Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf

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MONS. RODOLFO ORLER un uomo comprensivo, zelante e fiducioso. Vulcan – Michigan (USA) 27/11/1892 – Wau (Sudan) 17/7/1946. Il Capitolo del 1931 lo elesse Assistente Generale assieme alla nomina di Superiore della Casa Madre. Là, p. Orler incontrò altri scolastici con i quali andò immediatamente d’accordo mostrandosi comprensivo, fiducioso e zelante. Ricordavano sempre la sua benevolenza. La notizia della sua nomina a Vicario Apostolico di Bhar-el – Ghazal lo raggiunse il 16 dicembre 1933. Dall’aprile del 1934 al luglio del 1946, guidò il Vicariato per 12 anni: 6 in pace e 6 di guerra. Nonostante tutte le difficoltà, Mons. Orler fu in grado di portare avanti il lavoro del Vicariato in amministrazione ordinaria. La sua cura per la salute di tutti i singoli missionari fu eccezionale. Li seguiva, li incoraggiava e li sosteneva sia moralmente che materialmente, moderandoli nel loro zelo. Spesso si recava a far loro visite informali, ma li lasciava liberi di portare avanti il lavoro e le attività apostoliche delle stazioni missionarie. Facendo tesoro delle esperienze dei suoi missionari, coordinò diverse attività per rafforzare la fede del suo gregge come le riunioni dei capi tribù, l’apertura di due scuole di catechesi a Wau e Demziber, tre centri di istruzione nelle lingua locale a Mupoi, Mboro e Kwajok, aggiornando i corsi dei vecchi insegnanti nel seminario di Bussere, dove ebbe la grazia di consacrare il suo alunno p. Ireneo Dud. Mons. Ireneo Dud fu il primo Vescovo proveniente dai territori di missione affidati ai nostri missionari. Diventò Vescovo ausiliare della Provincia di Wau, il primo Vescovo della Diocesi di Rumbek e in seguito Arcivescovo della Provincia Ecclesiastica di Juba. All’età di 54 anni il cuore del secondo Vescovo del Bhar-el-Ghazal non resse più. Mons. Orler si prendeva cura della salute dei suoi missionari ma si dimenticava di prendersi cura di se stesso. Difatti, un giorno il medico gli suggerì di riposare perché non stava tanto bene, ma aveva promesso di fare una visita pastorale nonostante il tempo non fosse buono. Pensava di potersi riposare più tardi, ma non ce la fece. Alcuni giorni dopo il suo ritorno morì a Wau il 17 luglio 1946 lasciando una grande tristezza nei cuori della sua gente. La testimonianza del Vescovo Anglicano Gelsthorpe dimostra tutto il suo valore: “Io scrivo come uno dei tanti non Cattolici che hanno incontrato un sincero e onesto amico: mons. Orler. Non conosco altro luogo dove esista una migliore armonia fra le varie missioni Cristiane qui nel Sudan. Questo è dovuto, per la maggior parte a mons. Orler, il quale nella sua bontà, intelligenza e umiltà era un uomo molto simile a Cristo. Non solo i Cattolici ma l’intero Sudan ha perso un fedele servo di Cristo, un grande pioniere religioso che si è dato interamente ed incondizionatamente al servizio di Dio e per il bene dell’umanità” Come il suo predecessore, mons. Stoppani, mons. Orler non attese di ricevere le direttive del Concilio Vaticano II per predicare L’Ecumenismo. MONS. ANGELO NEGRI: un gentiluomo. Tres (TN) 19/11/1889 – Arua 11/11/1949. Quando, nel 1920, si riaprirono le porte dell’Africa dopo la prima Guerra Mondiale, fu mandato in Uganda. Lavorò a Gulu per circa sei anni ed ebbe la grande gioia di vedere il numero del suo gregge raddoppiare. Era un uomo coraggioso e deciso ma nel 1926 dovette tornare in patria per recuperare le forze. Fu mandato alla casa di Trento quando era solo agli inizi. Là fece molte amicizie e contribuì a diffondere la conoscenza delle missioni tramite la stampa scrivendo su “Nigrizia”e “Piccolo Missionario”. Scrisse cinque o sei libri riguardanti ciò che succedeva nelle missioni. Questi libri ebbero molto successo. Durante le loro vacanze, che duravano due settimane, i ragazzi del Seminario Minore ne vendevano molti. C’è da dire che alcune vocazioni sono dovute a questi libri facile da leggere, ma allo stesso tempo interessanti. Quando la missione del Nilo equatoriale fu abbastanza sviluppata da essere elevata a Vicariato, il 10 dicembre 1934, p. Negri fu scelto come primo Vicario Apostolico. Fu consacrato Vescovo il 5 maggio 1935 nella Cattedrale di Brescia. Arrivò a Gulu a luglio dello stesso anno e per cinque anni lavorò sodo per ristrutturare il suo Vicariato con iniziative ardite: lo sviluppo di diverse missioni, il completamento della cattedrale, la scelta del luogo dove sarebbe sorto il seminario, l’organizzazione ed amplificazione del sistema scolastico. La fondazione di una comunità religiosa locale per donne, “Le Piccole Sorelle di Maria Immacolata” di Gulu che stanno tuttora aumentando di numero e che sono molto devote al loro fondatore. Allo scoppio della guerra tutto il personale europeo del Vicariato fu internato: padri e fratelli a 160

