Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Vogliamo fare la strada insieme?<br />
SCENA 1<br />
NARRATORE Le montagne non s’incontrano, ma s’incontrano gli uomini, buoni o<br />
cattivi che siano. E così, una volta, s’incontrarono un calzolaio e un<br />
sarto, in giro per il mondo.<br />
(entra il sarto sorridente e incontra il calzolaio con la faccia storta e con in mano una valigia)<br />
SARTO (cantando)Prima finisci la cucitura,<br />
tira lo spago nella costura,<br />
spalma la pece di qua e di là,<br />
picchia e ripicchia la scarpa è qua.<br />
CALZOLAIO Non sono in vena di scherzare!<br />
SARTO (ridendo) L’ho detto senza cattiveria, bevi un po’ di buon vino e allegro<br />
diventerai.<br />
CALZOLAIO La gente parla sempre del buon bere ma non della sete. Vogliamo fare<br />
la strada insieme?<br />
SARTO Va bene! Basta che tu abbia voglia di lavorare in una città<br />
CALZOLAIO Ci volevo proprio andare anch’io! In paese non si guadagna niente: in<br />
campagna la gente va a piedi nudi!<br />
SCENA 2<br />
NARRATORE E così proseguirono, uno dietro l’altro.<br />
CALZOLAIO Abbiamo molto tempo da sprecare, ma poco cibo da mangiare. Non<br />
abbiamo niente da mettere sotto i denti e così i minuti vanno lenti.<br />
SCENA 3<br />
NARRATORE Arrivati in città il sarto con il suo carattere vispo e allegro trovava<br />
sempre l’aiuto di qualcuno e aveva sempre qualcosa da mangiare.<br />
Appena aveva due soldi in tasca divideva il cibo con il suo compagno di<br />
viaggio<br />
SARTO Questo è il mio motto: “presto guadagnato, presto dissipato!”<br />
CALZOLAIO Abbiamo girato per un po’ di tempo ed ora siamo finiti in un villaggio<br />
vicino all’ingresso di un bosco. Comprerò pane per sette giorni. Così<br />
sarò tranquillo nel bosco.<br />
SARTO Comprerò pane soltanto per due giorni. Il bosco non sarà tanto grande!
SCENA 4<br />
NARRATORE Il bosco era in silenzio come una chiesa con il cuore in preghiera. Non<br />
c’era un sussurro di vento, neppure il gorgogliare di un ruscello, non il<br />
fischiettare di un uccello e tra i rami intrecciati non sgattaiolava<br />
nemmeno un raggio di sole.<br />
CALZOLAIO Che fatica portare questo pane!<br />
SARTO Invece a me il pane pesa poco!<br />
CALZOLAIO Che fatica! Avrò fatto la scelta giusta?<br />
Ma se voglio mangiare<br />
devo anche faticare!<br />
SCENA 5<br />
SARTO Il bosco è silenzioso,<br />
ma io sono gioioso:<br />
mi piace cantare<br />
ed anche saltellare.<br />
Al mio Signor farà piacere<br />
che io faccia il mio dovere.<br />
SCENA 6<br />
NARRATORE Dopo due giorni il bosco non accennava a finire. Il sarto non aveva più<br />
pane. Il calzolaio si fermò sotto un albero a mangiare. E al sarto non<br />
rimaneva che restare a guardare.<br />
SARTO Per favore dammi un pezzo di pane: sto morendo di fame! Non posso<br />
più camminare. Ti prego<br />
CALZOLAIO Ti darò un pezzo di pane, ma in cambio ti caverò l’occhio destro.<br />
SCENA 7<br />
NARRATORE Il sarto pianse per l’ultima volta con tutti e due gli occhi. Il calzolaio<br />
aveva un cuore di pietra e gli cavò l’occhio destro. Poi gli diede il pane.<br />
MADRE DEL SARTO (da fuori campo rivolgendosi verso il pubblico) Mangiare quel che si può e<br />
soffrire quel che si deve!<br />
SCENA 8<br />
