Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf

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Cardinale Barnabò scrisse a tutti i Vescovi in Italia proibendo ogni tipo di raccolta di offerte per le missioni nelle loro Diocesi escluse quelle in favore della associazione di Lione. Canossa, a seguito della decisione di Propaganda Fide (la Sacra Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli) sospese tutte le attività dell’Istituto, tranne che chiuderlo del tutto, di conseguenza l’attività del Seminario si bloccò. La situazione peggiorò con la morte di P. Alessandro Dal Bosco il 15 dicembre 1867: il suo posto fu preso da P. Tommaso Toffanelli che funse da facente funzione. L’Istituto del Cairo Verso la fine del 1867, Comboni si trovava a Marsiglia (sud della Francia) e qui incontrò la signorina Maria Deluil Martiny che era zelante apostolo del Sacro Cuore, nonché devota delle “Guardie d’Onore”. Più avanti, il 20 giugno 1873, fondò l’Istituto delle figlie del Sacro Cuore di Gesù. Siamo in possesso di molte lettere che Comboni le scrisse principalmente riguardanti le “Guardie d’Onore”. Da Marsiglia, Comboni si recò in Egitto per aprire due istituti per ragazzi e ragazze africani. Portò appresso tre padri Camilliani, Stanislao Carcereri, Giuseppe Franceschini, e G. B. Zanoni. Assieme a lui c’erano 12 ragazze africane riscattate dall’Arcivescovo Castellacci, ed un gruppo di Suore di San Giuseppe dell’Apparizione. Gli obiettivi dei due Istituti erano molteplici; erano l’avanguardia dei vari Istituti che sarebbero stati costruiti attorno all’Africa: scuole, catecumenati, dispensari, per i giovani africani poveri o orfani, per alloggiare missionari per una migliore preparazione per l’Africa Centrale. Le 12 ragazze del Mazza che aveva salvato Castellacci dovevano diventare insegnanti e catechiste. Le suore Camilliane sarebbero state responsabili dei due Istituti. La restaurazione della Associazione e dell’Istituto. Dopo la sospensione dell’Istituto sole due persone si erano aggregate a Comboni,: P. Bortolo Rolleri e il laico Giacomo Rossi. Comboni ritorno al Cairo con loro il 15 gennaio 1869. Doveva trovare, però, un modo di uscire dall’impasse in cui si trovava l’Istituto. Colse l’occasione del Concilio Vaticano I che aprì l’otto dicembre1869 e sospeso il 20 ottobre 1870: Comboni scrisse il suo “Postulato” e dopo che Canossa lo ebbe nominato suo teologo, dandogli così la possibilità di partecipare al Concilio, Comboni andò a Roma il 15 marzo 1870. Fece una relazione a Propaganda Fide e presentò il suo Postulato. Nel frattempo, Cardinale Barnabò era arrivato alla conclusione che il futuro dell’Africa Centrale restava unicamente con Comboni ed il suo Istituto. A Comboni fu detto: “Date al Vostro Istituto a Verona una solida base e Vi darò una missione nell’Africa Centrale”. Siccome c’erano diversi candidati che facevano la stessa richiesta, il cardinale di Propaganda Fide insistette affinché le Regole dell’Istituto fossero scritte di urgenza. Nel frattempo Comboni cercava personale per le missioni, incluso Don Bosco, ma sempre con esiti negativi. A seguito dell’atmosfera positiva creatasi a Roma e a Verona Comboni fece i seguenti passi: - fornì una nuova residenza a Verona vicino al Seminario Diocesano. - lo acquistò con le offerte della moglie dell’Imperatore d’Austria. - Iniziò a fare viaggi di animazione Missionaria in Europa; - Nominò P. Antonio Squaranti Superiore dell’Istituto; - restaurò l’Associazione del Buon Pastore con tutte le sue attività e questo fu fatto il 21 novembre 1871 con il nuovo Rettore P. Antonio Squaranti presente. Gli “Annali dell’Associazione del Buon pastore” ebbero inizio nel gennaio 1872. Mons. Luigi, Cardinale di Canossa dopo l’approvazione delle Regole fondamentali firmò Il Decreto che formalmente e canonicamente istituì l’istituto l’8 dicembre 1871 (vedere Regole 1971 e Regola di Vita dei Missionari Comboniani). Regole di base: punti strutturali. Nome: Istituto per le Missioni Africane Natura: Una unione di clero e fratelli senza voti. Causale: La rigenerazione dell’Africa Consacrata: al Santissimo Cuore di Gesù (vedere Regole del 1871). Autorità: Propaganda Fide, Vescovo di Verona. I membri devono professare perfetta ubbidienza ai propri legittimi superiori. 38

