Numero 2 - Gli Amici del Tito Livio

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Periodico dell’omonima Associazione Anno 1 N° 2, dicembre 2008 Registrato presso il Tribunale di Padova in data 28 marzo 2008, n° 2126 Registro Stampa Direttore Responsabile: Giuseppe Iori “Gli Amici del Tito Livio” • Cultura & incontri pag. 2 • Viaggi pag. 6 www.amicideltitolivio.it IL SALUTO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO DEL LICEO "TITO LIVIO" prof.ssa Daria Zangirolami L'associazione "Amici del Tito Livio" ha un anno di vita, durante il quale si è manifestata una notevole vitalità e sono stati organizzati incontri, conferenze, momenti culturali e conviviali che hanno permesso l'incontro di molte persone unite dalla comune esperienza di appartenenza al Liceo Tito Livio. E' bello vedere che la scuola, le esperienze e gli anni legati ad essa, tengono insieme persone che per altri aspetti hanno percorso strade differenti. Sono momenti e occasioni d'incontro tra generazioni che si parlano, ricordano e progettano insieme attorno ad un'idea di cultura che ha fondamento comune negli anni del Liceo e che continua ad essere importante e foriera di idee e di umanità. Sono incontri che mostrano un sentimento di dolce nostalgia per ciò che è stato, che si vuole ricordare e in qualche modo un po' rivivere e non relegare esclusivamente al tempo passato e mostrano al tempo stesso il desiderio e l'intento di continuare a stare insieme anche dopo il tempo del Tito Livio. Gli Amici del Liceo Tito Livio rappresentano per tutti noi un'ulteriore risorsa e un'impagabile occasione di ricchezza culturale e umana; a loro, e in particolare a chi di loro è maggiormente impegnato, un grande grazie e un incoraggiamento a continuare. La Preside Daria Zangirolami e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (v. pag. 2) In questo numero: • Storia & racconti pag. 8 • Varie ed eventuali pag. 10 Daria Zangirolami

Periodico <strong>del</strong>l’omonima Associazione Anno 1 N° 2, dicembre 2008 Registrato presso il Tribunale di Padova in data 28 marzo 2008, n° 2126 Registro Stampa Direttore Responsabile: Giuseppe Iori<br />

“<strong>Gli</strong> <strong>Amici</strong><br />

<strong>del</strong><br />

<strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong>”<br />

• Cultura & incontri pag. 2<br />

• Viaggi pag. 6<br />

www.amici<strong>del</strong>titolivio.it<br />

IL SALUTO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

DEL LICEO "TITO LIVIO"<br />

prof.ssa Daria Zangirolami<br />

L'associazione "<strong>Amici</strong> <strong>del</strong> <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong>" ha un anno di vita, durante il quale si è<br />

manifestata una notevole vitalità e sono stati organizzati incontri, conferenze, momenti<br />

culturali e conviviali che hanno permesso l'incontro di molte persone unite dalla<br />

comune esperienza di appartenenza al Liceo <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong>.<br />

E' bello vedere che la scuola, le esperienze e gli anni legati ad essa, tengono<br />

insieme persone che per altri aspetti hanno percorso strade differenti.<br />

Sono momenti e occasioni d'incontro tra generazioni che si parlano, ricordano e<br />

progettano insieme attorno ad un'idea di cultura che ha fondamento comune negli anni<br />

<strong>del</strong> Liceo e che continua ad essere importante e foriera di idee e di umanità. Sono<br />

incontri che mostrano un sentimento di dolce nostalgia per ciò che è stato, che si vuole<br />

ricordare e in qualche modo un po' rivivere e non relegare esclusivamente al tempo<br />

passato e mostrano al tempo stesso il desiderio e l'intento di continuare a stare insieme<br />

anche dopo il tempo <strong>del</strong> <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong>.<br />

<strong>Gli</strong> <strong>Amici</strong> <strong>del</strong> Liceo <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong> rappresentano per tutti noi un'ulteriore risorsa e<br />

un'impagabile occasione di ricchezza culturale e umana; a loro, e in particolare a chi di<br />

loro è maggiormente impegnato, un grande grazie e un incoraggiamento a continuare.<br />

La Preside Daria Zangirolami e il Presidente <strong>del</strong>la Repubblica Giorgio Napolitano (v. pag. 2)<br />

In questo numero:<br />

• Storia & racconti pag. 8<br />

• Varie ed eventuali pag. 10<br />

Daria Zangirolami


CULTURA & INCONTRI<br />

<strong>Gli</strong> <strong>Amici</strong> <strong>del</strong> <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong><br />

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA<br />

IN VISITA AL SUO "TITO LIVIO"<br />

2<br />

Alla nostra cortese richiesta di<br />

una visita al Quirinale, per incontrare<br />

il nostro primo iscritto, On. Giorgio<br />

Napolitano, l'Ufficio Stampa <strong>del</strong>la<br />

Presidenza <strong>del</strong>la Repubblica<br />

assicurò, a suo tempo, che si<br />

sarebbe fatto il possibile affinché la<br />

visita avesse luogo. Ma l'On. Giorgio<br />

Napolitano ci ha preceduti. Ed è<br />

venuto ad incontrare gli <strong>Amici</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong> presso la nostra sede,<br />

anche se è stato un incontro limitato<br />

ad una rappresentanza, dato il<br />

severissimo ordine di sicurezza<br />

imposto.<br />

Il momento difficile che sta<br />

vivendo la scuola italiana ha<br />

focalizzato l'interesse <strong>del</strong> Presidente<br />

<strong>del</strong>la Repubblica soprattutto nei<br />

confronti di quel grande abbraccio di<br />

giovani nello splendido chiostro <strong>del</strong><br />

<strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong>, tutti attenti a quel signore<br />

dal tratto nobile (come hanno<br />

successivamente confessato), che ha<br />

offerto loro una certezza: "il diritto a<br />

protestare, quando vi sembra<br />

necessario", ma nella prospettiva "di<br />

rendere più solida la democrazia". Né è mancato il ricordo <strong>del</strong> periodo trascorso a<br />