NARRATORE La sera del sesto giorno la fame iniziò a farsi sentire di nuovo e la<br />
mattina del settimo giorno non riuscì ad alzarsi.<br />
CALZOLAIO Sarò misericordioso e ti darò dell’atro pane, ma non gratis: in cambio ti<br />
cavo l’altro occhio.<br />
SARTO Chiedo perdono a Dio per la mia leggerezza. Io però ho sempre diviso<br />
Pag. 2 di 7
con te quello che avevo. Almeno non lasciarmi solo quando sarò cieco<br />
perché morirei di fame.<br />
SCENA 9<br />
NARRATORE Al tramonto uscirono dal bosco e, davanti al bosco, in aperta<br />
campagna, trovarono (una forca con appesi) due malfattori e ognuno<br />
con una cornacchia sulla testa.<br />
Sfinito dalla stanchezza, dal dolore e dalla fame, il sarto s’addormentò e<br />
dormì per tutta la notte<br />
1° MALFATTORE Fratello sei sveglio?<br />
2° MALFATTORE Sì sono sveglio!<br />
1° MALFATTORE Voglio svelarti una cosa: la rugiada che è caduta stanotte ridà gli occhi a<br />
chi l’adoperi per lavarsi.<br />
(subito il sarto si lava il viso con la rugiada raccolta tra l’erba e recupera la vista)<br />
SCENA 10<br />
NARRATORE Davanti a lui la pianura e la grande città con le sue splendide porte, con<br />
le sue cento torri, i suoi bellissimi palazzi che splendevano al sole.<br />
SARTO Che bello! Mi sembra il paradiso!<br />
(entra un puledro)<br />
SARTO Oh che bel puledro! Mi farò portare in città!<br />
PULEDRO Sono troppo giovane, se mi sali in groppa mi spaccherai la schiena.<br />
Lasciami andare: verrà un giorno in cui potrò ricompensarti.<br />
SARTO Corri pure, vedo che sei proprio uno sciocchino<br />
SCENA 11<br />
SARTO È vero che il sole mi riempie gli occhi, ma il pane non mi riempie la<br />
bocca! Appena mi capita qualcosa che sia mangiabile ne farà le spese.<br />
Alt! Alt! Guarda guarda che bel cervo prigioniero in una trappola. Mi<br />
piacciono le costolette di cervo.<br />
CERVO Non mangiarmi. Sono ancora giovane. Se mi lasci in vita un giorno ti<br />
ricompenserò.<br />
SARTO Va’ bene, va', va'. Ti libero.<br />
SCENA 12<br />
SARTO La fame è sempre più grande (entrano le anatre). Il mio stomaco è sempre<br />
più vuoto! Quel che troverò ora lo divorerò! (guardando le anatre)<br />
Pag. 3 di 7
(il sarto prende un anatroccolo per il collo ma si sente strillare)<br />
Oh! Che begli anatroccoli! Siete arrivati proprio puntuali! Che bella<br />
compagnia per il mio stomaco!<br />
ANATRA Fermati e ascolta: come si sentirebbe tua madre se qualcuno volesse<br />
portarti via per mangiarti?<br />
(il sarto lascia andare gli anatroccoli che si allontanano felici con la madre)<br />
SARTO È vero, andate!<br />
NARRATORE il sarto si volta e vede un albero cavo con un alveare<br />
SARTO Eccomi consolato: il miele è sempre una bontà.<br />
APE REGINA Se tocchi il <strong>nostro</strong> alveare, ti colpiremo con i nostri pungiglioni.<br />
SARTO Due piatti vuoti e il Terzo senza cibo. È un brutto pranzare!<br />
SCENA 13<br />
NARRATORE Ma il sarto in città divenne molto bravo e famoso. E tutti volevano<br />
farsi fare il vestito da lui. Anche il Re.<br />
RE Ti nomino “sarto di corte”.<br />
(Il sarto si inchina e poi se ne va)<br />
NARRATORE Ma allo stesso tempo anche il cattivo calzolaio divenne famoso.<br />
RE (girandosi) “Ti nomino calzolaio di corte”<br />
