Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf
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CAPITOLO SESTO La Spiritualità di Comboni La spiritualità dei Cristiani è semplicemente il modo in cui essi fanno esperienza di Dio tramite Gesù Cristo e la Sua Sposa la Chiesa, in un dato momento ed in un dato ambiente sociale: è uno stile di vita del tutto consistente. Comboni ricevette molto dalla spiritualità del clero veronese, che aveva i Gesuiti ed i loro discepoli come direttori spirituali. Siccome, però, la spiritualità di un individuo dipende prima di tutto dalla sua vocazione, Comboni ha la sua spiritualità che lo distingue da altri santi. Tale spiritualità è stata ispirata e modellata dallo Spirito Santo attraverso il suo carisma, sul quale la sua vocazione è basata, vissuta e messa in pratica. La spiritualità di Comboni è l’insieme di dimensioni spirituali, mistiche, e morali attraverso i quali arriva all’obiettivo del dono, vocazione La sua Spiritualità è principalmente incentrata su Cristo e sulla Chiesa. IMPERNIATA SU CRISTO In generale - Parlando dei missionari Comboni descrive la loro vita come “un modello di vita simile a quello di Cristo e dei suoi Apostoli”. - La vita dei suoi seguaci (i missionari) implica “seguire Gesù nelle responsabilità della vita apostolica”. - Il suo Istituto Missionario è “un piccolo Cenacolo di Apostoli per l’Africa”. - I suoi missionari devono consacrare la loro vita e le loro opere a Gesù l’Apostolo. - Evangelizzare è “infondere lo spirito di Cristo nella mente così che si radichi nel cuore dei popoli” (Il Piano). - Come Paolo, conoscere Dio sopra tutto (cfr. 1° Cor. 2:2). - Comunione con Cristo. Ai suoi missionari dice: “Che i loro occhi siano sempre fissati su Gesù Cristo, amandolo teneramente, e cercando di capire più chiaramente il significato di un Dio che muore sulla Croce per la salvezza delle anime” (Regole 1871, capitolo 10, n. 3 parlando dello spirito di sacrificio.) In particolare Spiritualità del Cuore di Gesù La spiritualità del Comboni lentamente si concentrò si di un simbolo, quello del Cuore di Cristo. È impossibile capire l’ esperienza religiosa di Comboni se non prendiamo in considerazione questa spiritualità. Per Comboni il Cuore di Cristo è: - La fenditura nella roccia dove possiamo nasconderci (la ferita aperta dalla lancia) come lo era per i Cistercensi; - Un lato aperto dal quale sgorgano miele, vino e latte; - Il Cuore di Cristo come sperimentato da Santa Geltrude (1256-1301) cioè parte di una intensa vita interiore e mistica; - Oggetto di contemplazione o comunione come vissuto da S. Giovanni Eudes (1601-1680). - Il simbolo dell’amore da consolare e che necessita riparazione, come fu per S. Margherita Maria Alacoque, che influenzò molto la spiritualità di Comboni. Egli fu ispirato da parole come “Il mio Cuore divino è così appassionatamente innamorato con gli esseri umani che non può contenere dentro di se le fiamme della sua ardente carità”. - n mezzo per l’Apostolato della Preghiera come in Ramiere (“ex corde Christi in universum mundum”). 62
Per Comboni - e questo è il suo particolare contributo – il Cuore di Cristo è innanzi tutto: - Il mezzo per ottenere che il Suo Amore per gli esseri umani possa quanto prima essere esteso alla redenzione e salvezza degli africani (i popoli dell’Africa centrale): “Il Sacro Cuore di Gesù darà il suo raddoppiato amore a coloro che sono seduti nelle tenebre e nell’ombra della morte”. (Lozano, p. 62). Per questo egli consacra il suo Vicariato al Cuore di Gesù: “Il Sacro Cuore di Gesù al quale questo mio Vicariato è consacrato, batte anche per i poveri neri che non hanno ancora il dono della fede”. Inoltre per Comboni il Cuore di Cristo è: - Simbolo di puro e pietoso amore per tutti gli esseri umani, - Segno e centro di completo affidamento - Sorgente di forza e coraggio - Centro di comunicazione fra le persone amate. Comboni è un Apostolo - dell’Apostolato della Preghiera, - della Guardia d’Onore (da osservare i Primi Venerdì di ogni mese). Il Piano viene presentato come il Piano della Società dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria per la conversione dell’Africa. L’Istituto del Cairo per ragazzi e uomini era dedicato al Sacro Cuore di Gesù mentre quello per ragazze e donne era dedicato al Sacro Cuore di Maria. Festività del Sacro Cuore: Comboni è così affezionato a questa festività che chiede alla Santa Sede di farla diventare Festa di Precetto nel suo Vicariato. Il Cuore di Maria: Dal Cuore Trafitto di Gesù Comboni passa al Cuore Trafitto di Maria che è connesso con l’opera di rigenerazione del continente africano: “Possiamo dire che lo Spirito Santo ha comunicato l’amore di Cristo per l’Africa al Comboni attraverso la meditazione del Cuore del Buon Pastore, trafitto per i più poveri e più abbandonati. È alla luce di questa speciale rivelazione e comunicazione che Comboni organizzò in modo definitivo l’intera sua vita, il