divani in velluto<br />
color carta da zucchero, realizzati su<br />
misura per il locale, tavoli scuri, massicci,<br />
macchina per il caffè Faema, cassa dècor; alle<br />
pareti le tele visionarie di Lorenzo Stea. Linee<br />
discrete che si accostano con garbo al tufo<br />
vivo delle pareti e alle grandi arcate di mattoni.<br />
I bagni sono interamente scavati nella roccia.<br />
Di fronte alla grande vetrina una micro<br />
terrazza con tavolini in ferro battuto, con stufe<br />
fungo per godere il tramonto anche d’inverno.<br />
La linea dei divani torna nei modernissimi<br />
lounge in ecopelle rossa sulla grande terrazza<br />
del Bastione, di fronte al locale: accostati a<br />
sedie e tavolini di plastica bianca dalle linee<br />
sixties, contrastano piacevolmente con i lampioni<br />
liberty. Sul lato opposto del bianco quadrilatero<br />
stessi divani, ma neri, accostati a<br />
tavolini con piano in vetro di un verde acidissimo.<br />
E poi amache come vele per dondolarsi<br />
in tanti, grandi gazebo laccati, lampadari in<br />
vetro soffiato, rosso sangue. È il Caffè degli<br />
Spiriti, ultima novità in fatto di nightlife<br />
Cagliaritana, assoluto successo di presenze e<br />
incassi per l’estate 2005: geniale intuizione<br />
dei fratelli Raggio, che di nightlife e luoghi<br />
d’incontro cool se ne intendono. Caffè di giorno,<br />
pizzeria la sera, american bar e dj-set frequentatissimo<br />
la notte. In una decina di metri<br />
quadri c’è lo spazio per il bancone, lunghissimo,<br />
con bottiglieria che ricopre tutta la parete<br />
fronte ingresso. Al centro del bancone è la<br />
consolle, dove i dj cagliaritani fanno a gara<br />
per far vibrare la loro musica. Poi una stanza<br />
tutta nera, dove mangiare una dark pizza,<br />
seduti su seggioline assolutamente sixties.<br />
Sulla terrazza i gazebo laccati di nero, illuminati<br />
da grandi lampadari rossi, in vetro soffiato,<br />
sono chiusi e riscaldati durante l’inverno.<br />
Alla fine di via dei Genovesi, nel cuore di<br />
Castello, a partire dalle otto di sera un enorme<br />
uomo nero, elegantissimo, sta di fronte a<br />
un portale illuminato da faretti alogeni: alle<br />
sue spalle è il Predalush, locale molto frequentato<br />
dai cagliaritani modaioli, ma anche<br />
dedicato a reading di poesia e serate sperimentali.<br />
Totalmente scavato nella roccia, è<br />
geniale fusione fra forme rinascimentali e<br />
ricerche architettoniche contemporanee,<br />
sonorità soft e cucina fusion. L’ambiente<br />
lounge è completamente bianco, con luci dal<br />
basso (Guzzini) e faretti sugli archi<br />
(Zumtobel), a sottolineare lo sviluppo longitudinale<br />
della stanza. L’arredamento è essenziale,<br />
con tavolini bassi, divanetti rosso fuoco e<br />
bianco ghiaccio. Solo alcuni pezzi di design<br />
(Philippe Stark, un grande divano firmato<br />
Cappellini, le plastiche Kartell) colorano l’ambiente.<br />
Il Caffe Libarium, di fronte alla meravigliosa<br />
terrazza panoramica del bastione di Santa<br />
Croce, è ormai un’istituzione a Cagliari. Dalla<br />
prima colazione all’aperitivo delle otto cagliaritani<br />
e non amano godere lo splendido panorama<br />
vista mare. Sicuramente il più romantico<br />
tramonto della città. All’interno del locale,<br />
nello spazio lounge (aperto solo d’inverno),<br />
una cisterna perfettamente conservata custodisce<br />
due grosse palle di granito, rinvenute<br />
durante i lavori di sterro. Da sempre conosciutissimo<br />
fra i cagliaritani il caffè in stile<br />
francese ha varcato il mare nei romanzi noir<br />
Ritual cafè<br />
Caffè degli Spiriti,<br />
interno<br />
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