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sive bonum sive malum.” 34<br />
Tornando al componimento vercellese, quel che appare chiaro dalle parole<br />
dell'omelista è come, al momento del Giudizio, ogni essere umano sarà dunque solo,<br />
una solitudine che si trasformerà in umiliazione e vergogna se l'anima si presenterà<br />
colpevole di fronte al suo Giudice. Quando infatti sarà chiaro a ciascuno degli spiriti<br />
presenti che essa ha potuto condurre con sé ben poche azioni degne e virtuose, allora il<br />
Maligno gioirà 35 , e orgogliosamente (bealdlice) e con parole velenose oserà rivolgersi al<br />
Cristo Giudice:<br />
“Dem, la dema, rihtne dom ond emne dom. Dem be ðam þe þine bebodu forhogodon, ond<br />
þine æ abræcon, ond symle hie besmiton mid synnum ond gebysmeredon. Gearalice we witon<br />
þas heregas þry ðe mid þe wæron -- an is se heofoncunda se ðe mid fereð ond þe þenaþ, oðer is<br />
ðæt eorðlice mægen þe þu her somnost ond to þrymdome cumen is, ðridde is þæt hellcunde<br />
werod þe hyder cwom to þan þæt hie woldon þine domas gehyran, hu þu þam forworhtum<br />
scrifan woldest -- eall þis mægen wat, þe her to þys gemote com, þæt þin heahsetl is þrymmes<br />
anes eall afylled ond mid soðfæstnesse ond mid rihtwisnesse geseted.” 36<br />
Gran parte della forza e della portata immaginifica delle parole di Satana appare<br />
imperniata sulla sapiente reiterazione di termini costruiti sulla doppia radice dem-/dom-:<br />
attraverso un esteso uso della paranomasia, dunque, l'omelista riesce a conferire non<br />
solo un ben determinato schema ritmico al discorso di Satana, ma anche a porre in<br />
risalto un corposo numero di espressioni legate a un singolo ma fondamentale campo<br />
34 Le immagini evocate dal testo vercellese, seppure ricordino da vicino il tono generale del passo<br />
latino qui citato, richiamano solo in parte quelle da esso utilizzate; in particolar modo, così come<br />
messo in evidenza da Scragg, i termini con i quali la giustizia divina viene distinta da quella terrena<br />
appaiono piuttosto distanti: in un singolo caso specifico (la lettura hada andfengnes dei mss. KN),<br />
però, il testo anglosassone sembra avere specificamente risentito della forma latina potentis accipiet<br />
presente nel testo di Paolino di Aquileia. Cfr. Scragg 1992, p. 199 (nota in calce al testo latino<br />
dedicato al commento delle righe 56-66 dell'omelia vercellese).<br />
35 “Gif ðær þænne bið þara misdædena ma ond þæs godes to lyt, þonne wynsumaþ se wiðerwearda feond and<br />
se awirigeda gæst on gesyhðe þæs reðan cyninges.”; cfr. Scragg 1992, p. 199.63-65 (Se allora in quel<br />
momento vi sarà un maggior numero di malefatte, e troppe poche fra le buone azioni, allora l'ostile<br />
nemico e lo spirito maledetto gioiranno di fronte al giusto Re.).<br />
36 Cfr. Scragg 1992, pp. 199.67-200.75; “Oh Giudice, decreta un giudizio veritiero e un giudizio<br />
giusto. Giudica in misura di come essi hanno rifiutato i Tuoi Comandamenti e infranto la Tua<br />
Legge, e di come essi continuamente la hanno infangata e ingiuriata con i peccati. Noi conosciamo<br />
perfettamente quelle tre schiere che sono state con Te. Una è quella celeste, essa viene con Te e Ti<br />
serve; la seconda è quella terrena che Tu qui hai radunato e viene per la Gloria; la terza è quella<br />
banda infernale che è venuta qui perché vuole ascoltare il Tuo Giudizio e e come Tu punirai quei<br />
condannati. Tutte queste schiere che sono venute qui a questa assemblea sanno che il Tuo alto<br />
Trono è completamente riempito di una singola Gloria, ed è stato plasmato [fondato] con verità e<br />
giustizia.”.<br />
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