CALZOLAIO (stupito guarda il sarto poi si volta verso il pubblico) Che magia è<br />
mai questa? Io gli avevo cavato gli occhi! (fa due passi avanti)<br />
Prima che si vendichi di me devo scavargli la fossa!<br />
NARRATORE Chi scava una fossa agli altri ci casca dentro lui!<br />
CALZOLAIO (si inginocchia con un inchino) Maestà! Maestà! Il sarto è un grande<br />
presuntuoso e si vanta di saper ritrovare la corona d'oro che avete<br />
perso tanto tempo fa.<br />
RE Portatemi immediatamente il sarto!<br />
(Il sarto rientra in scena)<br />
RE Ritrova la mia corona oppure dovrai lasciare la città per sempre.<br />
(escono il sarto e il calzolaio)<br />
SARTO (cammina ricurvo e pensieroso avanti e indietro) Quel brontolone<br />
del Re mi chiede una cosa impossibile, quindi me ne andrò oggi<br />
stesso.<br />
Pag. 4 di 7
SCENA 14<br />
ANATRA (entrando in scena) Perché sei così triste e te ne vai a testa china?<br />
SARTO Il re mi ha ordinato di ritrovare la sua corona. È una missione<br />
impossibile. Me ne vado.<br />
ANATRA È tutto qui? La corona è caduta nello stagno e giace sul fondo. Non<br />
preoccuparti, te la ripeschiamo noi.<br />
NARRATORE Il sarto porta la corona al re che tutto felice gli regala una collana<br />
d’oro (il sarto va di fronte al re che gli posa una mano sulla testa. Il<br />
sarto esce)<br />
SCENA 15<br />
CALZOLAIO (arrabbiato torna dal re) Maestà! Maestà! Il sarto si è vantato di<br />
poter rifare in cera tutto il vostro castello con quello che contiene.<br />
RE Chiamatemi subito il sarto.<br />
(entra il sarto)<br />
RE Mi farai l’intero castello reale in cera, con tutte le cose che ci sono<br />
dentro, altrimenti ti farò imprigionare nel sotterraneo per tutta la<br />
vita<br />
SARTO Il re mi chiede l’impossibile. Io sono un solo un sarto. Meglio<br />
andarmene prima di finire in prigione.<br />
SCENA 16<br />
NARRATORE Il sarto lasciò la città, ma sì fermò presto a riposare vicino all’albero<br />
cavo con l’alveare.<br />
APE REGINA Che muso lungo! Che cosa ti è successo?<br />
SARTO Sapessi, il re pretende che gli copi in cera l’intero castello. Se no mi<br />
metterà in prigione.<br />
APE REGINA Poco male. Possiamo aiutarti noi. Torna domani con un<br />
fazzolettone.<br />
SCENA 17<br />
NARRATORE Le api volarono nel castello e lo osservarono tutto. Poi lo<br />
ricostruirono in cera, perfetto e il giorno dopo lo diedero al sarto<br />
perché lo portasse al re.<br />
RE (al sarto) Sei stato bravissimo. Ti regalerò una bella casa di pietra<br />
robusta<br />
Pag. 5 di 7
SCENA 18<br />
NARRATORE Il calzolaio era sempre più arrabbiato<br />
CALZOLAIO Maestà! Maestà! Il sarto si è vantato che lui è capace di far<br />
zampillare, nel cortile del castello, acqua alta come un uomo e<br />
limpida come un cristallo.<br />
RE Portatemi immediatamente il sarto!<br />
(entra il sarto)<br />
RE Se domani nel cortile non sgorga lo zampillo che hai promesso, il<br />
boia ti accorcerà di una testa. (Escono il sarto e il calzolaio)<br />
(Entra il puledro)<br />
SARTO Che bel cavallo sei diventato! (si ferma davanti al cavallo)<br />
PULEDRO È giunta l'ora di ricambiare il tuo favore. Io so perché sei triste.<br />
Saltami in groppa!<br />
SCENA 19<br />
NARRATORE Il sarto salta in groppa al cavallo, arrivano in città ed entrano nel<br />
