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Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf

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Il Vicariato dell’Africa Centrale<br />

Il tentativo di raggiungere l’Africa Centrale<br />

In seguito a queste ricerche, anche all’interno della Chiesa cattolica si cominciò a parlare della<br />

necessità di portare il messaggio liberatore del Vangelo nel cuore dell’Africa. Vi abitavano 100<br />

milioni di persone, si diceva, sfruttate da schiavisti e mercanti d’avorio<br />

Nel 1844 un prete maltese si interessò alla regione: Annetto Casolani era Canonico della<br />

Cattedrale della Valletta che aveva viaggiato molto nei paesi arabi e si teneva informato su<br />

tutto quello che riguardava le esplorazioni, grazie alla sua conoscenza della lingua araba ed i<br />

contatti che aveva con le varie Associazioni britanniche. Dopo aver letto il libro scritto da I.<br />

Pallme “Viaggi nel Kordofan”, impressionato dalla crescita dell’influenza islamica fra i neri del<br />

Sudan occidentale, egli scrisse alla Congregazione di Propaganda Fide suggerendo di mandare<br />

una missione nell’Africa Centrale per contrastare l’avanzata islamica e con essa la schiavitù.<br />

Korfodan e Sennaar erano giù perduti, ma non era troppo tardi per i Nubani, il Kodoro e gli<br />

Shilluk, sempre ché ci si muovesse con tempestività. Casolani aveva solo vaghe nozioni sull’<br />

assetto del territorio ma suggerì di partire da Tripoli procedendo poi per Ghadames, il Lago<br />

Chad e Timbuktu. Chiunque sarebbe stato a capo di questa spedizione avrebbe dovuto<br />

“indossare abiti poco appariscenti, non portare simboli religiosi e far in modo che nessuno<br />

indovinasse quale era il suo vero scopo”<br />

(Questi suggerimenti si basavano sulle indicazioni che I. Pallme aveva dato agli austriaci.)<br />

Il Cardinale Prefetto di Propaganda si interessò alla cosa, ed avendo richiesto dal Canonico<br />

Casolani ulteriori informazioni sulla missione, chiese al Prefetto Apostolico di Tripoli, in Libia,<br />

che cosa ne pensasse della proposta. Il Prefetto Apostolico approvò il piano e suggerì Timbuktu<br />

come base della missione.<br />

Avendo sentito dire che anche l’arcivescovo Anglicano di Gibilterra si apprestava a mandare<br />

una missione da Tripoli nell’Africa Centrale, Propaganda Fide, il 26 gennaio 1846, istituì, senza<br />

ulteriori indugi, il Vicariato dell’Africa Centrale.<br />

Confinava con i territori ecclesiastici di Tripoli ed Egitto a Nord, la Prefettura d’Abissinia ad est,<br />

si arrampicava su per le Montagne della Luna a Sud e arrivava <strong>fino</strong> al regno della Guinea ad<br />

Ovest. La frase “Il deserto e la così detta Africa Centrale” alla quale si fa riferimento si<br />

trovavano grosso modo fra i paralleli 8 e 16 ed i meridiani 4 e 15 ed includevano quelle che<br />

oggi sono Sudan, Uganda, Kenya, Tanzania, Burundi, Ruanda, la Repubblica Centro Africana,<br />

Nigeria e parti del Congo, Libia, Algeria, e Cameroon.<br />

Il Vescovo A. Casolani<br />

Il Canonico Casolani fu la scelta ovvia per Propaganda Fide come responsabile della missione.<br />

Quando ne fu informato, la sua prima reazione fu di dire che lui non era l’uomo adatto a<br />

questo lavoro. A seguito di ulteriori pressioni, accettò, ma aggiunse che se doveva guidare la<br />

spedizione voleva essere assistito da Gesuiti.<br />

IL Superiore Generale dei Gesuiti, però declinò l’invito a partecipare al progetto dicendo di non<br />

avere né mezzi né uomini sufficienti, e soprattutto perché credeva che una Missione nell’Africa<br />

Centrale non avesse nessuna possibilità di successo. Ad ogni modo, disse, prima di prendere<br />

una decisione in merito, si doveva prima mandare una spedizione per vedere se la cosa fosse<br />

fattibile. Solo per quest’ultimo scopo era pronto ad offrire P. Maximillian Ryllo, a quel tempo<br />

Rettore del Collegio di Propaganda Fide.<br />

Il 30 marzo 1846 Propaganda Fide elesse il Canonico Casolani a capo del nuovo Vicariato,<br />

contrariamente a quanto era di solito fare – e cioè affidare un territorio ad un Prefetto Apostolico,<br />

e, solo in un secondo temo quando la comunità Cattolica era già di una certa consistenza, ad un<br />

Vicario Apostolico, Vescovo. – fu immediatamente consacrato Vescovo, di modo che potesse avere<br />

ampi poteri decisionali senza dover continuamente far riferimento a Propaganda Fide. Il 24 maggio<br />

1846 Casolani fu consacrato vescovo, gli fu chiesto di reclutare volontari da portare con se nella<br />

sua missione e di partire entro la prima settimana di gennaio 1847.<br />

A marzo del 1847 Casolani si trovava ancora a Malta (nonostante le continue pressioni da<br />

Propaganda Fide di mettersi in viaggio per Khartoum), cercando di fondare a Malta un<br />

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