Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf

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El Obeid riuscì a raggiungere Delen sano e salvo. Solo coloro che si trovavano a Malbes ebbero abbastanza tempo per raggiungere El Obeid (Malbes dista solo 18 chilometri dal El Obeid,). A Delen si trovava soltanto un centinaio di soldati governativi, fu impossibile quindi combattere. Vedendo che la situazione precipitava, assieme al capo dei soldati e il signor Roversi, un rappresentante antischiavista che si trovò intrappolato a Delen, i missionari furono d’accordo di tentare la fuga scortati da soldati armati; ma quando tutto era già pronto, (circa 200 persone appartenenti alla missione) i nostri missionari si resero conto di essere stati traditi. Dopo un pò di tempo ritentarono di nuovo, ma non ci fu nulla da fare. Essi furono fatti prigionieri dal rappresentante del Mahdi, Mac Omar. La missione fu messa a ferro e fuoco dalla gente di Mac Omar. I Cristiani furono torturati per ottenere la loro conversione all’Islam e ciò causò immenso dolore al cuore dei missionari. Siccome si diceva in giro che i prigionieri sarebbero stati portati al cospetto del Mahdi, i Missionari, il 15 settembre 1882, si unirono ai Cristiani che si trovavano attorno alla missione e celebrarono l’ultima Eucaristia nella Cappella di Dilling (Delen). Era la festività della Madonna Addolorata. Fu un momento molto doloroso per tutti quelli che si trovarono là. Maria Santissima era con loro e realmente ne parteciparono la sofferenza Il 18 settembre 1882 iniziò “la via del calvario”: Mac Omar voleva raggiungere “El Mahdi” che era accampato a Boga vicino ad El Obeid. La distanza era di circa 200 chilometri, ed i nostri sette missionari dovettero fare tutta la strada a piedi. All’inizio avevano dei cammelli che potevano cavalcare, ma presto fu tolto loro tutto, anche le scarpe. Strada facendo erano bersaglio di insulti e pestaggi da parte di coloro che si radunavano ai margini della strada per vedere passare gli infedeli! Padre Ohrwalder fu costretto a portare il Crocefisso di bronzo della loro cappella perché Mac Omar voleva portarlo al Mahdi come trofeo, ma durante la prima notte I padri Ohrwalder e Bonomi riuscirono a seppellirlo in un luogo dove nessuno lo avrebbe mai più trovato, e in quel modo evitarono che esso venisse dissacrato dai mussulmani come avevano in mente di fare. Il viaggio durò nove terribilmente lunghi e dolorosi giorni. Era la stagione delle piogge, questo significava erba alta, profondi stagni da attraversare, un sole implacabile, nessun cambio d’abito,… quando arrivarono al campo furono assaliti dagli arabi che vi si trovavano e a stento scamparono la morte. Furono portati davanti al Mahdi che provò in tutti i modi di convertirli all’Islam: “O mussulmani o morte” fu l’ultimatum dato ai missionari, i quali con voce unanime dissero: “Siamo pronti a morire”. Che cosa sentirono quella notte?: Mentre i nostri sette padri e suore si preparavano ad offrire la loro vita per Cristo e per la rigenerazione dell’Africa, le parole del nostro Fondatore “o Nigrizia o Morte” riecheggiavano nei loro cuori. Suor Amalia si ricordò delle parole pronunciate dal Papa Leone XIII a Roma prima di partire per il Sudan. Il Papa chiese loro: “Mie figlie avete il coraggio di andare in quelle terre dove potreste anche andare incontro al martirio?” Le Sorelle risposero: “Sì, se il Signore fosse tanto misericordioso da renderci degne di tale grazia”. Le Suore ripetevano queste parole l’un l’altra. Comboni spesso ripeteva che il vero Apostolo non si tira indietro neanche davanti alla morte”. Esse erano serene e calme. Padre Bonomi, come leader del gruppo scrisse un messaggio che tutti firmarono e che speravano sarebbe stato portato in Italia. Suor Maria Caprini aveva con se una Reliquia della Santa Croce, la baciarono tutti e si abbandonarono poi ad un sonno pieno di pace. C’era una magnifica cometa in cielo ed essi la videro come la stella del Martirio, ma … La mattina seguente, il signor Geoge Stambulie, un mercante di El Obeid che si era convertito all’islam per non finire in prigione, andò a salutarli. Tutto era pronto per la loro morte. Un messaggero mandato dal Mahdi arrivò a prendere i Missionari per portarli da lui. Camminarono per mezz’ora certi di camminare verso la loro morte. Alla presenza del Mahdi furono loro poste altre domande ma i nostri missionari erano determinati: essi erano fedeli a Cristo, e la MORTE fu quello che avevano scelto. “A Morte” furono le ultime parole pronunciate dal Mahdi. Ma proprio in quel momento un interprete del Corano disse: “Non puoi fare questo, il Corano proibisce l’uccisione di coloro che sono consacrati a Dio a meno che non vengano trovati con armi nelle loro mani”. Per i nostri Missionari quelle parole portarono una grande delusione! Un martirio molto più doloroso li attendeva. Nel campo venivano continuamente tormentati. Il signor Stambulie li aiutò a costruire una capanna. Si ammalarono tutti a causa degli stenti che sopportavano. Invocarono la morte e la morte venne! 80

