06.06.2013 Views

Guarda la rivista in PDF - Daniele Montenegro, Aikido Aikikai

Guarda la rivista in PDF - Daniele Montenegro, Aikido Aikikai

Guarda la rivista in PDF - Daniele Montenegro, Aikido Aikikai

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

possibile sottrarsi all’artiglieria ed ai <strong>la</strong>nciafiamme,<br />

senza possibilità di rendere i colpi, Kuribayashi sciolse<br />

i suoi soldati dal giuramento che aveva loro richiesto.<br />

Non era più necessario sottrarsi al<strong>la</strong> morte per cont<strong>in</strong>uare<br />

<strong>la</strong> lotta. Il 26 marzo comandò i 500 soldati ancora <strong>in</strong><br />

grado di combattere ad un ultimo disperato attacco <strong>in</strong><br />

cui anche lui perse <strong>la</strong> vita. Nel<strong>la</strong> United State Mar<strong>in</strong>e<br />

Corps History si afferma, con malce<strong>la</strong>to stupore ed<br />

aperta ammirazione, “L’attacco giapponese sferrato<br />

nelle prime ore del matt<strong>in</strong>o del giorno 26 marzo non fu<br />

una carica banzai, bensì un piano ben congegnato per<br />

causare <strong>la</strong> massima confusione e distruzione.”<br />

Non è mai stato possibile r<strong>in</strong>tracciare il corpo del<br />

generale Kuribayashi, che prima dell’attacco aveva<br />

ord<strong>in</strong>ato ai suoi soldati di rimuovere dalle loro uniformi<br />

ogni <strong>in</strong>segna di grado o segno di riconoscimento e che<br />

<strong>in</strong>franse anche <strong>la</strong> tradizione di compiere seppuku da<br />

solo dopo aver dato ai soldati l’ord<strong>in</strong>e dell’attacco.<br />

Volle <strong>in</strong>vece guidarlo f<strong>in</strong>o all’ultimo mesco<strong>la</strong>ndosi tra<br />

loro <strong>in</strong> prima l<strong>in</strong>ea. Il suo corpo è uno dei 13.000 circa<br />

che ancora giacciono <strong>in</strong>sepolti nell’iso<strong>la</strong>.<br />

Il suo ultimo cablogramma al quartier generale:<br />

La battaglia è giunta all’epilogo. Dallo sbarco del<br />

nemico, gli uom<strong>in</strong>i al mio comando hanno combattuto<br />

<strong>in</strong> maniera talmente valorosa da commuovere pers<strong>in</strong>o<br />

gli dei.In partico<strong>la</strong>re, sommessamente mi compiaccio<br />

che abbiano cont<strong>in</strong>uato a combattere da coraggiosi,<br />

seppure a mani nude e male equipaggiati, sottoposti ad<br />

un attacco da terra, dal mare e dal cielo di una<br />

superiorità materiale <strong>in</strong>immag<strong>in</strong>abile.Uno dopo l’altro<br />

sono caduti davanti agli attacchi <strong>in</strong>cessanti e tremendi<br />

del nemico. Perciò, <strong>la</strong> situazione è arrivata al punto <strong>in</strong><br />

cui devo deludere le vostre aspettative e abbandonare<br />

questa importante posizione nelle mani del nemico. Con<br />

umiltà e s<strong>in</strong>cerità presento le mie più sentite scuse. Non<br />

abbiamo più munizionamento e l’acqua è f<strong>in</strong>ita. E’<br />

giunto per tutti noi il momento di sferrare il contrattacco<br />

f<strong>in</strong>ale e combattere valorosamente.<br />

Term<strong>in</strong>ava con questo jisei, poema di addio:<br />

Impossibilitato ad adempiere a questo arduo compito<br />

per il nostro paese<br />

Frecce e pallottole esaurite, tristi siamo caduti.<br />

Ma salvo sbaragli il nemico,<br />

Il mio corpo non può marcire nel campo.<br />

Sì, r<strong>in</strong>ascerò nuovamente sette volte<br />

E brandirò <strong>la</strong> spada.<br />

Quando le lugubri gramaglie ricopriranno quest’iso<strong>la</strong><br />

<strong>Aikido</strong><br />

Mio unico pensiero sarà <strong>la</strong> Terra imperiale.<br />

Diversi soldati iso<strong>la</strong>ti dai loro compagni cont<strong>in</strong>uarono<br />