Padova: "Il <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong> è una bellissima scuola. Onoratela facendo <strong>del</strong> vostro meglio. Per<br />

me, anche per la mia formazione politica, è stato un periodo importante quello di Padova,<br />

per l'aria che qui si respirava... Solo se la nostra storia e le nostre istituzioni parleranno,<br />

noi potremo salvaguardare la nazione italiana".<br />

Poi i saluti, toccanti, ai vecchi compagni di scuola, anche loro "<strong>Amici</strong> <strong>del</strong> <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong>".<br />

Alla fine una cordiale stretta di mano anche al presidente <strong>del</strong>l'Associazione, Mario<br />

Simonato, che non ha mancato di ricordare l'impegno di ricambiare la visita con un<br />

"arrivederci a Roma".<br />

Al Presidente <strong>del</strong>la Repubblica l'Associazione ha offerto lo splendido volume<br />

"PADOVA, TERRA DI ACQUE E DI PIETRE" di AA. VV.


<strong>Gli</strong> <strong>Amici</strong> <strong>del</strong> <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong><br />

AVVENTURE DELLA CONOSCENZA NELLE ANTICHE VIE DEL<br />

PAGUS RUTHENA<br />

un suggestivo itinerario per le vie <strong>del</strong>la "CROSARA DEL SANTO" proposto da GABRIELE RIGHETTO<br />

Il percorso che Gabriele Righetto ci ha<br />

proposto nella mattinata <strong>del</strong> 22 novembre 2008<br />

è stato un degno completamento <strong>del</strong>la<br />

interessantissima analisi che Maria Luisa<br />

Gambato e lo stesso Gabriele Righetto ci<br />

avevano offerto in data 9 ottobre u. s. sul tema:<br />

"Sguardi antichi e nuovi su Riviera <strong>Tito</strong><br />

<strong>Livio</strong>": un cammino che, a partire dal sito<br />

titoliviense, aveva preso il volo per le vie <strong>del</strong><br />

mondo e le vie <strong>del</strong> tempo, per approdare alla<br />

scoperta di geometrie territoriali tessute e<br />

sedimentate nella nostra città.<br />

Visto dall'alto, il luogo<br />

<strong>del</strong>la nostra passeggiata <strong>del</strong><br />

22 novembre colpisce per la<br />

sua forma anomala e<br />

suggestiva: parliamo <strong>del</strong>la<br />

Crosara <strong>del</strong> Santo, l'incrocio<br />

di strade formato da via <strong>del</strong><br />

Santo, Rudena, Galilei, e la<br />

vetusta via Nogare, attuale<br />

Gaspara Stampa. È una<br />

forma di stella radiante,<br />

abbracciata e contenuta<br />

nell'alveo di quella<br />

antichissima pista preistorica<br />

che è via S. Francesco, e<br />

chiusa sul lato occidentale dal corso <strong>del</strong> grande<br />

flumen oppidi medium – come <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong><br />

definisce il Medoacus, il protagonista<br />

<strong>del</strong>l'avventura urbana nata con i primi<br />

insediamenti paleoveneti, ma ormai cancellato<br />

dalle recenti trasformazioni <strong>del</strong>la città. E<br />

dunque, già la forma <strong>del</strong>la Crosara (piste di<br />

terra rispecchianti un tracciato di piste <strong>del</strong><br />

cielo), e la sua collocazione, parlano di una<br />

fascinosa spazialità pre-urbana e pre-romana, e<br />

saranno oggetto <strong>del</strong> nostro cammino e <strong>del</strong><br />

nostro pensiero itinerante; ma poi, punteremo<br />

lo sguardo e ragioneremo su un sito che tra<br />

Patavium e la felix Padua medievale fu senza<br />

dubbio un originario nodo di vie di terra e<br />

d'acqua, e forse, chissà, il primo e più antico<br />

insediamento dei Veneti peregrinanti<br />

dall'oriente.<br />

Cesira Gasparotto lo chiamò Pagus<br />

3<br />

Ruthena, cedendo, tra dottrina e sogno, alla<br />

suggestione di un luogo che non a caso è<br />

riuscito a calamitare sui suoi confini la<br />

prodigiosa apparizione <strong>del</strong>la Basilica <strong>del</strong><br />

Santo, e che ancora conserva tracce<br />

spettacolari <strong>del</strong>la urbs romana, come il Ponte<br />

S. Lorenzo, il porto fluviale, e forse le<br />

fondazioni di notevoli edifici (il tempio di<br />

Giunone?); e poi, la Piazzetta Antenore coi<br />

suoi millenari ricordi di nobili monasteri e<br />

chiese altomedievali, e ancora le credute<br />

spoglie <strong>del</strong> mitico fondatore, l'inclito Antenore<br />

“scoperto” da Lovato Lovati.<br />

Ma non è tutto: ai<br />

margini <strong>del</strong> nostro Pagus,<br />

luoghi di incredibile spessore<br />

come Palazzo Zabarella, i<br />

Servi, le Torricelle, via<br />

Rialto, S. Daniele col Ponte<br />

<strong>del</strong>la Morte e Palazzo<br />

Capodilista, e poco più in là<br />

l'Orto Botanico e il Prato. E<br />

non dimenticheremo che il<br />

Pagus fu la “testa di ponte”<br />

<strong>del</strong> primo Rinascimento a<br />

Padova: proprio nell'incrocio<br />

di via <strong>del</strong> Santo con via<br />

Galilei abitò, in un palazzo scomparso, Cosimo<br />

il Vecchio de' Medici, esule a Padova, e a due<br />

passi da lì sorge il gioiello assoluto <strong>del</strong>la<br />

stagione rinascimentale patavina, l'Odeo<br />

Cornaro.<br />

Per finire, il nostro Pagus è oggi una<br />

<strong>del</strong>le più vive citta<strong>del</strong>le universitarie, che<br />