Il 27 ottobre, 1882, un mese dal loro arrivo al campo Suor Eulalia Pesavento si sentì molto male e una terribile febbre la stroncò. Aveva 26 anni. Nessuno dei sei rimanenti ebbe abbastanza forze per seppellirla.! E fu difficile trovare qualcuno per farlo. Per danaro, un arabo acconsentì di trascinare il corpo a circa 100metri di distanza e coprirlo con la sabbia! Il 31ottobre 1882, dopo soli quattro giorni, di nuovo di notte, morì Fratello Gabriele Mariani all’età di 29 anni. Il 7 novembre 1882, fu Suor Amalia Andreis, la Superiora della comunità che morì all’età di 29 anni. Era cosciente che la sua ora era giunta e fu con grande sofferenza che lasciò sola Suor Maria Caprini, la più giovane del gruppo. Le sue ultime parole furono di esortarla a fare da madre e sorella ai quattro missionari superstiti. Alla fine di novembre il tempo migliorò, e i missionari si rimisero in forze. Fra l’altro ebbero notizie e aiuto da El Obeid. El Obeid Lasciamo adesso i quattro sopravvissuti a Boga e andiamo ad El Obeid a vedere come vivevano la situazione. Nella comunità di El Obeid vivevano Suor Teresa Grigolini, Superiora Provinciale, Suor Concetta Corsi, Suor Caterina Chincarini, Suor Elisabetta Venturini, e la nuova professa Suor Fortunata Quascè con p. Losi, Superiore, p. Paolo Rossignoli e Fratello Isidoro Locatelli. El Obeid era una cittadina dedita al commercio di circa 10.000 abitanti. Era circondata da colline per cui il clima era abbastanza buono. Il governo manteneva una guarnigione ben fornita e un forte ben protetto. La missione continuava ad occuparsi delle sue varie attività ma sentiva che la tempesta si stava avvicinando. Suor Teresa Grigolini era dell’idea di andare a Khartoum con gli altri Cristiani che stavano per lasciare la città, ma il Superiore della Missione non seppe prendere una decisione in merito ed alla fine quando decisero di andarsene, fu loro negato il permesso. Il Governatore credette che se avesse dato il permesso alle suore di andarsene, se ne sarebbero andati anche i commercianti, rendendo la vita ai cittadini di El Obeid molto problematica. Le suore decisero allora di spostarsi dentro il fortino e andarono ad abitare nella casa di Marietta Combatti, una ex schiava, che era stata istruita a Verona ed era tornata in Egitto come catechista. All’inizio di settembre 1882 Padre Losi, come ispirato, chiamò tutta la gente della missione in chiesa. Celebrò l’ultima Eucarestia e dispensò dai voti coloro che erano consacrati dicendo loro di rinnovarli giornalmente, se lo desideravano. Siccome nessuna delle suore aveva ancora preso i voti perpetui, fu particolarmente difficile per loro. L’8 settembre 1882, le forze del Mahdi attaccarono El Obeid, ma furono respinte. La città fu posta sotto assedio e la vita divenne insopportabile. I missionari cercavano di dare aiuto a coloro che erano affetti da malattie varie, ma cominciarono anche loro a sentirsi male. A novembre ebbero la buona notizia che i missionari di Delen erano al campo di Boga, non molto lontano e mandarono Marietta Combatti a portare loro aiuto. Al suo ritorno raccontò quello che era accaduto a Delen e della morte dei tre missionari. A dicembre p, Losi si ammalò di peste e morì il 27 dello stesso mese. Aveva 44 anni. Dal diario di Suor Teresa si sa che lo seppellirono a soli due metri dalla loro abitazione. Dentro le mura del forte la vita non poteva continuare e i soldati stremati si arresero alle forze del Mahdi. Il 19 gennaio 1883 la città capitolò e momenti terribili seguirono. Le case furono messe a fuoco e fiamme, la gente fu torturata così da confessare dove erano stati sepolti eventuali tesori. Entrarono nella casa delle Suore come lupi affamati, scavarono anche dove era stato sepolto p. Losi alla ricerca di cose di valore. Ai missionari fu imposto di diventare musulmani o morire. La loro reazione fu la stessa dei missionari di Delen. A parte p. Rossignoli e fra Locatelli i quali, ahimè, pronunciarono la fatidica frase “Allah è l’unico Dio e Maometto è il suo Profeta” gli altri scelsero tutti la morte. La scelta fatta da p. Rossignoli non gli impedì di soffrire tutte le sofferenze degli altri missionari, e Suor Corsi ebbe l’ardire di dire ai soldati “ Voi siete cani, non soldati”. Fu picchiata e lasciata a terra sanguinante. Gli abiti delle Suore furono strappati, i loro oggetti religiosi portati via e furono picchiate a sangue. Dopo due giorni di questo inferno furono portate dal Mahdi al campo di Boga. Era il 21 gennaio 1883, e dopo essere state interrogate a lungo, cercarono di persuaderle a convertirsi all’Islam. Furono poi portate con gli altri missionari di Delen e grande fu l’emozione nel ritrovarsi tutti 81

