\\ 339 \\ La storia economica albanese 1912-1939 e lo stabilirsi dell ...
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1. Quadro generale <strong>dell</strong>’economia <strong>albanese</strong> all’inizio del seco<strong>lo</strong><br />
1.1 Introduzione<br />
L‘Italia e l‘Albania sono due paesi che, costretti dalla <strong>lo</strong>ro vicinanza geografica, sono condannati<br />
ad avere continue relazioni economiche politiche e sociali che risalgono alla diaspora <strong>albanese</strong><br />
guidata da Giorgio Castriota in Calabria alla fine del 1400 (Histori e Shpiperise 65) con l’Italia<br />
costretta a giocare nei confronti del popo<strong>lo</strong> <strong>albanese</strong> il ruo<strong>lo</strong> del fratel<strong>lo</strong> maggiore e del<strong>lo</strong> sceriffo<br />
riluttante.<br />
<strong>La</strong> <strong>storia</strong> <strong>economica</strong> <strong>dell</strong>’ Albania dal momento <strong>dell</strong>’ indipendenza dall’ Impero Ottomano ottenuta<br />
nel <strong>1912</strong>, testimonia il tentativo fallito di un paese <strong>dell</strong>a Europa Sud – Orientale di uscire dal<br />
classica situazione di arretratezza <strong>economica</strong> gerschenkroniana (Gerschenkron 66) attraverso<br />
diversi assetti istituzionali: dal tentativo fra le due guerre di sviluppare il sistema economico con l’<br />
aiuto co<strong>lo</strong>niale italiano all’ interno <strong>dell</strong>a strategia autarchica del regime fascista (Clark 43), l’<br />
adozione nel secondo dopoguerra di un assetto economico pianificato dal centro di tipo sovietico<br />
che negli anni settanta venne riformato seguendo linee proprie <strong>dell</strong>a pianificazione cinese, per poi<br />
collassare definitivamente alla fine degli anni ottanta. Oggi stiamo assistendo al terzo tentativo di<br />
uscire dalla arretratezza con l’adozione faticosa di un model<strong>lo</strong> di economia di mercato, sotto la<br />
guida <strong>dell</strong>e istituzioni finanziarie internazionali, ripercorrendo la strada che era stata iniziata e poi<br />
abbandonata all’ inizio degli anni venti con la missione <strong>dell</strong>a Società <strong>dell</strong>e Nazioni. L’adozione di<br />
un model<strong>lo</strong> di sviluppo capitalista non è né facile, né automatica, soprattutto se si tiene conto <strong>dell</strong>a<br />
attuale struttura <strong>economica</strong> <strong>albanese</strong> e <strong>dell</strong>a sua esperienza storica precedente, quella che Berendt<br />
(2000) chiama la <strong>lo</strong>ngue durée dei paesi <strong>dell</strong>a Europa orientale. Se si giudica l‘esperienza<br />
comunista come un tentativo, per quanto fallito, di uscire dall’ assetto periferico, a cui l’Albania era<br />
condannata dalla sua posizione geografica, dalla sua arretratezza <strong>economica</strong>, e dalla sua dimensione<br />
politica, in futuro potremo giudicare se questo terzo tentativo sarà capace di fornire un livel<strong>lo</strong> di vita<br />
dignitoso alla maggioranza del popo<strong>lo</strong> <strong>albanese</strong> e non ricacciar<strong>lo</strong> in quel<strong>lo</strong> che sembra essere il suo<br />
destino storico di povertà ed arretratezza .