06.06.2013 Views

Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf

Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf

Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Superiore Provinciale. Fu il primo Superiore provinciale dei nostri confratelli in Perù dal 1952 al<br />

1956. Eccelleva nella promozione ed organizzazione del lavoro pastorale sia nelle città che fra<br />

la gente delle montagne, dove a causa della scarsità di sacerdoti e religiosi, i buoni cattolici<br />

avevano atteso un prete per lunghi anni.<br />

Tornò in Europa per il Capitolo dopo 17 anni di incessante lavoro in Perù e fu scelto come<br />

Assistente Generale nel Capitolo del 1961.<br />

Capì che era arrivata l’ora dell’America Latina, così come era arrivata l’ora dell’Africa centrale<br />

ai tempi di Comboni.<br />

In Spagna. Preoccupato per la mancanza di missionari e di sacerdoti locali, durante il Capitolo<br />

P. Riedl promise di recarsi in Spagna per reclutare e preparare sacerdoti per il Perù. Non fu,<br />

però, <strong>fino</strong> al 1956 che il Superiore Generale p. Richard Lechner, lo mandò in Spagna con p.<br />

Anton Schöpt. Dopo alcuni anni di animazione missionaria egli si sentiva frustrato in quanto il<br />

metodo non dava i risultati sperati. Gli fu detto che la soluzione era un Seminario Minore.<br />

Nel 1960 la prima comunità fu fondata a Palencia e poco dopo fu fondato il Seminario di<br />

Saldaña. Benché egli fosse il Superiore delle case in Spagna egli fu, in effetti il fondatore del<br />

MFSC in quel paese.<br />

Riedl aveva sempre riconosciuto Comboni come Fondatore dell’Istituto e come tale lo<br />

venerava. Il Fondatore era la sua guida sulla via della missione. Iniziò a mettere Comboni in<br />

primo piano e a parlare della possibile riunione delle due famiglie Comboniane. Fece mettere<br />

questi due temi sull’agenda del Capitolo del 1967. La sua esperienza in Spagna e i buoni<br />

rapporti che già esistevano fra i due Istituti, lo convinsero che il carisma di Comboni e il lavoro<br />

che i due Istituti svolgevano erano identici e per quello potevano, anzi, dovevano unirsi per<br />

formare un solo Istituto.<br />

Questo desiderio era sempre nel suo cuore. Era stato presente quando era avvenuta la<br />

divisione nel 1923, e aveva pianto. Tenne sempre nel suo cuore, comunque, il ricordo di<br />

Comboni e seguì le sue orme ed esempio missionario. Nella preghiera come nell’azione fu<br />

sempre spiritualmente con il Fondatore.<br />

Nel 1970 fu trasferito nella comunità di Brixen, dove, nel lontano 1917 aveva iniziato la sua<br />

vita missionaria. Era stanco ed aveva subito tre interventi chirurgici, ma offriva le sue<br />

sofferenze come incenso durante la preghiera preparandosi per il momento in cui avrebbe<br />

conosciuto il suo destino. Il 9 gennaio 1974 il Buon Dio venne a prenderlo a Brixen per portarlo<br />

a casa e ricompensarlo per il grande amore che aveva avuto per gli Indiani.<br />

P. ENRICO FARÈ: un uomo determinato e re dell’animazione. Milano 10/07/1912 – Limone<br />

(BS) 29/03/1989.<br />

Al suo arrivo in Spagna nel 1959, c’erano solo due case: San Sebastian nella regione Basca e<br />

Corella.<br />

San Sebastian era stata offerta dalle Suore Salesiane e aperta nel 1954. Era la sede di<br />

“Aguiluchos”, la rivista per ragazzi fondata nel 1957. I nostri lasciarono la casa nel 1983.<br />

Dopo il Capitolo del 1959, fu nominato rappresentante del Superiore generale in Spagna.<br />

Possiamo dire che P. Farè iniziò ad organizzare l’animazione missionaria e la promozione<br />

vocazionale che fece. Difatti, ovunque andasse, non dimenticava mai di parlarne. Quando fu<br />

economo generale a Verona, scrisse tre libri: “Il Fratello Missionario”. “Vorrei diventare<br />

Missionario ma…” e “Reclutamento Divino”. Produsse anche dieci set di cartoline su Comboni e<br />

uno sulla Vocazione. Egli scrisse:<br />

“Tutte le iniziative furono portate avanti nella miseria e nelle difficoltà che caratterizzarono la<br />

guerra.<br />

L’arido ufficio dell’economato non m’impedì di fare la mia missione di animazione vocazionale:<br />

era in effetti, il mio modo pratico e utile di sentirmi completamente identificabile come<br />

“missionario.”<br />

Al suo ritorno dalla missione nel Sudan(1955) si dedicò all’Animazione Missionaria e la<br />

Promozione Vocazionale nei Seminari italiani Il suo successo spinse i suoi Superiori a chiedergli<br />

di scrivere le sue esperienze.<br />

184

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!