Il 27 ottobre, 1882, un mese dal loro arrivo al campo Suor Eulalia Pesavento si sentì molto<br />

male e una terribile febbre la stroncò. Aveva 26 anni. Nessuno dei sei rimanenti ebbe<br />

abbastanza forze per seppellirla.! E fu difficile trovare qualcuno per farlo. Per danaro, un arabo<br />

acconsentì di trascinare il corpo a circa 100metri di distanza e coprirlo con la sabbia! Il<br />

31ottobre 1882, dopo soli quattro giorni, di nuovo di notte, morì Fratello Gabriele Mariani<br />

all’età di 29 anni. Il 7 novembre 1882, fu Suor Amalia Andreis, la Superiora della comunità che<br />

morì all’età di 29 anni. Era cosciente che la sua ora era giunta e fu con grande sofferenza che<br />

lasciò sola Suor Maria Caprini, la più giovane del gruppo. Le sue ultime parole furono di<br />

esortarla a fare da madre e sorella ai quattro missionari superstiti.<br />

Alla fine di novembre il tempo migliorò, e i missionari si rimisero in forze. Fra l’altro ebbero<br />

notizie e aiuto da El Obeid.<br />

El Obeid<br />

Lasciamo adesso i quattro sopravvissuti a Boga e andiamo ad El Obeid a vedere come<br />

vivevano la situazione.<br />

Nella comunità di El Obeid vivevano Suor Teresa Grigolini, Superiora Provinciale, Suor<br />

Concetta Corsi, Suor Caterina Chincarini, Suor Elisabetta Venturini, e la nuova professa Suor<br />