ospita tra l'altro nel suo dottissimo cuore la<br />

casa di Galileo Galilei, e il Museo <strong>del</strong>la<br />

Medicina che avrà sede nel complesso di S.<br />

Francesco Grande. Così, l'antico<br />

“osservatorio” paleoveneto oggi può ben dirsi<br />

un “Pagus <strong>del</strong>la scienza”. Senza dimenticare –<br />

naturalmente! – il S. Stefano-Liceo <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong>,<br />

che nel Pagus gioca un ruolo da grande<br />

protagonista, tutto da riscoprire e da<br />

valorizzare.<br />

Maria Luisa Gambato<br />

CULTURA & INCONTRI


CULTURA & INCONTRI<br />

<strong>Gli</strong> <strong>Amici</strong> <strong>del</strong> <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong><br />

Incontro “Padova Sportiva”<br />

Martedì 4 Novembre, al Teatro Ruzante, ha avuto luogo la conferenza “Padova Sportiva”,<br />

la prima organizzata dal Comitato Cultura <strong>del</strong>l’associazione.<br />

Perché scegliere proprio lo sport come<br />

primo tema?<br />

Nelle varie riunioni organizzative <strong>del</strong><br />

Comitato, con l’aiuto <strong>del</strong>la professoressa<br />

Braga, abbiamo discusso a lungo <strong>del</strong>le<br />

tematiche da proporre nel ciclo di conferenze<br />

che intendiamo organizzare nel corso<br />

<strong>del</strong>l’anno. Insieme abbiamo deciso di voler<br />

indagare gli ambiti più vari <strong>del</strong>la cultura,<br />

affiancando ai classici e stimolanti<br />

approfondimenti sulla letteratura e sull’arte,<br />

argomenti attuali di più ampio respiro,<br />

dall’architettura alla scienza, perché tanti<br />

sono i modi in cui l’uomo esprime sé stesso.<br />

In quest’ottica abbiamo quindi deciso di cominciare parlando di sport, convinti che esso svolga un<br />

importante ruolo di educazione e formazione, sia fisica che umana.<br />

La sera <strong>del</strong>la conferenza erano presenti alcuni tra i più grandi atleti padovani: il canottiere<br />

Rossano Galtarossa - salito sul podio anche alla sua quinta Olimpiade, il rugbista Marco<br />

Bortolami - che l’8 Novembre è poi sceso in campo all’Euganeo con la maglia azzurra per sfidare<br />

l’Australia, Chiara Rosa - primatista italiana di getto <strong>del</strong> peso, Alice Carpanese - qualificatasi<br />

alle Olimpiadi per la finale <strong>del</strong>la staffetta 4x200 stile libero, Renata Spagnolo - finalista olimpica<br />

per la 4x200 stile libero e primatista europea per la stessa specialità, e Moreno Daga - allenatore<br />

<strong>del</strong>le due nuotatrici.<br />

Partendo da alcuni nostri spunti, la conferenza ha preso la forma di una conversazione con<br />

gli ospiti, che hanno iniziato parlando dei loro esordi: abbiamo così scoperto, per esempio, che<br />

Rossano Galtarossa ha cominciato col canottaggio quasi per caso, forse anche perché non troppo<br />

dotato per il basket, e che non è nemmeno riuscito a concludere la sua prima gara, dal momento<br />

che è finito sull’argine. Con le due nuotatrici, entrambe molto giovani, abbiamo parlato invece <strong>del</strong><br />

rapporto tra sport e scuola, ed è emerso che purtroppo spesso gli insegnanti non facilitano - o<br />

addirittura ostacolano - l’impegno sportivo dei ragazzi, punto che ha stimolato un interessante<br />

dibattito. Abbiamo poi discusso con Marco Bortolami di come venga visto lo sport all’estero e di<br />

quanto siano importanti compagni di squadra e allenatore, e abbiamo scoperto la squadra invisibile<br />

di chi invece affronta la pedana da sola, come Chiara Rosa. Abbiamo condiviso con Rossano<br />

Galtarossa la passione e la determinazione che lo spinge a continuare a gareggiare anche dopo aver<br />

raggiunto il più alto gradino olimpico, e con Marco Bortolami l’amore per uno sport ancora molto<br />

da scoprire.<br />

Nel corso <strong>del</strong>la serata abbiamo anche affrontato temi caldi, come il ruolo di responsabilità<br />

nei mesi che hanno preceduto le Olimpiadi, quando si è parlato di boicottare i Giochi in nome <strong>del</strong><br />

rispetto dei diritti umani, e, dall’altra parte, abbiamo discusso <strong>del</strong> rapporto che hanno gli atleti con<br />

i media, vista la tendenza di alcuni di loro, soprattutto negli ultimi tempi, a partecipare a reality e<br />

programmi televisivi.<br />

L’incontro si è poi chiuso con una serie di interessanti interventi <strong>del</strong> pubblico, che ha saputo<br />

cogliere alcuni nodi cruciali, come il <strong>del</strong>icato rapporto tra sport e scuola, e tra sport e Corpi<br />

