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Quello che traspare dalle parole del Signore è un ritratto davvero ben poco<br />

lusinghiero, una sensazione di evidente e ingiustificabile colpevolezza che viene<br />

amplificata dalla citazione di un versetto biblico, al cui interno, però, sembra convergere<br />

il contenuto di almeno due passi tratti dal Vecchio Testamento:<br />

“Rogationem contribulati ne abjiciaas, et non avertas faciem tuam ab egeno. Ab inope ne<br />

avertas oculos tuos, propter iram; et non relinquas quærentibus tibi retro maledicere.<br />

Maledicentis enim tibi in amaritudinæ animæ, exaudietur deprecatio illius; exaudiet eum<br />

qui fecit illum” (Eccli. IV, 4-6)<br />

“Qui obturat aurem suam ad clamorem pauperis, et ipse clamabit, et non exaudietur” (Prov.<br />

XXI, 13)<br />

Quasi a volere costruire uno sviluppo circolare, dunque, la prima breve sezione<br />

dello strale di Cristo al ricco peccatore si chiude così come si era aperta, con un esplicito<br />

richiamo alla virtù di carità affidato al più saggio dei re biblici.<br />

Nel tono cupo e nel ritmo incalzante delle accuse di Cristo al ricco uomo è forse<br />

possibile sentire riecheggiare le parole pronunciate dal Signore, proprio alla schiera degli<br />

uomini, nella prima parte del De Misericordia:<br />

“Quibus dicturus est dominus: 'Quod dedistis dicitis; quod fecistis rapinam quare non dicitis?<br />

Quod pauistis memoramini et quos necastis non recordamini. Quos uestistis, gaudent, et quos<br />

expoliastis, plangent. Quos ospitio suscepistis retinetis, et quantos de suis habitationibus<br />

exclusistis non retinetis. Ego misericordiam fieri iussi, non fraudes et rapinas mandaui. Unus<br />

repletur et alius fame torquetur, Non enim scit pauper ille unde sit quod de manu tua<br />

accepit; ille miser necatus inegemuit et eius gemitum dominus audiuit quid uidit quod<br />

feceris.” 72<br />

Innegabili somiglianze legano, poi, la seconda serie di accuse del Cristo<br />

vercellese con quanto testimoniatoci successivamente all'interno dell'omelia latina:<br />

fatto al Mio povero, a colui che ti chiedeva pietà, e tu lo hai disprezzato e non lo hai ricordato per<br />

nulla. Il profeta disse: 'Colui il quale rivolge il suo volto dal povero, quando egli chiama più forte, il<br />

Signore lo ascolta quando l'uomo non vuole ascoltare l'altro.”.<br />

72 Cfr. Cross 1990, p. 431. Nel corso della mia analisi dell'episodio di Cristo e del ricco avido è mia<br />

intenzione utilizzare in parallelo i due testi del De Misericordia pubblicati da James Cross (tratto dal<br />

ms. Salisbury 179) e da Donald Scragg (tratto da quanto tramandatoci nel codice Salisbury 9): per<br />

quanto, infatti, alcune (seppure piuttosto rare) letture di questo ultimo manoscritto sembrino essere<br />

più affini ad alcune scelte linguistiche e sintattiche adottate dall'omelista vercellese, l'impossibilità di<br />

consultare nella sua interezza il testo della versione Salisbury 9 (non pubblicato da Scragg)<br />

renderebbe quantomeno incompleta l'operazione di analisi e di commento da me condotta. Per il<br />

testo delle due differenti versioni del De Misericordia si vedano Cross 1990, pp. 431-433 e p. 434 e<br />

Scragg 1992, pp. 203-208.<br />

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