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Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf

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loro ruolo d’insegnanti e pastori ed in esso il Collegio Apostolico viene trasmesso assieme al<br />

loro superiore, il Pontefice Supremo.”(Christus Dominus n. 4) Fu lanciata l’idea che tale<br />

collegialità non fosse esercitata soltanto nell’ambito del Concilio Ecumenico, ma, nascesse,<br />

invece, in un Concilio “ che avrà il nome speciale di Sinodo dei Vescovi”. I dettagli verranno<br />

indicati dal Pontefice Romano. Il 9 settembre 1965, Papa Paolo VI dette le norme per il Sinodo<br />

nella sua lettera apostolica Motu Proprio, Apostolica Sollicitudo. Essa Stabiliva tre differenti tipi<br />

di Sinodi:<br />

L’Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo: composta da vescovi ex officio e Delegati eletti<br />

dalle relative Conferenze Episcopali<br />

L’assemblea Generale Straordinaria dei Vescovi: composta da vescovi ex officio e dai presidenti<br />

delle Conferenze Episcopali.<br />

L’Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi: composta da membri ex officio e delegati di<br />

particolari regioni della Chiesa. Per esempio, l’Assemblea del Sinodo per l’Africa. (1994)<br />

Il primo Sinodo ordinario “ Su opinioni pericolose e l’ ateismo” fu convocato nel 1967; il<br />

secondo sul tema “ La Giustizia nel mondo” nel 1971, il terzo sul tema “ L’Evangelizzazione nel<br />

Mondo” nel 1974 e dall’ora ogni tre anni. Tutti i Sinodi sono di grande importanza per tutti i<br />

membri della Chiesa però il secondo ed il terzo hanno un particolare significato per i nostri<br />

missionari.<br />

Il Sinodo sulla “Giustizia nel Mondo “ (1971)<br />

Questo Sinodo identificava il ruolo della Chiesa nel proclamare le opere della Giustizia e nel<br />

denunciarne le ingiustizie. Due punti sono importanti:<br />

Primo: La necessità di Giustizia all’interno della Chiesa<br />

“ Mentre è dovere della Chiesa testimoniare la giustizia, essa riconosce che chiunque si<br />

avventuri a parlare di giustizia alla gente deve, innanzi tutto essere visto come giusto.<br />

Dobbiamo quindi esaminare i comportamenti relativi alle proprietà e lo stile di vita presenti<br />

nella stessa Chiesa. I diritti devono essere preservati all’interno della Chiesa. Nessuno<br />

dovrebbe essere privato dei suoi diritti ordinari perché è associato alla Chiesa in un modo o<br />

nell’altro. Coloro che servono la chiesa con il loro lavoro, inclusi sacerdoti e religiosi dovrebbero<br />

ricevere un compenso sufficiente e godere della previdenza sociale vigente nella loro regione. I<br />

laici dovrebbero ricevere uno stipendio equo ed avere un sistema di avanzamento di carriera.<br />

Ribadiamo che i laici devono esercitare funzioni più importanti e relative alle proprietà della<br />

Chiesa e devono condividerne l’amministrazione.”<br />

Questa sembra esser la prima volta che tale affermazione venga inclusa in un documento<br />

pubblico – la Chiesa che si auto-accusa. Questo è molto importante per noi missionari: è vero<br />

che viviamo di carità, ma non possiamo aspettarci che i nostri collaboratori lavorino per carità.<br />

Una riflessione sui salari è sempre necessaria nei cambiamenti che avvengono nei paesi del<br />

terzo Mondo: ci battiamo per uno stipendio equo tenendo in mente per quanto possibile il<br />

sostentamento della famiglia; questo fa parte dell’insegnamento Sociale Cattolico.<br />

Secondo: il diritto della Chiesa di proclamare la giustizia<br />

“La Chiesa ha ricevuto da Cristo la missione di predicare il messaggio del Vangelo, che<br />

contiene il richiamo all’uomo di allontanarsi dal peccato ed avvicinarsi all’amore del Padre, alla<br />

fratellanza universale e di conseguenza alla richiesta di giustizia nel mondo. Questa è la<br />

ragione per cui la Chiesa ha il diritto, di più, il dovere, di proclamare la giustizia a livello<br />

sociale, nazionale, e internazionale, denunciare le ingiustizie quando i diritti fondamentali<br />

dell’uomo e la sua stessa salvezza lo richiedono. La Chiesa, ovviamente non è la sola<br />

responsabile della giustizia nel mondo; essa, tuttavia, ha una specifica responsabilità che si<br />

identifica con la sua missione di dare testimonianza dinanzi al mondo, della necessità d’amore<br />

e di giustizia contenuti nel messaggio del Vangelo.<br />

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