Alla conclusione della loro formazione spirituale i membri si sarebbero votati totalmente alla causa dell’Africa. Regole principali: formazione dei candidati Comboni aveva urgente bisogno di missionari; il problema era come dare una formazione unica in vari periodi: a sacerdoti, studenti di teologia e fratelli. Periodi di addestramento: - uno screening totale prima dell’accettazione (vedere Regole 1871); - almeno un anno a Verona, come una specie di noviziato, Comboni insisté su questo prima di partire per il Cairo; - Un periodo al Cairo, per abituarsi al clima africano e per ricevere immediatamente il necessario addestramento pastorale a completamento della loro formazione. Contenuti dell’addestramento - amore per la sofferenza e martirio - dedizione totale - osservanza delle Regole - la qualità prima della quantità - dotati ed autenticamente santi: altrimenti i candidati non servono a nulla; - anche l’amore è indispensabile Comboni non prevedeva le solite strutture della vita religiosa: la sua spiritualità includeva ed andava oltre le suddette strutture. Nelle Regole del 1871 Comboni fra le altre regole incluse le seguenti: “Nell’Istituto dei Missionari si inculca profondamente e si cerca di imprimere e di ben radicare nell’anima dei candidati, il vero preciso carattere del missionario della Nigrizia, il quale deve essere una perpetua vittima di sacrificio, destinata a lavorare, sudare, morire senza forse vedere alcun frutto delle sue fatiche … I candidati si formeranno questa disposizione essenziale col tener sempre gli occhi fissi in Gesù Cristo, amandolo teneramente, e procurando di intendere ognora meglio cosa vuol dire u Dio morto in croce per la salvezza delle anime … rinnoveranno spesso l’offerta di se medesimi a Dio, della loro salute, ed anche della vita. Per eccitare lo Spirito a queste sane disposizioni, in certe circostanze di maggior fervore faranno tutti insieme una formale ed esplicita dedica a Dio di se stessi, esibendosi ciascuno con umiltà e confidenza nella sua grazia anche al martirio”. (Capitolo 10) A questo punto possiamo asserire che la restaurazione dell’Associazione che seguì la sospensione dette più stabilità all’Istituto, provvedendo a dare una migliore preparazione per l’opera missionaria, creando condizioni di amore fraterno e mutuo scambio di esperienze e solidarietà: lo Spirito Santo operò egregiamente tramite le imperfezioni umane. Approvazione da Roma: Tenendo conto del progresso fatto dall’Istituto e considerando il Piano del Comboni e la sua determinazione, Propaganda Fide approvò l’Istituto a tutti gli effetti, benché rimandassero indietro le Regole del 1871 per alcuni emendamenti. Di conseguenza, il 21 maggio 1872. Propaganda Fide affidò il Vicariato dell’Africa Centrale all’Istituto del Comboni, e lo nominò capo della Missione con il titolo di Pro Vicario Apostolico (Decreto del 26 maggio 1872). L’11 giugno 1872 Papa Pio IX scrisse “Affidiamo il suddetto Vicariato ai nostri ben amati figli e sacerdoti dell’istituto per le Missioni Africane di Verona”. Tale affermazione può essere considerata l’equivalente di una approvazione Pontificia, anche se normalmente un Istituto non è considerato di Diritto Pontificio sino a che le sue Regole siano state approvate dalla Santa Sede. La storia dell’Istituto iniziò veramente soltanto quando il primo gruppo dei Missionari di Comboni partirono alla volta dell’Africa nel settembre 1872: quattro sacerdoti, un seminarista, tre fratelli e quattro ragazze africane. In effetti, senza i suoi membri attivi nelle missioni, esso non sarebbe stato un Istituto Comboniano. 39

Cardinale Barnabò scrisse a tutti i Vescovi in Italia proibendo ogni tipo di raccolta di offerte per le<br />

missioni nelle loro Diocesi escluse quelle in favore della associazione di Lione. Canossa, a seguito<br />

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sospese tutte le attività dell’Istituto, tranne che chiuderlo del tutto, di conseguenza l’attività del<br />

Seminario si bloccò. La situazione peggiorò con la morte di P. Alessandro Dal Bosco il 15 dicembre<br />

1867: il suo posto fu preso da P. Tommaso Toffanelli che funse da facente funzione.<br />

