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Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf

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ai neri (township). Dovettero accettare di subire minacce e rappresaglie da parte delle forze di<br />

polizia. Questo succedeva in special modo quando la Chiesa Cattolica, avendo iniziato a mandare<br />

forti messaggi anti-apartheid, iniziò ad essere coinvolta con i neri nella lotta contro le leggi vigenti.<br />

Il nostro particolare coinvolgimento nella lotta contro l’apartheid era di permettere riunioni di<br />

sindacalisti e di altre organizzazioni di incontrarsi, in contrasto con la legge fatta dai bianchi,<br />

all’interno delle missioni. I nostri missionari venivano spesso minacciati dalle forze di sicurezza<br />

governative le quali tentarono, per esempio, di dar fuoco e riuscendoci nel secondo tentativo,<br />

al salone parrocchiale di Witbank.<br />

Organizzazioni diocesane cattoliche come le associazioni di giovani lavoratori e di studenti, e<br />

Commissioni di Giustizia e Pace, guidavano la lotta contro l’apartheid. Fu fondata<br />

l’Organizzazione Urbana Ecumenica “Diakonia” ispirata dal Vescovo di Durban, mons. Denis<br />

Eugene Hurley (OMI), che fu sempre fortemente coinvolta nella lotta contro l’apartheid. I<br />

nostri missionari, si adoperavano per aiutare il Vescovo Hurley nei suoi sforzi, Si deve<br />

comunque dire che quello che mancava nel passato in Sud Africa nell’insieme, e in questo<br />

includiamo i nostri missionari, era la coscientizzazione della gente secondo la Dottrina Sociale<br />

della Chiesa Cattolica. Nel 1987 il Vescovo Hurley scrisse:<br />

“La nostra più evidente debolezza come Chiesa è di non aver promosso un’educazione sociale<br />

della nostra gente nel senso Cristiano del termine e capire i gravi problemi culturali ed<br />

economici del nostro paese. Non siamo stati profetici in questo. Non abbiamo veramente<br />

evangelizzato.”(da The Catholic Church in Contemporary Southern Africa “di Brian & Denis –<br />

Cluster Publications.p. 159)<br />

Ciò nonostante, il primo documento sulla necessità di coinvolgimento fu il “Call to Conscience”<br />

(Chiamata alla Coscienza). Il tema principale della pubblicazione era “Di fare quanto in nostro<br />

potere nel creare una società Cristiana che fosse giusta, stabile e in pace con se stessa nella<br />

nostra nazione.” Il significato di tale affermazione era il fatto di non considerare più soltanto i<br />

diritti umani in senso astratto, ma una più chiara articolazione dei problemi sociali e politici che<br />

influenzavano la gente e dei quali, adesso,si preoccupava la Chiesa. Questi includevano la<br />

ridistribuzione della ricchezza, il lavora migratorio, la mancanza di disponibilità di istruzione<br />

superiore per la gente di colore, il diritto dei neri di organizzarsi in sindacati dei lavoratori,<br />

l’imprigionamento e l’esilio di coloro i cui punti di vista non erano quelli del governo. Dobbiamo<br />

far notare, qui, che molta della saggezza tradizionale africana in questo momento promuoveva<br />

la separazione della vita religiosa da quella sociale. La religione doveva essere relegata alla<br />

dimensione “spirituale”della gente e non immischiarsi con il sociale. In questo documento, tale<br />

posizione venne fermamente rifiutata dai leader della Chiesa (id. pagine 159-160).<br />

Perù<br />

Padre Andrès Thorwarth, fu nominato Superiore Regionale ma continuò a risiedere a Cerro de<br />

Pasco <strong>fino</strong> al 1976.Nel 1978, si celebrò il quarto anniversario della presenza dei nostri<br />

missionari nel Perù.<br />

In quell’occasione l’assemblea Pan-Americana degli Animatori Missionari fu fissata da celebrarsi<br />

in occasione della visita dei due Superiori Generali, p. Tarciso <strong>Agostoni</strong> e p. George Klose. Nel<br />

1979, furono pubblicati i primi numeri delle riviste preparate e stampate in Perù “Esquila<br />

Missional”e “Aguiluchos”.<br />

Problemi Pastorali<br />

Come per tutti i paesi emergenti, uno dei problemi più grossi era la formazione dei giovani.<br />

Tramite i mezzi moderni di comunicazione sociale, il modello di vita occidentale stava<br />

invadendo i paesi del terzo mondo. Gli africani, in particolare, non si rendevano conto del<br />

veleno sociale che veniva iniettato nelle loro menti. C’era bisogno di scuole cattoliche sotto la<br />

direzione di uno o due sacerdoti.<br />

P. Jakob Wellenzohn sentì la necessità di formare gruppi per giovani nelle parrocchie di Ulcamayo e<br />

Carfuemayo. Questi ebbero successo e presero piede altrove. Erano principalmente per giovani e<br />

ragazzi.<br />

P. Josef Schmidpeter fondò le società Kolping per il coinvolgimento dei laici per la formazione<br />

cristiana, umana e professionale di uomini donne e bambini.<br />

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