Fortunata Quascè con p. Losi, Superiore, p. Paolo Rossignoli e Fratello Isidoro Locatelli.<br />

El Obeid era una cittadina dedita al commercio di circa 10.000 abitanti. Era circondata da<br />

colline per cui il clima era abbastanza buono. Il governo manteneva una guarnigione ben<br />

fornita e un forte ben protetto. La missione continuava ad occuparsi delle sue varie attività ma<br />

sentiva che la tempesta si stava avvicinando. Suor Teresa Grigolini era dell’idea di andare a<br />

Khartoum con gli altri Cristiani che stavano per lasciare la città, ma il Superiore della Missione<br />

non seppe prendere una decisione in merito ed alla fine quando decisero di andarsene, fu loro<br />

negato il permesso. Il Governatore credette che se avesse dato il permesso alle suore di<br />

andarsene, se ne sarebbero andati anche i commercianti, rendendo la vita ai cittadini di El<br />

Obeid molto problematica.<br />

Le suore decisero allora di spostarsi dentro il fortino e andarono ad abitare nella casa di<br />

Marietta Combatti, una ex schiava, che era stata istruita a Verona ed era tornata in Egitto<br />

come catechista.<br />

All’inizio di settembre 1882 Padre Losi, come ispirato, chiamò tutta la gente della missione in<br />

chiesa. Celebrò l’ultima Eucarestia e dispensò dai voti coloro che erano consacrati dicendo loro<br />

di rinnovarli giornalmente, se lo desideravano. Siccome nessuna delle suore aveva ancora<br />

preso i voti perpetui, fu particolarmente difficile per loro.<br />

L’8 settembre 1882, le forze del Mahdi attaccarono El Obeid, ma furono respinte. La città fu<br />

posta sotto assedio e la vita divenne insopportabile. I missionari cercavano di dare aiuto a<br />

coloro che erano affetti da malattie varie, ma cominciarono anche loro a sentirsi male. A<br />

novembre ebbero la buona notizia che i missionari di Delen erano al campo di Boga, non molto<br />

lontano e mandarono Marietta Combatti a portare loro aiuto. Al suo ritorno raccontò quello che<br />

era accaduto a Delen e della morte dei tre missionari. A dicembre p, Losi si ammalò di peste e<br />

morì il 27 dello stesso mese. Aveva 44 anni. Dal diario di Suor Teresa si sa che lo seppellirono<br />

a soli due metri dalla loro abitazione. Dentro le mura del forte la vita non poteva continuare e i<br />

soldati stremati si arresero alle forze del Mahdi.<br />

Il 19 gennaio 1883 la città capitolò e momenti terribili seguirono. Le case furono messe a fuoco<br />

e fiamme, la gente fu torturata così da confessare dove erano stati sepolti eventuali tesori.<br />

Entrarono nella casa delle Suore come lupi affamati, scavarono anche dove era stato sepolto p.<br />

Losi alla ricerca di cose di valore. Ai missionari fu imposto di diventare musulmani o morire. La<br />

loro reazione fu la stessa dei missionari di Delen. A parte p. Rossignoli e fra Locatelli i quali,<br />

ahimè, pronunciarono la fatidica frase “Allah è l’unico Dio e Maometto è il suo Profeta” gli altri<br />

scelsero tutti la morte. La scelta fatta da p. Rossignoli non gli impedì di soffrire tutte le<br />

sofferenze degli altri missionari, e Suor Corsi ebbe l’ardire di dire ai soldati “ Voi siete cani, non<br />

soldati”. Fu picchiata e lasciata a terra sanguinante. Gli abiti delle Suore furono strappati, i loro<br />

oggetti religiosi portati via e furono picchiate a sangue.<br />

Dopo due giorni di questo inferno furono portate dal Mahdi al campo di Boga. Era il 21 gennaio<br />

1883, e dopo essere state interrogate a lungo, cercarono di persuaderle a convertirsi all’Islam.<br />

Furono poi portate con gli altri missionari di Delen e grande fu l’emozione nel ritrovarsi tutti<br />

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