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IN QUESTO NUMERO: - Associazione Culturale Orizzonti

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<strong>IN</strong> <strong>QUESTO</strong> <strong>NUMERO</strong>:<br />

LA SCUOLA ELEMENTARE “GIOVANNI DEI” DI LAMPORECCHIO, DOVE SI E’<br />

SVOLTA LA DISPUTA ELETTORALE ALLE ULTIME AMM<strong>IN</strong>ISTRATIVE<br />

pag. 2 Dopo le Amministrative: risultati, nomine e<br />

curiosità - Pillola: “l’occupazione del ponte”<br />

pag. 3/4 Intervista del mese: “Giuseppe Chiaramonte”<br />

nuovo Sindaco di Lamporecchio<br />

pag. 5 Valutazioni post-elettorali, Sandra Palandri e<br />

Ivano Bechini analizzano il voto del 6/7 giugno<br />

pag. 6 “Chiacchiere” a cura del Dott. Tommaso Rubino<br />

pag. 7 “Alberto Tesi” un rettore di casa nostra.<br />

pag. 8/9 “Lamporecchio, la storia del nostro paese dalle origini<br />

fino all’unità d’Italia” 2^ parte a cura di S. Ferrali<br />

pag. 10/11 “Le parole di Lamporecchio un passato da risco-<br />

prire“ a cura della Dott.ssa Selma Ferrali<br />

pag. 12 “Il Museo della città e del territorio di Monsum-<br />

mano Terme” a cura della Dott.ssa Cammilli Michela<br />

pa. 13 “Caccia ai falsi poveri”a cura del Dr. Capaccioli Sp.<br />

<strong>NUMERO</strong> 8<br />

GIUGNO 2009<br />

pag. 14 La Posta di “<strong>Orizzonti</strong>”, DITELO A NOI<br />

pag. 15 “Mese di giugno, chiude la scuola” di Serena<br />

Gozzi.<br />

pag. 16 “Agraria Montalbano- L’importanza dell’acqua”<br />

pag. 17 “La potenza dei brigidini” a cura del<br />

Dott. Gualtiero Martini<br />

pag. 18/19 “La Chiesa di Orbignano: Un gioiello del nostro<br />

territorio” a cura della Prof.ssa Giacinti Michela<br />

pag. 20/21 Due grandi passioni, Stefano masi e Laura<br />

Pieraccini raccontano: “Professione Parrucchiere”<br />

e “ Jester horse - un pony per amico”<br />

pag. 22 U.S. Lampo 1919-2009 “Massimo Vai - motore<br />

azzurro”<br />

pag. 23 Domenica 26 luglio 2009 - Memorial Claudio<br />

Cecconi” - alla Stella torna la passione<br />

del ciclismo<br />

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alla professionalità di DEA PARTY


pag. 2<br />

Il Sindaco Giuseppe<br />

Chiaramonte, avrà la<br />

delega anche su<br />

Bilancio, Finanze,<br />

Urbanistica<br />

e Personale<br />

DOPO LE AMM<strong>IN</strong>ISTRATIVE: risultati, nomine e curiosità<br />

La Vice-Sindaco Silvia<br />

Torrigiani,<br />

unico assessore rimasto<br />

della vecchia Giunta, ha<br />

avuto l’assessorato alla<br />

Pubblica Istruzione ed<br />

Pillola - L’Occupazione del ponte:<br />

I lettori avranno notato, quando si recano a votare, che il<br />

ponticino, posto prima dell’entrata della scuola elementare,<br />

sede dei seggi, è sempre gremito di persone. Devono capire<br />

che si tratta di un vero e proprio presidio. Tra le varie forze<br />

politiche contendenti, esiste una gara per occupare il posto<br />

strategicamente migliore. La possibilità cioè di avvicinare<br />

meglio possibile l’elettore che stà attraversando il ponte<br />

per dargli le ultime indicazioni di voto. E’ una gara. Basta<br />

una piccola distrazione e subito c’è qualcuno pronto ad occupare<br />

il posto. Durante le elezioni questo luogo diventa il<br />

centro, la capitale della discussione politica. Si parla delle<br />

ultime trovate elettorali. Si attacca l’avversario. Si fanno<br />

pronostici su chi voterà la persona che sta attraversando il<br />

ponte. Tutto questo in pochi decine di metri quadrati . Qui<br />

N. 8 GIUGNO 2009<br />

PRESENTATA LA GIUNTA CHIARAMONTE ELEZIONI AMM<strong>IN</strong>ISTRATIVE 6/7 GIUGNO 2009 - COMUNALI - TOSCANA -<br />

Chiara Francesconi,<br />

ha avuto l’assessorato<br />

alla Cultura ed<br />

al Turismo<br />

Simone Martini, unico<br />

assessore “esterno”,<br />

Architetto, ha avuto<br />

l’assessorato ai “Lavori<br />

pubblici”<br />

e<br />

“Patrimonio artistico”<br />

Alberto Tellini, il<br />

consigliere più votato<br />

(ben 109 preferenze), ha<br />

avuto l’assessorato alle<br />

Attività Produttive, Poli-<br />

zia Municipale, Trasporti,<br />

Commercio, Artigianato<br />

e Industria<br />

LAMPORECCHIO (PT) - DATI DEF<strong>IN</strong>ITIVI<br />

ELETTORI: 6.111 - AFFLUENZA: 78,3%<br />

AFFLUENZA ALLE PRECEDENTI AMM<strong>IN</strong>ISTRATIVE: 83,0%<br />

S<strong>IN</strong>CACO USCENTE: ALDO MORELLI - CENTROS<strong>IN</strong>ISTRA -<br />

ELETTO IL 12 GIUGNO 2004 CON IL 64,0% DEI VOTI<br />

CANDIDATI VOTI PERCENTUALE PARTITI SEGGI CONSEGUITI<br />

GIUSEPPE CHIARAMONTE 2.389 52,83% Partito Democratico 11<br />

ELETTO S<strong>IN</strong>DACO<br />

SANDRA PALANDRI 1.284 28,39% Lista Civica - Centro Destra 4<br />

IVANO BECH<strong>IN</strong>I 591 13,07% Rifond. Comunista - Comunisti Italiani 1<br />

REMO MICHELI 258 5,71% Partito Socialista - Italia dei Valori 0<br />

SCHEDE BIANCHE 123 2,58%<br />

SCHEDE NULLE 129 2,70%<br />

ci sono tutti gli esponenti di tutte le forze politiche che si<br />

trovano a contatto e che nelle settimane precedenti, durante<br />

la campagna elettorale se le sono dette di tutti i colori.<br />

Un luogo che diventa per due giorni l’anno l’emblema della<br />

politica a Lamporecchio<br />

e tutti, paradossalmente<br />

ne dobbiamo andare fie- IL “PRESIDIO” DEL PONTE<br />

ri. Significa che viviamo<br />

in una democrazia, dove<br />

esiste la contesa politica,<br />

anche accesa, ma che alla<br />

fine tutti si possono trovare<br />

insieme civilmente<br />

in pochi metri, pur pensandola<br />

diversamente.<br />

N. 6 APRILE 2009


N. 8 GIUGNO 2009<br />

pag. 3<br />

L’<strong>IN</strong>TERVISTA DEL MESE A CURA DEL DIRETTORE<br />

MASSIMO MANC<strong>IN</strong>I:<br />

GIUSEPPE CHIARAMONTE NUOVO S<strong>IN</strong>DACO<br />

DI LAMPORECCHIO<br />

Giuseppe Chiaramonte è il<br />

nuovo Sindaco di Lamporecchio.<br />

Il giorno dopo il risultato<br />

elettorale si è insediato ed insieme<br />

alla sua squadra di assessori<br />

e consiglieri ha iniziato a lavorare<br />

per fare funzionare la macchina<br />

amministrativa del Comune. Un<br />

ente molto importante per i cittadini,<br />

perché da esso arrivano le<br />

prime risposte ai bisogni quotidiani<br />

della gente. Lo abbiamo incontrato<br />

il giorno dopo la comunicazione<br />

dei nomi degli assessori. E’ tranquillo.<br />

Consapevole di avere fatto<br />

delle ottime scelte ed accetta<br />

volentieri, rispondendo in maniera<br />

cordiale ed esaustiva, alle domande<br />

poste.. Prima di iniziare l’intervista<br />

Giuseppe Chiaramonte<br />

ci tiene a ringraziare tutte le<br />

persone che con il loro voto gli<br />

hanno dato la fiducia per amministrare<br />

Lamporecchio. Un<br />

grazie anche alla sua squadra<br />

che si è presentata in lista. Un gruppo di persone<br />

interessanti, appassionate alla politica, molti dei<br />

quali giovani. Un patrimonio che va ulteriormente<br />

valorizzato..<br />

IL NUOVO S<strong>IN</strong>DACO DI<br />

LAMPORECCHIO<br />

GIUSEPPE CHIARAMONTE<br />

Nei primi giorni da Sindaco, cosa stai facendo<br />

e qual è la situazione che hai trovato in Comune?<br />

“Sto ricevendo tanta gente. Ognuno mi informa di<br />

vicende, situazioni e spesso problemi. Tanta<br />

gente è venuta a trovarmi perché ha perso il posto<br />

di lavoro. La situazione non è bella. Per quanto<br />

riguarda la vita amministrava ho trovati tanti progetti,<br />

alcuni realizzati ed altri in fase di realizzazione.<br />

Parlo del Parco dei Giardinetti, l’area verde di<br />

Cerbaia, la gestione del Teatro Comunale, la Casa<br />

della Salute, Dobbiamo lavorare con tenacia e sacrificio<br />

affinché tutte queste novità importanti ed<br />

impegnative diventino opportunità per la comunità<br />

<strong>Associazione</strong> <strong>Culturale</strong> <strong>Orizzonti</strong> - Registrazione Tribunale di Pistoia n. 7/2008 del 11/11/2008 # Direttore Responsabile: Massimo Mancini -<br />

Redazione : Massimo Mancini - Pubblicità: Stefano Ferrali - Sede Via G. Di Vittorio, 25 - Lamporecchio (PT) - Tel/Fax 0573/803029 -<br />

e.mail : mensileorizzonti@alice.it - Stampa e Grafica: Nuova Tipografia Romani - Monsummano Terme (PT) - Fotografie: M. Mancini, S. Ferrali,<br />

Monia Leone e “Foto Nucci” - Anno 2 n. 6 Giugno 2009<br />

di Lamporecchio”.<br />

Oltre a terminare le<br />

opere appena descritte,<br />

nei prossimi mesi<br />

l’amministrazione comunale<br />

farà altri interventi?<br />

Massimo<br />

Mancini<br />

“Sicuramente. Primo voglio dare a San<br />

Baronto una visibilità ancora più turistica.<br />

Dobbiamo lavorarci molto. Mi incontrerò<br />

con gli operatori turistici del luogo<br />

per fare un programma di interventi<br />

prioritari. Insisterò molto nelle sedi competenti,<br />

affinché sia imposto il divieto<br />

di circolazione ai mezzi pesanti sulle<br />

strade del Montalbano. Poi lavoreremo<br />

per la sistemazione di un’area verde<br />

attrezzata a Fornello e adegueremo<br />

con un manto in sintetico il campo<br />

sportivo, sussidiario dello stadio.<br />

Questo permetterà per tutto l’anno sia<br />

alle giovanili del Montalbano che alle<br />

squadre amatoriali di giocarci”.<br />

A proposito di viabilità. Quando si<br />

comincerà a pensare di risolvere il<br />

problema dell’eccessivo traffico sia dei mezzi<br />

pesanti che di autovetture esistente nel centro<br />

del paese?<br />

“Questa è una<br />

delle questioni<br />

più importanti.<br />

Ho già parlato<br />

con Federica<br />

Fratoni (N.d.R.<br />

la neoletta Presidente<br />

della Provincia<br />

di Pistoia)<br />

del problema.<br />

Mi ha assicurato<br />

che nelle prime<br />

riunioni del consiglio<br />

provinciale si<br />

GLI ULTIMI TRE S<strong>IN</strong>DACI:<br />

parlerà di questo. ALDO MORELLI, GIUSEPPE CHIARAMONTE<br />

E CESARE PAGANELLI


pag. 4 N. 8 GIUGNO 2009<br />

SEGUE: GIUSEPPE CHIARAMONTE NUOVO S<strong>IN</strong>DACO DI LAMPORECCHIO<br />

L’intenzione è di dare continuità alla<br />

strada che esiste in località Colonna<br />

a Larciano da poco inaugurata.<br />

Da lì verrà costruita una strada che<br />

porterà fino in località Papone.<br />

Una via di comunicazione importante,<br />

che a lavori conclusi, inizierà dalla<br />

zona dell’Ipercoop di Massa Cozzile<br />

e arriverà fino ad Empoli.. Un intervento<br />

necessario per Lamporecchio<br />

ma vitale anche per la viabilità della<br />

Valdinievole”.<br />

Parliamo di bilancio economico.<br />

Che situazione hai trovato?<br />

“Davvero brutta. Per dare una prima<br />

informazione lo Stato Italiano ci<br />

deve dare ancora dare 280 mila<br />

euro derivanti dal mancato incasso<br />

dell’Imposta Comunale sugli<br />

immobili (ICI)..Viviamo un disagio<br />

forte. Ho comunicato, assumendone tutte le<br />

responsabilità, che l’Amministrazione comunale<br />

non rispetterà il patto di stabilità, imposto<br />

dal Governo Centrale. Questo significa che<br />

il Comune potrà investire e saldare i propri debiti.<br />

I fornitori vanno pagati. Occorre inoltre spendere<br />

sul territorio. L’economia locale deve<br />

riprendere”.<br />

Parliamo di cultura e scuola<br />

“L’amministrazione comunale varerà un piano<br />

straordinario sul tema dell’educazione civica.<br />

Un interevento forte sui ragazzi delle scuole. E’<br />

necessario che si recuperino determinati valori,<br />

che sono alla base della convivenza civile, quale<br />

il rispetto degli altri, delle regole e dell’ambiente.<br />

Inoltre a Lamporecchio devono aumentare<br />

il numero dei laureati. D’accordo con le aziende<br />

del posto daremo delle borse di studio perché<br />

tutti possano avere la possibilità di studiare<br />

e raggiungere la Laurea”.<br />

ORIZZONTI IL PIACERE DELLA<br />

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LA “SQUADRA” P.D. CHE HA V<strong>IN</strong>TO<br />