<strong>del</strong>l’Arma.<br />

Dal nostro punto di vista, la serata è risultata più che positiva, soprattutto grazie al contributo<br />

4


<strong>Gli</strong> <strong>Amici</strong> <strong>del</strong> <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong><br />

di tutti gli atleti che, ciascuno con le proprie caratteristiche, hanno saputo rendere speciale<br />

quest’incontro: la simpatia di Chiara Rosa, il carisma di Rossano Galtarossa, la profondità di<br />

Marco Bortolami e la determinazione e schiettezza di Alice Carpanese e Renata Spagnolo hanno<br />

reso la serata un alternarsi di momenti intensi e profondi, densi di contenuti, ed altri più leggeri, in<br />

cui il Teatro Ruzante si è riempito di applausi e risate.<br />

Quest’incontro è stato anche interessante e stimolante dal punto di vista organizzativo,<br />

perché abbiamo avuto il piacere di conoscere un po’ più da vicino questi atleti, che, oltre ad essere<br />

famosi a livello internazionale per le loro prestazioni sportive, sono innanzitutto <strong>del</strong>le splendide<br />

persone.<br />

La loro gentilezza e la disponibilità che hanno dimostrato nei confronti di questa iniziativa ci<br />

hanno confermato che raggiungere grandi risultati non significa per forza perdere il contatto con la<br />

realtà e “darsi <strong>del</strong>le arie”, cosa che purtroppo non è affatto scontata - l’esperienza di tutti i giorni lo<br />

conferma - e speriamo che molti inizino a seguire l’esempio di certi mo<strong>del</strong>li positivi spesso tenuti<br />

in ombra.<br />

L’unico rammarico è che non ci fosse molto pubblico, e che in particolare fossero assenti<br />

molti dei soci: se una <strong>del</strong>le idee su cui si fonda l’associazione è quella <strong>del</strong>la condivisione e<br />

<strong>del</strong>l’incontro, partecipare alle attività proposte dovrebbe essere un punto di partenza fondamentale.<br />

Non perdiamo tuttavia la speranza e confidiamo nel vedervi numerosi al prossimo incontro!<br />

A presto!<br />

5<br />

Marina Bertolini<br />

Marta De Santis<br />

Roberto Giaretta<br />

Michele Ruol<br />

Da sinistra a destra, Michele Ruol e Marina Bertolini insieme agli atleti: Marco Bortolami, Rossano Galtarossa,<br />

Alice Carpanese, Moreno Daga, Renata Spagnolo, Chiara Rosa<br />

CULTURA & INCONTRI


VIAGGI<br />

<strong>Gli</strong> <strong>Amici</strong> <strong>del</strong> <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong><br />

Sabato 25 Ottobre una sparuta avanguardia di<br />

<strong>Amici</strong> intraprendeva il primo, e spero non ultimo,<br />

viaggio <strong>del</strong>l’Associazione. Meta: la bella Fiorenza!<br />

<strong>Tito</strong>lo: “Da Dante a Lorenzo il Magnifico”.<br />

Alle 09:11 anche gli ultimi ritardatari arrivati alla<br />

spicciolata erano pronti ad imbarcarsi sull’Eurostar per<br />

Firenze. Tra i 13 partecipanti (fatidico numero che ci<br />

avrebbe poi attirato le antipatie dei ristoratori) si<br />

possono citare il Presidente, prof. Simonato, il prof. Iori,<br />

Carlo Alberto Lentola, Wilhelm, il sottoscritto come<br />

organizzatore.<br />

A parte qualche piccolo burlesco disguido con i posti a sedere, il viaggio è proseguito tra<br />

partite di briscola, chiacchierate filosofiche e contemplazione di paesaggi bucolici.<br />

Arrivati a Firenze, dopo una breve passeggiata, i nostri prodi giungevano al giaciglio che<br />

avrebbe offerto loro il meritato riposo notturno dopo una giornata di visite culturali e di bevute<br />

eroiche! In tema con il titolo <strong>del</strong> viaggio, si è alloggiato in un palazzo <strong>del</strong> ‘300, con tanto di torre<br />

medievale annessa da cui si è goduta una vista su Firenze meravigliosamente unica. Da questo<br />

rifugio, si potrebbe dire, spirituale, il prof. Iori ci ha iniziati agli eventi storici che<br />

contraddistinsero la vita di Firenze tra il 1200 ed il 1300. Le<br />

sue parole, unite alla vista unica sulla città, su cui svettano<br />

Palazzo <strong>del</strong>la Signoria e la cupola <strong>del</strong> Brunelleschi, al<br />

rumore <strong>del</strong>le carrozze (per turisti) di passaggio nei vicoli<br />

circostanti, ci ha catapultati nel medioevo fiorentino.<br />

In un pomeriggio settembrino, con un cielo<br />

azzurro meraviglioso, è iniziata l’immersione nella Firenze<br />

di Dante e di Lorenzo il Magnifico. Una guida appassionata<br />

dal passo garibaldino ci ha fatto gustare a pieno la nostra<br />

visita. Piazza <strong>del</strong>la Signoria, la casa di Dante, Santa Maria in<br />

Fiore, il campanile di Giotto, la chiesetta dove è sepolta Beatrice Portinari, Santa Maria Novella<br />

sono alcuni dei luoghi visitati. Una passeggiata nella Storia di Firenze, rallegrata dallo spirito<br />

goliardico <strong>del</strong> prof. Iori e dalla combriccola dei più giovani.<br />

