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oltre che di soppesarne più approfonditamente il valore all'interno dell'economia<br />
generale del componimento 39 .<br />
Se i peccatori hanno ripetutamente chiuso le proprie orecchie alla parola di Dio,<br />
comportamento ben differente hanno tenuto nei confronti delle tentazioni del Maligno:<br />
“Ac ðonne ic mine hearpan genam ond mine strengas styrian ongan, hie ðæt lustlice gehyrdon,<br />
ond fram þe cyrdon ond to me urnon. ond ic hie mine leahtras lærde, ond hie me hyrdon<br />
georne. ond ic hie to þeofðum tyhte ond to geflite scyrpte ond to inwitfullum geðancum, þæt ic<br />
wolde þæt hy afremdedon” 40<br />
Incantati dal suono dell'arpa tentatrice del diavolo, i peccatori hanno sempre<br />
compiuto quel che lui maggiormente desiderava che essi facessero. In vita, infatti, la<br />
schiera delle anime impure ha tenuto un comportamento indegno, dimostrando di<br />
volere aderire al disegno corruttore del Maligno più che al cammino che conduce al<br />
Regno di Dio: essi, dunque, hanno ardentemente ascoltato le parole di Satana,<br />
incamminandosi così sulla via che conduce alla perdizione. Il parallelismo con quanto<br />
descritto nel preambolo è ancora una volta notevole. L'omelista, infatti, facendo uso di<br />
due espressioni del tutto simili (lustlice gehyreð e lustlice gehyron) indica le due differenti<br />
strade seguite dall'uomo: nel breve incipit, il peccatore, attraverso l'ardente ascolto della<br />
Parola di Dio, giunge alla salvezza, mentre nelle parole di Satana l'attenzione smaniosa<br />
prestata alla sua musica conduce alla morte ultima.<br />
Nel suo atto di attirare a sé con melodie portatrici di corruzione, il diavolo-<br />
arpista è poi quasi un controcanto di quel salmista (sealmscop) che era stato evocato a<br />
inizio di componimento: se quest'ultimo incarnava la saggezza e la virtù che si nasconde<br />
in ognuna delle Sacre Scritture, il Maligno, dunque, incarna la sua antitesi. I due<br />
personaggi, pur facendo uso dei medesimi strumenti (il canto e la musica), cercano di<br />
condurre l'umanità verso due mete che si trovano agli antipodi l'una dell'altra, un<br />
compito nel quale il Maligno sembra, in questo caso, rivendicare un evidente successo:<br />
gli uomini dei quali egli parla, infatti, invece che alle virtù cristiane hanno rivolto la loro<br />
attenzione alle false arti e ai linguaggi blasfemi, e, in totale disaccordo con gli<br />
insegnamenti di Dio, si sono resi completamente strumenti della volontà del Principe<br />
del Male 41 . L'accusa del Maligno è ormai chiara, i peccatori, pur sapendo quello a cui<br />
39 L'intero passo che va da þonne hie gehyrdon fino a gehyran noldon, infatti, sembra nella sostanza<br />
riprendere quell'immagine di rifiuto della Parola di Dio così sinteticamente espresso nel preambolo<br />
dall'espressione secgan can ond nele: il contenuto di questo iniziale ammonimento verso coloro i<br />
quali pur potendo recitare i Vangeli non lo hanno fatto, viene nel discorso di Satana punteggiato di<br />
cupi dettagli e drammaticamente esplicitato nei suoi effetti sull'anima dell'uomo.<br />
40 Cfr. Scragg 1992, pp. 200.83-201.87; “Ma quando io prendevo la mia arpa e cominciavo a muovere<br />
le mie corde, loro ascoltavano questa con brama e si allontanavano da te e correvano verso di me; e<br />
io ho insegnato loro i miei vizi, ed essi ascoltavano avidamente, e io incitavo essi al furto e li<br />
ridestavo alla lotta e agli intenti ingannevoli. Quel che io desideravo, essi sempre facevano.”.<br />
41 Molto interessante, in proposito, è la lettura della figura del Satana musico (e più in generale delle<br />
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