Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf

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loro caratteristiche umane. Achebe dice che per gli africani il proverbi sono come “Le spezie con la quale gli africani masticano la Kola” Molti scrittori teologi, e filosofi africani hanno fatto studi approfonditi sui proverbi, essi sottolineano come i proverbi riflettono il mondo africano nel trasmettere i valori fondamentali della vita. Se il lettore presta attenzione al confronto fra i Proverbi della Bibbia e i proverbi africani, si vedranno molte similitudini. I proverbi africani riguardano l’educazione, l’insegnamento morale, il concetto di Dio, ecc. Questo ci suggerisce che non c’è contrasto fra la saggezza Biblica e quella africana in quanto ambedue si basano sull’esperienza umana e sono ispirati da Dio stesso. Nella proclamazione del Vangelo, i cristiani non devono temere di vedere i proverbi africani affiancati a quelli biblici. Dovremmo unire la saggezza di ambedue”. 116

CAPITOLO QUINTO Dal 1919 al 1931 TERZO CAPITOLO GENERALE (Verona 21 settembre 1919) I membri del Capitolo erano 22. La Congregazione contava 150 membri. Le elezioni dettero i seguenti risultati: P. Paolo Meroni, Superiore Generale; p. Antonio Vignato, p. Federico Vianello, p. Franz Heymans (+ 1948 all’età di 83 anni) Jacob Lehr (+ 1966 all’età di 89 anni). PADRE PAOLO MERONI. Nacque a Milano nel 1873 e studiò nel seminario della diocesi della sua stessa città dove si fece notare per la sua grande intelligenza e l’amore per la filosofia e la teologia morale Nel 1896 si unì al nostro Istituto. Dopo la morte del Vescovo Roveggio, egli fu nominato Superiore Religioso del Vicariato, in quanto le autorità ecclesiastiche e religiose erano già divise. Aveva solo 29 anni. Coinvolto in un naufragio nel Mediterraneo durante la Prima Guerra mondiale mentre stava tornando a Khartoum, fu costretto a tornare in Italia. Fu Superiore Generale per 12 anni. È stato l’attore principale della separazione dei membri italiani da quelli austro-tedeschi, Aumentò il numero dei seminari minori, in Italia fu l’ideatore del Bollettino della Congregazione nel 1927. Approntò le norme che i missionari sul campo dovevano seguire. Scrisse undici lettere circolari dove sottolineava l’importanza di una vita spirituale intesa come mezzo per l’apostolato, per la carità fraterna, come senso di appartenenza all’Istituto, senza mai dimenticare l’osservanza delle Regole. A lui dobbiamo il riconoscimento ufficiale di Comboni come nostro Fondatore e come modello per tutti i membri dell’Istituto. Nel primo numero del Bollettino nel 1927, egli auspica che vi vengano pubblicati dei “Passi dalle lettere del nostro grande e santo fondatore”. Nel 1928 (Lettera Circolare n. 2 19/03/28) egli annuncia l’introduzione del processo di Beatificazione di Comboni come “Nostro Primo Fondatore, modello di eroiche virtù principalmente di quelle che sono la base della vita religiosa e apostolica”. Padre Meroni morì a Verona nel 1939. Egli seguiva e auspicava in particolare modo la formazione professionale del Fratelli. Problemi particolari del Capitolo Per la prima volta furono istituite delle commissioni per discutere alcuni problemi portati al Capitolo. Gli anni di servizio del Superiore generale e dei suoi assistenti furono ridotti da dieci a sei secondo il Codice di Diritto Canonico del 1917. Le case nei territori di lingua tedesca avrebbero chiesto di formare una loro propria provincia I cattolici nelle nostre Missioni, dicembre 1923 Khartoum 2.277 Bahr-el-Ghazal 928 Nilo Equatoriale 6.668 (nel 1919: 2048) Totale 9.873 QUARTO CAPITOLO GENERALE (Verona 1925) Membri del Capitolo: 18 Elezioni: P. P. Meroni (+1939 all’età di 66 anni) P. Vianello (+1936 a 62 anni); P. Francesco Saverio Bini (poi Vicario Apostolico di Khartoum dal 1930), morì nel 1953 a 67 anni; P. Pietro Audisio (+ 1943 a 66 anni) P. Domenico Francesconi (+ 1933 a 55 anni). Problemi particolari: il problema della formazione è ritenuto urgente in special modo per i fratelli; la congregazione deve impegnarsi per la costruzione di una scuola secondaria a Khartoum; il problema delle relazioni fra autorità ecclesiastiche e religiose deve essere affrontato e risolto. AVVENIMENTI IMPORTANTI FRA IL 1919 E IL 1931. La separazione dei nostri Confratelli austriaci da quelli italiani Sin dalla morte del Vescovo Comboni erano occorsi dei fatti che possono spiegare meglio le ragioni che portarono alla divisione. Non possiamo, comunque affermare con certezza che tali eventi, in 117

loro caratteristiche umane. Achebe dice che per gli africani il proverbi sono come “Le<br />

spezie con la quale gli africani masticano la Kola”<br />

Molti scrittori teologi, e filosofi africani hanno fatto studi approfonditi sui proverbi, essi<br />

sottolineano come i proverbi riflettono il mondo africano nel trasmettere i valori<br />

fondamentali della vita. Se il lettore presta attenzione al confronto fra i Proverbi della<br />

Bibbia e i proverbi africani, si vedranno molte similitudini. I proverbi africani riguardano<br />

l’educazione, l’insegnamento morale, il concetto di Dio, ecc. Questo ci suggerisce che non<br />

c’è contrasto fra la saggezza Biblica e quella africana in quanto ambedue si basano<br />

sull’esperienza umana e sono ispirati da Dio stesso.<br />

Nella proclamazione del Vangelo, i cristiani non devono temere di vedere i proverbi<br />

africani affiancati a quelli biblici. Dovremmo unire la saggezza di ambedue”.<br />

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