Un’oretta per riposarsi in albergo e si è ripartiti per un<br />

aperitivo in riva all’Arno al Noir (très chic). Affamati come<br />

cinghiali toscani ci siamo quindi lanciati alla ricerca <strong>del</strong>l’Osteria<br />

da Il Latini, una <strong>del</strong>le migliori di Firenze per la mitica fiorentina<br />

(tanto che tra i clienti abbiamo trovato Laura Freddi, che ha<br />

attirato l’attenzione degli <strong>Amici</strong> uomini), si ringrazia la prof.ssa<br />

Randi per il consiglio.<br />

Il locale è veramente caratteristico: prosciutti alle pareti e sul<br />

soffitto, fiaschi di vino rosso, taglieri di fiorentine che vanno e<br />

vengono lasciandosi dietro un profumo divino.<br />

La cena è stata molto gradita da tutti; alcuni in particolare<br />

hanno molto gradito il vinello, tanto che a fine pasto i tre fiaschi<br />

da 2 litri ciascuno erano completamente vuoti!<br />

Tra scherzi, imitazioni di prof, un cameriere romanaccio burlone,<br />

fiorentine, ribollite e biscottini con il vin santo la serata è stata<br />

6


<strong>Gli</strong> <strong>Amici</strong> <strong>del</strong> <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong><br />

veramente memorabile!<br />

Verso mezzanotte, alcuni più traballanti di altri,<br />

siamo tornati in albergo per il meritato riposo.<br />

Per la domenica mattina si è deciso di poter<br />

scegliere individualmente come trascorrerla. Chi si è<br />

recato alle Cappelle Medicee, chi ha scelto di fare una<br />

toccata e fuga a Pisa, chi si è recato a Santa Croce per<br />

fare un saluto a Michelangelo e a Galileo.<br />

La compagnia si è poi ritrovata per il pranzo,<br />

ancora una volta in un’osteria tipicamente toscana.<br />

Dopo gli stravizi <strong>del</strong>la sera precedente il vino ha avuto<br />

meno successo, ma non i piatti toscani: ravioli al<br />

tartufo, pappa al pomodoro, penne strascicate al ragù,<br />

crespelle, ossobuco, crostoni al cavolo nero (spero di<br />

far nascere un po’ di rimorso in tutti quelli che non<br />

sono potuti venire…!).<br />

Finito il pranzo, con la tristezza nel cuore, ci<br />

siamo dovuti incamminare verso la stazione.<br />

Il viaggio di ritorno, come sempre succede, è<br />

trascorso in un silenzio carico di malinconia e ricordi<br />

(interrotto fortunatamente dalle battute <strong>del</strong> prof. Iori che leggeva il Vernacoliere). Alle 18.45<br />

eravamo a Padova.<br />

Questo è un brevissimo resoconto <strong>del</strong>la prima uscita <strong>del</strong>l’Associazione, che non può<br />

riassumere in poche righe l’allegria e la contentezza nel ritrovarsi insieme. Anche se pochi, è stato<br />

un modo per conoscersi meglio e per stringere nuove amicizie. In un’Associazione come la nostra,<br />

così trasversale per età, professioni, storie personali, i viaggi sono forse il modo migliore per<br />

creare un vero gruppo di <strong>Amici</strong>. Per questo motivo speriamo vivamente di avere più adesioni nelle<br />

prossime avventure.<br />

Alla prossima,<br />

7<br />

Alessandro Zanella<br />

VIAGGI


STORIA & RACCONTI<br />

<strong>Gli</strong> <strong>Amici</strong> <strong>del</strong> <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong><br />

ROSANNA ROSSA, Venti cammelli sul Tagliamento. L’avventura cosacca in Friuli<br />

dal 1944 al 1945, Istituto friulano per la storia <strong>del</strong> movimento di liberazione, Quaderni<br />

<strong>del</strong>l’Istituto n. 22, Udine 2007, pp. 183.<br />

Il titolo di quest’opera a prima vista potrebbe<br />

richiamare una specie di storia romanzata, a<br />

carattere esotico, invece costituisce una cronaca<br />

precisa e coinvolgente di un dramma che coinvolge<br />

due popolazioni diverse e lontane tra di loro,<br />

coinvolte dalla tragedia <strong>del</strong>l’ideologia e <strong>del</strong>la guerra,<br />

in questo caso il secondo conflitto mondiale.<br />

L’autrice, docente di lettere classiche al liceo “<strong>Tito</strong><br />

<strong>Livio</strong>” di Padova, ha effettuato, con rara perizia e<br />

grande professionalità, una serie di accurate ricerche<br />

sulle fonti dirette per ricostruire le vicende<br />

ingarbugliate che hanno portato alla convivenza<br />

forzata per quasi un anno tra gli “invasori-profughi”<br />

cosacchi e la gente <strong>del</strong>la Carnia, che in una fatale<br />

mattina <strong>del</strong> luglio 1944 ha visto scendere dai treni di<br />

Stazione di Carnia una serie inesauribile di cosacchi<br />

e caucasici, soldati, civili, animali (tra i quali, appunto,<br />

i cammelli <strong>del</strong> titolo), masserizie, trasferiti dalla loro<br />

residenza dal Reich tedesco per dar vita a una nuova<br />

entità territoriale, il Kasakenland in Norditalien, nome che sostituisce ufficialmente quello<br />

di Carnia.<br />

Il libro prende le mosse da una rapida ma completa sintesi <strong>del</strong>la storia dei cosacchi<br />

fino al trionfo <strong>del</strong>la rivoluzione bolscevica <strong>del</strong> 1917, da loro osteggiata in nome di<br />

un’atavica concezione di indipendenza e di libertà, che li aveva contraddistinti anche nel<br />

periodo degli zar. Così, nel 1942, dopo l’attacco di Hitler all’Unione Sovietica, gran parte<br />

