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Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf

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Prima Croce<br />

CAPITOLO QUARTO<br />

Le pesanti croci degli ultimi anni della vita di Comboni<br />

Carestie, inondazioni e pestilenze: “Il Vescovo Comboni tornò nel Sudan con un gruppo di<br />

quattordici missionari – sacerdoti, fratelli e le prime suore provenienti dal suo Istituto di Verona.<br />

Arrivarono a Khartoum il 1 aprile 1878 in viaggio verso Assouan. Comboni ebbe i primi indizi che<br />

un disastro si era abbattuto sul Sudan. Il Colonnello Gordon, che incontrò a Khartoum, espresse i<br />

suoi timori. L’anno precedente c’era stata una disastrosa carestia dovuta alla mancanza di pioggia,<br />

le stazioni missionarie erano affollate con gente affamata e assetata” (vedere Hill, p 23)<br />

Il 1878 fu un anno di terribile carestia “Vidi con i miei stessi occhi” scrisse Comboni “l’estrema<br />

miseria di tutti quei luoghi. Interi villaggi sono quasi completamente distrutti. I pochi abitanti<br />

rimasti, vivevano mangiando erba, semi di piante e gli escrementi di animali”. È impossibile<br />

descrivere le grandi privazioni alla quali erano sottoposti i missionari, incluse le suore. Comboni<br />

non fece altro che aiutare gli altri. A peggiorare le cose le piogge abbondanti che arrivarono verso<br />

luglio del 1878 furono di proporzioni escatologiche e portarono grandissimi danni alle capanne, ai<br />

campi e alle case. Una epidemia di violenti febbri si abbatté sulla popolazione, la gente si<br />

ammalava e moriva entro un’ora.<br />

Seconda Croce<br />

Gli stessi missionari furono coinvolti da tale tragedia. L’anno 1878 fu chiamato “l’anno della<br />

morte”. In meno di 6 mesi morirono 8 missionari, incluse due delle Suore arrivate da poco, anche<br />

quelli che sopravvissero, incluso Comboni erano stati infettati. Comboni fu colpito non tanto dalla<br />

febbre quanto dalla morte dei suoi diletti missionari. Continuare il viaggio verso sud era fuori<br />

questione, anche se Comboni aveva ricevuto il benestare da Gordon, Governatore, per il<br />

proseguimento assieme a indicazioni su come arrivare al lago Albert e da lì al Lago Victoria.<br />

Una settimana prima della sua morte, Comboni scrisse una relazione al Cardinale Prefetto di<br />

Propaganda, nel quale descrisse come la missione si stava trasformando in un cimitero per la<br />

morte dei missionari. Fu comunque in grado di vedere tutto alla luce della Croce, segno<br />

d’amore e di redenzione.<br />

“A ragione io ho ordinato di lasciare intatto il catafalco quando si son celebrati gli Uffici e<br />

Messa da Requiem dei tre defunti accennati nell’ultima mia. Stamane soccombeva per febbre<br />

tifoidea, con una morte edificantissima ed invidiabile, il fratello laico Paolo Scandi … All’ora in<br />

cui scrivo mi ha chiesto gli ultimi Sacramenti D. Francesco Pimazzoni, che per pietà e santità<br />

vera è senza dubbio il primo soggetto della missione, e vi congiunge un criterio e talento<br />

ammirabili ….Perciò abbiamo messo in croce S. Giuseppe, e lo supplichiamo ardentemente che<br />

non muoia. Ah! non deve morire. Perciò appena compiuto il funerale di Paolo Scandi, ho fatto<br />

subito togliere il catafalco, perché il Pimazzoni per ora non vi deve andar sopra. Il mio ottimo<br />

D. Battista Fraccaro, mio futuro Vicario G.le, appena finite le esequie del defunto, che aveva<br />

assistito per tutta la notte, essendo anche suo confessore, dovette coricarsi perché assalito<br />

dalla febbre. Mio Dio! Sempre Croci! Ma Gesù dandoci la croce, ci ama; tutte queste croci<br />

pesano terribilmente sul mio cuore; ma ne accrescono la forza ed il coraggio nel combattere le<br />

battaglie del Signore, perché le Opere di Dio nacquero e crebbero sempre così; la Chiesa fu<br />

fondata nel sangue dell’Uomo-Dio, degli Apostoli, e dei Martiri; tutte le Missioni cattoliche<br />

dell’universo che han dato frutti crebbero così ad immagine della Chiesa, così prosperarono,<br />

così si consolidarono, e proseguirono in mezzo alle morti, al sacrificio, ed all’ombra del<br />

salutifero albero della Croce.” (Daniele Comboni Scritti, n° 7223-25<br />

Terza Croce<br />

I Confini del Vicariato vengono ridefiniti. L’appello lanciato da Stanley per l’invio di missionari<br />

Cristiani nell’Uganda (1875) aveva suscitato interesse nel mondo Cristiano: Il Vescovo Charles<br />

Lavigerie di Algeri che aveva fondato la Società dei Missionari per l’Africa (Padri Bianchi) nel<br />

1868, era un assiduo lettore di tutte quelle pubblicazioni che parlavano di coloro che avevano<br />

portato a termine spedizioni in Africa.<br />

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