LE ULTIME AMM<strong>IN</strong>ISTRATIVE<br />

Politica. Che rapporti avrai con le opposizioni<br />

che ci sono all’interno del consiglio comunale.<br />

“Credo che saranno buoni e costruttivi. Abbiamo<br />

vissuto una campagna elettorale serena, tranquilla<br />

senza eccessi di polemica. Questo credo sia<br />

stato utile per creare un rapporto collaborativo<br />

e costruttivo con le forze di opposizione. Poi<br />

vedremo cosa succederà. Sono comunque assai<br />

fiducioso”.<br />

Un messaggio ai cittadini di Lamporecchio<br />

“In un momento difficile come l’attuale è necessario<br />

che tutti i cittadini diventino attori della<br />

vita comunitaria di un paese. Bisogna essere<br />

protagonisti ed avere ognuno di noi, la passione<br />

per il proprio territorio. Tutti insieme dobbiamo<br />

lavorare perché Lamporecchio sia un posto dove<br />

la qualità della vita di ogni cittadino sia un esempio<br />

per i paesi vicini”.<br />

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N. 8 GIUGNO 2009<br />

ulle ali dell’entusiasmo per il risultato elettorale del-<br />

Sla lista civica Per Lamporecchio, che ha visto eletti in<br />

Consiglio Comunale quattro persone (Sandra Palandri,<br />

Luigi Ferradini, Pierluigi Brotini e Massimo Mazzei),<br />

vorrei proporre qualche riflessione su quello che ci possono<br />

riservare i prossimi 5 anni.<br />

1284 elettori hanno scelto e dato fiducia al nostro progetto<br />

politico amministrativo: a loro va il nostro primo e più<br />

grande ringraziamento per aver creduto che sia possibile<br />

cambiare mentalità e situazioni in un comune fossilizzato<br />

da decenni. Molte di più sono le persone che quotidianamente<br />

ci stimolano a costruire una opposizione chiara e<br />

netta, che rappresenta la vera novità di questo mandato.<br />

Uno speciale riconoscimento va al comitato elettorale:<br />

il nostro successo non sarebbe stato possibile se tutte<br />

le persone coinvolte, candidati e simpatizzanti che via<br />

via si sono uniti al gruppo iniziale, non avessero lavorato<br />

con serietà, competenza e passione. Per capitalizzare<br />

tutta questa attività ci stiamo strutturando sul territorio<br />

in modo che sempre, in ogni frazione e in ogni periodo<br />

dell’anno, ci siano persone disponibili a raccogliere problematiche<br />

e richieste da sottoporre all’attenzione della<br />

nuova amministrazione.<br />

Noi saremo in Consiglio Comunale, per volontà del popolo,<br />

la voce di quel 48% (quasi la metà degli elettori)<br />

che non ha votato chi ci amministrerà né ne<br />

condivide le idee, e ci impegniamo, come sempre abbiamo<br />

affermato, a rimanere fedeli ai nostri ideali e al<br />

nostro programma : saremo corretti ma attenti, aperti<br />

al confronto ma inflessibili nella denuncia, con lealtà di<br />

intenti e intransigente spirito critico. E’<br />

così che siamo determinati a perseguire<br />

il benessere dei cittadini, tutti, non solo<br />

quelli “di una parte”.<br />

Non ho ancora avuto modo di conoscere<br />

e parlare con il nuovo Sindaco; mi<br />

auguro, come sembra, che abbia un<br />

atteggiamento aperto e disponibile con<br />

l’opposizione, anche per il peso politico<br />

che oggi rappresenta: purtroppo nel recente<br />

passato non c’è mai stata possibilità<br />

di dialogo. Comunque sia attendiamo<br />

di conoscere quali saranno le scelte<br />

degli uomini e delle donne che comporranno<br />

la squadra di governo. Le emergenze<br />

del comune infatti sono sempre<br />

lì sulla carta e nella loro più tangibile<br />

pag. 5<br />

VALUTAZIONI POST-ELETTORALI: SANDRA PALANDRI E IVANO BECH<strong>IN</strong>I<br />

