Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf
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Prima del Capitolo l’ora di preghiera era in comune secondo l’orario prestabilito. Con il Capitolo<br />
rimane l’obbligo dell’ora di preghiera, ma a ciascuno si lascia scegliere il tempo più opportuno.<br />
Questa decisione fu uno dei punti più discussi con preoccupazione; difatti dal 1969 al 1979<br />
soltanto il 20% dei membri, principalmente i Fratelli la praticarono. La ragione era la mancanza<br />
di formazione e abitudine a questo nuovo metodo.<br />
I Voti furono presentati alla luce del Concilio<br />
A.-LA CASTITA’ vista come un profondo e immediato dono d’amore verso Dio e i fratelli, più<br />
che una rinuncia personale. Da qui, scaturisce la rinuncia a chiudersi nell’amore per una sola<br />
persona (DC pag. 146–162) e alle espressioni biologiche della sessualità del singolo<br />
missionario.<br />
B.-OBBEDIENZA, oltre ad essere l’accettazione dell’autorità essa è presentata come una<br />
condivisione nell’obbedienza di Cristo e della sua Chiesa al Padre. L’obbedienza è dovuta al<br />
Superiore nell’esercizio del dialogo; il religioso l’accetta nella convinzione di essere<br />
corresponsabile nel progetto di Cristo per quanto concerne la sua Chiesa e nel progetto<br />
dell’Istituto. L’esercizio dell’autorità deve prendere in considerazione possibili contestazioni<br />
anticonformiste e critiche (specialmente allora), oltre ad un profondo senso di libertà ed i<br />
sentimenti dei giovani riguardanti la responsabilità personale, (DC 163-195) in altre parole<br />
l’obbedienza deve essere responsabilizzata da parte di chi la dà e di chi la riceve.<br />
C.-POVERTA’ essa viene presentata come povertà apostolica piuttosto che come rinuncia o<br />
l’essere nulla tenente; cioè, uno stile di vita che appare povero agli occhi del mondo moderno.<br />
L’apostolo non rinuncia alle necessità della vita né ai mezzi moderni, li considera, tuttavia<br />
insufficienti e sproporzionati al piano salvifico di Dio. E’ percepita come una vera e propria<br />
povertà personale che non si giustifica delle comodità fornite dalla comunità e dei permessi<br />
concessi dal Superiore. Non deve essere interpretata solo come legalismo, ma come gesto di<br />
solidarietà verso la comunità. Il religioso riceve una somma di danaro, determinata dal<br />
Consiglio di comunità al quale deve rendere conto. (DC pag. 119-216)<br />
Attività missionaria (DC Pag. 228-330)<br />
Viene riaffermata la validità degli Istituti missionari con le seguenti affermazioni:<br />
Gli istituti missionari non esprimono in un modo esclusivo la missionarietà delle Chiese dalle<br />
quali provengono.<br />
Nell’esercizio dell’apostolato nelle Chiese locali, il missionario fa emergere il senso di<br />
incarnazione e di servizio. Lo Jus commissionis deve cessare, e al suo posto ci sono contratti<br />
fra gli Istituti e le Diocesi.<br />
I missionari devono assumere i compiti di prima evangelizzazione dei popoli e di certe<br />
categorie (per esempio, i pigmei africani, gli Indio nell’America Latina ecc.).<br />
Vengono chiariti gli elementi di dinamismo missionario<br />
Testimoniare, annunciare, la formazione di comunità Cristiane.<br />
Il Fratello è invitato a condividere appieno questa dinamica: ciò tuttavia porterà in seguito, a<br />
problemi inerenti alla missione ed il ruolo del Fratello nell’Istituto.<br />
Campi di lavoro e la loro scelta<br />
Come campo di lavoro, Comboni scelse l’Africa allora considerata la zona dei popoli “ più poveri<br />
e più abbandonati”.<br />
Questo criterio ed il criterio di prima evangelizzazione indica le linee di una revisione da<br />
attuare ad ogni Capitolo per quanto riguarda il nostro impegno missionario.<br />
Per ragioni storiche il nostro Istituto mantiene il suo impegno in Africa.<br />
Prima di accettare nuovi campi missionari non previsti dal presente programma, si devono<br />
consultare tutti i membri dell’Istituto e si tenga conto delle loro eventuali osservazioni.<br />
La possibilità di una opzione iniziale per un campo di lavoro va data ai nostri missionari e le<br />
preferenze individuali siano prese in considerazione quando si fanno le destinazioni.<br />
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