Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf
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Sviluppi e decisioni del Capitolo<br />
Tema della Riunione<br />
Il primo punto focale del Capitolo fu la discussione della riunificazione dei due Istituti<br />
Comboniani. L’argomento non fu del tutto capito dalle differenti mentalità e sensibilità<br />
presenti, specie quando si faceva riferimento ai vari aspetti giuridici da adottare. Il 28 ottobre<br />
1969, le Direzioni Generali dei due Istituti crearono una commissione mista: la Commissione<br />
per lo Studio della Riunione (RSC) che avrebbe studiato il problema.<br />
I membri della commissione informarono i capitolari circa la corrispondenza fra i Superiori<br />
Generali dei due Istituti sul tema della Riunione che era iniziato già nel 1967. I capitolari del<br />
MFSC sottolinearono che tutti i membri del RSC erano favorevoli alla Riunione e che forse,<br />
perciò, essi mancavano di un punto di vista criticamente razionale al riguardo. Un ulteriore<br />
membro che avrebbe rappresentato i sentimenti dei più intransigenti dei MFSC fu aggiunto alla<br />
commissione. A questo scopo fu eletto il Capitolare p. Eric Schmid, insegnante presso la<br />
Pontificia Università Urbaniana a Roma. Non solo rappresentava i sentimenti della<br />
maggioranza, era anche confidente di molti. I Capitolari del Perù ritenevano che il<br />
procedimento di riunificazione veniva accelerato, mentre altri ritenevano che la frase nel testo<br />
del Referendum “che la Riunificazione dovesse ritenersi non un esperimento, ma un obbligo”<br />
era appropriata, provocando non poche perplessità e contenzioni.<br />
Durante la Riunione furono proposti diversi modelli di riunificazione. Vi erano diversi punti di<br />
vista condivisi da altri osservatori FSCJ. Data l’internazionalità, ci si rese conto che c’erano<br />
valori da preservare. Fu quindi ritenuto necessario che le due Direzioni Generali continuassero<br />
nel dialogo fra i due Istituti e con i superiori delle missioni.<br />
Il 17 marzo 1973 il Superiore Generale FSCJ, P. Tarcisio <strong>Agostoni</strong>, si recò al Capitolo parlando<br />
ai capitolari delle esperienze nelle varie missioni, con l’intento di rimuovere timori e incertezze.<br />
Uno dei partecipanti affermò che aveva risposto a tutte le domande in modo chiaro ed<br />
esauriente. P. <strong>Agostoni</strong> parlò pure del lavoro svolto con altri Istituti e con il clero diocesano<br />
nelle missioni.<br />
L’idea di celebrare un Capitolo Generale comune fu discussa e fu suggerito di tenerlo nel 1975<br />
quando i FSCJ avrebbero tenuto il loro Capitolo. Fu discussa con p. <strong>Agostoni</strong> la possibilità di<br />
preparare uno speciale regolamento per l’occasione.<br />
Il risultato delle estenuanti discussioni nel Capitolo furono sintetizzate in una lettera alla<br />
Direzione Generale del FSCJ nella quale l’idea di una Riunione fu esposta chiaramente. Fu<br />
richiesta una risposta a questa lettera prima di fare ulteriori passi. Così si aprì un nuovo<br />
Capitolo per la riunificazione che avrebbe unito i due Capitoli Generali del MFSC e del FSCJ a<br />
Ellwangen in Germania nel 1975.<br />
Ulteriori sviluppi e decisioni<br />
ci fu la richiesta di eleggere un Fratello come assistente nel Consiglio Generale. Questa era una<br />
richiesta che era emersa durante la precedente riunione dei Fratelli. La maggioranza dei<br />
capitolari fu favorevole a tale elezione e fu richiesto il permesso di Propaganda Fide. Inoltre,<br />
sempre con riferimenti ai Fratelli, fu deciso che in futuro almeno tre di loro avrebbero<br />
partecipato al Capitolo come delegato. Le modalità della elezione a delegato fu lasciata al<br />
nuovo Consiglio Generale. Si sottolineò che i Fratelli avrebbero dovuto essere attivamente<br />
coinvolti nella direzione dell’Istituto come missionari con gli stessi diritti dei sacerdoti.<br />
Con riferimento alla nuova Regola di Vita e Direttorio, di cui si doveva preparare una nuova<br />
versione, fu fatto notare che la cosa andava per le lunghe. Come richiesto dalla normative<br />
emanata da Roma, la nuova Costituzione (Regola di Vita e Direttorio) dovevano fondarsi su<br />
basi bibliche, giuridiche, teologiche e sul Fondatore. Fu sottolineato che il bene delle missioni<br />
era il principio supremo che doveva regolare l’ordinamento dell’Istituto. In questo senso<br />
s’insistette su uno stile particolare nella terminologia da usare. Invece di “vita religiosa” fu<br />
suggerito “il nostro stile di vita missionaria”, in quanto il concetto di vita religiosa e vita<br />
missionaria era cambiato. Fu ricordato, inoltre, che la nuova Regola di Vita poteva anche<br />
essere un modello da adottare nel futuro dai due Istituti una volta che si erano riunificati.<br />
Questo punto fu molto dibattuto durante il Capitolo.<br />
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