L’Istituto del Cairo<br />

Verso la fine del 1867, Comboni si trovava a Marsiglia (sud della Francia) e qui incontrò la<br />

signorina Maria Deluil Martiny che era zelante apostolo del Sacro Cuore, nonché devota delle<br />

“Guardie d’Onore”. Più avanti, il 20 giugno 1873, fondò l’Istituto delle figlie del Sacro Cuore di<br />

Gesù. Siamo in possesso di molte lettere che Comboni le scrisse principalmente riguardanti le<br />

“Guardie d’Onore”.<br />

Da Marsiglia, Comboni si recò in Egitto per aprire due istituti per ragazzi e ragazze africani.<br />

Portò appresso tre padri Camilliani, Stanislao Carcereri, Giuseppe Franceschini, e G. B. Zanoni.<br />

Assieme a lui c’erano 12 ragazze africane riscattate dall’Arcivescovo Castellacci, ed un gruppo<br />

di Suore di San Giuseppe dell’Apparizione.<br />

Gli obiettivi dei due Istituti erano molteplici; erano l’avanguardia dei vari Istituti che sarebbero<br />

stati costruiti attorno all’Africa: scuole, catecumenati, dispensari, per i giovani africani poveri o<br />

orfani, per alloggiare missionari per una migliore preparazione per l’Africa Centrale. Le 12<br />

ragazze del Mazza che aveva salvato Castellacci dovevano diventare insegnanti e catechiste.<br />

Le suore Camilliane sarebbero state responsabili dei due Istituti.<br />

La restaurazione della Associazione e dell’Istituto.<br />

Dopo la sospensione dell’Istituto sole due persone si erano aggregate a Comboni,: P. Bortolo<br />

Rolleri e il laico Giacomo Rossi. Comboni ritorno al Cairo con loro il 15 gennaio 1869. Doveva<br />

trovare, però, un modo di uscire dall’impasse in cui si trovava l’Istituto. Colse l’occasione del<br />

Concilio Vaticano I che aprì l’otto dicembre1869 e sospeso il 20 ottobre 1870: Comboni scrisse il<br />

suo “Postulato” e dopo che Canossa lo ebbe nominato suo teologo, dandogli così la possibilità di<br />

partecipare al Concilio, Comboni andò a Roma il 15 marzo 1870. Fece una relazione a Propaganda<br />

Fide e presentò il suo Postulato. Nel frattempo, Cardinale Barnabò era arrivato alla conclusione che<br />

il futuro dell’Africa Centrale restava unicamente con Comboni ed il suo Istituto. A Comboni fu<br />

detto: “Date al Vostro Istituto a Verona una solida base e Vi darò una missione nell’Africa<br />

Centrale”. Siccome c’erano diversi candidati che facevano la stessa richiesta, il cardinale di<br />

Propaganda Fide insistette affinché le Regole dell’Istituto fossero scritte di urgenza. Nel frattempo<br />

Comboni cercava personale per le missioni, incluso Don Bosco, ma sempre con esiti negativi.<br />

A seguito dell’atmosfera positiva creatasi a Roma e a Verona Comboni fece i seguenti passi:<br />

- fornì una nuova residenza a Verona vicino al Seminario Diocesano.<br />

- lo acquistò con le offerte della moglie dell’Imperatore d’Austria.<br />

- Iniziò a fare viaggi di animazione Missionaria in Europa;<br />

- Nominò P. Antonio Squaranti Superiore dell’Istituto;<br />

- restaurò l’Associazione del Buon Pastore con tutte le sue attività e questo fu fatto il 21<br />

novembre 1871 con il nuovo Rettore P. Antonio Squaranti presente. Gli “Annali<br />

dell’Associazione del Buon pastore” ebbero inizio nel gennaio 1872.<br />

Mons. Luigi, Cardinale di Canossa dopo l’approvazione delle Regole fondamentali firmò Il<br />

Decreto che formalmente e canonicamente istituì l’istituto l’8 dicembre 1871 (vedere Regole<br />

1971 e Regola di Vita dei Missionari Comboniani).<br />

Regole di base: punti strutturali.<br />

Nome: Istituto per le Missioni Africane<br />

Natura: Una unione di clero e fratelli senza voti.<br />

Causale: La rigenerazione dell’Africa<br />

Consacrata: al Santissimo Cuore di Gesù (vedere Regole del 1871).<br />

Autorità: Propaganda Fide, Vescovo di Verona. I membri devono professare perfetta<br />

ubbidienza ai propri legittimi superiori.<br />

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