Guarda la rivista in PDF - Daniele Montenegro, Aikido Aikikai
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<strong>Aikido</strong><br />
La storia del Passator Cortese<br />
Gianna Alice<br />
Stefano Pelloni nacque il 24 agosto 1824 come decimo<br />
figlio <strong>in</strong> una località detta Rocchetto <strong>in</strong> Romagna dove<br />
ancor oggi è molto popo<strong>la</strong>re. Sulle sue gesta e imprese<br />
si è detto molto e di tutto. Per alcuni è stato un eroe,<br />
per altri perverso e truce… Ma fu cantato nientemeno<br />
che da Giovanni Pascoli. Poco <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>e a farsi<br />
un’istruzione anche se frequentava una scuo<strong>la</strong> privata<br />
che avrebbe dovuto fornirgli una educazione religiosa<br />
e forse farne un prete preferiva aiutare il padre che<br />
faceva il traghettatore (il “passatore” appunto) sul fiume<br />
Lamone e gli permetteva di fare conoscenza con un<br />
mondo avventuroso di contrabbandieri, banditi e <strong>la</strong>dri.<br />
Crescendo divenne il confidente di molti di coloro che<br />
vio<strong>la</strong>vano <strong>la</strong> legge, e si persuase che <strong>la</strong> gente era sempre<br />
più povera a causa dei governanti corrotti e del dom<strong>in</strong>io<br />
pontificio per cui accrebbe il suo odio verso i ricchi.<br />
Divenne il capo di una banda di diverse dec<strong>in</strong>e di persone<br />
che saccheggiò, derubò ed uccise compiendo le gesta<br />
più impensate contro i ricchi per cui riscosse numerosi<br />
consensi tra <strong>la</strong> gente oppressa e ridotta <strong>in</strong> povertà che<br />
gli accordava complicità poiché ad essa e<strong>la</strong>rgiva i bott<strong>in</strong>i<br />
che si era procurato. Il nome di “cortese” deriva dal<br />
fatto che dal popolo veniva considerato un uomo <strong>in</strong><br />
fondo buono, che rubava ai ricchi per dare ai poveri. E'<br />
anche vero però che i briganti pagavano i poveri per<br />
avere <strong>in</strong> cambio <strong>la</strong> possibilità di nascondersi nelle loro<br />
case, non perché erano “buoni”… Le gesta che compì<br />
furono molte e documentate storicamente. Anche se<br />
ricercato riusciva sempre a vo<strong>la</strong>tilizzarsi al momento<br />
giusto e sembrava veramente imprendibile, ma <strong>la</strong> sua<br />
vita molto avventurosa f<strong>in</strong>ì brutalmente nel 1851 ad<br />
opera di uno dei suoi uom<strong>in</strong>i che lo tradì per l’alta taglia<br />
L'immag<strong>in</strong>e forse più fedele di Stefano Pelloni,<br />
tracciata dal prof. Silvio Gord<strong>in</strong>i di Russi<br />
(Museo del Risorgimento, Faenza).<br />
che pendeva su di lui. Dopo lo scontro a fuoco, per far<br />
vedere a tutti che era veramente stato ucciso, fu portato<br />
<strong>in</strong> tutti i vil<strong>la</strong>ggi ma, dato che <strong>la</strong> gente cont<strong>in</strong>uava a non<br />
credere che fosse morto veramente, il cadavere fu portato<br />
d<strong>in</strong>nanzi al<strong>la</strong> madre aff<strong>in</strong>chè lo riconoscesse. La madre<br />
però non ammise che il cadavere fosse quello del figlio<br />
per cui <strong>la</strong> leggenda del<strong>la</strong> sua scomparsa cont<strong>in</strong>uò…<br />
Meditate! Dove sta <strong>la</strong> differenza tra uno che uccide<br />
come bandito e viene detto assass<strong>in</strong>o ed uno che uccide<br />
ma passa al<strong>la</strong> storia come un eroe?<br />
Ciao, Gianna<br />
Il "coltello del passatore". Questo esemp<strong>la</strong>re risale ad epoca non lontana<br />
da quel<strong>la</strong> delle gesta di Stefano Pelloni.<br />
Non esiste tuttavia alcuna prova che abbia utilizzato o posseduto questo<br />
tipo di coltello, <strong>la</strong> leggenda nasce circa 100 anni dopo probabilmente<br />
ad opera (<strong>in</strong>teressata) dei coltell<strong>in</strong>ai di Scarperia, nel<strong>la</strong> vic<strong>in</strong>a Toscana.<br />
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