<strong>del</strong> popolo cosacco si era schierato con il regime nazista, anche per le vessazioni e le<br />

stragi a cui era stato sottoposto da Stalin, credendo alle promesse dei tedeschi circa un<br />

futuro roseo e migliore. Così, per le leggi misteriose <strong>del</strong>la storia il loro destino si incrocia<br />

con quello <strong>del</strong>le popolazioni friulane, quando dopo la sconfitta di Stalingrado la Germania<br />

comincia la sua ritirata e nel frattempo decide una nuova dislocazione per i cosacchi. A<br />

questo punto Rosanna Rossa spiega il perché di tale scelta: dopo il settembre 1943 il<br />

Friuli-Venezia Giulia, che nominalmente faceva parte <strong>del</strong>la Repubblica di Salò, viene in<br />

realtà gestito direttamente da Hitler, anche perché nella regione era attiva la resistenza<br />

partigiana, che era riuscita anche a creare <strong>del</strong>le libere repubbliche, ponendo le<br />

fondamenta <strong>del</strong>la futura democrazia.<br />

Il popolo cosacco assume così la duplice veste di esiliato verso una nuova “terra<br />

promessa”, la Carnia, e di “carnefice” nei confronti di una popolazione che in un primo<br />

momento assiste incredula all’arrivo massiccio di un intero popolo, che ricorda<br />

atavicamente le antiche invasioni barbariche <strong>del</strong> Medioevo. Inizia una convivenza<br />

estremamente complessa, fatta di sopraffazioni, vessazioni, angherie, ma anche di<br />

ricerca di un qualche modo di dialogo, come talvolta avviene tra vincitori e vinti. Il tutto<br />

mentre la guerra procede inesorabilmente verso la sua conclusione, che però ai<br />

protagonisti di questa storia appare sempre lontana: nel frattempo si inasprisce sempre di<br />

più la repressione di ogni forma di lotta da parte <strong>del</strong> comando tedesco, che in questo<br />

8


senso cerca di sfruttare la forza dei<br />

cosacchi, vicende che l’autrice descrive in<br />

modo realistico riuscendo a leggere<br />

dall’interno le vicissitudini e le sofferenze<br />

accadute.<br />

<strong>Gli</strong> <strong>Amici</strong> <strong>del</strong> <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong><br />

Il tutto si conclude altrettanto<br />

tragicamente: mentre la Germania crolla, i<br />

cosacchi iniziano un’odissea alla rovescia<br />

per scampare alla verosimile vendetta di<br />

Stalin e cercano un accordo con gli inglesi<br />

vincitori, ma, come purtroppo accade<br />

troppo spesso nella storia, non c’è spazio<br />

per i vinti, che, in nome <strong>del</strong>la ragion di stato (Machiavelli docet!), vengono sacrificati in<br />

base agli accordi di Yalta e consegnati ai russi. Esplode il dramma, che Rosanna Rossa<br />

descrive quasi incredula: molti cosacchi si suicidano in massa per non cadere nelle mani<br />

di Stalin. E in questa atmosfera apocalittica gli unici interventi umanitari sono effettuati<br />

dalle “vittime” carniche; anche questo, conclude l’autrice, può verificarsi nella complessità<br />

<strong>del</strong>la storia, che gli oppressi, nonostante tutto, riescano a riconoscere negli oppressori dei<br />

propri simili e a creare quel senso di solidarietà che dovrebbe caratterizzare i rapporti tra<br />

gli esseri umani.<br />

Il libro è in vendita presso il Liceo <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong> a €14.00<br />

ANEDDOTI DI SCUOLA<br />

A quell'epoca - non erano ancora finiti gli anni quaranta - la biro non era ancora<br />

stata inventata. C'erano ancora i banchi con la boccetta di inchiostro incassata che<br />

normalmente serviva per intingere non tanto la penna quanto un ripiegato foglio di<br />

quaderno, da strusciare sul viso <strong>del</strong> compagno di banco o sul collo di chi era seduto<br />

davanti. Ma ormai, all'ultimo anno di liceo tutti avevano la stilografica e <strong>del</strong>l'inchiostro sul<br />

banco nessuno si serviva più.<br />

A quell'epoca il mio compagno era Gughi Reichenbach, poi docente all'università di<br />

Perugia, serio, studioso, insomma uno scolaro mo<strong>del</strong>lo. Portava gli occhiali e ogni tanto<br />

se li toglieva per sfregarsi gli occhi e li appoggiava sul banco. Un giorno il professor Rossi<br />

è alla lavagna e sta spiegando un teorema; Gughi si toglie gli occhiali e in un attimo con<br />

la mia stilografica dal pennino grosso gli riempio le lenti con un serie di puntini di<br />

inchiostro. Rossi si volta, vede che Gughi si sta fregando gli occhi e quindi è disattento, lo<br />

richiama e gli fa completare il teorema. Gughi si infila gli occhiali, abbondantemente<br />

inchiostrati e rivolto al professore ha il coraggio di dire "Oggi non ci vedo, professore, non<br />

mi sento molto bene". Risata generale, ma Rossi non ci pensa due volte: "Chi vuoi<br />

prendere in giro? dice; esci subito dall'aula". Gughi se ne va e per qualche giorno non mi<br />

ha rivolto la parola. Ma siamo rimasti amici da una vita.<br />

9<br />

GIUSEPPE IORI<br />

STORIA & RACCONTI<br />

Toto La Rosa


VARIE ED EVENTUALI<br />

<strong>Gli</strong> <strong>Amici</strong> <strong>del</strong> <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong><br />