Katigondo, Seminario Maggiore nel sud dell’Uganda, le suore in altri due posti, sempre nel sud. Da Katigondo Mons. Negri incoraggiava i suoi missionari e si teneva aggiornato su quanto stava succedendo al suo gregge lontano. Quando fu in grado di tornare al suo posto, nonostante le continue persecuzioni e fraintendimenti che dovette sopportare, fu in grado di riguadagnare il terreno perduto e presto il suo Vicariato funzionava di nuovo a pieno regime. Con la sua fede, preghiere e forza, fu in grado di mantenere il territorio della Provincia del nord che era stata nostra sin dal 1911, in quanto un altro Istituto stava cercando di togliercela per mettere i suoi missionari al nostro posto. Quando ebbe modo di scrivere un resoconto di questo increscioso incidente esclamò: “Adesso capisco bene cosa significhi essere un discepolo di Comboni”. A causa di difficoltà economiche si recò in Europa e negli Stati Uniti per cercare di reperire fondi per le missioni. Mostrò l’animo di un combattente nonostante il suo modo di fare gentile e tranquillo. Durante la sua ultima visita al Vicariato, in molte delle missioni, i missionari gli chiesero di fermarsi a riposare perché vedevano che era debole e dolorante, ma il suo senso del dovere veniva al di sopra di tutto e continuò il suo viaggio. Un viaggio che lo portò in Paradiso. LE SUORE COMBONIANE Il sesto Capitolo Generale delle Suore – 20 luglio 1931. Le Elezioni Madre Pierina Stoppani - Superiora Generale Madre Carla Troenzi - Vicaria Generale Suor Prassede Zonin - Assistente Generale Suor Maria Garonzi - Assistente Generale Suor Regina Costa - Assistente Generale Suor Prassede Zonin si dimise nel 1932 ed il suo posto fu preso da Suor Benedetta Colombo. Suor Prassede era la Superiora della comunità di Suore nell’Ospedale Italiano del Cairo. Il consiglio Generale non fu in grado di trovare una sostituta adatta. Madre Pierina Stoppani morì nel 1933 durante una sua visita alle missioni nel Sudan Meridionale. Nel 1931 l’Istituto aveva 120 postulanti, 110 novizie e 470 professe. Nel periodo 1931-1937 furono aperte 18 nuove comunità di Suore nelle missioni e 13 in Italia. Capitolo Straordinario delle Suore: 1933 Questo Capitolo fu tenuto per sostituire la defunta Suor Pierina Stoppani. Elette Madre Carla Troenzi Superiora Generale Suor M. Prassede Zonin Vicaria Generale Suor Regina Costa Assistente Generale Suor Maria Garzoni Assistente Generale Suor Benedetta Colombo Assistente Generale 161

Katigondo, Seminario Maggiore nel sud dell’Uganda, le suore in altri due posti, sempre nel sud.<br />

Da Katigondo Mons. Negri incoraggiava i suoi missionari e si teneva aggiornato su quanto<br />

stava succedendo al suo gregge lontano. Quando fu in grado di tornare al suo posto,<br />

nonostante le continue persecuzioni e fraintendimenti che dovette sopportare, fu in grado di<br />

riguadagnare il terreno perduto e presto il suo Vicariato funzionava di nuovo a pieno regime.<br />

Con la sua fede, preghiere e forza, fu in grado di mantenere il territorio della Provincia del nord<br />

che era stata nostra sin dal 1911, in quanto un altro Istituto stava cercando di togliercela per<br />

mettere i suoi missionari al nostro posto. Quando ebbe modo di scrivere un resoconto di<br />

questo increscioso incidente esclamò: “Adesso capisco bene cosa significhi essere un discepolo<br />

di Comboni”.<br />

A causa di difficoltà economiche si recò in Europa e negli Stati Uniti per cercare di reperire<br />

fondi per le missioni. Mostrò l’animo di un combattente nonostante il suo modo di fare gentile e<br />

tranquillo.<br />

Durante la sua ultima visita al Vicariato, in molte delle missioni, i missionari gli chiesero di<br />

fermarsi a riposare perché vedevano che era debole e dolorante, ma il suo senso del dovere<br />

veniva al di sopra di tutto e continuò il suo viaggio. Un viaggio che lo portò in Paradiso.<br />

LE SUORE COMBONIANE<br />

Il sesto Capitolo Generale delle Suore – 20 luglio 1931.<br />

Le Elezioni<br />

Madre Pierina Stoppani - Superiora Generale<br />

Madre Carla Troenzi - Vicaria Generale<br />

Suor Prassede Zonin - Assistente Generale<br />

Suor Maria Garonzi - Assistente Generale<br />

Suor Regina Costa - Assistente Generale<br />

Suor Prassede Zonin si dimise nel 1932 ed il suo posto fu preso da Suor Benedetta Colombo.<br />

Suor Prassede era la Superiora della comunità di Suore nell’Ospedale Italiano del Cairo. Il<br />

consiglio Generale non fu in grado di trovare una sostituta adatta.<br />

Madre Pierina Stoppani morì nel 1933 durante una sua visita alle missioni nel Sudan<br />

Meridionale. Nel 1931 l’Istituto aveva 120 postulanti, 110 novizie e 470 professe.<br />

Nel periodo 1931-1937 furono aperte 18 nuove comunità di Suore nelle missioni e 13 in Italia.<br />

Capitolo Straordinario delle Suore: 1933<br />

Questo Capitolo fu tenuto per sostituire la defunta Suor Pierina Stoppani.<br />

Elette<br />

Madre Carla Troenzi Superiora Generale<br />

Suor M. Prassede Zonin Vicaria Generale<br />

Suor Regina Costa Assistente Generale<br />

Suor Maria Garzoni Assistente Generale<br />

Suor Benedetta Colombo Assistente Generale<br />

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