06.06.2013 Views

Guarda la rivista in PDF - Daniele Montenegro, Aikido Aikikai

Guarda la rivista in PDF - Daniele Montenegro, Aikido Aikikai

Guarda la rivista in PDF - Daniele Montenegro, Aikido Aikikai

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

quello a sp<strong>in</strong>germi a cercare. Allora, quando si vede <strong>la</strong><br />

gente morire, ci si chiede cosa sia <strong>la</strong> vita. La guerra mi<br />

ha fatto vedere meglio dentro di me. Mi ha fatto anche<br />

capire l’amore che provano i soldati stessi, l’amore<br />

vero, che non ho mai più visto da allora”. Ma ecco parte<br />

dell’articolo apparso nel 1925 sul<strong>la</strong> <strong>rivista</strong> Lo stendardo<br />

dal titolo: La battaglia come esperienza <strong>in</strong>teriore, scritto<br />

Ernest Junger<br />

(1895-1998<br />

da Ernst Junger: “Chiunque può<br />

vivere [come fece ogni soldato al<br />

fronte, durante <strong>la</strong> prima guerra<br />

mondiale] un’esperienza esteriore<br />

quando si trovi trasc<strong>in</strong>ato dal caso<br />

nel mezzo di un evento. Solo a pochi<br />

<strong>in</strong>vece è concesso di viverne una<br />

<strong>in</strong>teriore.<br />

Sete, fame, freddo, fatica, ferimenti,<br />

l’entusiasmo dell’attacco e <strong>la</strong> paura del<strong>la</strong> morte nel<br />

pericolo: tutto ciò ha a che fare immediatamente con il<br />

corpo, e non comporta <strong>in</strong> alcun modo un vissuto <strong>in</strong>teriore.<br />

Che poi si cada annientati dal<strong>la</strong> pressione del<strong>la</strong> violenza<br />

o, al contrario, si riesca a farvi fronte ricorrendo al<strong>la</strong><br />

forza brutale, non significa ancora nul<strong>la</strong>. L’essenziale<br />

è il legame spirituale con gli eventi esteriori, e il presagio<br />

di una potenza più elevata, impersonale, che si manifesta<br />

nel dest<strong>in</strong>o dei popoli e dei s<strong>in</strong>goli. Si sa certamente f<strong>in</strong><br />

da subito quel che si è sofferto, e lo si può gridare ai<br />

quattro venti; ma quel che si è vissuto realmente<br />

nell’<strong>in</strong>timo si renderà chiaro solo molto più tardi…...<br />

L’epoca dell’<strong>in</strong>dustrializzazione è stata davvero capace<br />

di allestire un paesaggio trasognato che di molto si<br />

avvic<strong>in</strong>a alle potenti visioni di Dante: un purgatorio del<br />

materiale che brucia al calor bianco. Un purgatorio? Da<br />

bamb<strong>in</strong>i ci hanno <strong>in</strong>segnato a ridere di simili<br />

superstizioni, ma adesso <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciamo a capire <strong>la</strong><br />

grandezza medievale di questo simbolo del<strong>la</strong><br />

purificazione attraverso <strong>la</strong> fiamma, del rogo ardente per<br />

i peccatori. In che modo però questa immag<strong>in</strong>e, nel cui<br />

fondo vi è il presupposto di una colpa, può adattarsi ad<br />

uom<strong>in</strong>i che giacciono sparsi <strong>in</strong> mezzo al fuoco e per <strong>la</strong><br />

maggior parte ancora giovani, …...mentre poco prima<br />

vivevano <strong>in</strong> pace e giustizia entro le loro piccole cerchie<br />

ristrette, f<strong>in</strong>o a che un dest<strong>in</strong>o più alto li strappò a quel<strong>la</strong><br />

vita e li gettò <strong>in</strong> questi deserti dei quali, appena due<br />

<strong>Aikido</strong><br />

anni fa, non ci si poteva nemmeno immag<strong>in</strong>are che<br />

sarebbero stati possibili? Certo, chi vede nel<strong>la</strong><br />

dimensione personale l’elemento decisivo, non troverà<br />

alcuna risposta a questa domanda e dovrà accontentarsi<br />

di aver assistito <strong>in</strong> quelle circostanze a una follia, o<br />

magari a un grave crim<strong>in</strong>e <strong>la</strong> cui responsabilità sarebbe<br />

da imputare alle personalità che allora si trovavano al<br />

comando. In questa stessa direzione si muove il<br />

rivoluzionario che, con domande tese al<strong>la</strong> ricerca di una<br />

causalità evidente, crede di poter riconoscere <strong>la</strong> colpa<br />

dei propri comandanti, oppure il nazionalista che <strong>la</strong><br />

attribuisce ai capi avversari, o ancora il pacifista, che<br />

<strong>la</strong> riconosce <strong>in</strong> entrambe le fazioni. Diverso però è il<br />

percorso del dest<strong>in</strong>o. C’è ….. una grande differenza tra<br />

dest<strong>in</strong>o e causalità, tra <strong>in</strong>terrogativi dell’anima e quelli<br />

del<strong>la</strong> ragione razionale. Chi abbia riconosciuto tale<br />

differenza non cadrà nel<strong>la</strong> tentazione di misurare con<br />

il metro di una causalità concettuale un’esperienza che<br />

attiene al<strong>la</strong> sfera dell’anima. Anche il dest<strong>in</strong>o detiene<br />

le proprie onorevoli leggi, ma sono le leggi di una<br />

superiore conseguenzialità.<br />

Il dest<strong>in</strong>o non conosce alcuna responsabilità personale.<br />

Il suo corso accompagna, <strong>in</strong>visibile, i fenomeni di<br />

superficie, ma improvvisamente, ...<strong>in</strong> un colpo solo tutti<br />

i conti tornano.<br />

Un buon esempio di ciò è <strong>la</strong> figura di Luigi XIV, che<br />

dovette pagare con il proprio sangue una colpa nel<strong>la</strong><br />

quale era <strong>in</strong> misura m<strong>in</strong>ima co<strong>in</strong>volto personalmente<br />

[esempio difficile da capire, <strong>in</strong> quanto Luigi XIV è<br />

morto di ma<strong>la</strong>ttia nel suo letto; forse si tratta di un altro<br />

re di Francia: Luigi XVI(?)]. Da questo punto di vista<br />

deve essere <strong>in</strong>terpretata anche l’esperienza spirituale<br />

del<strong>la</strong> guerra: qui un popolo paga una colpa accumu<strong>la</strong>ta<br />

da lungo tempo; qui esso vive nel proprio <strong>in</strong>timo il<br />

tracollo di un’<strong>in</strong>tera epoca e delle sue visioni. Certo, i<br />

più vissero al<strong>la</strong> maniera delle bestie, che soffrono senza<br />

saperne il perché; questo però è irrilevante, il dest<strong>in</strong>o<br />

tiene <strong>in</strong>fatti segrete le proprie ragioni e solo con ritardo<br />

l’uomo può presagirne l’<strong>in</strong>condizionata necessità”.<br />

Giunti a questo punto, è doveroso offrire qualche paro<strong>la</strong><br />

di chiarimento a proposito di una delle dottr<strong>in</strong>e<br />

tradizionali più fra<strong>in</strong>tese, a cui fa cenno Ernst Junger<br />

per dare un senso –senza troppe contraddizioni- a tutti<br />

38

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!