06.06.2013 Views

Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf

Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf

Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Alcune presone consacrate si rifanno alla loro coscienza nel disporre dei loro doni. Questo va<br />

bene, ma dobbiamo tenere presente due fattori:<br />

a) È molto semplice scambiare le richieste della coscienza con un’opinione strettamente<br />

personale.<br />

b) È vero che la coscienza è incline ad un giudizio soggettivo che parte dalle profondità<br />

dell’essere umano, ma non è e non può essere indipendente, come non è la nostra intera<br />

realtà. Il giudizio della coscienza non è un monologo, ma il risultato di un dialogo con Dio,<br />

l’unica sorgente di ciò che è bene e di ciò che è male. Tale giudizio può essere aiutato da un<br />

sincero dialogo con i rappresentanti di Dio sia nel foro interno (confessore, direttore spirituale)<br />

come nel foro esterno (superiori).<br />

La risposta e l’accettazione della chiamata o dono<br />

Deve essere libera. Gesù disse al giovane: “Se vuoi essere perfetto vai e vendi … poi vieni e<br />

seguimi” (Matteo 19:21-22).<br />

Libera da pressioni esterne: genitori, parenti, sacerdoti, e chiunque altro..<br />

Libera da coercizioni interne, senso di insicurezza, evasioni dal mondo, o dagli obblighi della<br />

vita coniugale, da conflitti amorosi, stupro, paura di andare all’inferno, di riadattarsi alla vita<br />

quotidiana nel mondo, e così via. Liberi da se stessi: distacco totale.<br />

Ben motivata. I religiosi accettano la consacrazione per l’amore di Dio e del prossimo al quale<br />

lui o lei danno un servizio.<br />

Per alcune persone la motivazione iniziale potrebbe essere sbagliata o poco chiara. Potrebbe,<br />

comunque, essere purificata durante gli anni di formazione di base principalmente durante il<br />

postulato così da entrare nel Noviziato di sposti a conoscere e mettere in pratica gli obblighi<br />

della vita religiosa. Scoprire le motivazioni è la parte più difficile della formazione.<br />

Illuminata. Prima di impegnarsi i candidati devono conoscere la realtà della vita che li attende<br />

e il tipo di persone con le quali devono convivere.<br />

Per questa ragione durante il postulato, i candidati al Noviziato passano del tempo in comunità<br />

ordinarie di religiosi dello stesso Istituto. Durante il periodo di professione temporanea è<br />

auspicabile passare un certo periodo di tempo in un territorio di missione.<br />

Segni della vocazione<br />

La libera, motivata, rettamente intenzionata, illuminata scelta personale del candidato: le<br />

buone qualità sono condizione “sine qua non” per essere giudicati dai Superiori.<br />

Il “Sì” alla chiamata è responsabilità personale del candidato: nessun altro può prendere tale<br />

decisione per lui o per lei, anche se in passato ciò succedeva e potrebbe ancora succedere, ed<br />

è causa di serie conseguenze sia per l’individuo che per l’Istituto.<br />

Il “No” può venire dalle autorità competenti, a causa della mancanza di uno dei segni o qualità<br />

sopra elencati<br />

La condivisione<br />

La vocazione è conferita da Gesù alla persona chiamata attraverso la condivisione di un<br />

aspetto della Sua vita. “L’identità carismatica della vita religiosa nelle sue molteplici forme può<br />

essere rintracciate <strong>fino</strong> a Gesù stesso: le sue azioni, i suoi insegnamenti, o aspetti del suo<br />

mistero e la missione della Chiesa” (IL 39)<br />

I carismi classici nella <strong>Storia</strong> della vita religiosa chiaramente indicano qualità particolari di<br />

Gesù:<br />

- “Ora et labora” dei Benedettini<br />

- la povertà dei Francescani<br />

- le predicazione dei Domenicani<br />

- l’obbedienza dei Gesuiti<br />

- l’amore Divino (Santa Teresa) e così via<br />

È questa “Condivisione” che distingue i vari istituti religiosi e nello stesso tempo li identifica.<br />

(Mutuae Relationes No.11)<br />

Una particolare spiritualità<br />

“L’identità di un Istituto Religioso esige uno stile particolare del modo di vivere la propria<br />

57

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!