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Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf

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crescenti difficoltà: “Mutesa vuole doni …” benché Comboni aggiunga “Ma queste (difficoltà)<br />

non allontanano la speranza di successo di quella impresa divina.”<br />

Comboni trasmise anche informazioni circa gli ordini dati dal Kabaka che proibivano ai sudditi<br />

di abbracciare nuove religioni …, a dispetto delle sue stesse contraddizioni. Allo steso tempo,<br />

mandò del buoni consigli e incoraggiamenti al Superiore di Rubaga, “ricordandogli che il Sacro<br />

Cuore di Gesù batte anche per i popoli dell’Africa Equatoriale” (scritti n. 6496)<br />

Il 20 maggio 1881 Comboni informò Cardinale Simeoni da El-Obeid che la barca Lado che a<br />

volte andava <strong>fino</strong> a Rejaf, fra la gente Bari, aveva portato notizie poco rassicuranti a proposito<br />

della missione a Rubaga, aggiungendo: “P. Livinhac, Superiore della missione è sicuramente un<br />

suddito coraggioso …; ha capito che non si può correre come si pensava di fare …”<br />

E di nuovo, un paio di giorni più tardi (El Obeid 22 maggio 1881), Comboni apertamente ma<br />

rispettosamente disse a Propaganda Fide che l’aver ceduto immediatamente i quattro Vicariati<br />

ai missionari di Algeri, invece dei due previsti nel 1878, era stato un errore.<br />

Papa Leone XIII, firmò il Decreto per la creazione del Vicariato di Nyanza e lo affidò ai Padri<br />

Bianchi, chiedendo loro di iniziare dai distretti che potevano essere raggiunti dalla costa<br />

Orientale. La decisione allora ebbe dei vantaggi in quanto i missionari provenienti dal nord<br />

morivano strada facendo e anche il Vescovo Comboni stesso era morto nel 1881. Inoltre<br />

l’armata di Mohammed Ahmed Ibn Abdallah, chiamato Mahdi, che sosteneva essere il<br />

successore del Profeta Maometto, si era impossessata di tutto il Sudan. Le missioni fondate da<br />

Comboni nel Sudan e Korfodan, cioè Khartoum, El Obeid, Malbes e Delen a sud di El Obeid e<br />

Berber furono distrutte. Mentre i missionari provenienti da Khartoum e Berber ebbero il tempo<br />

di lasciare le missioni, quelli di Korfodan furono fatti prigionieri dalle forze del Mahdi, alcuni<br />

morirono in prigione, altri riuscirono a scappare. L’ultimo a riuscire a fuggire fu P. Paolo<br />

Rossignoli il quale arrivò ad Assouan il 20 novembre 1894 dopo aver passato 12 anni in<br />

schiavitù. (Vedi terza parte, Capitolo primo).<br />

Siccome i Padri Bianchi non avevano mandato personale nel Nord Uganda entro il 1894, Papa<br />

Leone XIII° decise lo stesso anno di rendere l’Uganda del Nord e il Sudan del Sud ai Figli di<br />

Comboni, i quali si erano riorganizzati nell’Istituto religioso dei Figli del Sacro Cuore di Gesù.<br />

Altre ragioni (politiche?) furono pure prese in considerazione. (Vedi terza parte, Capitolo<br />

primo).<br />

Quarta Croce<br />

Questa croce riguardava Suor Virginia Mansur e Madre Bollezzoli. Virginia Mansur, una siriana<br />

era una suora di San Giuseppe dell’Apparizione che lavorava in Egitto con il Vescovo Comboni.<br />

Quando il suo istituto, nel 1879 decise di porre fine alla collaborazione con Comboni, Suor<br />

Virginia volle restare. Chiese di diventare una Suora Pia Madre inizialmente fu accettata.<br />

Comboni pure approvò in quanto aveva bisogno di una insegnante di lingua araba. Virginia<br />

portò con se a Verona un fratello ed una sorella, ma non fu accettata come postulante a causa<br />

del suo carattere e inosservanza delle Regole (25 agosto 1881).<br />

Comboni rimproverò le suore in quanto non avevano valutato le manchevolezze di Virginia<br />

contro il grande vantaggio di avere un’insegnante d’arabo nell’Istituto. L’interesse mostrato da<br />

Comboni fu mal interpretato come interesse personale per Virginia Mansur. Queste accuse<br />

furono formulate da parte di un certo signor Alessandro che la voleva sposare anche se lei<br />

aveva già rifiutato la sua offerta. (cfr. E Pezzi, pagine 176-177; 215-218; 252 ff, 270 ff. Le<br />

lettere di Comboni, pagina 1930, la `Positio' pagina 895). Tale maligna interpretazione delle<br />

motivazioni del Vescovo Comboni arrivarono alle orecchie del Cardinale di Canossa che collegò<br />

l’apertura della casa a Sestri Levante con questa faccenda. La casa di Sestri era stata offerta a<br />

Comboni da un sacerdote, Angelo Tagliaferro, per qualsiasi attività le suore volessero svolgervi<br />

e Comboni l’accettò con entusiasmo per due ragioni: per espandersi in Italia ad di fuori della<br />

città di Verona e procurare alle suore un posto con clima ameno dove avrebbero potuto<br />

riposarsi. Siccome Comboni non aveva richiesto il previo consenso del Cardinale, questi se ne<br />

ebbe a male insinuando che Comboni avrebbe sperperato danaro per motivi noti solo a lui (una<br />

residenza per la famiglia di Virginia Mansur!) Madre Bollezzoli scrisse al padre di Comboni che<br />

Virginia, che egli conosceva, era stata la causa di grandi sofferenze per Comboni. Questo fu la<br />

causa dell’angoscia della quale Comboni parla nella sua lettera del 24 giugno 1881 a padre<br />

Sembianti:<br />

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