ANALIZZANO IL VOTO DEL 6/7 GIUGNO<br />

in dall’inizio si sapeva come sarebbe finita la par-<br />

Ftita a Lamporecchio, il problema non era chi avrebbe<br />

fatto il sindaco ma con quali percentuali avrebbe vinto<br />

il PD. Intanto, una premessa anzi due: la prima è che<br />

il PD rappresenta sé stesso nella società politica locale<br />

(altra cosa rispetto alla società locale intesa come organismo<br />

ben più complesso) e quindi il traguardo di una<br />

egemonia nel campo della politica locale non lo hanno<br />

raggiunto; loro hanno il 52.83% elettorale ma il 47,17 è<br />

irriducibilmente rappresentato da altri, di cui una parte ha<br />

percepito il rischio di vedere cancellata la propria dignità<br />

politica e non ha accettato i diktat del PD locale; si<br />

pensi che nel comune la coalizione della Fratoni per la<br />

Provincia ha preso il 67,90% (per la Fratoni) e il 69,10%<br />

come somma dei voti di lista, 15 e 16,27 punti di differenza<br />

% che – in caso di alleanza locale con le premesse che<br />

ci sono state questo inverno - sarebbero stati governati<br />

dall’aristocrazia politica locale. La seconda è che con una<br />

lista dove c’è chi vi legge la rappresentanza di interessi<br />

di gruppo e di famiglie in modo praticamente esplicito e<br />

con una campagna elettorale “porta a porta” fatta<br />

di promesse sfacciate era difficile non raggiungere<br />

questo risultato. Lo dimostra la differenza tra i risultati<br />

delle “provinciali“ per il PD e il risultato comunale. Oggi,<br />

con il PD al 52,83% è chiaro che ha vinto il PD con il suo<br />

moderatismo, la conservazione di interessi, la continuità<br />

nella gestione di potere. Ne dobbiamo prendere atto e<br />

lo facciamo. Però queste elezioni ci dicono anche altro.<br />

Per esempio, ci dicono che a sinistra si rialza la testa.<br />

Dopo il risultato punitivo per la sinistra politica e sociale<br />

locale dell’esperienza della Spiga e dopo il disastro politico<br />

di Sinistra Arcobaleno del 2008, il buon risultato locale<br />

in termini di voti assoluti - 591 oltre a circa una ventina di<br />

preferenza per nostri candidati espresse su altre liste– e<br />

di percentuale (il 13,07% quando tutti ci accreditavano<br />

del 10%) segnala la presenza resistente di un’area politica<br />

di sinistra vera che non si ritiene affatto “superata”<br />

culturalmente e che ha saputo rinnovarsi ed aprirsi in particolare<br />

con una lista che non è la somma di RC, PdCI e<br />

Verdi ma ha dimostrato di essere assai di più, visto che<br />

10 su 15 candidati non hanno tessere di partito e<br />

che ha intercettato perplessità e dissensi diffusi che si<br />

concretezza, e aspettano ancora una soluzione: le difficoltà<br />

dell’edilizia scolastica, le scelte urbanistiche legate<br />

alla Casa della Salute, la gestione del Teatro Comunale,<br />

la viabilità, le problematiche del turismo da troppo tempo<br />

rinviate, tutte cose rimaste a metà.<br />

Il vento del cambiamento sta arrivando anche a<br />

Lamporecchio, forse con lentezza ma con inesorabilità:<br />

diamogli fiato tutti insieme per spazzare via incertezze,<br />

debolezze, vecchie e nuove accondiscendenze.<br />

Dott.ssa Sandra Palandri<br />

sono espressi controcorrente votando a<br />

sinistra. Si consideri inoltre che la larga<br />

maggioranza dei nostri candidati non<br />

aveva mai avuto esperienze di politica<br />

attiva prima d’ora. Il risultato in termini<br />

di seggi non ci premia (1 su 5 e con la<br />

prospettiva del secondo seggio sfumata<br />

per 32 voti non è un successo) ma è la<br />

riaffermazione della nostra autonomia e<br />

della caparbietà nel voler mantenere un<br />

polo politico e culturale autonomo dal<br />

PD che è stata premiata con il 13,07%.<br />

Il centrodestra, che ha fatto vari errori di<br />

immagine (Silvio B. non è replicabile<br />

in questo), riporta a casa un buon risultato<br />

di seggi (4 su 5) ma arretra sul<br />

piano locale rispetto alle europee<br />

e alle provinciali in percentuale, con<br />

flussi di voti che tornano al PD e chia-<br />

SANDRA<br />

PALANDRI<br />

LISTA CIVICA<br />

- CENTRO<br />

DESTRA<br />

IVANO<br />

BECH<strong>IN</strong>I<br />

RIFOND.<br />

COMUNISTA -<br />

COMUNISTI<br />

ITALIANI -<br />

VERDI<br />

ramente si attestano con preferenze date su candidature<br />

“giovani” anagraficamente ma anche caratterizzate per<br />

percorsi che portano al moderatismo politico; dunque la<br />

destra politica a Lamporecchio viene stoppata dalla<br />

destra culturale e sociale rappresentata dal PD (il<br />

moderatismo, il conformismo, lo sviluppismo che non da<br />

noia ai padroni locali per la gestione del territorio, la rete<br />

di rapporti paternalistici che difende da tante beghe chi ci<br />

è dentro ma esclude “gli altri”, in questo sta la logica che<br />

definisco di destra, da “italietta”, che è l’humus culturale<br />

del PD). Infine, è da segnalare la crescita di intolleranza<br />

espressa nei voti alla Lega Nord (185 non sono<br />

pochi in un paese dove tanti si affannano a voler dimostrare<br />

la loro bontà). Oggi, prendiamo atto dei rapporti di<br />

forza sanciti dalle elezioni e – mentre ringraziamo chi ci ha<br />

dato fiducia con il proprio voto - facciamo naturalmente<br />

gli auguri di un buon lavoro al futuro governo locale. Da<br />

domani si apre una nuova fase di confronto su posizioni<br />

antagoniste tra la sinistra politica e culturale e il centro<br />

moderato che governa il comune e l’opposizione locale di<br />

centrodestra, dalla quale ci separa la visione del mondo.<br />

Ivano Bechini


pag. 6 N. 8 GIUGNO 2009<br />

“CHIACCHIERE”<br />

a cura del Dott. Tommaso Rubino<br />

Il lunedì dopo le elezioni mi reco al circolo<br />

di Cerbaia dove so che sono stati affissi gli<br />

elenchi degli eletti alle comunali ma, non<br />

essendo ancora disponibili, chiedo ai presenti<br />

informazioni sul numero dei seggi di consigliere<br />

comunale conquistati dal partito democratico<br />

e dalla sinistra estrema, di conseguenza<br />

deduco che all’opposizione spettano quattro<br />

nomine…<br />

In pratica l’opposizione avrebbe raddoppiato<br />

il numero dei consiglieri in virtù della buona<br />

campagna elettorale che essi hanno condotto<br />

ed esprimo questo mio pensiero, che non è di<br />

destra né di sinistra, ad alta voce scatenando<br />

una certa arrabbiata perplessità negli<br />

astanti e qualcuno, che fra l’altro non conosco<br />

nemmeno, comincia subito a parlar male<br />

di “quelli là e che a Lamporecchio non<br />

doveva succedere, e che la<br />

farmacista vende le medicine<br />

velenose (proprio cosi!!!)”- riferisco<br />

l’episodio alla sospetta avvelenatrice<br />

che si fa una grassa<br />

risata…<br />

Il giorno dopo torno allo stesso<br />

circolo per vedere se finalmente<br />

l’elenco degli eletti fosse stato<br />

affisso ed un conoscente mi dice<br />

che non pensava che io, persona<br />

impegnata anche nel sociale, fossi<br />

di destra e che comunque era<br />

noto che noi dottori siamo tutti<br />

di destra (tranne uno - non so<br />

perché proprio quell’uno sia stato<br />

salvato) e meno male che comunque la sinistra<br />

aveva vinto alle comunali…. Mi faccio<br />

portare da un tavolo poco distante il numero<br />

di <strong>Orizzonti</strong> nel quale dichiaro le mie idee politiche<br />

apprese al liceo, bevo un caffè, gentilmente<br />

offertomi dall’amico-conoscente e me<br />

ne vado.<br />

Questo semplice episodio merita, a mio parere<br />

una riflessione: possibile che il semplice aver<br />

riconosciuto la correttezza di comportamento<br />

dell’avversario mi abbia fatto<br />

catalogare come un nemico<br />

di questa parte politica? Proprio<br />

io che negli anni d’oro<br />

ho fatto la prima festa dell’Unità in un<br />

paesino in provincia di Brindisi sfidando<br />

tutte le convenzioni? O forse sarei di destra<br />

perché avendo allora la fidanzata a Pisa ho<br />

fatto il militare volontario nei paracadutisti?<br />

Si tratta sempre dello stesso problema di linguaggio<br />

vince il tono di contrapposizione e non<br />

la gentilezza della ragione, vince il linguaggio<br />

dei reality, della Lega e la aggressività fuori<br />

dalle righe degli IDV e non c’è niente da fare,<br />

chi grida di più passa per chi ha ragione.<br />

Nella sinistra che immagino io la tolleranza ,<br />

il ragionamento sui temi concreti ed il rispetto<br />

dell’avversario devono trovar posto se non<br />

vogliamo assistere ad una deriva in cui il consenso<br />

viene dato solo da<br />

pochi nostalgici. Le direttive<br />

di partito vanno<br />

discusse e non attuate<br />

“perinde ac cadaver”<br />

(come se fossi un morto<br />

- era il motto dei gesuiti<br />

che dovevano ubbidire<br />

senza ragionare).<br />

Vota Antonio......<br />

P.S. Mi reco a fare una<br />

visita ed un paziente mi<br />

chiede, fra il serio ed il<br />

vergognato, se sia vero<br />

che, come gli avrebbero<br />

detto, sarei scappato con una rumena…<br />

rispondo che ne varrebbe la pena se la la<br />

rumena, dopo averla conosciuta, fosse anche<br />

discreta; mi consola il fatto che riferendo questo<br />

ultimo episodio alla proprietaria del ristorante<br />

dove in genere mangio a mezzogiorno<br />

la figlia di lei mi ribatte:<br />

“Ma a te chi vuoi che ti prenda!!!!”.<br />

Dott. Tommaso Rubino


N. 8 GIUGNO 2009<br />

Alberto Tesi, un Rettore di casa nostra<br />

< un lamporecchiano alla guida della prestigiosa Università di Firenze ><br />

(Corriere della Sera) 10 giugno 2009<br />

Il nuovo rettore è Tesi<br />

Plebiscito per il preside di Ingegneria: ha vinto<br />

con 1.187 voti. «Guidare l’Università di<br />

Firenze sarà un onore e mi impegnerò<br />

al massimo per rispondere<br />

alle aspettative dei tantissimi che<br />

mi hanno votato»<br />

Plebiscito per Alberto Tesi. E’ lui il rettore di<br />

Firenze senza bisogno di ricorrere al terzo<br />

turno. Secondo i risultati, Tesi ha ottenuto<br />

1.187 voti (ne bastavano 909 voti per avere<br />

la maggioranza assoluta). Sandro Rogari<br />

ha ottenuto 302 voti, Paolo Caretti 266.<br />

Hanno votato il 72 per cento degli aventi<br />

diritto.<br />

IL PIU’ GIOVANE DEI CANDIDATI - Tesi era<br />

il più giovane dei cinque candidati: 52 anni,<br />

preside di Ingegneria, professore di Controlli<br />

automatici, ex presidente del Corso di Laurea<br />

in Ingegneria elettronica, Alberto Tesi è stato<br />

l’ultimo a decidere di correre per la poltrona<br />

di rettore a Firenze. Dietro di lui due docenti<br />

del partito anti-Marinelli, Ennio Carnevale e<br />

Giorgio Federici. che promossero la raccolta di<br />

firme per sostenere la sua candidatura in tempo record.<br />

Tesi entrerà in carica il prossimo primo novembre.<br />

«UN ONORE GUIDARE L’UNIVERSITA’ DI FIRENZE» -<br />

«Guidare l’Università di Firenze sarà un onore e mi impegnerò<br />

al massimo per rispondere alle aspettative dei<br />

tantissimi che mi hanno votato». Così Alberto Tesi, neo<br />

eletto rettore dell’ateneo fiorentino, commenta l’esito<br />

del voto. «La mia candidatura ha conquistato una fiducia<br />

trasversale - ha aggiunto - e sono anche soddisfatto<br />

pag. 7<br />

dei voti del personale tecnico e amministrativo». Tra i<br />

primi impegni, il miglioramento della qualità della ricerca<br />

e della didattica «passo fondamentale per attirare<br />

nuovi e maggiori finanziamenti» e «lo snellimento<br />

delle procedere burocratiche per attingere ai fondi<br />

europei». «Serve rilanciare l’ateneo - ha aggiunto - e<br />

questo si potrà fare solo tutti insieme, docenti,<br />

personale tecnico, ricercatori e studenti».<br />

Tesi, 52 anni, era il più giovane tra<br />

i candidati alla carica di rettore. Già presidente<br />

di un corso di laurea a ingegneria,<br />

è stato poi preside di quella facoltà: il suo<br />

mandato scadrà a fine ottobre. Dal primo<br />

novembre sarà rettore fino al 2013.<br />

«La mia età e la mia esperienza - ha concluso<br />

- hanno certamente inciso sul mio<br />

programma elettorale, tutto improntato<br />

al rinnovamento».<br />

L’ELETTORATO - L’elettorato attivo era composto<br />

dai professori di ruolo e fuori ruolo, i ricercatori<br />

di ruolo e i rappresentanti degli studenti<br />

nel consiglio di amministrazione, nel senato<br />

accademico e nei consigli di facoltà. Alle urne<br />

anche il personale tecnico-amministrativo, gli<br />

esperti linguistici e i dirigenti in servizio presso<br />

l’ateneo. «Accolgo con soddisfazione il risultato<br />

delle urne - ha dichiarato il rettore Augusto<br />

Marinelli - che esprime l’esigenza dell’elettorato<br />

di puntare sul candidato più giovane per rinnovare<br />

il governo dell’Università». «Ho fatto al nuovo rettore<br />

- ha aggiunto - insieme alle mie congratulazioni, anche<br />

l’augurio di poter entrare rapidamente nei meccanismi<br />

che regolano la vita dell’Ateneo per poter affrontare<br />

con consapevolezza e competenza le difficoltà inevitabili<br />

e, in particolare, quelle che sta incontrando tutto il<br />

sistema universitario a causa delle prospettive finanziarie<br />

e del progressivo disimpegno del Governo».<br />

Giovedì 11 giugno, Alberto Tesi, nato a Lamporecchio da una famiglia il cui nome è legato ad un omonimo<br />

quartiere del paese, all’età di 52 anni è stato eletto con larghissima maggioranza alla prestigiosa<br />

carica di Rettore dell’Università di Firenze.<br />

Io l’ho conosciuto come compagno di studi più grande quando entrambi frequentavamo la Facoltà di<br />

Ingegneria di Firenze, dove lui è diventato prima Professore e poi Preside. Per me ha rappresentato un<br />

modello e un amico, sui cui appunti impeccabili ho studiato spesso con profitto. Ammiravo in lui anche<br />

la capacità di conciliare con passione studio e sport. L’ho incrociato dopo come collega di insegnamento<br />

universitario a Siena, stimato dagli allievi e dagli altri docenti.<br />

Sono sicuro che dal suo impegno e dalla sua determinazione, l’ateneo fiorentino trarrà grande giovamento<br />

perché Alberto, anche questa volta, sarà all’altezza del difficile compito, come suo stile.<br />

Dalle pagine di questo giornale a nome di tutta la cittadinanza, va a lui il più vivo compiacimento e un<br />

augurio di buon lavoro.<br />

Luca Pistolesi


pag. 8 N. 8 GIUGNO 2009<br />

LAMPORECCHIO: LA STORIA DEL NOSTRO PAESE DALLE<br />

ORIG<strong>IN</strong>I F<strong>IN</strong>O ALL’UNITA’ D’ITALIA - parte 2 -<br />

a cura di Stefano Ferrali<br />

SEGUE DAL <strong>NUMERO</strong> PRECEDENTE: Intanto<br />

nella penisola italiana, in seguito al rapido sviluppo<br />

economico che favorì l’ascesa<br />

e il rafforzamento di nuovi ceti di<br />

artigiani e dei proprietari fondiari,<br />

erano comparsi i primi organismi<br />

politici nuovi, dapprima provvisori e<br />

costituiti da pochi membri, ma che<br />

ben presto erano diventati capaci<br />

di imporsi come centro di potere e<br />

come unica forma di governo per<br />

tutti gli abitanti della città, erano<br />

nati i “Comuni”.<br />

Il potere del Vescovo sul nostro territorio<br />

iniziò a vacillare essendo insidiato<br />

dal Comune di Pistoia poiché<br />

anch’esso aveva messo gli occhi su<br />

questa zona.<br />

I lamporecchiani si trovarono in<br />

mezzo a questa lotta tra “poteri<br />

forti”, avrebbero certamente preferito l’autodeterminazione,<br />

ma il<br />

risultato era che<br />

dovevano subire<br />

due volte in termini<br />

di tasse e<br />

obblighi militari.<br />

Ci furono divisioni<br />

all’interno della<br />

popolazione, inizialmente,<br />

come<br />

riporta un documento<br />

del 1224,<br />

il Comune di Pistoia<br />

protestò in<br />

UNA ANTICA IMMAG<strong>IN</strong>E<br />

DELLA CITTA’ DI PISTOIA<br />

I. F. Foresti, Veduta della città<br />

da M. Lucarelli,<br />

Iconografia di Pistoia nelle<br />

stampe dal XV al XVIII secolo,<br />

Pistoia, 1995<br />

modo risoluto Pistoia: palazzo vescovile<br />

contro gli abitanti<br />

di Lamporecchio<br />

e Orbignano che, in modo solenne, avevano giurato<br />

fedeltà al Vescovo di Pistoia Graziadio all’interno<br />

della Pieve di S. Stefano. Successivamente i lamporecchiani<br />

si schierarono apertamente con il Comune<br />

di Pistoia con il risultato che il Vescovo Loffredo<br />

scomunicò tutta la popolazione del nostro paese.<br />

La lite terminò nel Palazzo vescovile di Firenze dove<br />

si stabilì che gli abitanti di Lamporecchio dovevano<br />

pagare ogni anno al Vescovo di Pistoia quindici libbre<br />

di argento in denaro lucchese oppure l’equivalente<br />

valore in “tanto buon vino”.<br />

Per un po’ di tempo i lamporecchiani pagarono i tri-<br />

buti e si sottomisero al volere della<br />

Curia, ma dopo non molti anni nuovamente<br />

si ribellarono.<br />

Fu allora, che il Vescovo<br />

di Pistoia Soffredo, venne<br />

a Lamporecchio per<br />

riscuotere quanto, secondo<br />

lui, gli spettava, sotto la forma<br />

di omaggio feudale. Gli abitanti però,<br />

levarono le armi contro di lui ed i suoi<br />

uomini, tanto che egli dovette rifugiarsi<br />

in tutta fretta a San Baronto dove vi era<br />

un convento di frati benedettini. I lamporecchiani<br />

non desistettero e marciarono<br />

armati verso il convento, allora il<br />

Vescovo impaurito mandò un messaggero<br />

per chiedere aiuto a Pistoia mentre<br />

i frati facevano suonare le campane “a<br />

martello” per chiedere aiuto al popolo<br />

di Casale e dei paesi limitrofi.<br />

Dopo poco il Podestà di Pistoia scese a Lamporecchio<br />

con tanti soldati per sedare la rivolta e obbligò<br />

con la forza i lamporecchiani a deporre<br />

le armi, ci furono parecchi arresti e i nostri<br />

concittadini dovettero piegare la testa.<br />

Il vescovo fu riaccompagnato a Pistoia dai<br />

soldati e quando arrivò a Casale, faticò moltissimo<br />

per calmare i casalini che si stavano<br />

preparando per fare la guerra ai lamporecchiani<br />

per vendicare il vescovo che era stato<br />

picchiato e inseguito.<br />

A causa di questo avvenimento gli abitanti<br />

di lamporecchio furono nuovamente scomunicati.<br />

Questa volta la lite fu portata fino davanti<br />

al Vicario dell’Imperatore che aveva la<br />

sua sede istituzionale a San Miniato, questo<br />

decise che il paese di Lamporecchio fosse<br />

consegnato al Comune di Pistoia mentre al<br />

Vescovo furono assegnate altre terre del pistoiese .<br />

Successivamente a quel periodo, il nostro paese si<br />

trovò in mezzo alle guerre tra Pistoia, Lucca e<br />

Firenze inserite nelle dispute tra Guelfi e Ghibellini,<br />

con il risultato di passare alternativamente di mano<br />

da una città all’altra.<br />

Dopo la morte di Castruccio Castracani avvenuta<br />

nel 1328, Lamporecchio andò sotto la dominazione<br />

dei fiorentini ma l’anno successivo, con il trattato<br />

di pace tra Firenze e Pistoia, il 24 maggio 1329, fu<br />

restituito a Pistoia insieme ad altre terre situate sui<br />

fianchi del Montalbano.


