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Agostoni 1 - Storia dell'Istituto fino 1979.pdf

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“Riti Cinesi” (n. 39) fu finalmente chiusa, e la Santa Sede approvò quanto già espresso da Padre<br />

Matteo Ricci, e cioè che le cerimonie cinesi erano solo atti civili di reverenza nei confronti degli<br />

antenati e che essi dimostravano l’amore per la propria patria o cortesia verso i vicini. Riferendosi<br />

a queste responsabilità per le missioni nella “Rerum Ecclesiae”, il Papa scrive: “Proponiamo alla<br />

vostra attenzione l’importanza di aumentare il numero di sacerdoti indigeni. Se non lavorate con<br />

tutte le vostre forze a questo scopo, noi asseriamo che il vostro apostolato non sarà soltanto<br />

mutilato, ma diventerà un ostacolo, un impedimento all’istituzione e organizzazione della Chiesa in<br />

quelle nazioni …”.<br />

Pio XI stesso iniziò a mettere in atto questa politica consacrando i primi sei Vescovi cinesi, un<br />

Vescovo indiano ed uno giapponese, preparando, inoltre la strada per la consacrazione del<br />

primo Vescovo africano dei nostri tempi, mons. Giuseppe Kiwanuka, ugandese. Papa Pio XII<br />

ebbe il piacere di consacrarlo nel 1939 in San Pietro assieme al primo Vescovo Malgascio Mons.<br />

Ignazio Ramarosandratana. Pio XI incoraggiò i Vescovi a mandare seminaristi e sacerdoti a<br />

Roma a seguire studi universitari.<br />

Per facilitare questo progetto:<br />

- Diede una nuova ed ampia sede all’Ateneo ed all’Università Urbaniana sul Granicolo<br />

(1931);<br />

- Collegio russo di S. Teresa del Bambin Gesù sull’Esquilino (1929);<br />

- Russicum: centro di studi per la Russia (1930);<br />

- Pio Rumeno (1930);<br />

- Nuova sede al Pio Rumeno-Ucraina (1930): gli ultimi due sul Granicolo;<br />

- Nuova sede al Collegio Etiopico nei Giardini Vaticani (1930);<br />

- Pio Brasiliano (1934), sulla via Aurelia:<br />

Ordinò che una Giornata Missionaria si celebrasse in tutto il mondo. Raccomandò caldamente<br />

la vita religiosa a tutti i Cristiani nelle terre di missione e la fondazione di Istituti Religiosi.<br />

“Evangelii praecones” (2 giugno 1951) di Papa Pio XII (1939-1958)<br />

Pio XII chiamato pastore e maestro fra i Papi, seguì le orme dei suoi predecessori. Sottolineò ai<br />

missionari la necessità di insegnare e mettere in pratica i principi della giustizia e della pace<br />

secondo la Dottrina Sociale della Chiesa, ed insisté sulla necessità di istruire laici per lavori<br />

socio - politici. Una delle ragioni per questa scelta era legata al progresso del Marxismo -<br />

Leninismo nelle nazioni del terzo mondo come movimento di liberazione.<br />

“Fidei Donum” (21 aprile 1957) di Papa Pio XII)<br />

In questo documento il papa sottolinea il dovere missionario di tutti i Vescovi, i sacerdoti,<br />

i laici e i religiosi. In particolare, incoraggia i Vescovi a sostenere le vocazioni missionarie,<br />

anche se la loro stessa diocesi avesse necessità di vocazioni sacerdotali.<br />

Ancora oggi preti diocesani che intraprendono l’opera missionaria vengono chiamati “Fidei<br />

Donum” a causa di questa lettera.<br />

Gerarchie<br />

Fu durante il papato di Pio XII che la maggior parte delle missioni in ogni nazione furono<br />

dotate di una Gerarchia. Questo significa che gli Istituti Missionari sono adesso al servizio delle<br />

Gerarchie che diventano, perciò responsabili per l’apostolato missionario e pastorale. Lo “Ius<br />

Commissionis” accordato agli istituti missionari lasciò il passo a poco a poco ad un contratto fra<br />

un vescovo che invita e l’Istituto che a certe condizioni accetta l’invito. Lo “Ius Commissionis”<br />

accordava esclusiva responsabilità ad un Istituto in un certo territorio.<br />

“Princeps Pastorum” (28 novembre 1958) di Papa Giovanni XXIII (1958-1963)<br />

Il Papa sottolineò:<br />

- La necessità di avere laici Cattolici ben formati, capaci di prendersi le loro responsabilità<br />

come cristiani nel campi socio-economici e politici delle loro nazioni;<br />

- La necessità che i preti locali si prendano responsabilità per la formazione dei loro sacerdoti;<br />

- La necessità per le organizzazioni cattoliche internazionali di assistere studenti provenienti<br />

dai territori missionari che si recano all’estero per studio, per dar loro la possibilità di<br />

continuare nella loro vita cattolica.<br />

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