cortile del palazzo reale: come un lampo fece tre volte il giro del<br />
cortile e alla terza cadde a terra stremato. (il cavallo cade) Subito, in<br />
quel punto, scaturisce uno zampillo alto, altissimo. Il re abbraccia il<br />
sarto davanti a tutti. (il re esce e va a mettere la mano sulla testa del<br />
sarto). Ma quella fortuna fu di breve durata.<br />
SCENA 20<br />
NARRATORE Il re amava passeggiare nel bosco vicino alla città. Un giorno vide a<br />
terra una bella bacchetta colorata.<br />
RE Che bella bacchetta! Voglio raccoglierla.<br />
NARRATORE Ma la bacchetta aveva un padrone, il mago Bigatt<br />
MAGO BIGATT Senza la mia bacchetta non posso fare magie. Mi resta solo un cece<br />
magico. Se lo semino crescerà una pianta grandissima. Lo pianterò<br />
vicino al castello. Lo coprirà ed il re sarà costretto ad abbandonarlo.<br />
Così, forse, recupererò la mia bacchetta.<br />
NARRATORE E così fece.<br />
SCENA 21<br />
CALZOLAIO Maestà! Maestà! Il sarto è sempre un gran presuntuoso! Si vanta<br />
ancora. Dice che può far sparire la pianta gigante.<br />
Pag. 6 di 7
RE Portatemi immediatamente il sarto! (entra il sarto inchinandosi<br />
davanti al re). Se entro tre giorni farai sparire la pianta gigante di<br />
ceci, avrai in sposa la mia figlia maggiore.<br />
SCENA 22<br />
NARRATORE: Il sarto si preoccupò.<br />
SARTO È un bel premio, ma le ciliegie sono troppo in alto per me: se cerco<br />
di salire lassù, il ramo si spezza sotto e io casco. (si incammina con<br />
la valigia) In questa città non si può vivere in pace! Me ne vado (si<br />
siede sulla valigia)<br />
CERVO Perché quella valigia in mano? Vuoi forse lasciare la città?<br />
SARTO Non ho scelto io. Il re ha deciso per me: per concedermi sua figlia in<br />
sposa vuole che io faccia sparire la pianta gigante.<br />
CERVO Non preoccuparti. Io ti darò una mano! Io so bene come si fanno<br />
sparire le piante. Verrò con il mio branco.<br />
SCENA 23<br />
NARRATORE Arrivò un intero branco di cervi e, agli ordini del sarto,<br />
rosicchiarono e mangiarono tutta la pianta. Ma lasciarono i ceci.<br />
SARTO (si avvicina al re) Maestà ecco il vostro castello di nuovo libero.<br />
MAGO BIGATT Maledetti, me l’hanno fatta. Non ho più magie.<br />
RE (rivolgendosi al sarto) Ti sono davvero grato. Ora io manterrò la<br />
promessa e ti darò in sposa la maggiore delle mie figlie.<br />
SARTO Mi par proprio di aver vinto un terno al lotto!<br />
MADRE DEL SARTO Vedi! Avevo ragione: chi confida in Dio e ha un po' di fortuna è<br />
sicuro di riuscire.<br />
RE (rivolgendosi al calzolaio che aveva osservato tutto indispettito)<br />
Ora tu dovrai fare le scarpe da ballo per la cerimonia nuziale e poi,<br />
dovrai lasciare per sempre la città.<br />
SCENA 24<br />
NARRATORE Al pranzo di nozze mangiarono anche tortino di ceci e ne offrirono<br />
ai poveri della città.<br />
Il calzolaio partì, e camminò, camminò, camminò finché giunse alla<br />
forca. Lì si gettò a terra sfinito. Le due cornacchie lo assalirono e gli<br />
cavarono gli occhi. Allora scappò nel bosco e là dev'essere morto,<br />
perché nessuno ha sentito più niente di lui.<br />
E la bacchetta magica? Il re la usò per pulirsi la pipa.<br />
E così c'è un male che passa e un bene che resta.<br />
Pag. 7 di 7