N. 8 GIUGNO 2009<br />

L’11 aprile 1351, il paese di Lamporecchio,<br />

volontariamente si sottomise a Firenze<br />

entrando di fatto a far parte del distretto<br />

fiorentino. Dopo questa annessione, iniziò<br />

per il nostro paese un lungo periodo di<br />

prosperità, visto che gli abitanti poterono<br />

finalmente dedicarsi alle attività agricole e<br />

commerciali ottenendo ottimi risultati.¹<br />

¹ In questo periodo storico, Giovanni Boccaccio<br />

ambientò una delle sue novelle più<br />

famose che compongono il “Decameron”:<br />

la storia di Masetto da Lamporecchio<br />

– un contadino “con bella persona e con<br />

viso assai piacevole”che va a lavorare in un<br />

convento, incuriosito ed eccitato dalla vicinanza<br />

con le monache. Per farsi accogliere<br />

senza sospetti, si finge muto e sordo. Dopo<br />

un po’, però, costui, fingendo di dormire,<br />

attira l’attenzione di due giovani monache<br />

risvegliando in loro il desiderio carnale.<br />

Anche la badessa, da ultima, gode delle grazie di<br />

Masetto, il quale poi, stanco per le continue attività<br />

amatorie impostegli dalle nove monache, chiede<br />

alla badessa di esser lasciato libero.<br />

Allo stupore di lei nell’udirlo parlare,<br />

risponde pronto di esser miracolosamente<br />

guarito dalla sua infermità<br />

proprio in quel momento. Le monache,<br />

per salvare il buon nome del<br />

convento, diffondono la voce che la<br />

“guarigione” sia avvenuta grazie alle<br />

loro preghiere, e distribuiscono meglio<br />

gli obblighi di Masetto, con soddisfazione<br />

di tutti, finché, morta la<br />

badessa, egli può ritirarsi, “vecchio,<br />

padre e ricco”. C’è l’ipotesi che il<br />

Boccaccio, parlando del convento, si<br />

sia riferito ad una struttura presente<br />

sul nostro territorio, magari da lui<br />

stesso visitata o semplicemente notata<br />

durante qualche viaggio sulla via<br />

vecchia maremmana, che tra i tanti<br />

nuclei abitativi dell’epoca, attraversava<br />

anche Certaldo dove il grande<br />

scrittore nacque nel 1313 e morì nel<br />

1375 (n.d.r. ci sono alcuni storici<br />

che ritengono Firenze la città natale<br />

del Boccaccio) . Come abbiamo detto<br />

precedentemente, questa importante<br />

strada transitava sul territorio<br />

del nostro comune , l’ipotesi quindi<br />

non è da escludere visto che in que-<br />

pag. 9<br />

Segue: “LAMPORECCHIO:<br />

LA STORIA DEL NOSTRO PAESE DALLE ORIG<strong>IN</strong>I F<strong>IN</strong>O ALL’UNITA’ D’ITALIA”<br />

PARTE 2<br />

Castruccio<br />

Castracani<br />

(Pisa<br />

Camposanto<br />

Monumentale)<br />

gli anni, molti erano i conventi sparsi sul<br />

Montalbano e il grande narratore era una<br />

persona che amava spostarsi con una certa<br />

frequenza.<br />

In uno di questi, nel secolo successivo, furono<br />

realizzati i primi “brigidini” ad opera<br />

delle suore di Santa Brigida modificando<br />

gli ingredienti della preparazione delle<br />

ostie sacre. C’è anche una notizia (forse<br />

più una leggenda) che la grande Santa<br />

svedese, durante i suoi molti pellegrinaggi<br />

in Toscana effettuati negli anni successivi<br />

al 1349 (cioè da quando si stabilì in Italia),<br />

si sia fermata in uno di questi conventi<br />

per qualche tempo. Le suore sarebbero rimaste<br />

molto colpite dalla personalità della<br />

Santa e poco dopo il 3 dicembre 1378,<br />

quando Papa Urbano VI approvò il nuovo<br />

ordine monastico , decisero di aderire<br />

all’ordine del “S.S. Salvatore e di Santa Brigida”:<br />

erano nate le suore “brigidine”.<br />

F<strong>IN</strong>E SECONDA PARTE<br />

Masetto da Lamporecchio si fa mutolo e diviene<br />

ortolano di uno monistero di donne, le quali tutte<br />

concorrono a giacersi con lui.<br />

-----------------------------------------------<br />

Bellissime donne, assai sono di quegli uomini e di quelle femine che sì<br />

sono stolti, che credono troppo bene che, come ad una giovane è sopra il<br />

capo posta la benda bianca e in dosso messale la nera cocolla, che ella<br />

più non sia femina né più senta de’ feminili appetiti se non come se di<br />

pietra l’avesse fatta divenire il farla monaca; e se forse alcuna cosa<br />

contra questa lor credenza n’odono, così si turbano ..............................


