Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf
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“Ad gentes”<br />
Questo Decreto approvato durante l’ultima sessione del Concilio vaticano Secondo (7 dicembre<br />
1965) riassume la dottrina della Chiesa sulle missioni e le Encicliche moderne. In particolare<br />
enfatizza l’ordine del lavoro missionario:<br />
- La necessità della testimonianza cristiana;<br />
- La Proclamazione della Buona Novella;<br />
- La formazione di comunità Cristiane;<br />
- La responsabilità dei missionari nelle Chiese particolari;<br />
- La preparazione tecnica, morale e spirituale dei missionari da attuarsi per quelle nazioni<br />
dove dovranno poi recarsi e dove continueranno la loro formazione permanente.<br />
- Gli Istituti di vita contemplativa devono stabilire le loro comunità nei territori missionari.<br />
NB. Per “Evangelii Nuntiandi” vedere il periodo 1969-1975<br />
“Redemptoris Missio” (1990) Papa Giovanni Paolo II)<br />
Questo è l’ultimo documento che focalizza le attività missionarie ed è indirizzato in modo<br />
specifico “alle nazioni” (Ad gentes). Il Papa intervenne perché sembrava che l’interesse in<br />
questa particolare vocazione missionaria della Chiesa si stesse smorzando.<br />
Papa Giovanni Paolo II ha voluto riaffermare la missione universale della Chiesa:<br />
- Incoraggiare i missionari “Ad gentes”;<br />
- Promuovere l’impegno delle chiese locali a favore delle missioni “Ad gentes”;<br />
- Riassicurare i non Cristiani ed in particolare le autorità delle nazioni che ospitano i<br />
missionari, che tutti gli sforzi della Chiesa hanno un solo scopo: illuminare le persone<br />
rivelando loro l’amore di Dio che si è manifestato in Gesù Cristo.<br />
Il Papa confuta gli argomenti che provocano l’indebolimento dell’impegno missionario “Ad<br />
Gentes”<br />
a. Gesù morì per la salvezza di tutti, anche di quelli che non lo conoscono.<br />
Questo è vero:<br />
“Lo Spirito Santo offre a tutti la possibilità di condividere il messaggio Pasquale in una<br />
maniera conosciuta solo a Dio” (n. 10)<br />
È vero che la salvezza è nelle mani di Dio, ma Gesù raccomandò ai suoi discepoli<br />
“Andate nel mondo e proclamate il Vangelo a tutte le nazioni” (Marco 16:15)<br />
Coloro che sono redenti da Cristo hanno il diritto di conoscere il loro salvatore.<br />
Perciò il papa scrive:<br />
“la Chiesa non può non proclamare che Gesù venne a rivelare il volto di Dio e meritare la<br />
salvezza per tutti gli esseri umani tramite le sua croce e resurrezione.. “ L’amore di Cristo<br />
ci spinge “ (2 Cor. 5:14) … La missione è un problema di fede, anzi un indice preciso della<br />
nostra fede in Cristo e il suo amore per noi.” (n. 11)-<br />
b. Secondo alcune tendenze sorte dopo il Concilio Vaticano II, il lavoro dei missionari dovrebbe<br />
essere soltanto quello di dialogare con le altre religioni e lasciare che ognuno professi la<br />
propria religione.<br />
“Il dialogo inter-religioso fa parte della missione di evangelizzazione della Chiesa”<br />
Ciò nonostante, questo è possibile “senza toccare in alcun modo la verità che la salvezza<br />
proviene da Cristo e che il dialogo non ci dispensa dall’evangelizzazione” Inoltre:<br />
“Il dialogo dovrebbe essere fatto e illuminato dalla convinzione che la Chiesa è il mezzo<br />
normale per arrivare alla salvezza e che soltanto Lei possiede la pienezza dei mezzi per<br />
arrivarci” (id.)<br />
Per capire appieno quest’ultima affermazione si deve ricordare che oltre al Battesimo la Chiesa<br />
offre altri sei sacramenti incluso:<br />
la Santa Messa che ci porta Gesù in modo sacramentale e misterioso, senza dimenticare la Chiesa<br />
e il Vicario di Cristo con il suo magistero normale e straordinario <strong>fino</strong> all’infallibilità esercitata a<br />
nome della Chiesa, il vero soggetto dell’infallibilità.<br />
c. Il regno di Dio: per alcuni teologi il dialogo sembra essere uno scambio di e comunione nei valori<br />
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