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Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf

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P. Parodi e la sua truppa si rimboccarono le maniche. Pochi giorni dopo il suo arrivo, p. Parodi<br />

fu chiamato al capezzale di un malato. Era un vecchio steso su una stuoia, coperto da pochi<br />

stracci, pieno di piaghe come Giobbe, coperto da mosche e mangiato da zanzare. Fece la sua<br />

prima confessione e morì pregando con il fervore di un angelo. Per p. Parodi quell’uomo<br />

divenne il simbolo della sua gente. Visitare i malati, parlare con i parenti, insegnare il<br />

catechismo ai bambini furono le attività principali che tennero occupati i nostri missionari nei<br />

primi mesi del loro soggiorno. Seguendo le tradizioni che affondano le loro radici nella Chiesa<br />

primitiva, p. Parodi e gli altri missionari si dedicarono anima e corpo alla promozione umana<br />

oltre che al lavoro pastorale.<br />

La regione di “Espìrito Santo” fu iniziata da due padri e un fratello a Serra il 23 luglio 1952, ma<br />

non tardò molto a svilupparsi sia a nord sia a sud. A Nord nel 1958 ci fu affidata la Diocesi di<br />

Sāo Mateus e diverse case di formazione; a Sud prendemmo consegna di alcuni Seminari<br />

Minori, una parrocchia a Sāo Paulo (1955) e in seguito una procura a Rio de Janeiro (1960).<br />

Il 9 maggio 1959, Papa Giovanni XXIII con Decreto della Sacra Congregazione Concistoriale,<br />

nominò il Vescovo Giuseppe Dalvit alla Diocesi di Sāo Mateus (Espìritu Santo), che era stata<br />

eretta il 16 febbraio 1958. Fu consacrato il 30 giugno 1959.<br />

Quando presentò le dimissioni nel 1970, il suo posto fu preso da P. Aldo Gerna, che allora<br />

aveva 40 anni d’età e 15 di sacerdozio. P. Gerna fu consacrato il 1 agosto 1971.<br />

Apertura ad Esmeraldas – Ecuador (1954)<br />

Il 28 gennaio 1954 La santa Sede (Propaganda Fide) (vedere Boll. N. 49) affidò la prefettura<br />

Apostolica di Esmeraldas (Ecuador occidentale sul Pacifico) al nostro Istituto nonostante il fatto<br />

che il Superiore Generale avesse notificato Propaganda Fide che, dato il numero di personale a<br />

nostra disposizione, non era possibile prendere altri impegni oltre a quelli presi in Brasile ed in<br />

Messico di recente (Bull. N. 51. Del 6/1/59 p. 35).Questa procedura non del tutto ortodossa<br />

può essere spiegata dal fatto che siccome noi dipendiamo interamente da Propaganda, prima<br />

di prendere qualsiasi impegno al di fuori dei territori a noi assegnati, avremmo dovuto<br />

consultarLa. Sembra che questo non fu fatto per quanto riguarda il Brasile. Quando<br />

prendemmo Esmeraldas il territorio era stato affidato ad un ordine religioso che aveva<br />

declinato l’invito. P. Umberto Mariani, durante il Capitolo tenutosi nell’aprile del 1959 dice:<br />

“Con decreto della Sacra Congregazione di Propaganda Fide, reso pubblico a fine luglio 1954,<br />

la Prefettura Apostolica di Esmeraldas in Ecuador, <strong>fino</strong> ad allora retta dai Padri Carmelitani<br />

della Prov. di Burgos (Spagna) veniva affidata al nostro Istituto.<br />

Il 17 dicembre dello stesso anno veniva nominato Amministratore Apostolico il M.R.P. Angelo<br />

Barbisotti, il quale raggiungeva la sede con altri due Padri il 13 aprile 1955.<br />

Con l’arrivo di altri due gruppi in luglio e settembre, l’Istituto manteneva la parola data alla S.<br />

Sede di trovare una decina di missionari entro lo stesso anno.<br />

Diciamo subito che l’accoglienza da parte di quelli che stavano per andarsene fu fredda ed<br />

ostile. Abbiamo trovato la casa, le chiese e cappelle prive di tutto, anche degli oggetti di culto<br />

che erano stati donati dalla popolazione.<br />

Si dovette comprare per mille dollari un appezzamento di terreno che il Municipio di<br />

Esmeraldas aveva concesso in località “Las Palmas” per l‘erezione di una chiesa. Il nunzio<br />

Apostolico, S. E. Mons. Opilio Rossi, consigliò di accedere alla transazione, e prestò il denaro<br />

necessario perché i Carmelitani se ne andassero senza querele.<br />

Non si vuole far colpa a tutto l’Ordine delle falle di qualche membro; ma l’attitudine dei<br />

membri che erano rimasti ad Esmeraldas fu poco edificante anche per la popolazione.<br />

La prefettura comprendeva tutto il territorio della Provincia di Esmeraldas, per una superficie di<br />

quasi 16.000kmq. La zona è prevalentemente agricola, con accentuata coltivazione di banane.<br />

La popolazione si aggira sui 100.000 ed il 60% è di origine africana; un 30% di mulatti ed il<br />

resto di razza più o meno bianca. Abbiamo pure una tribù di Indios, i Cayapas, che vivono in<br />

uno stato molto primitivo, al margine della civiltà. Le vie di comunicazione della provincia sono<br />

i fiumi, lungo i quali vive la maggior parte delle popolazioni.<br />

Nostro mezzo principale di comunicazione è la canoa, e per le missioni su isole, i battelli<br />

bananieri. Le missioni sono, ora, tutte provviste di canoa con motore.<br />

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