pag. 10 N. 8 GIUGNO 2009<br />

LE PAROLE DI LAMPORECCHIO : UN PASSATO<br />

DA RISCOPRIRE a cura di Selma Ferrali<br />

L<br />

’articolo scritto da Michela Cammilli su “<strong>Orizzonti</strong>”<br />

di Aprile ha suscitato in me non solo interesse e<br />

piacere ma - devo ammettere - anche un certo<br />

stupore.<br />

Mi ha infatti meravigliato che in un’epoca di “globalizzazione”<br />

e di largo uso di termini e espressioni derivanti<br />

soprattutto dalla lingua inglese, una ragazza giovane si<br />

sia occupata di un argomento legato alla memoria del<br />

passato e, apparentemente, più adatto a coloro che<br />

come me, stanno vivendo la stagione della “maturità”<br />

della vita.<br />

Forse proprio per questo ho provato una certa emozione<br />

nel leggere quei tipici “modi di dire” di Lamporecchio:<br />

mentre leggevo mi sembrava quasi di ritrovarmi<br />

in “Piazza dei polli” a un mercato del venerdì di cinquanta<br />

anni fa! Tanti bei ricordi che mi hanno commosso<br />

e emozionato piacevolmente ed intensamente .<br />

Nel ricordo di ognuno di noi rimangono presenti, anche<br />

se talvolta un po’ confusi e sopiti, gli aspetti del dire e<br />

del parlare del proprio territorio che formano un patrimonio<br />

legato alla cultura ed alla saggezza popolare di<br />

quel luogo .<br />

Le parole desuete, i modi di dire, i proverbi sono piccoli<br />

ma significativi frammenti di quella realtà e sapienza<br />

(per lo più di origine contadina) che non trovano spazio<br />

negli archivi o nei testi di storia ma che, trasmessi di<br />

padre in figlio, ci permettono di ricomporre la “rappresentazione”<br />

di chi eravamo, di come vivevamo e così<br />

via.<br />

Devo, quindi, ringraziare Michela che ha riacceso in me<br />

il desiderio, maturato da tempo, di andare a cercare<br />

nella memoria locale le espressioni più tipiche per farle<br />

affiorare e, perché no, raccoglierle magari in un volumetto…<br />

Personalmente ci tengo a “rivendicare” un sano e apprezzabile<br />

orgoglio di appartenenza alla realtà di questo<br />

piccolo paese, che viene ricordato per l’arguzia di<br />

Masetto, per le opere letterarie a carattere faceto del<br />

Berni, per quelle architettoniche di Ventura Vitoni …ma<br />

che, in questa occasione, voglio “celebrare” per la sua<br />

gente operosa e intraprendente che ha solcato in lungo<br />

ed in largo paesi e città portandovi il nostro dolce tipico<br />

– il glorioso brigidino –, che ha coltivato con fatica<br />

terreni impervi ricavandone un apprezzabile vino ed un<br />

olio di elevata ed indiscutibile qualità…<br />

Si può sicuramente affermare che i lamporecchiani sono<br />

andati “a diritto”, incuranti di quell’aria di sufficienza con<br />

cui sicuramente, allorché varcavano il “monte” (cioè le<br />

nostre meravigliose colline del Montalbano ) venivano<br />

accolti dai “cittadini” del “pian di là”(come chiamavano<br />

i nostri vecchi la Piana da Firenze a Pistoia).<br />

Doveva trattarsi davvero di una forma di disprezzo che<br />

sottolineava un atteggiamento svalutante se ancora<br />

oggi a Firenze e dintorni si usano, all’indirizzo di qualcu-<br />

no che non sembra molto vispo e perspicace,<br />

allocuzioni del tipo: “Ma da<br />

dove vieni, …da Lamporecchio!”,<br />

“O di dove sei …di Lamporecchio ?”, intendendo<br />

un luogo lontano, distante,<br />

quasi fosse fuori dai circuiti del vivere<br />

civile…oppure quando viene usata l’allocuzione : “Beh!<br />

Andiamo ad occhio e a orecchio …come a Lamporecchio”<br />

intendendo un atteggiamento un po’ spiccio, sbrigativo,<br />

per niente ricercato …<br />

Ma veniamo “al sodo” o meglio “ar sodo”- come si dice a<br />

Lamporecchio - : propongo a tutti un gioioso e divertente<br />

viaggio dentro la saggezza popolare del nostro territorio<br />

andando a rispolverare detti, modi di dire, espressioni, filastrocche,<br />

del patrimonio espressivo di questa zona e, se<br />

tutto ciò susciterà curiosità, interesse, ricordi e emozioni<br />

avremo sicuramente raggiunto un importante obiettivo!!<br />

Di seguito un primo elenco di parole, a parer mio, ormai<br />

non più usate o poco usate nel nostro territorio: l’invito è<br />

a tutti i lettori perché aggiungano ed incrementino tale<br />

piccolo nucleo che potrà comprendere i proverbi, i modi di<br />

dire, le filastrocche, le nenie del nostro paese. Se riusciremo<br />

ad averne un certo numero proveremo a catalogarli<br />

per argomenti… e poi vedremo …<br />

Alcuni esempi di parole ormai desuete:<br />

Bacchio: credo che ormai nessuno (o quasi) usi più la<br />

parola “bacchio” per palo, bastone ecc… Eppure prima era<br />

molto usato dai contadini: per es. si diceva comunemente<br />

“bacchiare” ( o meglio “abbacchiare” ) le ulive con il<br />

significato di scuotere i rami della pianta con un palo ( il<br />

“bacchio” appunto ), che le faceva cadere a terra dove<br />

venivano raccolte . In tal senso si continua ad usare la<br />

parola “abbacchiato” nel senso di sentirsi giù di morale ,<br />

depresso, a terra ecc…<br />

Una divertente espressione usata nel mondo contadino<br />

era: “Essere sudicio come un bacchio da pollaio”. Il “bacchio<br />

del pollaio” è quel legno di forma rotonda messo<br />

rialzato nel pollaio e su cui dormono i polli…e sul quale<br />

cadono anche i loro escrementi …<br />

Buggerare: si usava con il significato di “prendere in<br />

giro” , ma anche “fregare”<br />

(“Tu mi hai buggerato”. “Sono stato buggerato”. “Ma chi<br />

credi di buggera’!” ecc…)<br />

Butriello: si diceva di una persona grossa, grassa, obesa.<br />

Cernecchi: si intendevano pochi ciuffi di capelli in disordine,<br />

spettinati (Es. : “Ma ‘ndo vai con que’ tre cernecchi<br />

in capo !” )<br />

Cincirinecchere, Chiccheretta, Micco di Piano: nomi


N. 8 GIUGNO 2009<br />

SEGUE.... LE PAROLE DI LAMPORECCHIO: UN PASSATO DA RISCOPRIRE<br />

del tutto inventati con un significato comune : essere<br />

sinonimi di persona che capisce poco o nulla, che sa<br />

fare poco o nulla, che non è in grado di gestire nessuna<br />

questione ecc... (Es. di espressioni : “ …E un è mica<br />

Cincirinecchere !”.“Non sono mica Chiccheretta”. “O con<br />

chi credi di ave’ a che fa’…con Micco di Piano ?!”) .<br />

Companatico: significa ciò che si mangia con il pane<br />

( Es. di espressioni : “Fare a tanti e tanti fra pane e<br />

companatico”. “Questo …non mi fa companatico”. Le<br />

espressioni sono indicative di una realtà in cui ciò che<br />

si mangiava con il pane era prezioso e raro, per cui ne<br />

doveva bastare poco: la proporzione doveva essere più<br />

elevata a favore del pane !).<br />

Criante: si allude a un piccolo genere alimentare<br />

di conforto, una cosa da poco (Es.<br />

di espressioni : “Non mi ha offerto nemmeno<br />

un criante”. “Non aver voglia nemmeno<br />

di un criante”. )<br />

Fruciandolo: lungo bastone di legno con<br />

in cima inserito un ciuffo di piccole frasche<br />

di ulivo o di erica oppure un panno vecchio<br />

avvoltolato che , una volta bagnato,<br />

si strusciava nel forno caldo subito prima che vi fosse<br />

inserito il pane fatto in casa per essere cotto .<br />

Lo scopo di questa operazione era duplice: si “controllava”<br />

la temperatura del forno giudicandola dallo sfrigolio<br />

che provocava lo strusciare del frusciandolo sulle<br />

pareti; e grazie al vapore prodotto dall’oggetto bagnato,<br />

si toglieva la “bronza” ovvero il rischio che il pane<br />

venisse bruciato.<br />

Da questa parola e dal suo significato ne deriva, a parer<br />

mio, anche un’altra, vale a dire trucia, nel senso di<br />

girare, andare a giro magari a vuoto perdendo tempo,<br />

bighellonando ecc… ( Es. : “Tu sei sempre in trucia…!”<br />

“Ma che ci fai in trucia dalla mattina alla sera ! ” ).<br />

Gergoli: sta per vezzi, smancerie, leziosaggini ( Es.<br />

di espressioni: “Via, non far tanti gergoli !”. “Non ho<br />

voglia di gergoli”. )<br />

Gisso: aggettivo riferito a persone un po’ estrose, stravaganti<br />

o che comunque danno segni di “pazzia” ( Es.<br />

di espressioni : “Non mi pare che sia gisso/a !” “Ma il<br />

Tale che ti par proprio gisso ?” ).<br />

Ghingheri: essere vestiti, abbigliati con eleganza ricercata<br />

( Es. di espressioni : “O come sei in ghingheri<br />

!”. “L’ho visto tutto in ghingheri !” ) .<br />

Giulebbe : un liquore, un vino - o comunque una cosa<br />

da bere - particolarmente buona e gradevole ( Es. di<br />

espressioni : “Com’è buono ! Par giulebbe” , “E’ un giulebbe<br />

!!” ).<br />

Giumella: far le “giumelle” si intendeva il gesto delle<br />

mani unite a contenitore e serviva per “misurare” una<br />

quantità di merce, indicando perciò quanta roba sta<br />

nelle mani unite. (Es. di espressioni: “Quante giumelle<br />

ne vuoi?” per es. di grano, di granturco, di piselli ecc…<br />

“A giumelle piene”).<br />

Gretola: fessura di una porta o di una finestra lasciatasocchiusa<br />

(Es. di espressioni: “Guardar dalla gretola<br />

dell’uscio (o della finestra )”. “Lascia aperta solo una<br />

gretola sennò fa riscontro ”).<br />

Mirizzo: luogo, posizione all’ombra fredda e gelida<br />

dell’inverno (Es. di espressioni: “essere a mirizzo”.“Non<br />

ti mettere lì a quel mirizzo tu ci hai freddo!”)<br />

Muccino: centellinare, usare con molta parsimonia una<br />

cosa, in particolare il companatico ( vedi sopra ). ( Es .<br />

di espressioni : “Fai a muccino!”) . E’ particolarmente<br />

interessante , per esempio, notare come a Pistoia si<br />

usi, con lo stesso significato, la parola miccino.<br />

pag. 11<br />

Rifruola/rifrucola: spiffero,corrente d’aria fredda e<br />

insistente (Es . di espressioni: “Senti lì che rifruola!”.<br />

“O da dove viene questa rifruola!” )<br />

Ritoia : originariamente era, nella stalla, quello spazio<br />

in cui veniva dato il cibo (erba, fieno) ai vitelli, alle<br />

mucche ecc… Era uno spazio stretto davanti al muso<br />

delle bestie, rialzato da terra perché non calpestassero<br />

il cibo e quindi non lo mangiassero più. Può intendersi<br />

anche un luogo buio, stretto, angusto, un vicoletto (Es.<br />

di espressione : “’N do’ vai per quella ritoia!”) .<br />

Roccoccocò: fare qualcosa alla roccoccò...a caso, senza<br />

schemi predefiniti. Forse una derivazione<br />

del nome dello stile ornamentale “rococò”,<br />

che aveva originariamente una connotazione<br />

dispregiativa.<br />

Serqua d’ova: la parola “serqua” indica un<br />

numero, una quantità probabilmente significa<br />

una dozzina o forse sei uova ( Es . di<br />

espressioni : “Dammi una serqua d’ova”.<br />

“E’ venuta bona sì, ci ho messo una serqua<br />

d’ova !” ).<br />

Smeria: sole cocente dell’estate ( Es . di espressioni :<br />

“Stare alla smeria”. “Levati da codesta smeria” )<br />

Soliandola/solicandola: solicello gradevole della primavera<br />

( Es . di espressioni: “ Son qui alla soliandola!”.<br />

“Si comincia a star bene a questa soliandola” ) :<br />

Scria, scria … : una cosa piccola, insignificante: talvolta<br />

è l’animale più piccolo della covata o della nidiata<br />

ecc…( Es . di espressioni : “M’ha portato questa sola ,<br />

scria scria” “ Oh! Guarda è la scria !” ).<br />

Siumera /sicumera: una lungaggine, una cosa di cui<br />

non si vede la fine, una cosa noiosa ( Es. di espressioni<br />

: “Ohi, Ohi che sicumera !”. “Ma che un finisce questa<br />

sicumera !” )<br />

Storlo: l’asse, il bastone lungo e possente del pagliaio<br />

( Es . di espressioni : “Esser diritti come uno storlo di<br />

pagliaio” ) .<br />

Zangola: si intende una ciotola, una insalatiera grande<br />

(Es. di espressioni : “Ho mangiato una zangola di<br />

insalata”).<br />

Questo lavoro non è concluso: per ora sarà riuscito nei<br />

suoi intenti se aprirà la via a nuove discussioni e indagini,<br />

quindi ogni contributo sarà molto gradito!<br />

Dott.ssa Selma Ferrali


pag. 12 N. 8 GIUGNO 2009<br />

Un museo che parla anche un po’ di noi<br />

Chissà quante volte ci è<br />

capitato di scoprire, non<br />

lontana da noi, una realtà interessante<br />

di cui ignoravamo<br />

l’esistenza fino a quel momento.<br />

Credo che non molti<br />

abitanti della Valdinievole<br />

sappiano che a Monsummano<br />

Terme c’è un museo che<br />

parla un po’ anche di loro,<br />

della loro storia e della loro<br />

terra: è il Museo della Città<br />

e del Territorio. Forse i più<br />

conosceranno l’edificio che lo<br />

ospita, l’Osteria dei Pellegrini,<br />

perché dal 1855 fino agli<br />

anni Settanta è stato sede delle carceri<br />

e degli uffici giudiziari. Dopo un decennio<br />

di abbandono, dal 1995 al 1998<br />

l’edificio è stato oggetto di importanti<br />

restauri, ai quali sono susseguite operazioni<br />

di ampliamento anche in anni<br />

recenti.<br />