Associazione “<strong>Gli</strong> <strong>Amici</strong> <strong>del</strong> <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong>”<br />

Membri <strong>del</strong> Consiglio Direttivo<br />

Mario Simonato (Presidente), Giuseppe Iori (Vicepresidente), Alberto Marcon (Segretario), Andrea<br />

Todeschini (Tesoriere), Tita Braga, Salvatore La Rosa, Carlo Alberto Lentola, Gian Paolo Prandstraller,<br />

Maria Luigia Randi, Michele Ruol.<br />

Membri <strong>del</strong> Consiglio dei Probiviri<br />

Armida Carbognin, Gherardo Piovesana, Claudia Visentini.<br />

Membri <strong>del</strong> Collegio dei Revisori dei Conti<br />

Mario Saggin (Presidente), Giulia Riondato, Nicolò Sgueglia, Filippo Lagrasta (sostituto), Sara Ricciardini<br />

(sostituto)<br />

Collaboratori<br />

Francesco Murer, Matteo Riondato, Paolo Sacerdoti, Alessandro Zanella.<br />

Comitato di Redazione<br />

Giuseppe Iori (Direttore Responsabile), Carlo Alberto Lentola, Michele Ruol.<br />

Periodico registrato presso il Tribunale di Padova in data 28 marzo 2008, n° 2126 Registro Stampa<br />

Il 12 settembre 2008 presso la sede <strong>del</strong> Liceo Ginnasio Statale “<strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong>” si è riunito il Consiglio<br />

Direttivo <strong>del</strong>l’Associazione per procedere alla costituzione dei Comitati Consultivi che dovranno<br />

programmare l’attività futura. Sono state individuate le aree d’intervento e, di conseguenza, si è ritenuto<br />

opportuno costituire i seguenti Comitati, con i rispettivi responsabili:<br />

COMITATI CONSULTIVI<br />

• COMITATO PER LE ATTIVITA CULTURALI (Tita Braga, Isabella Zotti Minici, Michele Ruol,<br />

Marta De Santis, Marina Bertolini)<br />

• COMITATO STAMPA E PUBBLICHE RELAZIONI (Giuseppe Iori, Carlo Alberto Lentola, Michele<br />

Ruol)<br />

• COMITATO PER LE ATTIVITA ARTISTICHE E LO SPETTACOLO (Mario Simonato, Tita Braga,<br />

Massimo F. Palombi, Elisabetta Mazzucato, Giacomo Rolma)<br />

• COMITATO PER LE RELAZIONI COL “TITO LIVIO” (Claudia Visentini, Daniela Del Sero,<br />

Camilla Marcato)<br />

• COMITATO VIAGGI (Claudia Visentini, Alessandro Zanella, Chiara Ruberto)<br />

• COMITATO PER LE INIZIATIVE CONVIVIALI (Maria Luigia Randi, Emanuela Tessari, Carlotta<br />

Lazzarini)<br />

• COMITATO PER LE ATTIVITA’ SPORTIVE (Andrea Todeschini Premuda, Nicolò Sgueglia <strong>del</strong>la<br />

Marra)<br />

10


<strong>Gli</strong> <strong>Amici</strong> <strong>del</strong> <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong><br />

COME EFFETTUARE L'ISCRIZIONE AGLI "AMICI DEL TITO LIVIO"<br />

1) recandosi presso l'Aula di Lettura <strong>del</strong> Liceo "<strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong>", ogni primo e terzo sabato <strong>del</strong> mese dalle<br />

10.00 alle 12.30 e ogni terzo venerdì <strong>del</strong> mese dalle 16.00 alle 18.00 (con esclusione dei periodi di festività),<br />

dove membri <strong>del</strong>l'Associazione saranno a disposizione per fornire ogni dato informativo richiesto; oppure,<br />

2) online, utilizzando il modulo scaricabile dal sito <strong>del</strong>l'Associazione, e versando la quota alla Banca<br />

Antonveneta, ag. Riviera <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong>, su c./c. intestato a "<strong>Gli</strong> amici <strong>del</strong> <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong>" IBAN IT 70 K 05040 12112<br />

00000001488A<br />

LA QUOTA ASSOCIATIVA E' DI €30.00 (RIDOTTA A €15.00 PER I SOCI CHE NON ABBIANO COMPIUTO<br />

IL 30° ANNO D'ETA')<br />

Per informazioni generali sull’Associazione “<strong>Gli</strong> <strong>Amici</strong> <strong>del</strong> <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong>”, visitate il nostro sito:<br />

www.amici<strong>del</strong>titolivio.it<br />

Potete anche contattarci a questo indirizzo di posta elettronica:<br />

segreteria@amici<strong>del</strong>titolivio.it<br />

Chiunque voglia partecipare alla realizzazione <strong>del</strong> periodico scrivendo articoli o raccogliendo ricordi e immagini, è il benvenuto:<br />

potete contattare la redazione per informazioni o per inviare i vostri contributi scrivendo all'indirizzo<br />

periodico@amici<strong>del</strong>titolivio.it<br />

Per mettersi in contatto con i Comitati Consultivi, si prega di usare il seguente indirizzo, specificando il nome <strong>del</strong> comitato<br />

nell’oggetto <strong>del</strong> messaggio:<br />

comitati@amici<strong>del</strong>titolivio.it<br />

Per qualsiasi segnalazione riguardo al sito Internet o per problemi con gli indirizzi e-mail sopra citati, è possibile contattare lo staff<br />

tecnico all’indirizzo e-mail:<br />

web@amici<strong>del</strong>titolivio.it<br />

Cari soci e cari lettori,<br />

a partire dal prossimo numero ci piacerebbe inaugurare una sezione <strong>del</strong><br />

giornale dedicata all'attualità, una sorta di finestra aperta sul mondo al di<br />

fuori <strong>del</strong>l'associazione.<br />

In questo periodo si sta molto discutendo <strong>del</strong>la riforma scolastica e<br />

