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Guarda la rivista in PDF - Daniele Montenegro, Aikido Aikikai

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l’affiliato era ritenuto <strong>in</strong>vulnerabile ai colpi di spada ed<br />

alle pallottole.<br />

Quando divenne ovvio agli stessi Boxers che <strong>la</strong> gran<br />

parte di loro veniva ferita gravemente o uccisa dai fucili<br />

degli occidentali, gli affiliati ritennero che i morti fossero<br />

degli <strong>in</strong>filtrati che avevano avuto ciò che si meritavano<br />

o che il rituale non fosse stato celebrato nel modo<br />

corretto. …... Stranamente tuttavia gli europei che si<br />

scontravano con quegli uom<strong>in</strong>i erano spesso sconcertati<br />

per il fatto che era molto difficile ucciderli, tanto che<br />

il sottotenente M. E. Cochrane scrisse: ‘essi piombavano<br />

volontariamente <strong>in</strong> uno stato estremo di ipnotismo e di<br />

certo <strong>in</strong> quei momenti non sentivano i colpi <strong>in</strong>flitti al<br />

loro corpo. Noi tutti abbiamo imparato che essi potevano<br />

sopportare una quantità enorme di ferite mortali ed io<br />

stesso dovevo colpire con ben quattro potenti pallottole,<br />

ciascuna capace di fermare un uomo, prima che [il<br />

nemico] cadesse”.<br />

Paul Elliott: par<strong>la</strong> delle numerose società segrete c<strong>in</strong>esi<br />

a partire dall’anno 1000; racconta del folle Hung Hsiu-<br />

chuan che nel 1850 si dichiarò fratello di Gesù Cristo<br />

e si auto-nom<strong>in</strong>ò imperatore; riporta le due parole<br />

d’ord<strong>in</strong>e dei Boxers (prima: ‘rovesciamo <strong>la</strong> d<strong>in</strong>astia<br />

Ch’<strong>in</strong>g [che era manciù e non c<strong>in</strong>ese] e cacciamo gli<br />

stranieri’; e poi, quando apparve chiaro il pericolo di<br />

<strong>in</strong>vasione dell’<strong>in</strong>tera C<strong>in</strong>a: ‘sosteniamo i Ch’<strong>in</strong>g e<br />

cacciamo gli stranieri’); descrive il panico dei<br />

Sir E.H. Seymour<br />

<strong>Aikido</strong><br />

commercianti e dei missionari europei a Pech<strong>in</strong>o agli<br />

<strong>in</strong>izi del 1900; si sofferma “sui numerosi attacchi fanatici<br />

portati dai Boxers ai treni che trasportavano le truppe<br />

dell’ammiraglio Seymour ….. e sullo sgozzamento dei<br />

feriti”; narra come “tutti i generi di mercanzie erano<br />

usate [da parte di europei ed americani] per costruire<br />

barricate, non risparmiando neanche le costose balle di<br />

seta!”; <strong>in</strong>dugia su “un coraggioso <strong>in</strong>gegnere m<strong>in</strong>erario,<br />

chiamato Herbert Hoover, che si dedicò ad aiutare gli<br />

addetti al<strong>la</strong> costruzione delle difese e che sarebbe più<br />

tardi diventato il presidente degli Stati Uniti d’America”;<br />

ironizza sull’imperatrice madre Tz’u- Hsi : “ Si può<br />

immag<strong>in</strong>are una vecchia donna che, avendo posto <strong>la</strong><br />

sua fede nelle forze s<strong>in</strong>istre di un culto arcano, era<br />

costretta ad ascoltare con deprimente costernazione le<br />

notizie che riportavano l’abbattimento dei Boxers con<br />

le armi da fuoco, come se costoro fossero stati dei<br />

semplici uom<strong>in</strong>i mortali”.<br />

Si trova tutto questo ed altro nel libro di Paul Elliott;<br />

mancano però le motivazioni che portarono al<strong>la</strong> rivolta<br />

dei Boxers, ed a chi scrive sembra utile esporle per<br />

esteso.<br />

Nei primi decenni del XIX secolo, <strong>la</strong> questione<br />

fondamentale per europei ed americani era se <strong>la</strong> C<strong>in</strong>a<br />

ed il Giappone potessero cont<strong>in</strong>uare a iso<strong>la</strong>rsi dal mondo.<br />

Come il Giappone, anche <strong>la</strong> C<strong>in</strong>a aveva aperto una<br />

breccia nelle sue mura ideali (cioè, Canton), attraverso<br />

<strong>la</strong> quale il commerciante straniero poteva far capol<strong>in</strong>o<br />

e scambiare le sue merci con le merci c<strong>in</strong>esi, ma<br />

praticamente era <strong>la</strong>sciato fuori. Era questa una situazione<br />

che offendeva l’orgoglio e gli <strong>in</strong>teressi economici<br />

occidentali: <strong>la</strong> comb<strong>in</strong>azione era pericolosa.<br />

Partico<strong>la</strong>rmente offesa era l’Inghilterra, al<strong>la</strong> quale, a<br />

proposito del<strong>la</strong> richiesta di aprire un rego<strong>la</strong>re commercio,<br />

fu risposto dall’imperatore Ch’ien Lung con una lettera<br />

che suonava così: “Guidando il vasto impero io non ho<br />

che un f<strong>in</strong>e e precisamente quello di mantenere una<br />

perfetta amm<strong>in</strong>istrazione e di adempiere ai doveri dello<br />

stato. Oggetti strani e costosi non mi <strong>in</strong>teressano.<br />

Io…..non faccio uso dei prodotti del vostro paese; ….<br />

il nostro celeste impero possiede tutto <strong>in</strong> grande<br />

abbondanza e, nei suoi conf<strong>in</strong>i, non manca di niente.<br />

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