Guarda la rivista in PDF - Daniele Montenegro, Aikido Aikikai
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<strong>Aikido</strong><br />
Cronaca stage “ 30 anni Ente morale”<br />
San Lazzaro 01/02 novembre 2008<br />
Manue<strong>la</strong> Baiesi<br />
Durante questo raduno il maestro Tada ci ha ricordato<br />
l’importanza di praticare senza sentirsi <strong>in</strong><br />
contrapposizione con l’altro. Queste sono state le sue<br />
parole all’apertura del<strong>la</strong> prima lezione: “Da quando si<br />
è creato l’<strong>Aikikai</strong> d’Italia sono passati 44 anni e oggi<br />
festeggiamo il trentennale dell’ente morale. Voi sapete<br />
perché ci siamo sforzati di essere riconosciuti come<br />
ente morale? Perché non abbiamo fatto come tutti gli<br />
altri gruppi sportivi di pratica? Perché nell’aikido c’è<br />
un metodo di allenamento partico<strong>la</strong>re. Per dirlo <strong>in</strong><br />
parole facili aff<strong>in</strong>chè tutti possano comprendere:<br />
l’<strong>in</strong>segnamento di o sensei non riguarda solo come<br />
utilizzare il vostro corpo ma soprattutto <strong>la</strong> condizione<br />
del vostro spirito, come sentite il vostro spirito. Il nome<br />
di aikido non è un nome che è stato dato ai movimenti<br />
del corpo: è stato dato a come deve essere lo spirito<br />
mentre fate questi movimenti, mentre usate il vostro<br />
corpo. Qu<strong>in</strong>di l’aikido è un metodo di meditazione <strong>in</strong><br />
movimento nato dall’arte marziale. Come condizione<br />
primaria non dovete pensarvi come contrapposti,<br />
all’altro come <strong>in</strong> opposizione a voi, non dovete competere<br />
<strong>in</strong> questo senso.<br />
Perché questa è <strong>la</strong> condizione attraverso <strong>la</strong> quale voi<br />
vi sentite prigionieri dell’attaccamento e non del<strong>la</strong><br />
concentrazione. In questo modo siete schiavi<br />
dell’attaccamento.”<br />
Il maestro ha aperto il raduno facendoci riflettere sul<br />
fatto che durante gli esercizi di riscaldamento impariamo<br />
a ruotare le braccia <strong>in</strong> senso orario oppure antiorario.<br />
Queste due rotazioni si applicano anche alle tecniche.<br />
“Ci sono due modi di com<strong>in</strong>ciare una tecnica <strong>in</strong> attacco<br />
da shomen: muovendo le braccia <strong>in</strong> senso orario oppure<br />
antiorario.<br />
Ikkyo e shihonage sono lo stesso tipo di tecnica, l’unica<br />
differenza è che <strong>in</strong> una le mie braccia si muovono <strong>in</strong><br />
senso orario e nell’altra <strong>in</strong> senso antiorario. Non dovete<br />
pensare se farete ikkyo o shihonage: da come muovete<br />
<strong>la</strong> vostra spada nasce <strong>la</strong> tecnica.”<br />
“Questo è il dojo di tutti, dove stiamo praticando ma<br />
ognuno di noi ha un suo dojo personale, ovvero <strong>la</strong><br />
nostra stanza di ricerca per lo studio. E che ci sia<br />
qualcuno dentro o no, questo non ha importanza. Questo<br />
luogo c’è attorno a me e si chiama kekkai <strong>in</strong> giapponese<br />
antico: è un territorio del nostro spirito per<br />
l’allenamento. All’<strong>in</strong>terno di questo territorio qualsiasi<br />
cosa succeda noi siamo i padroni di questo spazio.<br />
Quando fate ikkyo, shihonage, irim<strong>in</strong>age non dovete<br />
mai dimenticare questo, cioè che voi siete i padroni di<br />
questo spazio. Questo significa che né l’altro è padrone<br />
e io sono il suddito, né che si crea una contrapposizione:<br />
io sono sempre il padrone perché se ci dimentichiamo<br />
di questo allora non è più meditazione.<br />
E’ chiaro che questa condizione è difficile da<br />
raggiungere subito per cui ci sono delle condizioni di<br />
base per poter<strong>la</strong> raggiungere: una di queste è dove<br />
posare lo sguardo. Qu<strong>in</strong>di dovete vedere con i vostri<br />
occhi questo cerchio immag<strong>in</strong>ario attorno a voi.”<br />
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