a combattere f<strong>in</strong>o al<strong>la</strong> f<strong>in</strong>e, alcuni perf<strong>in</strong>o dopo <strong>la</strong> f<strong>in</strong>e<br />

del<strong>la</strong> guerra. Gli ultimi due si arresero il 6 gennaio 1949,<br />

a quasi 4 anni dal<strong>la</strong> conquista dell’iso<strong>la</strong> da parte del<br />

nemico, quando <strong>la</strong> guerra era term<strong>in</strong>ata da circa 3 anni<br />

e mezzo. Circa il 95% dei 21.000 difensori di Iwo Jima<br />

perse <strong>la</strong> vita, i pochi superstiti erano quasi tutti<br />

gravemente feriti. Le perdite tra le forze di <strong>in</strong>vasione<br />

furono ancora superiori. [3]<br />

Il generale di Divisione del corpo dei mar<strong>in</strong>es Hol<strong>la</strong>nd<br />

M. Smith, comandante dell’attacco a Iwo Jima, così si<br />

espresse:<br />

Di tutti i nostri nemici nel Pacifico, Kuribayashi era il<br />

più temibile. Alcuni comandanti delle isole giapponesi<br />

erano puri nomi per noi, e scomparvero nell’anonimato<br />

dei cadaveri nemici <strong>la</strong>sciati alle squadre di<br />

seppellimento. La personalità di Kuribayashi era<br />

profondamente impressa nelle difese sotterranee che<br />

realizzò ad Iwo Jima.<br />

Il quartier generale nipponico censurò l’ultimo messaggio<br />

di Kuribayashi. L’<strong>in</strong>cipit venne così pubblicato<br />

sull’Asahi Shimbun del 22 marzo 1945:<br />

La battaglia è giunta all’epilogo. A mezzanotte del 17<br />

[4] sarò al<strong>la</strong> testa dei miei uom<strong>in</strong>i e, pregando per <strong>la</strong><br />

vittoria certa e <strong>la</strong> sicurezza del<strong>la</strong> patria imperiale, tutti<br />

sferreremo risolutamente un eroico attacco f<strong>in</strong>ale<br />

Tra le altre modifiche, il jisei del<strong>la</strong> versione ufficiale<br />

riporta:<br />

Frecce e pallottole esaurite, mortificati siamo caduti.<br />

Ma nel 1994 l’imperatore Akihito, che con l’ascesa al<br />

trono ha dato <strong>in</strong>izio all’epoca Heisei, del Raggiungimento<br />

del<strong>la</strong> pace, visitò l’iso<strong>la</strong> di Iwo Jima rendendo omaggio<br />

ai caduti. Vergò una breve poesia, nel<strong>la</strong> quale è difficile<br />

non scorgere un omaggio all’ultimo messaggio di<br />

Kuribayashi, allora censurato e mai ufficialmente<br />

divulgato.<br />

Gli uom<strong>in</strong>i che combatterono col cuore e con l’anima<br />

Ancora dormono nel sottosuolo<br />

Di questa triste iso<strong>la</strong>.<br />

Kumiko Kakehashi tratteggia <strong>in</strong> questo libro [5]<br />

attraverso i ricordi dei familiari di Tadamichi Kuribayashi<br />

e dei soldati che furono ai suoi ord<strong>in</strong>i <strong>la</strong> figura di una<br />

persona completamente diversa da quel<strong>la</strong> che si potrebbe<br />

immag<strong>in</strong>are. Un uomo sensibile, colto, forte e gentile,<br />

preoccupato f<strong>in</strong>o all’ultimo del benessere dei soldati<br />

[3] Quasi 29.000 tra morti e feriti, di fatto questultimi elim<strong>in</strong>ati dal<strong>la</strong> battaglia; ovviamente si tratta di dati che<br />

vanno <strong>in</strong>terpretati al<strong>la</strong> luce del<strong>la</strong> enorme disparità di forze e di appoggio logistico tra i due schieramenti <strong>in</strong> campo.<br />

[4] Sappiamo <strong>in</strong>vece che Kuribayashi attese lucidamente f<strong>in</strong>o all’ultimo il momento migliore per l’attacco, che<br />

ebbe luogo solo il 26 marzo.<br />

[5] In orig<strong>in</strong>ale "Gyokusai soshikikan no etegami", (Lettere illustrate dal comandante <strong>in</strong> capo)<br />

61

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!