Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf
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cooperativa e appese una dozzina di ragazze per le mani sul tronco di alberi e le percosse <strong>fino</strong><br />
a quando non sanguinarono per farle parlare. P. Molinaro sentì le loro urla e ordinò all’agente<br />
di liberarle sotto la sua responsabilità, non potevano fare niente contro il sacerdote.<br />
Sappiamo comunque che i missionari erano un vero tormento per gli ufficiali in quanto erano<br />
effettivamente testimoni oculari del loro comportamento.<br />
Metodologia missionaria<br />
La vita dei nostri missionari era molto difficile ma dava anche soddisfazione. Trovarono che la<br />
gente rispondeva ai loro sforzi.<br />
I missionari si presero la responsabilità della formazione integrale della persona, che non è<br />
solo corpo o solo anima, ma una realtà che unisce tutte e due.<br />
In effetti, fratelli come Fr. Klement Schroer, Benedict Sighelee, Pietro Poloniato, cominciarono<br />
con insegnamenti pratici insegnando il mestiere di scalpellini, falegnami e meccanici (per la<br />
riparazione delle biciclette). Iniziarono anche a distribuire medicinali e in sei mesi furono in<br />
grado di curare 1.500 persone.<br />
Più avanti il governo britannico chiese ai missionari di istituire una scuola rurale artigianale per<br />
addestrare gli indigeni a mansioni artigianali ed essere a disposizione degli ufficiali britannici.<br />
Fr. Simeoni Fanti era l’uomo adatto a questo scopo perché era capace di far tutto.<br />
I sacerdoti organizzarono scuole dove l’insegnamento del Catechismo aveva un ruolo<br />
preminente, P. Crazzolara, un genio nelle lingue, (in seguito apprezzato a livello internazionale<br />
da Etnologi e dallo stesso Governo Britannico) aveva preparato un Catechismo nella lingua<br />
Alur.<br />
Inizialmente il Catechismo doveva essere imparato a memoria, ma p. Fornasa lo insegnava<br />
attraverso spiegazioni come aveva visto fare dai Padri Bianchi 10 .Prima del suo arrivo a Omach<br />
era stato un mese nelle missioni dei Padri Bianchi raccomandato dai suoi superiori. I padri<br />
Bianchi erano la da almeno30 anni. Il primo battesimo dei nostri missionari ebbe luogo nel<br />
1910 quando p. Cordone battezzò un Muganda ad Omach che era già stato preparato nel<br />
Catecumenato dai Padri Bianchi al Sud. Si chiamava Enjuba Paul.<br />
Il grande giorno, comunque fu il 6 giugno 1913. P. Fornasa, su indicazione del Vescovo Geyer<br />
aveva preparato 12 catecumeni e aveva dato loro tutte le più importanti nozioni riguardanti le<br />
più importanti verità della dottrina cristiana e le esigenze morali del cristiano. Questo era allora<br />
una innovazione nel sistema vigente nel Sudan sotto l’influenza musulmana. I mussulmani si<br />
limitano a far memorizzare (cantare) il Corano.<br />
Fu un privilegio per p. Colombaroli poter battezzare e Cresimare i dodici catecumeni il 22 dello<br />
stesso mese.<br />
Il 13 giugno fu testimone del primo matrimonio Cristiano.<br />
P. Crazzolara commentò nel suo giornale: “Questa cerimonia ha fatto una grande impressione<br />
sui catecumeni che sono adesso ansiosi di essere istruiti sul Catechismo regolarmente. Un'altra<br />
dozzina dovrebbe essere pronta per il battesimo fra non molto”, Aleni, un Catechista cattolico<br />
munyoro, addestrato dai Padri Bianchi fu di grande aiuto.<br />
P. Vignato accompagnò Mons., Antonio Stoppani, Prefetto Apostolico di Wau nel suo viaggio<br />
verso Kampala nel 1914: questi fu felice di constatare che i Padri Bianchi seguivano una<br />
metodologia analoga alla loro. Continuò, inoltre la tradizione di p. Albino: 15 catechisti uomini<br />
e tre donne arrivarono a Gulu.<br />
Ulteriori sviluppi.<br />
Man mano che il numero delle missioni e dei missionari aumentavano nel Sudan del Sud ed in<br />
Uganda, P. Vianello e Mons. Geyer chiesero a Propaganda Fide di dividere il grande Vicariato di<br />
Khartoum. Perciò nel 1913 la Prefettura Apostolica di Bahr-el-Ghazal, con sede a Wau fu<br />
eretta. Nel 1917 divenne Vicariato Apostolico guidato dal Vescovo Stoppani.<br />
Un ostacolo<br />
Nel 1914 la prima Guerra Mondiale ebbe inizio e le missioni ne soffrirono le conseguenze.<br />
Cittadini tedeschi ed austriaci, considerati dai britannici veri e propri nemici, dovettero essere<br />
deportati. Anche i cittadini italiani venivano considerati nemici potenziali nel 1914. Nel Sudan<br />
10 P. M. Cisternino, ib.<br />
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