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Ancora una volta, dunque, l'amaro quadro descritto da Isidoro non viene<br />

ricevuto in maniera passiva dall'anonimo autore anglosassone, quanto piuttosto<br />

assimilato e rielaborato secondo un gusto del tutto insulare: la già ricordata<br />

proliferazione di sostantivi in gold- e gim-, in congiunzione con la reiterazione di termini<br />

contenenti i suoni -stan- e -stæn-, crea un preciso schema, ancora una volta sia sonoro,<br />

sia semantico, che va a prendere idealmente il posto di quel periodare fatto di tricolon<br />

abundans e di contrapposizione di membri che anima il passo latino di riferimento 102 .<br />

Della sua fonte, poi, l'anonimo predicatore sembra conservare l'incedere ritmato al pari<br />

della reiterazione del costrutto quamvis+congiuntivo concessivo, reso sapientemente con<br />

þeah+congiuntivo: trovatosi di fronte alla descrizione del fasullo splendore terreno, però,<br />

l'omelista espande la descrizione bimembre del lusso degli abiti e, aggiungendo il<br />

riferimento al brillare delle gemme, plasma una triade che ricorda da vicino, sia le accuse<br />

di Satana al peccatore, sia quelle di Cristo al ricco avido. Impegnato in un costante<br />

rileggere e reinterpretare le suggestioni che gli vengono dalle sue numerose fonti,<br />

l'anonimo autore non tralascia mai di punteggiare ogni passo che egli ritenga di non<br />

trascurabile importanza con evidenti richiami a quanto da lui già sostenuto altrove, in<br />

un continuo legare insieme tutte quelle differenti sezioni dell'omelia altrimenti distanti<br />

o apparentemente slegate 103 .<br />

L'omelista, poi, espunge, le quattro immagini di chiaro stampo militare,<br />

ritenute probabilmente non funzionali allo sviluppo del suo ragionare, riservando di<br />

contro un trattamento del tutto particolare al lectus aureus nel quale il potente giace in<br />

balia di un profondo turbamento: esso nel sermone vercellese viene definito ræst,<br />

sostantivo utilizzato di rado per tradurre il latino lectus 104 e che potrebbe parimenti<br />

102 Come puntualmente è stato messo in rilievo da Samantha Zacher, i capitoli 89-91 del Secondo Libro<br />

dei Synonima sono evidentemente caratterizzati da un cospicuo utilizzo di termini coradicali o<br />

fortemente assonanti, incentrato sulla reiterazione degli elementi peric(u)l- (e.g. pericula, periclitatur,<br />

periculum, ...), pot- (e.g. potenter, potestas, potentem, ...) o, ancora, sul suono pat- (patientur e<br />

patitur): tale particolarità stilistica appare però, a differenza di quella vercellese, avere alla base una<br />

scelta morfologica e non un fitto lavoro a livello puramente semantico.<br />

103 Samantha Zacher dedica un breve paragrafo sia alle caratteristiche generali del passo latino dei<br />

Synonima, sia alla sua resa in lingua inglese antica fattane da un anonimo omelista in un<br />

componimento contenuto nel ms. Cotton Vitellius A.iii: di un certo interesse è il confronto<br />

incrociato che la studiosa americana imposta fra le differenti scelte stilistiche e terminologiche fatte<br />

dai due autori anglosassoni, operazione che mette in risalto anche alcuni dei caratteri più evidenti<br />

del genere omiletico insulare. Ancora Zacher mette, poi, in evidenza come una amplificazione molto<br />

simile a quella messa in atto dall'omelista vercellese possa essere riscontrata in un adattamento del<br />

passo dei Synonima in oggetto, redatto nel corso del XII secolo da un autore anonimo e inserito<br />

all'interno del Liber de modo bene vivendi, ad sororem di Bernardo di Clairvaux (Capitolo VIII, 28):<br />

“Honesta virgo, audi quæ dico: quamuis homo in gloria sæculi fulgeat, quamuis purpura et auro uestitus<br />

sit, quamuis pretiosis uestimentis indutus sit, quamuis sæcularibus uestibus ornatus appareat, quamuis<br />

gemmis ac lapidibus decoratus resplendeat, quamuis pretioso habitu redimitus incedat” Cfr. Zacher 2004,<br />

pp. 68-71 e nota 46.<br />

104 Come fatto notare da Zacher, infatti, su un campione di quindici testi latini corredati di glosse in<br />

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