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ANAFILASSI DA VELENO DI IMENOTTERI - Aicod

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I VESPI<strong>DI</strong><br />

Sono gli imenotteri più a contatto con l’uomo perché<br />

si cibano di frutta matura, cibi zuccherini, ma anche di<br />

carni e rifiuti di cibo in genere.<br />

Inoltre, nidificando al suolo ( terreno, radici, giardini<br />

ecc.), sono facilmente calpestabili.<br />

Possono infliggere punture multiple, iniettando 5-15<br />

microgrammi di veleno secco per ogni puntura.<br />

- VESPULE (o GIALLONI): i più diffusi in Italia,<br />

hanno addome tronco alla inserzione col torace, così<br />

come la vespa ( calabrone), cio’ li distingue dai<br />

Polistes ( vespa ) che hanno addome a forma di fuso.<br />

- VESPE ( o CALABRONI ): grossi anche 3 cm, con<br />

pungiglione fino a 3 mm di lunghezza, più frequenti<br />

nel nord e centro Italia. Costruiscono il classico nido<br />

di carta nelle crepe dei tronchi o di vecchi edifici. Ha<br />

ronzio in volo, non è aggressivo, unico tra gli I. a<br />

conservare una parziale attività nelle ore notturne.<br />

- POLISTES ( o VESPE ): chiamate anche v.<br />

cartonaie per il nido di carta. Hanno corpo privo di<br />

peli, affusolato, sono lunghe 1.5 cm e volano a zampe<br />

molto larghe.

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