Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf
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poche conversioni. Nel 1872 Comboni cercò di ridarle vita e ricevette molti aiuti, ma dopo la<br />
Prima Guerra Mondiale, nel 1920/1921 l’Associazione scomparse in quanto l’Austria aveva<br />
perso il suo impero ed era diventata una piccola Repubblica impoverita.<br />
Nuove Missioni nel Sudan Meridionale<br />
a) La chiusura della Missione dovuta a mancanza di fondi e personale fu quindi evitata, e Roma<br />
nominò Knoblecher Pro Vicario il 13 agosto 1851. Ritornò a Khartoum nello stesso mese,<br />
accompagnato da cinque sacerdoti sloveni e diversi artigiani laici. Al loro arrivo tutti i Gesuiti<br />
furono richiamati dal loro Superiore Generale, e così ebbe fine l’intervento della compagnia di<br />
Gesù nel Sudan <strong>fino</strong> a non molto tempo fa.<br />
Con il danaro raccolto in Austria Monsignore Knoblecher fu in grado di acquistare del terreno a<br />
Khartoum (parte del quale appartiene alla Chiesa Cattolica tuttora), la nuova nave “Stella<br />
Matutina”, e più avanti il terreno per la Missione di Gondokoro (1853) e Santa Croce (1854).<br />
Liberò anche un certo numero di schiavi. L’Associazione Mariana avrebbe anche pagato per il<br />
viaggio di andata e ritorno dall’Africa sia dei missionari che degli africani, elargendo anche<br />
sussidi alle famiglie dei missionari che ne avevano bisogno.<br />
Con l’aiuto delle nuove reclute alla fine del 1852 Knoblecher si recò a sud e si unì a P. Vinco il<br />
quale nel gennaio1851 era tornato fra i Bari e si stava, proprio in quale momento, preparando<br />
a partire per andare ancora più a sud alla ricerca delle sorgenti del Nilo. Padre Vinco, però. si<br />
ammalò mentre Knoblecher si trovava ancora là e morì fra le sue braccia il 22 gennaio 1853.<br />
(vedere Hill pagine 74-105).<br />
Knoblecher tornò a Khartoum e nel 1858 fece un altro viaggio in Europa alla ricerca di fondi e<br />
personale, ma morì durante il viaggio a Napoli all'età di 39 anni (vedere Hill pagine 47-73).<br />
Possiamo affermare che Knoblecher aveva anticipato il Piano di Comboni. Aveva intatti in<br />
animo di fondare una scuola per l’istruzione di catechisti a Khartoum, ed in Europa per i<br />
sacerdoti del luogo. In ognuna delle stazioni missionarie, i missionari dovevano istruire quei<br />
bravi giovani che erano disposti a cooperare con loro. Pensò di chiamare delle Suore per<br />
l’istruzione delle ragazze, ma non ebbe successo (vedere Mc Ewan pag. 34).<br />
b) La Spedizione Don Nicola Mazza. Durante il suo viaggio verso l’Italia Mons. Knoblecher<br />
incontrò ad Assouan un gruppo di cinque sacerdoti ed un fratello provenienti dal Collegio di<br />
Don Mazza in Verona che stavano andando verso Khartoum. Fra di loro si trovava Daniele<br />
Comboni, allora un giovane sacerdote di 26 anni.<br />
Don Nicola Mazza aveva fondato due collegi a Verona per l’educazione di ragazze povere<br />
(1828) e giovani intelligenti (1833) che non avevano mezzi per pagare la loro istruzione.<br />
Aveva già dato ospitalità a degli africani nel suo collegio per ragazze a Verona e voleva aprire<br />
un collegio per ragazzi da qualche parte nel Sudan. P. Mazza era convinto, come altri suoi<br />
contemporanei, come P. M. P. Libermann e Beata Suor M. Javouhey che “Stava all’Africa<br />
salvare l’Africa” in quanto missionari europei non avrebbero mai potuto portare il Vangelo<br />
all’immenso territorio africano da soli. Avrebbero dovuto essere aiutati da giovani uomini e<br />
donne africani istruiti, la cui istruzione sarebbe avvenuta sulle coste del continente dove sia gli<br />
africani che i missionari si sarebbero sentiti a loro agio. I migliori di essi sarebbero stati<br />
mandati in Europa per ricevere un’istruzione superiore, specialmente quelli che desideravano<br />
diventare sacerdoti. Questi africani istruiti, a loro volta sarebbero andati all’interno, avrebbero<br />
istruito i loro fratelli e sorelle, aperte delle scuole e fondato nuove colonie Cristiane.<br />
Dei due preti che si erano recati nel Vicariato dell’Africa Centrale nel 1853 a scegliere un posto<br />
idoneo, il primo, P. Antonio Castegnaro morì quasi subito dopo essere arrivato a Khartoum (6<br />
febbraio 1854) e l’altro, P. G. Beltrame aveva ispezionato il territorio, era tornato a Verona a<br />
fare rapporto e stava tornando con un piccolo gruppo di sostegno. Con P. Giovanni Beltrame<br />
c’erano i Padri Francesco Oliboni, Angelo Melotto, Daniele Comboni, Alessandro Dal Bosco, e un<br />
laico Fratello Isidoro Zilli.<br />
Uno del gruppo, P. Beltrame stesso rimase come Procuratore a Khartoum, mentre gli altri<br />
furono portati da P. M. Kirchner alla Missione della Santa Croce dove P. Joseph Lans era<br />
sopravvissuto a P. Bart Mozgan (+ 23 gennaio 1858). Non riuscirono, però a mantenerla.<br />
Il capo del gruppo, P. Oliboni morì entro 40 giorni dal suo arrivo; P. Melotto morì l’anno<br />
seguente ed anche fr. Zilli morì a Khartoum (11 giugno 1858). La salute di P. Comboni cedette<br />
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