L’Osteria dei Pellegrini, come suggerisce<br />

il nome stesso, fu costruita tra il<br />

1607 e il 1616 per accogliere i pellegrini<br />

e i devoti che si recavano al Santuario<br />

di Maria Santissima della Fontenuova,<br />

nella piazza centrale dell’abitato.<br />

Fu il granduca Ferdinando I de’ Medici a deciderne<br />

la costruzione e affidò la progettazione all’architetto<br />

Gherardo Mechini; l’Osteria rimase proprietà del<br />

Santuario fino al 1775.<br />

Il museo rappresenta un esempio innovativo che si<br />

distingue dalle grandi realtà museali perché nasce<br />

da una “idea di museo come istituto culturale, un<br />

laboratorio al servizio della città e del territorio, dei<br />

quali conserva ed elabora le memorie” (Cfr. Mariella<br />

Zoppi, Catalogo del Museo della Città e del Territorio).<br />

Le sezioni espositive ci guidano alla scoperta della<br />

realtà locale, indagandone gli aspetti ambientali<br />

e culturali: dalla morfologia del Montalbano alla<br />

progressiva bonifica del Padule di Fucecchio, dalla<br />

struttura dei borghi fortificati alle attività delle sette<br />

fattorie granducali.<br />

Un grande plastico ci mostra come, prima del 1600,<br />

gran parte degli attuali abitati della pianura erano<br />

sommersi dal lago-padule di Fucecchio; il bacino<br />

godeva di un continuo riflusso grazie ai numerosi<br />

affluenti e al canale dell’Usciana, che lo congiungeva<br />

all’Arno e costituiva un’importante area di traffici<br />

commerciali e di vie di comunicazione. Gli abitati<br />

erano collocati sulla “cintura” collinare che arginava<br />

il padule: ne sono un esempio i castelli di Monsummano<br />

Alto e Larciano Alto, ma anche l’originario insediamento<br />

di Lamporecchio e le pievi di Porciano e<br />

San Baronto.<br />

Se il primo piano del museo è incentrato sulle origini<br />

e i cambiamenti territoriali che hanno condotto alla<br />

nascita della Valdinievole come la conosciamo oggi<br />

(alcune sezioni sono dedicate alla storia e alla cultura<br />

proprie di Monsummano Alto e Monsummano Ter-<br />

IL MUSEO A MONSUMMANO TERME<br />

OGGETTI FRUTTO DI<br />

MESTIERI DI ALTRI TEMPI<br />

di Michela Cammilli<br />

me), il secondopiano<br />

è<br />

dedicato<br />

alla storia<br />

più recente,<br />

quella del Novecento.<br />

Il filo conduttore è il lavoro<br />

dell’uomo e come questo abbia<br />

segnato profondamente il<br />

territorio: i mestieri connessi<br />

alle erbe palustri (le trecciaiole,<br />

la produzione di cappelloni<br />

per damigiane) le prime industrie<br />

(la Polli, le fornaci), lo<br />

sviluppo termale, il mestiere di<br />

calzolaio, lo sfruttamento delle cave.<br />

Il percorso ci accompagna anche attraverso<br />

gli avvenimenti storici che<br />

hanno lasciato tracce indelebili sulla<br />

realtà monsummanese e non solo,<br />

come l’eccidio del Padule di Fucecchio<br />

e il fenomeno dell’immigrazione negli<br />

anni del secondo dopoguerra.<br />

Durante l’intero arco dell’anno l’esposizione<br />

permanente accoglie mostre<br />

temporanee di archeologia, storia e<br />

cultura locale. Il museo si contraddistingue<br />

anche per le numerose pubblicazioni,<br />

relative alle mostre ma non solo.<br />

Tra gli argomenti affrontati di recente c’è la nascita<br />

e lo sviluppo della piccola e media industria calzaturiera,<br />

un fenomeno che ha modificato notevolmente<br />

l’aspetto territoriale e umano di Monsummano, ma<br />

che ha coinvolto ampiamente anche le nostre zone;<br />

da Lamporecchio fino in Cerbaia sono numerose le<br />

aziende accessorie (suolifici, solettifici, tomaifici)<br />

sorte negli anni del boom della calzatura, dal dopoguerra<br />

fino agli anni Settanta.<br />

L’obiettivo costante di ogni iniziativa interna al museo,<br />

che siano incontri didattici o mostre temporanee,<br />

è indagare il rapporto tra la popolazione e il suo<br />

territorio, avvicinarla alla storia recente e lontana<br />

per poi riflettere sul nostro presente.<br />

Per ulteriori informazioni: www.museoterritorio.it<br />

Dott.ssa Michela Cammilli


N. 8 GIUGNO 2009<br />

CACCIA AI FALSI POVERI<br />

a cura del Dott. Spartaco Capaccioli<br />

Quest’anno saranno 12.500 i contribuenti<br />

che verranno controllati<br />

fiscalmente attraverso gli indicatori<br />

del redditometro. Gli accertamenti<br />

in questione verranno effettuati “sulla<br />

base della determinazione sintetica del<br />

reddito delle persone fisiche in base ad<br />

elementi indicativi di capacità contributiva“.<br />

Secondo i piani dell’Agenzia<br />

delle Entrate nel triennio 2009/2011 rimarranno<br />

sostanzialmente stabili gli accertamenti basati sugli<br />

Studi di settore, mentre triplicheranno gli accertamenti<br />

sintetici basati sul redditometro. Ma vediamo<br />

più da vicino di cosa si tratta. Con l’uso incrociato di<br />

indagini finanziarie e dati dell’Anagrafe tributaria,<br />

scatta, per il triennio 2009-2011,<br />

un piano straordinario di controlli finalizzati<br />

alla determinazione sintetica del<br />

reddito delle persone fisiche, sulla base di<br />

elementi desunti non solo dalle informazioni<br />

presenti in Anagrafe tributaria, ma<br />

anche dalla verifica delle movimentazioni<br />

bancarie, dei vigili urbani, polizia stradale<br />

etc. Hanno priorità nella scelta delle posizioni da<br />

controllare i contribuenti che non evidenziano nella<br />

dichiarazione dei redditi alcun debito d’imposta e<br />

che, contestualmente, presentano elementi “indicativi”<br />

di capacità contributiva.<br />

L’art. 38, comma 4, del D. P. R. n. 600/1973, permette<br />

di determinare sinteticamente il reddito complessivo<br />

netto del contribuente, in base ad elementi<br />

e circostanze di fatto certi, quando il reddito accertabile<br />

si discosta per almeno un quarto da quello dichiarato<br />

e questo scostamento deve verificarsi per<br />

due anni consecutivi. Il successivo comma 5 dispone<br />

che qualora l’ufficio determini sinteticamente il<br />

reddito complessivo netto in relazione alla spesa<br />

per incrementi patrimoniali, la stessa si presume<br />

sostenuta, salvo prova contraria, con redditi conseguiti,<br />

in quote costanti, nell’anno in cui è stata effettuata<br />

e nei quattro precedenti. Il contribuente ha<br />

facoltà di dimostrare, attraverso idonea e probante<br />

documentazione, sia prima che dopo la notificazione<br />

dell’avviso di accertamento, che il maggior reddito<br />

determinato o determinabile sinteticamente è<br />

costituito in tutto o in parte da redditi esenti o da<br />

redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta.<br />

In questo senso si è espressa anche la Corte di<br />

pag. 13<br />

Cassazione<br />

con la sentenza<br />

n. 694<br />

del 20.11.2008 con la quale si legittima l’amministrazione<br />

finanziaria a rettificare la dichiarazione dei<br />

redditi e si pone a carico del contribuente l’onere di<br />

dedurre e provare che i redditi effettivi frutto della<br />

sua attività, sono sufficienti a giustificare il suo tenore<br />

di vita, ovvero che egli possiede altre<br />

fonti di reddito non tassabili, o separatamente<br />

tassate”.<br />

Gli indicatori presi in considerazione per verificare<br />

se una determinata condotta di vita<br />

è compatibile con quanto dichiarato consistono<br />

nel possesso di, autoveicoli di lusso,<br />

aeromobili, navi e imbarcazioni da<br />

diporto, roulotte, abitazioni principali<br />

e secondarie, collaboratori familiari, cavalli da<br />

corsa o da equitazione, polizze assicurative,<br />

iscrizione dei figli a scuole private (quest’ultime<br />

indicate nella Circolare 13/E del 9 aprile). Questo<br />

strumento di accertamento sintetico, infatti, tende<br />

a individuare la capacità di spesa del contribuente in<br />

base a determinati indici di “ricchezza” e a valutarne<br />

lo scostamento con quanto evidenziato nella dichiarazione<br />

dei redditi. L’articolo 83 del DL 112/2008, ai<br />

commi 10 e 11 illustra le caratteristiche di questa<br />

sinergia, tratteggiando le mosse della “partita a tre”<br />

nella lotta all’evasione. L’Agenzia delle Entrate e la<br />

Guardia di Finanza definiscono annualmente, d’intesa<br />

tra loro, le modalità della cooperazione al piano<br />

di controlli. Un ruolo chiave lo rivestiranno i Comuni,<br />

chiamati a collaborare al piano d’accertamento, “segnalando<br />

all’Agenzia delle Entrate eventuali situazioni<br />

rilevanti per la determinazione sintetica<br />

del reddito di cui siano a conoscenza”.<br />

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate www.agenziaentrate.it<br />

è disponibile il software per verificare se il<br />

reddito dichiarato è in linea con quanto presumibile<br />

dalle spese nelle categorie sopra evidenziate.<br />

Dott. Spartaco Capaccioli


pag. 14 N. 8 GIUGNO 2009<br />

LA POSTA DI “ORIZZONTI”<br />

Dalle tante segnalazioni arrivate in redazione, a nome dei cittadini di Lamporecchio,<br />

portiamo all’attenzione degli amministratori alcuni problemi -<br />

SAPRA’ ASCOLTARE I CITTAD<strong>IN</strong>I IL NUOVO S<strong>IN</strong>DACO? :<br />

1) I negozianti di Via Martiri del Padule chiedono maggiore attenzione:<br />

la zona disco deve essere regolamentata su un lato solo della<br />

strada lasciando agli stanziali la parte rimanente. Invitiamo inoltre la<br />

nuova amministrazione a prendere in ipotesi un eventuale parcheggio<br />

a lisca di pesce poiché quando un automobilista deve sostare, si<br />

formano pericolosi ingorghi per consentire la retromarcia.<br />

2) I cittadini chiedono di essere informati sull’ubicazione dell’isola ecologica di Lamporecchio.<br />

3) In estate molti parcheggiano in Via S. Brigida, per questo ci sono giunte richieste<br />

che riterrebbero opportuna una illuminazione migliore in tale zona per motivi di sicurezza<br />

personale.<br />

4) Ci sono giunte diverse segnalazioni di cittadini che ritengono indecorosa la manutenzione<br />

ordinaria del Cimitero di Lamporecchio, invitiamo la ditta appaltatrice ad<br />

una maggiore attenzione.<br />

5) Moltissime persone si lamentano delle attese estenuanti davanti agli sportelli<br />

dell’Ufficio Postale di Lamporecchio. Per l’utente, usufruire di un servizio postale in<br />

tempi accettabili, è diventato davvero un grosso problema. Si chiede con urgenza<br />

l’apertura di nuovi sportelli operativi all’interno della struttura.<br />

6) Sollecitiamo nuovamente l’installazione di dossi rallentatraffico in Via Giuseppe<br />

Di Vittorio che evidentemente qualcuno considera un autodromo!<br />

7) Molte lettere di cittadini ci chiedono che sia regolamentata l’uscita dalla nuova<br />

zona commerciale di Mastromarco (zona Eurospin), l’assurdità della segnaletica che<br />

impone un lungo giro per uscire dal parcheggio, invita gli automobilisti a manovre<br />

azzardate: si faccia qualcosa con urgenza!<br />

8) Ci giungono segnalazioni dagli abitanti di Via Verdi che sono stufi di subire il “parcheggio<br />

selvaggio” di camion sui marciapiedi che oltre ad essere “occupati” sono<br />

anche sporchi oltre il limite della decenza. Inoltre, anche qui, sarebbero necessari<br />

sistemi che impediscano l’eccessiva velocità dei veicoli in transito.<br />

DITELO ALLA REDAZIONE<br />

Invitiamo i lettori a contattare, tramite posta o e.mail, la redazione di “<strong>Orizzonti</strong>” per segnalare<br />

problematiche, proposte o suggerimenti, daremo voce alle vostre idee ed alle vostre segnalazioni<br />

che saranno pubblicate in forma anonima nel totale rispetto della privacy - tel./fax 0573-803029<br />

- e.mail: mensileorizzonti@alice.it -<br />

MAL DI DENTI?: E’ OPERATIVO IL SERVIZIO DI GUARDIA ODONTOIATRICA FESTIVA<br />

<strong>Orizzonti</strong> porta a conoscenza dei propri lettori che già dal 1 maggio 2008, nella nostra<br />

zona esiste un servizio di Guardia Odontoiatrica Festiva, con lo scopo di offrire ai pazienti<br />

un servizio permanente che eviti il disagio di non sapere a chi rivolgersi in certi<br />

giorni. Il servizio è effettuato solo su chiamata tutti i sabati, domeniche e giorni festivi<br />

infrasettimanali dalle ore 8,00 alle ore 20,00 al numero di cellulare 3483739928.<br />

L’urgenza sarà effettuata entro tre ore dalla chiamata. L’onorario sarà riscosso in base<br />

al tariffario prestabilito (visita € 50 + prestazione secondo tariffario minimo ANDI)<br />

DR. GIOSUE’ FERNANDO C<strong>IN</strong>O<br />

MEDICO CHIRURGO ODONTOIATRA - BIOETICISTA - MASTER <strong>IN</strong> c.b.s.<br />

50054 FUCECCHIO (FI) - Via dé Cadolingi, 44<br />

Tel./Fax 0571-21403 e.mail cino16@interfree.it<br />

ORIZZONTI IL PIACERE DELLA LETTURA<br />

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la copia della rivista per tutto l’anno<br />