<strong>del</strong>l'università, ed è per questo che vorremmo proporre un dibattito che<br />

affronti proprio questo tema di assoluta importanza. Vi invitiamo quindi a<br />

contribuire inviandoci interventi e riflessioni che possano arricchire la<br />

discussione che nascerà.<br />

PER SAPERNE DI PIU' SULLE INIZIATIVE E LE ATTIVITA' PROPOSTE<br />

DALL'ASSOCIAZIONE, VI INVIATIAMO A CONSULTARE IL SITO WEB<br />

www.amici<strong>del</strong>titolivio.it<br />

11<br />

VARIE ED EVENTUALI


<strong>Gli</strong> entusiasmi degli avvii, si sa,<br />

soffrono il rischio di dilavarsi nei frangiflutti<br />

<strong>del</strong> quotidiano. E il tempo, galantuomo<br />

com’è, smussa le burbanze iniziali. Così i<br />

nostri primi passi, cessate le sbornie<br />

brindaiole, si son mossi con le dovute<br />

cautele. Convinti <strong>del</strong>la ricchezza di risorse<br />

umane, culturali e professionali <strong>del</strong> <strong>Tito</strong><br />

<strong>Livio</strong>, le intenzioni <strong>del</strong>la buonora s’erano<br />

nutrite di grandi attese. Pressati, però,<br />

dall’impegno <strong>del</strong>l’attività organizzativa<br />

iniziale, alcune iniziative già programmate<br />

sono state momentaneamente riposte nel<br />

cassetto. Ad alcuni questa partenza sarà<br />

parsa sottotono; per qualche maliziosetto<br />

foriera di tramonti, dimentico che anche le<br />

albe vivono di luce umbratile.<br />

Sarebbe piaciuto che da subito <strong>Gli</strong><br />

<strong>Amici</strong> <strong>del</strong> <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong> fossero assurti<br />

nell’Olimpo <strong>del</strong> grande associazionismo<br />

internazionale, rivaleggiando con<br />

collaudatissimi e blasonati clubs, come<br />

sembravano caldeggiare alcuni interventi<br />

nella prima assemblea sociale. In quel<br />

tumulto un po’ frastornato di proposte, dove<br />

non sempre era chiaro il confine tra il voler<br />

fornire una grande immagine <strong>del</strong>la nostra<br />

Associazione e l’impegno a ricreare una lieta<br />

compagnia d’amici, ci sovvenne l’adagio <strong>del</strong><br />

gran cancelliere manzoniano: a<strong>del</strong>ante…<br />

con juicio.<br />

Alle prime, per la verità, di fronte a<br />

cotanta esuberanza, rimanemmo basiti, noi<br />

che non avevamo mai addomesticato il volto<br />

ad incontrare il Filippo IV di turno. E<br />

battendo “la mano sulla zucca monda” ci si<br />

chiedeva “s’era il caso d’uscir da questo<br />

<strong>Gli</strong> <strong>Amici</strong> <strong>del</strong> <strong>Tito</strong> <strong>Livio</strong><br />

ADELANTE… CON JUICIO<br />

12<br />

baccano e ritirarsi” nei nostri amatissimi colli,<br />

noi un po’ montanari (ahimè, solo un po’!),<br />

ma montanari di buone compagnie,<br />

considerato che qualche illustre, passato da<br />

queste parti, aveva eletto come dimora le<br />

nostre amene convalli, anch’esse popolate<br />

d’oliveti e festanti di vendemmie. P o i i l<br />

proposito di far stare bene persone, che<br />

hanno vissuto esperienze di vita consimili e<br />

desideravano riannodare legami mai <strong>del</strong><br />

tutto recisi, ci ha convinti che era giusto<br />

rimanere sulla breccia, a costo “d’ammaccar<br />

l’ossa” .<br />

Poco intenzionati a sperperare le<br />

risorse in imbellettature e rimmel variopinti<br />

(anche se i tempi indulgono all’apparire), ci<br />

siamo riproposti di tenere vivi i contatti a<br />

partire dalle iniziative più semplici e<br />

immediate, certi che il piacere di una lieta<br />

compagnia si possa godere sia nei sacri<br />

templi <strong>del</strong> mecenatismo come nei locali<br />

santuari <strong>del</strong> prosecco.<br />

Siamo i primi a riconoscere che molto<br />

sia il da farsi, proprio perché la strada sta<br />

tutta di fronte e non abbiamo alle spalle la<br />

fatica di un cammino che ci ha resi esperti<br />

degli ostacoli o di agevoli scorciatoie.<br />

Anche per questo continuiamo a<br />

perorare collaborazione, non limitata a<br />

proposte abbandonate all’iniziativa altrui,<br />

bensì costruita sulla fattiva partecipazione.<br />

Perché aqui està el busilis!<br />

E chiediamo scusa ai soliti sofistici se<br />

per così “piccol affare” abbiamo scomodato<br />

don Lisander. Ma ci cadeva a fagiolo.<br />

Il periodico è disponibile anche nella sezione documenti <strong>del</strong> sito web, www.amici<strong>del</strong>titolivio.it<br />

Mario Simonato

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