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Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf

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suo apprezzamento sulla loro capacità di formare leader Cristiani in tutti i settori della vita<br />

pubblica così che essi potessero agire come lievito per le masse Cristiane. Trovò in p. Tupone,<br />

il Segretario dell’Educazione, un leale collaboratore pieno di idee che soleva dire:<br />

“La mia attività di promuovere l’istruzione deriva dall’ideale missionario. La scuola è un<br />

meraviglioso mezzo per arrivare all’evangelizzazione.”<br />

Si preoccupava della formazione del sacerdoti Diocesani, egli chiedeva molto da loro, in<br />

qualche modo inconsapevole dei loro ritmi di lavoro ed il loro zelo. Aveva una salute di ferro,<br />

morì all’età di 92 anni, e non capiva la ragione per cui gli altri missionari si ammalassero. Egli<br />

si sentì male soltanto negli ultimi anni della sua vita quando era a Verona.<br />

È così che i confratelli del Centro medico di Verona lo ricordano:<br />

“Si è sempre comportato come religioso e sacerdote di profonda carità, un apostolo di quella<br />

libertà che Cristo ha donato a tutti gli uomini, di questo era profondamente convinto. Non<br />

dette mai segno di scoraggiamento, glorificando Dio per tutto quanto aveva passato e<br />

continuamente ringraziando il personale per i loro servigi. Era contento del cibo, dell’attenzione<br />

che riceveva, le cure mediche ricevute. L’unica sua lamentela, se così si può chiamare, era per<br />

le sue gambe che non funzionavano come una volta e limitavano le sue passeggiate. Vedeva in<br />

questo un segno della Divina Provvidenza che gli chiedeva di unirsi in modo particolare con<br />

Cristo per l’evangelizzazione del mondo.<br />

Mons. Cesana fu molto paziente durante tutta la sua malattia, accettò le sue condizioni<br />

umilmente, sentendosi uno fra i tanti ospiti del centro, senza chiedere mai attenzioni o privilegi<br />

speciali. Il suo attaccamento all’istituto cresceva di giorno in giorno manifestandosi nelle<br />

preghiere con i confratelli e la devozione per nostra Madre in Paradiso, che onorava<br />

incessantemente dicendo il Rosario e brevi preghiere. Si lamentava raramente tanto chi i<br />

dottori ebbero difficoltà a diagnosticare di cosa soffrisse.”<br />

MONS. SISTO MAZZOLDI: Salvare l’Africa con gli africani. Nago (TN) 13/01/1898 – Nairobi<br />

(Kenya) 27/07/1987.<br />

Fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1922 e nel 1928 lasciò la sua parrocchia di Lavis per entrare<br />

nel Noviziato di Venegono. Fece i primi voti il 2 febbraio 1930.<br />

Nel Sudan Mons, Mazzoldi fondò due Istituti religiosi: le Suore del Sacro Cuore (Istituto già<br />

progettata dal suo predecessore Mons. Stephen Mlakic) e i Fratelli di San Martino de Porres.<br />

Nel frattempo, però, il Sudan che stava andando verso l’indipendenza cominciò ad avere<br />

problemi. Problemi che presto diventarono persecuzioni, restrizioni e espulsioni. Il 24 febbraio<br />

1964, mons. Mazzoldi fu espulso assieme a tutti gli altri missionari.<br />

A giugno del 1965 chiese di poter tornare nelle missioni e fu nominato Vescovo di Moroto.<br />

Fondò immediatamente un Seminario, aprì nuove stazioni, fece costruire un ospedale a<br />

Matany, aprì dispensari, campi per lebbrosi e orfanotrofi. Accolse calorosamente p. Marengoni<br />

e la sua iniziativa di fondare gli Istituti religiosi degli Apostoli di Gesù e delle Suore<br />

Evangelizzatrici di Maria. Non contento, incoraggiò p. Marengoni a fondarne un’altro: I<br />

Missionari Contemplativi del Cuore di Gesù.<br />

All’età di 83 anni, mons. Mazzoldi lasciò Moroto per stabilirsi in Kenya, in una casa di proprietà<br />

degli Apostoli di Gesù. Morì il 27 luglio 1987.<br />

Il Vescovo Mazzoldi suscitava sempre ammirazione fra i laici che ebbero modo di incontrarlo.<br />

Un famoso giornalista italiano fu veramente impressionato da lui, primo perché dopo lo<br />

scambio di saluti mons. Mazzoldi lo portò nella cappella a far visita al proprietario nascosto<br />

della casa; secondariamente dal suo modo sciatto di vestirsi, specialmente perché calzava<br />

scarpe che sembravano troppo grandi per lui, probabilmente di seconda mano.<br />

Nei suoi momenti di tempo libero lo si poteva trovare in fondo alla Chiesa a pregare. Ogni<br />

tanto lo si sentiva dire ad alta voce “Dio ti amo! Venga il tuo Regno!”<br />

Quando gli fu diagnosticato un tumore al fegato, ringraziò Dio per avergli fatto la grazia di<br />

morire in Africa e chiese di poter essere sepolto in quella terra che era diventata sua. Un altro<br />

principio della sua filosofia missionaria era “Il missionario e come un seme anche quando è<br />

morto. Per dare frutti, deve essere sepolto dove egli muore.”<br />

Il Vescovo Mazzoldi fu un eccezionale missionario Comboniano.<br />

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