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N. 8 GIUGNO 2009<br />

MESE DI GIUGNO: CHIUDE LA SCUOLA<br />

Mese di giugno, finalmente le grandi vetrate delle scuole<br />

si chiudono. Quest’anno sono diventata quasi matta<br />

per raggiungere lo scopo di fare dei miei figli dei bravi<br />

studenti. Ho pensato di concedermi anch’io qualche settimana<br />

di “vacanza cerebrale” prima di iniziare la battaglia<br />

dei compiti estivi. In fondo me lo merito! Ho frequentato<br />

contemporaneamente la seconda superiore , la terza<br />

media , il terzo anno della scuola elementare e i primi<br />

approcci della scuola dell’infanzia. Penso di aver potuto<br />

far questo grazie ad un’ innata elasticità mentale. Devo<br />

però ammettere che la classe più difficile è stata la terza<br />

elementare che mi ha costretto a scendere sul fronte di<br />

guerra già dai primi mesi. Tentare di avere la meglio su<br />

un soldato ribelle, intelligente e curioso ma purtroppo interessato<br />

a ben altro che alle materie scolastiche è stato<br />

faticoso e spesso ne sono uscita sconfitta. Durante l’anno<br />

ho elaborato diverse strategie di guerra . La prima è stata<br />

forse la più istintiva (d’altra parte i vagabondi non mi sono<br />

mai piaciuti) ho programmato drasticamente una serie di<br />

punizioni ,che hanno inflitto un duro colpo ai piaceri del<br />

nemico, niente play station , abolito il “Nintendo” e gli amici<br />

fino al giorno del miracolo. La reazione dell’altra parte è<br />

stata di rabbiosa rassegnazione e i risultati si sono visti ma<br />

per breve tempo. Il secondo piano si chiamava opera di<br />

responsabilizzazione, ho iniziato ripetendogli i discorsi che<br />

mio padre faceva a me “La vita è fatta di sacrificio e impegno<br />

e solo dopo di divertimento “ (a dire il vero non li ho<br />

mai considerati una verità assoluta). Pensando di renderli<br />

ancora più convincenti gli ho portato l’esempio del padre<br />

che lavora sodo per mantenere tutti noi ma la mente del<br />

di Serena Gozzi<br />

pag. 15<br />

ribelle, sebbene mi ascoltasse, navigava<br />

in altri mari. La terza strategia<br />

è stata quella della meritocrazia, a<br />

mio avviso un po’ banale ma, non si<br />

sa mai poteva funzionare. Ottimi voti<br />

grandi regali, purtroppo ho dovuto smettere perché ormai<br />

le mie tasche si erano svuotate. All’improvviso, durante<br />

una di quelle notti in cui il sonno non vuole arrivare e i<br />

pensieri diventano ingestibili, mi è venuta l’illuminazione.<br />

La voglia di studiare doveva nascere dentro di lui perché<br />

fosse vera e quindi duratura. Mio figlio aveva bisogno di<br />

crescere un po’ , di allargare gli orizzonti dei pensieri ed<br />

io dovevo stimolarlo a far ciò. La mattina mi sono alzata<br />

,senza nessuna nuova strategia se non il mio amore, ho<br />

deposto l’ascia di guerra , ho cercato di offrirgli un ambiente<br />

sereno e tranquillo. Aprendo il mio cuore è stato facile<br />

poterlo sentire più vicino , non mi sono persa nemmeno<br />

una occasione per abbracciarlo e per fargli sentire che poteva<br />

contare su di me ,anche semplicemente passandogli<br />

una mano sulla testa al ritorno da scuola . Le regole sono<br />

state mantenute ,si vedono gli amici , si fa sport e si gioca<br />

solo dopo aver finito i compiti e farle rispettare è stato<br />

molto più facile. La sera prima di dormire abbiamo letto<br />

molti libri insieme , perché potesse sentire sulla sua pelle<br />

come è vasto e magico il mondo che ci circonda. Adesso<br />

va meglio, in fondo ciò di cui lui aveva bisogno era solo un<br />

po’ di attenzione e molto moltissimo amore<br />

Serena Gozzi


pag. 16 N. 8 GIUGNO 2009<br />

AGRARIA MONTALBANO: DOVE PUOI<br />

COLTIVARE LA TUA PASSIONE<br />

“L’IMPORTANZA DELL’ACQUA”<br />

Come è noto a tutti, senza acqua non c’è vita. Senza<br />

acqua non si può coltivare e siccome questa risorsa è<br />

sempre più preziosa in tutto il mondo, neanche noi possiamo<br />

più permetterci di sprecarla. Anche perché in questi<br />

anni, con il clima che cambia vediamo che l’acqua è carente<br />

per gran parte dell’anno e poi diventa eccedente in alcuni<br />

periodi e dunque è diventata una risorsa da gestire con attenzione.<br />

Cosa possiamo fare noi, nel nostro piccolo? Prima<br />

di tutto, bisogna migliorare la penetrazione dell’acqua piovana<br />

nel terreno stando attenti alle concimazioni e alle lavorazioni<br />

del terreno; si può immagazzinare l’acqua eccedente (non a caso<br />

molte delle nostre case coloniche hanno serbatoi per il riutilizzo<br />

dell’acqua piovana), si devono ridurre le perdite dovute all’evaporazione<br />

con la pacciamatura nell’orto e nelle coltivazioni specializzate,<br />

con le sarchiature superficiali, con l’installazioni di siepi<br />

frangivento, si deve economizzare l’acqua con sistemi intelligenti<br />

di irrigazione. I sistemi di irrigazione sono diversi e servono anche<br />

per scopi diversi: si irriga per scorrimento, per sommersione, per<br />

infiltrazione, per aspersione. Si irriga per soccorso alle colture e<br />

per concimare (tramite la fertirrigazione). Il sistema di irrigazione<br />

più semplice è quello a pioggia, che può essere effettuato con una<br />

semplice gomma, con una lancia a mano o con irrigatori fissi a<br />

settore, oscillanti o a girandola; serve per l’irrigazione di soccorso<br />

ma non è adatto ad un orto in quanto la bagnatura delle foglie<br />

porta facilmente allo sviluppo di molte malattie tra cui la peronospora.<br />

Il sistema migliore per risparmiare acqua è quello denominato<br />

“goccia a goccia” che consente di dare alla base delle piante<br />

il giusto quantitativo di acqua. Sono presenti sul mercato (e nel<br />

nostro magazzino) impianti che possono variare anche la quantità<br />

rispetto alle necessità delle singole colture. Per la realizzazione<br />

si può impiegare un tubo poroso o un tubo in PVC a cui si applicano<br />

dei gocciolatoi in corrispondenza delle piante; l’acqua che esce<br />

dal gocciolatoio penetra nel terreno interessando uno spazio via<br />

via più grande. I sistemi “a goccia” possono essere collegati con<br />

dei piccoli computer per l’irrigazione automatica, naturalmente il<br />

discorso ha senso in caso di un’azienda di certe dimensioni e con<br />

esigenze tali che giustificano certi costi. Sono presenti ormai diversi<br />

tipi di tubo e un’ampia gamma di gocciolatoi adatti a tutte le<br />

esigenze: dall’orto familiare all’oliveto di nuova concezione fino ai<br />

frutteti. Noi siamo a disposizione per tutte le informazioni che si<br />

possono adattare alle singole esigenze di ogni lettore.<br />

Dario<br />

Bechini<br />

Da ricordare<br />

SI SEM<strong>IN</strong>A:<br />

in pieno campo: finocchi,<br />

cavolo nero, radicchio<br />

rosso, radicchio di verona,<br />

ravanelli, bietola, fagiolini<br />

cicorie.<br />

SI TRAPIANTA:<br />

in pieno campo: porri,<br />

cavolo fiore, verza, cavolo<br />

Bruxelles, finocchi,<br />

scarole.<br />

SI RACCOGLIE:<br />

in pieno campo:<br />

pomodori, melanzane, peperoni,<br />

lattughe,<br />

cipolle, patate, agli, fagioli<br />

da sgranare, zucchine,<br />

cetrioli, ravanelli,<br />

fagiolini, barberosse, radicchi,<br />

meloni, cocomeri.<br />

<strong>IN</strong> GIARD<strong>IN</strong>O: si eliminano<br />

le erbe infestanti e si<br />

apporta adeguata irrigazione.<br />

NEL FRUTTETO: anche nel<br />

frutteto si passa alle varie<br />

raccolte: susine, albicocche,<br />

pesche, pere.<br />

Naturalmente, per le esigenze<br />

di ognuno, siamo a<br />

disposizione per sopralluoghi<br />

in azienda e per<br />

consulenze personalizzate<br />

presso la nostra sede in<br />

Via P. Togliatti, 334 –<br />

Lamporecchio


N. 8 GIUGNO 2009<br />

LA POTENZA DEI BRIGID<strong>IN</strong>I<br />

a potenza dei brigidini si apprezza<br />

Lquando si portano in Ospedale o a<br />

manifestazioni sportive, prima e dopo<br />

che è stato portato il fatidico sacchetto.<br />

Mi viene in mente e, ve lo voglio<br />

narrare, quanto accadde a Barcellona<br />

in occasione dell’Olimpiade del<br />

1992 a cui partecipava il noto tiratore<br />

al piattello Marco Venturini.<br />

In Italia non sapevamo quante probabilità<br />

avessimo di trovare un biglietto<br />

d’ingresso. Ma partimmo ugualmente<br />

Giovanni Venturini di Papiano e<br />

il sottoscritto, mettendo tre bottiglie<br />

di vinsanto ed una buona “riserva” di<br />

brigidini fiduciosi per i festeggiamenti<br />

di una medaglia. Dopo un giorno ed<br />

una notte di viaggio alternandoci nella<br />

guida , arrivammo al campo di tiro di<br />

Barcellona alle nove.<br />

All’ingresso prendemmo un sacchetto<br />

di brigidini e ci qualificammo: “Io sono<br />

il Medico di Marco Venturini, il Campione<br />

del Mondo, questo è il mio autista<br />

e questi sono i dolci tipici del nostro<br />

paese di Lamporecchio”.<br />

Ci lasciarono passare; era in<br />

corso una batteria di 25 piattelli,<br />

Marco mi vide e con la mano lo<br />

salutai: fece 12 centri consecutivi!<br />

Quando i tiratori rientrarono,<br />

gli andai incontro e mi abbracciò.<br />

Fece 73 su 75 e superò le<br />

fasi eliminatorie, ci confessò che<br />

quando ci aveva visto, il morale<br />

gli era andato alle stelle.<br />

Uscendo trovammo gli addetti<br />

all’ingresso che mangiavano i<br />

brigidini e ne erano molto soddisfatti. Mi assentai<br />

un po’ e presi una bottiglia di vinsanto,<br />

gliela portai e spiegai di inzuppare i brigidini<br />

nel vino dolce.<br />

Nei giorni successivi si svolsero le semifinali e le<br />

finali a cui assistemmo: purtroppo ci fu un tiro<br />

contestato di Marco in finale per cui alla medaglia<br />

d’Oro accedettero il cecoslovacco Hrdlicka<br />

pag. 17<br />

di Gualtiero Martini<br />

da sinistra: Gualtiero Martini,<br />

Marco Venturini e Giovanni Venturini<br />

e il giapponese Watanabe, mentre per la medaglia<br />

di Bronzo si affrontarono il<br />

tedesco Damm e il nostro Marco<br />

Venturini.<br />

Iniziarono gli spareggi: per l’Oro<br />

ci vollero due piattelli, Hrdlicka fu<br />

primo e il giapponese Watanabe<br />

secondo. Per il bronzo ci vollero<br />

addirittura tredici piattelli, infatti<br />

al tredicesimo ci fu l’errore<br />

del tedesco, Marco, che tirava per<br />

secondo, lo centrò conquistando<br />

la medaglia di Bronzo.<br />

Incominciarono i festeggiamenti degli italiani<br />

presenti a quello spareggio interminabile. Alla<br />

premiazione tirammo fuori la scatola dei brigidini<br />

e li offrimmo ai giornalisti della stampa<br />

internazionale , alle Autorità, ai commissari, ai<br />

concorrenti olimpici e a tutti i presenti.<br />

Dott. Gualtiero Martini


pag. 18 N. 8 GIUGNO 2009<br />

La Chiesa di Santa Maria Assunta di Orbignano, più conosciuta<br />

come Santa Maria del Pruno: un gioiello del nostro ter-<br />

L<br />

ritorio<br />

Nota: Questo articolo contiene, anche informazioni e descrizioni frutto<br />

del lavoro di ricerca delle Prof.sse Giuliana Ferrali e Rossella Niccolai<br />

a Chiesa di Santa Maria Assunta<br />

a Orbignano risale probabilmente<br />

al IX o X secolo. Durante i<br />

lavori di restauro, iniziati nel 1953<br />

e terminati nel 1978, sono state<br />

scoperte tracce d’antiche strutture<br />

e reperti archeologici che possono<br />

far supporre un’origine anteriore.<br />

L’origine barbarica può essere<br />

avvalorata dalla semplicissima<br />

pianta rettangolare, dalle rozze e<br />

strette finestrelle e dalla monofora,<br />

tutte a feritoia.<br />

La Chiesa è stata infatti giustamente<br />

definita: “uno dei pochi<br />

edifici sacri rurali d’epoca barbarica<br />

oggi superstiti”. L’ipotesi della più antica<br />

datazione trova conferma dal ritrovamento<br />

di una cassetta in pietra, una<br />

specie di urna lapidea, contenente un<br />

vasetto ed altri resti di materiale vario,<br />

che aveva la funzione di conservare le<br />

reliquie dei martiri. Si tratta dei cosiddetti<br />

patrocinia, definiti come “un cimelio<br />

archeologico, un resto venerando di<br />

remota antichità”. Queste urnette in<br />

pietra, nel periodo che va dal VII al XII secolo,<br />

venivano murate per consuetudine sotto<br />

gli altari al momento della consacrazione.<br />

L’edificio nel corso dei secoli ha subito numerosi<br />

interventi che hanno modificato il<br />

suo aspetto, in maniera particolare durante<br />

il 1700, quando venne sostituito l’altare<br />

maggiore in pietra serena (1749) e inserito<br />

il fonte battesimale, di fattura appunto tardo<br />

settecentesca. Anche il campanile, situato dietro<br />

l’abside, fu rifatto.<br />

L’attuale abside quadrata con la particolare volticciola a<br />

“cul di forno” era stata aggiunta precedentemente.<br />

All’inizio del 1900 i lavori di rifacimento allungarono<br />

l’unica navata della Chiesa e tolsero il loggiato antistante<br />

la facciata.<br />

La Chiesa ha sempre avuto destinazione religiosa.<br />

Grazie a documenti giacenti nell’Archivio della Curia<br />

Vescovile di Pistoia dalla fine del XVI secolo, si suppone<br />

l’esistenza di un chiostro, dove è ora la casa<br />

canonica, che serviva anche da cimitero per famiglie<br />

illustri. Ciò fa pensare alla presenza di una comunità<br />

monastica. L’edificio ebbe, con decreto vescovile<br />

del 6 agosto 1640, il titolo di Prioria.<br />

Oggi la facciata si presenta semplice e intonacata, affiancata<br />

da un piccolo portico con archi a sesto acu-<br />

to che si trova<br />

addossato alla<br />

Compagnia.<br />

L’ambiente interno<br />

è formato<br />

da un’unica<br />

navata divisa<br />

circa a metà<br />

da una gradinata<br />

in pietra.<br />

La copertura è<br />

a capriate di<br />

legno.<br />

Un tempo questa<br />

piccola<br />

Chiesa era interamente<br />

decorata ad affre-<br />

PROF.SSA<br />

MICHELA<br />

GIAC<strong>IN</strong>TI<br />

DOCENTE<br />

DI STORIA<br />

DELL’ARTE<br />

sco. Il tema delle raffigurazioni è riferito<br />

principalmente a Maria Vergine. I lavori<br />

di restauro hanno riportato alla luce,<br />

nella zona presbiterale, estesi frammenti<br />

di un ciclo di affreschi attribuiti ad artisti<br />

di scuola pistoiese della metà XIV<br />

secolo. I dipinti presentano modalità<br />

espressive e stilistiche diverse; si suppone,<br />

perciò, che gli artisti appartenessero<br />

a botteghe diverse o abbiano operato in periodi<br />

successivi.<br />

L’incompletezza delle immagini rende parziale<br />

la loro lettura.<br />

Entrando sulla parete sinistra sono riconoscibili:<br />

L’assunzione, L’incoronazione della Vergine, La<br />

Madonna della Misericordia e La Crocifissione.<br />

Ai lati dell’arco trionfale è rappresentata L’Annunciazione,<br />

la zona absidale è decorata con<br />

un motivo a scacchiera.<br />

Sulla parete destra sono visibili dei frammenti raffiguranti<br />

due Santi (probabilmente i Santi Rocco e<br />

Sebastiano) ed estesi frammenti di una Natività.<br />

Le scene rimaste del ciclo, poste su pareti parallele,<br />

sono complementari e possono essere lette in relazione:<br />

Maria e l’angelo (Annunciazione); Natività e<br />

Crocifissione, la nascita e la morte sono eventi strettamente<br />

collegati; presunti Santi Rocco e Sebastiano<br />

e Madonna della Misericordia, i due santi sono tradizionalmente<br />

invocati contro la peste, i fedeli si rivolgevano<br />

a loro per essere risparmiati così come alla<br />

Madre misericordiosa richiedevano protezione.<br />

Nel periodo d’esecuzione degli affreschi il pistoiese fu<br />

colpito più volte da epidemie di peste. Alcune di esse<br />

risparmiarono Orbignano.<br />

Maria, Rocco e Sebastiano saranno invocati e ringra-


N. 8 GIUGNO 2009<br />

segue: LA CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA DI ORBIGNANO<br />