suo tempo e le sue energie e fu in grado di immaginare un certo tipo di Istituto missionario.” (Pierli, Il Sacro Cuore di Cristo, pagine 13-14) La spiritualità di Gesù crocefisso “Sono pronto a soffrire e con gioia per Cristo e per le anime più abbandonate dell’universo” (MDC n. 52). La Croce di Cristo appare nelle esperienze spirituali di tutti i discepoli del Signore. Tuttavia è principalmente verso la fine della sua vita, che Comboni rivelò una dimensione mistica dell’amore per la Croce (vedere Regole del 1871, pagina 195). Amore per la Croce Dalla sua amorevole contemplazione del Cuore trafitto di Gesù Crocefisso, Comboni guidato dallo Spirito Santo, passò facilmente all’amore della Croce. La Croce fu trasformata in gioia: “Io stesso, i miei missionari, siamo le persone più felici del mondo … soffriamo per Dio. Per Gesù, per le anime: Com’è dolce soffrire con Gesù, per Gesù e per le anime che dobbiamo vincere per Gesù … La prima caratteristica di un missionario dell’Africa Centrale è l’amore per la sofferenza. (MDC n. 104). Le opere di Dio nascono e crescono ai piedi della Croce.” (MDC n. 198,226,231,234,237,238,241,245,256). La croce del distacco Progresso spirituale attraverso il distacco: Dai suoi genitori “Oh quanto mi affligge il sacrificio che questi due poveretti (i genitori) fanno per separarsi da me! A quali sacrifici assoggetta il Signore questa vocazione! Ma fummi assicurato che Dio mi chiama, ed io vò sicuro.” (Daniele Comboni Messaggi, n° 24) 63
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Cuore di Gesù darà il suo raddoppiato amore a coloro che sono seduti nelle tenebre e<br />
nell’ombra della morte”. (Lozano, p. 62).<br />
Per questo egli consacra il suo Vicariato al Cuore di Gesù: “Il Sacro Cuore di Gesù al quale<br />
questo mio Vicariato è consacrato, batte anche per i poveri neri che non hanno ancora il dono<br />
della fede”.<br />
Inoltre per Comboni il Cuore di Cristo è:<br />
- Simbolo di puro e pietoso amore per tutti gli esseri umani,<br />
- Segno e centro di completo affidamento<br />
- Sorgente di forza e coraggio<br />
- Centro di comunicazione fra le persone amate.<br />
Comboni è un Apostolo<br />
- dell’Apostolato della Preghiera,<br />
- della Guardia d’Onore (da osservare i Primi Venerdì di ogni mese).<br />
Il Piano viene presentato come il Piano della Società dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria per la<br />
conversione dell’Africa. L’Istituto del Cairo per ragazzi e uomini era dedicato al Sacro Cuore di<br />
Gesù mentre quello per ragazze e donne era dedicato al Sacro Cuore di Maria.<br />
Festività del Sacro Cuore: Comboni è così affezionato a questa festività che chiede alla Santa<br />
Sede di farla diventare Festa di Precetto nel suo Vicariato.<br />
Il Cuore di Maria: Dal Cuore Trafitto di Gesù Comboni passa al Cuore Trafitto di Maria che è<br />
connesso con l’opera di rigenerazione del continente africano:<br />
“Possiamo dire che lo Spirito Santo ha comunicato l’amore di Cristo per l’Africa al Comboni<br />
attraverso la meditazione del Cuore del Buon Pastore, trafitto per i più poveri e più<br />
abbandonati. È alla luce di questa speciale rivelazione e comunicazione che Comboni<br />
organizzò in modo definitivo l’intera sua vita, il suo tempo e le sue energie e fu in grado di<br />
immaginare un certo tipo di Istituto missionario.” (Pierli, Il Sacro Cuore di Cristo, pagine<br />
13-14)<br />
La spiritualità di Gesù crocefisso<br />
“Sono pronto a soffrire e con gioia per Cristo e per le anime più abbandonate dell’universo”<br />
(MDC n. 52).<br />
La Croce di Cristo appare nelle esperienze spirituali di tutti i discepoli del Signore. Tuttavia è<br />
principalmente verso la fine della sua vita, che Comboni rivelò una dimensione mistica<br />
dell’amore per la Croce (vedere Regole del 1871, pagina 195).<br />
Amore per la Croce<br />
Dalla sua amorevole contemplazione del Cuore trafitto di Gesù Crocefisso, Comboni guidato<br />
dallo Spirito Santo, passò facilmente all’amore della Croce. La Croce fu trasformata in gioia:<br />
“Io stesso, i miei missionari, siamo le persone più felici del mondo … soffriamo per Dio. Per<br />
Gesù, per le anime: Com’è dolce soffrire con Gesù, per Gesù e per le anime che dobbiamo<br />
vincere per Gesù … La prima caratteristica di un missionario dell’Africa Centrale è l’amore per<br />
la sofferenza. (MDC n. 104). Le opere di Dio nascono e crescono ai piedi della Croce.” (MDC n.<br />
198,226,231,234,237,238,241,245,256).<br />
La croce del distacco<br />
Progresso spirituale attraverso il distacco:<br />
Dai suoi genitori<br />
“Oh quanto mi affligge il sacrificio che questi due poveretti (i genitori) fanno per separarsi<br />
da me! A quali sacrifici assoggetta il Signore questa vocazione! Ma fummi assicurato che<br />
Dio mi chiama, ed io vò sicuro.” (Daniele Comboni Messaggi, n° 24)<br />
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