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Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf

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Centrale, ma possono trovarsi ovunque. Un’altra ragione era la promozione vocazionale per<br />

l’internazionalizzazione dell’Istituto. Nel 1947, ci fu un ulteriore motivo, cioè che questa apertura<br />

avrebbe offerto la possibilità di avere altri campi missionari se le Missioni del Sudan e dell’Uganda<br />

avessero, per ragioni politiche, chiuso le porte a nuovo personale.<br />

Nuovi campi di apostolato<br />

Apertura in Messico (1948)<br />

Il 27 settembre 1947, il nostro Procuratore generale, in conformità con i desideri del Superiore<br />

Generale, prospettò a Propaganda Fide le difficoltà che incontravamo nel mandare personale in<br />

Egitto ed in territori Inglesi. Temendo il peggio per il futuro delle nostre missioni nel Sudan,<br />

egli chiese che ci fosse messo a disposizione un altro campo di lavoro. Pensò di chiedere una<br />

missione nel Brasile. Sua Eccellenza mons. Costantini, il Segretario di Propaganda Fide, fu<br />

d’accordo sull’opportunità di tale passo, ma gli suggerì di parlarne prima con mons. Philip<br />

Torres, l’Amministratore del Vicariato di Baja California nel Messico che si trovava a Roma in<br />

quel periodo alla ricerca di missionari. Così, il 2 ottobre p. Capovilla (Procuratore) ebbe il suo<br />

primo incontro con mons. Torres ed anche un colloquio con il Superiore Generale.<br />

Fu deciso di mandare al più presto dei missionari per la cura spirituale di una delle due<br />

province civiche che formavano il Vicariato e precisamente la parte meridionale con La Paz<br />

come capitale. Essi sarebbero stati sotto la giurisdizione di mons. Torres, <strong>fino</strong> a quando il<br />

territorio avrebbe potuto diventare una prefettura o Vicariato indipendente. La Sacra<br />

Congregazione di Propaganda era disposta a farlo appena possibile.<br />

Nel gennaio del 1948 i primi missionari, guidati da p. Elio Sassella (1910-1970) arrivarono a La<br />

Paz. Il Superiore generale vi si recò nel mese di aprile a far loro visita e commentò (vedere<br />

Boll. N. 27 del 1/7/48:<br />

“Confesso che sentii una forte stretta al cuore nel vedere quanto questa povera regione<br />

abbisogni di sacerdoti e di apostolato attivo. La maggior parte del paese da molti anni è senza<br />

sacerdoti, mentre quei pochi che vissero singolarmente qua e là in mezzo a questo popolo,<br />

purtroppo non furono sempre di edificazione e di aiuto a quelle anime.<br />

Attualmente i nostri occupano circa una terza parte del territorio a loro affidato; in seguito,,<br />

quando giungerà altro personale in aiuto, si stabiliranno sull’intero territorio. La popolazione a<br />

noi affidata si aggira sui 100-150 mila abitanti. Tutti ricevono i nostri con entusiasmo e subito<br />

ammirano il loro zelo e attività. Mons. Torres, l’Amministratore Apostolico accolse i confratelli<br />

con cuore paterno, e con i sensi di profonda stima e gratitudine”.<br />

P. Elio Sassella, intelligente e pratico, si rese conto che il Messico poteva essere un campo<br />

fertile per l’animazione e le vocazioni missionarie.<br />

Nel 1952 aprì un centro a Città del Messico e prese in considerazione l’apertura di Sahuayo<br />

(1953) come primo Seminario Comboniano del Messico. Per la Baja California fondò una<br />

piccola ma briosa rivista, chiamata “Adelante” che fece una così buona impressione da<br />

preparare la via per “Esquila Missional”.<br />

Nel 1957, con decreto del 13 luglio, contrariamente a quanto ci si aspettava, la Sacra<br />

Congregazione di Propaganda Fide, staccò il territorio meridionale di Baja California dal<br />

Vicariato di Tijuana ereggendolo a prefettura Apostolica e affidandolo a noi. Con decreto del 15<br />

aprile 1958, mons. G. Giordani fu nominato primo Prefetto Apostolico di La Paz.<br />

Il territorio a noi affidato era di circa 75.000 chilometri quadrati con una popolazione di<br />

70.900. Così<br />

Racconta p. Farè al Capitolo del 1959:<br />

“La situazione delle stazioni missionarie di Baja California è, sotto molti aspetti, molto simile a<br />

quella delle missioni in Africa. Il clima è tropicale, la terra è secca ed arida, le strade sono<br />

piene di polvere e sassi e frequentemente impraticabili. La popolazione è scarsa, molto<br />

dispersa ed estremamente povera, con mancanza di missionari e di cui vivere. A causa della<br />

mancanza di sacerdoti, la gente rimase spiritualmente abbandonata per molti anni, l’ignoranza<br />

religiosa prevale, gli uomini generalmente non si recano in Chiesa – numerosi sono i matrimoni<br />

illegittimi e la Massoneria è potente”.<br />

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