Consigli di Meccanica Razionale - Dipartimento di Ingegneria e ...
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2.2. PRINCIPIO DEI LAVORI VIRTUALI 29<br />
QUIZ: Su un piano inclinato liscio, una<br />
particella, ad esempio un dado, soggetta<br />
solo al proprio peso non può stare ovviamente<br />
in equilibrio. Eppure per lo<br />
spostameno virtuale in<strong>di</strong>cato in figura<br />
è w ∗ = 0 a causa della perpen<strong>di</strong>colarità.<br />
Dovremmo concludere che l’equilibrio<br />
c’è: cosa non funziona in questa<br />
conclusione?<br />
Osservazione. Molti autori ritengono che per in<strong>di</strong>care una quantità piccola o ad<strong>di</strong>rittura<br />
infinitesima si debba premettere alla stessa il simbolo δ. Così δW per il lavoro, δQ<br />
per il calore, ecc. Questo non lo ha stabilito nessuno: la matematica denota gli infinitesimi<br />
con ɛ, η, ecc. e non con δɛ, δη, ecc.<br />
Il simbolo δ davanti al punto P è essenziale in quanto in<strong>di</strong>ca la variazione <strong>di</strong> posizione<br />
del punto. Ma davanti a W non è necessario in quanto l’espressione δ W dovrebbe<br />
in<strong>di</strong>care la variazione del lavoro cosa che non ha senso in quanto non esiste una funzione<br />
la cui variazione esprima il lavoro compiuto. Semmai si tratta <strong>di</strong> un lavoro infinitesimo<br />
e nessun libro <strong>di</strong> matematica insegna che una quantità infinitesima debba essere preceduta<br />
dal δ ! Basti osservare che in matematica un infinitesimo viene in<strong>di</strong>cato con uno dei<br />
simboli ɛ, η, ω, ....<br />
Per in<strong>di</strong>care che una quantità è infinitesima (piccola a piacere) o semplicemente piccola<br />
è tra<strong>di</strong>zionale usare una lettera minuscola. Così si può in<strong>di</strong>care cone W un lavoro<br />
finito e con w un lavoro piccolo o, ad<strong>di</strong>rittura, infinitesimo.<br />
L’asterisco serve per in<strong>di</strong>care che si tratta <strong>di</strong> lavoro virtuale, non effettivo. Ricor<strong>di</strong>amo<br />
che in ottica l’immagine virtuale si in<strong>di</strong>ca con l’asterisco.<br />
2.2.1 Lavoro virtuale<br />
Se q k sono coor<strong>di</strong>nate (anche non libere) atte ad in<strong>di</strong>viduare la configurazione del<br />
sistema, il principio dei lavori virtuali per vincoli bilaterali <strong>di</strong>viene:<br />
w ∗ =<br />
N<br />
i=1<br />
Fi · δPi =<br />
n<br />
k=1<br />
δB<br />
B<br />
p<br />
Qk δq k = 0. (2.6)<br />
Se le q k sono libere le δq k non sono arbitrarie 1 le δq k sono arbitrarie e ne viene:<br />
Qk(q 1 , q 2 , ..., q n ) = 0 (k = 1, 2, . . . , n). (2.7)<br />
1 Vedremo in cinematica che per un sistema anolonomo (ve<strong>di</strong> pagina 68) le variazioni delle<br />
coor<strong>di</strong>nate libere non sono arbitrarie: ne viene che l’espressione del lavoro virtuale che stiamo<br />
ottenendo vale per un sistema olonomo.