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Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf

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BREVE STORIA DEI MISSIONARI COMBONIANI DEL CUORE DI GESÙ<br />

Cari confratelli ed amici lettori,<br />

P. TARCISIO AGOSTONI<br />

PREFAZIONE ALLA PRIMA EDIZIONE<br />

la pace e la gioia del Cuore trafitto di Gesù sia sempre con voi.<br />

Namugongo, 17-Marzo- 1996<br />

Beatificazione di Daniele Comboni.<br />

Sono felice di offrire questa breve storia a chiunque sia interessato a conoscere gli eventi<br />

principali della vita del Comboni e del nostro Istituto. Dico breve perché non ho potuto<br />

dedicarmi a tempo pieno alla ricerca storica. So che non soddisferò i desideri di tutte le<br />

provincie e di tutti i confratelli. Una buona parte di questo testo è basata su appunti che ho<br />

usato per insegnare la nostra storia ai Novizi del Noviziato di Namugongo.<br />

1-Gli scopi principali di questo libro:<br />

Primo, offrire un testo alle nostre Case di Formazione a norma della “Ratio Studiorum” NN. 275<br />

e 276. In particolare, ho cercato di tenere in considerazione il N. 276, che chiede una<br />

prospettiva storica dell’Istituto.<br />

Un altro scopo è quello di dare una prospettiva degli eventi in modo che si possano collocare<br />

nel loro contesto storico gli altri scritti, come le biografie dei nostri missionari, le monografie<br />

riguardanti la linguistica, l’etnografia, la storia delle provincie, delle missioni e così via.<br />

2 - Un altro punto che mi interessa è l’itinerario spirituale dell’Istituto. Posso tuttavia<br />

anticipare che, oltre all’insistenza sulla pratica dei voti, tre punti sono stati sottolineati come<br />

nostre caratteristiche della nostra tradizione: la Carità, lo Spirito di Fede e lo Spirito di<br />

Sacrificio come appare dalle Lettere Circolari dei Superiori Generali, soprattutto quelle di padre<br />

Federico Vianello che non solo è stato uno dei primi religiosi, ma anche il nostro secondo<br />

Superiore Generale ed è stato considerato Padre Spirituale <strong>fino</strong> a poco prima della sua morte.<br />

In special modo la carità, ispirata alla spiritualità del Sacro Cuore è stata il tema comune, al<br />

punto che un capitolo speciale le era stato dedicato nel nostro Direttorio.<br />

Il Sacro Cuore infatti è stato oggetto di devozione e di preghiera, solo per aiutarci a guardare a<br />

Lui come modello e ispirazione di carità, di spiritualità, di uno stile di vita. Nel periodo in cui<br />

ero Superiore Generale, molti tra i sacerdoti che visitarono alcune nostre comunità in terra di<br />

missione rimasero impressionati dalla carità che trovavano nelle nostre comunità. Penso che,<br />

se la spiritualità del Sacro Cuore come simbolo dell’amore divino e umano fosse stata intesa<br />

come “spiritualità”, le crisi postconciliari sulle devozioni non avrebbero menomato la devozione<br />

al Cuore di Cristo. In più molte crisi nella sfera emozionale, sarebbero state evitate. L’amore<br />

umano e gli altri valori umani sono stati sottolineati dal Concilio Vaticano II, dovuto alla grande<br />

attenzione che questo Concilio ha rivolto verso l’aspetto umano della persona, contro una<br />

tradizione spiritualista di un derivato neo-platonico che ha influenzato alcune scuole di teologia<br />

ascetica. La così detta svolta antropologica del Vaticano II è stata da molti male interpretata,<br />

al punto da divenire prevalente. In questo modo, l’attenzione al soprannaturale è lentamente<br />

diminuita. Si è così perso di vista la realtà della vita divina presente in noi, che è la fonte della<br />

nostra nuova umanità, che non è null’altro se non una partecipazione della umanità di Gesù<br />

così bene rappresentata dal Cuore di Cristo.<br />

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