ziati per la loro intercessione anche dai fedeli<br />

di Lamporecchio, quando nel 1524 commissionarono<br />

La Pala Robbiana, che si trova nella<br />

Chiesa di Santo Stefano.<br />

Gli affreschi più antichi sembrano essere La<br />

Madonna della Misericordia e La Crocifissione,<br />

racchiusi entro un unico motivo<br />

ornamentale. La Madonna, avvolta in un<br />

mantello rosso, è rappresentata a braccia<br />

aperte nell’atto di accogliere i fedeli. La sua<br />

figura domina le altre ed è posta al centro<br />

dell’intera composizione, tutta la scena ruota<br />

intorno a lei che è il personaggio principale.<br />

Le proporzioni più grandi di Maria seguono un<br />

ordine gerarchico tipico della tradizione bizantina.<br />

L’umanità che traspare dal suo volto, invece, denota<br />

caratteri trecenteschi.<br />

Confrontando queste scene con quella della Natività<br />

emergono delle differenze, che inducono a pensare<br />

che sia stata eseguita successivamente.<br />

Le figure, solide ed espressive, sono inserite in un<br />

paesaggio reale, evidenziando un’impostazione giottesca.<br />

Le figure sacre hanno le stesse dimensioni<br />

degli uomini, ma sono riconoscibili dall’aureola.<br />

Le altre due maggiori opere d’arte che si trovano<br />

all’interno della Chiesa sono: una Madonna col<br />

Bambino del XV secolo e una Vergine in Trono<br />

con il Figlio trecentesca.<br />

La prima opera è tradizionalmente attribuita alla<br />

scuola di Donatello. Si tratta di un delicato bassorilievo<br />

in marmo bianco. Le figure<br />

sono rappresentate con<br />

atteggiamento umano e reale,<br />

su uno sfondo d’architettura.<br />

Il volto di Maria esprime<br />

un pacato distacco, velato di<br />

malinconia. L’armoniosa compostezza<br />

rievoca gli schemi<br />

della scultura greca classica.<br />

La Madonna, reclinando<br />

dolcemente il capo, mostra<br />

Gesù col gesto delle mani. Il<br />

Bambino, in modo affettuo-<br />

so, le pone un braccio dietro<br />

il collo. Per la padronanza<br />

dello spazio e la naturalezza<br />

dell’atteggiamento il soggetto<br />

è rinascimentale.<br />

Nota: Questo articolo contiene, anche informazioni e descrizioni frutto<br />

del lavoro di ricerca delle Prof.sse Giuliana Ferrali e Rossella Niccolai<br />

MADONNA COL BAMB<strong>IN</strong>O<br />

ATTRIBUITA ALLA<br />

SCUOLA DI DONATELLO<br />

Probabilmente l’opera dovette servire da prototipo<br />

per riproduzioni ‘in serie’: esistono copie in bronzo di<br />

dimensioni minori al Museo Statale di Berlino, nella<br />

Collezione Wallace di Londra, nella Galleria Nazionale<br />

di Washington e a Parigi, nel Museo del Louvre, in<br />

terracotta.<br />

Il bassorilievo è eseguito con la tecnica dello stiacciato,<br />

una tecnica scultorea che permette di realizzare<br />

un rilievo con variazioni minime (talvolta si parla di millimetri)<br />

rispetto al fondo, rivelandosi adatta all’applicazione<br />

della prospettiva. Per fornire all’osservatore un’illusione<br />

di profondità, lo spessore diminuisce in modo<br />

graduale dal primo piano allo sfondo.<br />

Donatello fu iniziatore e maestro di questa tecnica.<br />

Vasari affermò che Donatello innalzò l’arte del rilievo<br />

ad un nuovo livello. Questo giudizio è ritenuto dalla<br />

storiografia artistica moderna ancora valido.<br />

Il San Giorgio che libera la principessa, è il più<br />

antico esempio conosciuto di bassorilievo nello stile<br />

stiacciato. (n.d.r. nella foto accanto)<br />

L’altra opera d’arte raffigurante Maria è una scultura<br />

lignea. La rigidità della statua è tipica del Ro-<br />

MADONNA<br />

DELLA<br />

MISERICORDIA:<br />

AFFRESCO<br />

pag. 19<br />

manico, ma la datazione è incerta a causa<br />

delle alterazioni subite e dagli strati di pittura.<br />

La Vergine, con atteggiamento maestoso,<br />

sorregge il Figlio sulle ginocchia, che con la<br />

mano sinistra benedice i fedeli e con la destra<br />

regge un globo sormontato<br />

da una croce.<br />

Questa statua è conosciuta<br />

come Madonna del<br />

Pruno ed è oggetto di<br />

culto popolare.<br />

Si racconta che un ladro,<br />

nel XV secolo, la rubò, ma<br />

preso dal rimorso e dalla paura,<br />

la gettò in un prunaio, dove poi fu<br />

ritrovata. Ritenuta miracolosa fu<br />

particolarmente venerata; un parroco,<br />

nel ‘700, pose il simulacro<br />

sopra l’altare. Detta Madonna, nel<br />

1850, fu solennemente esposta.<br />

Si dice che in quella occasione avvennero<br />

molti miracoli. Da allora la<br />

Chiesa fu popolarmente denominata<br />

Chiesa di Santa Maria del Pruno.<br />

LA MADONNA DEL<br />

PRUNO<br />

Meritevoli di uno sguardo attento sono anche l’acquasantiera,<br />

realizzata agli inizi del XV secolo in<br />

marmo e pietra serena, e un bel rilievo marmoreo<br />

raffigurante la Madonna, attribuito alla scuola del<br />

Soldani. Il rilievo è collocato sopra una lapide che<br />

porta scolpita la data 1714.<br />

Orbignano e<br />

la sua Chiesa<br />

sono stati oggetto<br />

di studio<br />

di molti esperti<br />

del settore, ma<br />

anche di alcuni<br />

studenti<br />

della Scuola<br />

media “Berni”<br />

di Lamporecchio,<br />

i<br />

quali grazie<br />

all’iniziativa delle Prof.sse Giuliana Ferrali e<br />

Rossella Niccolai che hanno elaborato il libretto<br />

dal quale mi sono documentata, hanno svolto<br />

un’indagine storico-artistica del luogo, conducendo<br />

inoltre approfondite ricerche iconografiche relative<br />

agli affreschi presenti nella Chiesa.<br />

La tutela del nostro patrimonio artistico parte dalla<br />

conoscenza, essa risulta necessaria ed indispensabile<br />

per accudire i tesori locali di cui l’Italia è ricchissima<br />

e che la rendono unica nel mondo. L’attività<br />

di studio che hanno svolto la Prof.ssa Ferrali e la<br />

Prof.ssa Niccolai con i loro alunni, ha contribuito<br />

alla tutela e alla valorizzazione del nostro territorio<br />

e della nostra identità.<br />

Prof.ssa Michela Giacinti<br />

Donatello: San Giorgio libera la principessa, marmo<br />

apuano (129x39 cm), Museo del Bargello, Firenze.<br />

Risale al 1416-1417 e fa da completamento alla<br />

statua del San Giorgio contenuta nella nicchia.


pag. 20 N. 8 GIUGNO 2009<br />

DUE GRANDI PASSIONI<br />

STEFANO MASI E LAURA PIERACC<strong>IN</strong>I RACCONTANO:<br />

Nelle prossime due pagine raccontiamo due storie simili, interessanti e formative. Due<br />

giovani, spinti dalla passione, da un progetto loro intraprendono una nuova attività.<br />

Nella prima Stefano Masi ci racconta le emozioni e le motivazioni che lo hanno spinto, in<br />

giovane età a diventare parrucchiere. Un lavoro che lo rende orgoglioso e che lo soddisfa<br />

appieno. Nella seconda pagina Laura Pieraccini, amante dei cavalli, ci descrive il suo<br />

stato d’animo ed il desiderio di trasmettere ai più giovani l’amore per questi animali.<br />

Laura apre sulle colline di Lamporecchio un luogo dove sarà possibile entrare in contatto<br />

con questa realtà. Queste due storie hanno un denominatore comune. La passione<br />

e le motivazioni che spinge ogni persona ad andare oltre il quotidiano. Un esempio per<br />

tutti.<br />

STEFANO MASI: PROFESSIONE PARRUCCHIERE<br />

i ricordo che frequentavo<br />

Mle scuole medie. Quando<br />

andavo a farmi i capelli nel negozio<br />

di Armando Volpi, rimanevo<br />

colpito ed entusiasta<br />

dall’ambiente. Sentivo dentro<br />

una grande passione per quel<br />

lavoro. L’arte di tagliare i capelli,<br />

modellare e cambiare<br />

l’aspetto estetico del cliente.<br />

Il confronto con le persone,<br />

con le quali si entra amichevolmente<br />

in contatto. Tutti elementi<br />

che stimolavano la mia<br />

passione. Pensavo che quando<br />

sarei diventato grande avrei<br />

voluto fare anch’io questo lavoro.<br />

Il tempo passa veloce e<br />

oggi sono qui a fare un primo<br />

bilancio della mia attività.<br />

Dal sogno giovanile alla realtà<br />

di oggi. Ho dato retta al mio<br />

cuore e dopo un praticantato da Armando, durato<br />

dal 1986 fino al 1992, il 18 maggio 1993 ho<br />

aperto un negozio da parrucchiere. Avevo appena<br />

22 anni. Una sfida. Affrontai con grande<br />

determinazione tanti momenti difficili e problema<br />

su problema con caparbietà, sacrificio e non<br />

nascondo ottime doti imprenditoriali, li ho superati.<br />

Gestione del negozio, aspetti burocratici<br />

e fiscali, il contatto con la gente, l’aggiornamento<br />

professionale assolutamente necessario se si<br />

desidera andare avanti con il lavoro. Tutti momenti<br />

superati perché ho sempre creduto nella<br />

mia professione.<br />

Un messaggio che desidero dare a tanti ragazzi<br />

giovani, che per diversi motivi hanno lasciato il<br />

mondo scolastico.. Dovete credere ad un vostro<br />

progetto e su questo occorre lavorarci<br />

con tutte le forze che avete in corpo. Non si<br />

deve aspettare che qualcuno ti risolva i problemi<br />

al tuo posto. Se ci riuscite avrete una grande<br />

gioia interiore , altrimenti potrete sempre dire di<br />

averci provato. Il lavoro di parrucchiere mi piace<br />

davvero molto, in questi anni ho conosciuto<br />

tante gente. Si vive quotidianamente a contatto<br />

con persone che spesso ti raccontano<br />

le loro storie, problemi<br />

e stati d’animo felici. Un confronto<br />

su temi politici, sportivi,<br />

scambi di idee. Parliamo anche<br />

spesso di donne. Come avrete<br />

capito, non cambierei questo<br />

lavoro con nessun altro.<br />

Rimane però, pur sempre un<br />

mestiere con le proprie fatiche e<br />

problemi.<br />

Esiste chiaramente anche il rovescio<br />

della medaglia. Sono comunque<br />

felice delle mie scelte<br />

fatte negli anni e ringrazio tutte<br />

le persone che da quando ho<br />

intrapreso questa attività, mi<br />

sono state vicine e mi hanno<br />

permesso di crescere sia sotto<br />

l’aspetto umano che professionale.<br />

Ringrazio infine <strong>Orizzonti</strong><br />

per avermi dato spazio,nel raccontare<br />

alcuni aspetti della mia vita lavorativa.<br />

Masi<br />

IL NEGOZIO DI STEFANO MASI


N. 8 GIUGNO 2009<br />

“JESTER HORSE” ASSOCIAZIONE DI EQUITAZIONE<br />

NATURALE PRESENTA: UN PONY PER AMICO<br />

pag. 21<br />

di Laura Pieraccini<br />

Ero bambina, non avevo paura di loro, per la loro mole, ero straordinariamente<br />

interessata al cavallo e quando lo incontravo scattava<br />

un’alchimia che neanche gli esperti sanno definire, ero affascinata<br />

da questo stupendo animale. Questa creatura straordinaria<br />

infatti, esercita un grande fascino sugli essere umani, soprattutto<br />

sui i più fantasiosi: i bambini! Su di loro il cavallo può diventare un<br />

grande compagno di gioco.<br />

Purtroppo molte lezioni di equitazione si basano solo sull’assetto<br />

(iniziano e finiscono in sella), ma così manca un grande pezzo del<br />

puzzle.<br />

Quello in cui credo, quello che pratico tutti i giorni e che vorrei fare<br />

conoscere ai bambini, si basa sui principi di etologia del cavallo,<br />

sui principi naturali.<br />

Poter comprendere un cavallo è fondamentale per conquistarne<br />

fiducia e rispetto. Questo meraviglioso individuo ci dirà tutto di<br />

sé solo se sapremo capirne le emozioni e dargli fiducia. Per andare<br />

d’accordo con loro è necessario che impariamo a<br />

pensare come loro e ad usare le regole sociali che<br />

usano loro. Ecco cos’è l’equitazione naturale: avvicinarsi<br />

ai cavalli attraverso la comprensione e la<br />

psicologia.<br />

Quello che oggi ho deciso di trasmettere sono le<br />

emozioni che provo ogni giorno, ormai da sedici<br />

anni: voglio dare l’opportunità ai bambini di conoscere<br />

questo animale meraviglioso, di creare un<br />

rapporto positivo con lui, giocandoci insieme, spazzolandolo,<br />

dandogli da mangiare e anche montandolo<br />

(sottolineo: anche montandolo e non solo<br />

montandolo), curare quindi molto l’aspetto del<br />

rapporto e comunicazione bambino/cavallo. Questo<br />

particolare rapporto con questo stupendo animale<br />

offre al bambino una serie di vantaggi psicologici<br />

come per esempio l‘aumento dell’autostima.<br />

Inoltre i benefici sono dati dal rilassamento e da un<br />

completo benessere psicofisico, un buon rapporto<br />

positivo con il cavallo farà sviluppare altrettanta<br />

positività verso gli esseri umani !<br />

Molti mi chiedono come faccio tutti i giorni a essere<br />

così serena, sempre con il sorriso………. Questo è il<br />

mio piccolo grande segreto!. Vivere quotidianamente<br />

con la mia grande passione, nonché con questi<br />

stupendi animali che hanno un potere magico.<br />

LAURA PIERACC<strong>IN</strong>I


pag. 22 N. 8 GIUGNO 2009<br />

U.S. LAMPO: 1919 - 2009 > 90 ANNI DI STORIA<br />

“MASSIMO VAI : MOTORE AZZURRO”<br />

Continuiamo nel<br />

raccontare le storia<br />

della Lampo. Siamo<br />

negli anni 70, la società<br />

azzurra da poco ripartita,<br />

in quattro anni<br />

vince due campionati,<br />

passando dalla seconda<br />

categoria al campionato<br />

di Promozione. E’<br />

una squadra forte con<br />

all’interno elementi di<br />

grandi qualità tecniche<br />

ed umane. Ancora<br />

oggi, la gente si ricorda<br />

della formazione della<br />

Lampo di quel periodo.<br />

Una squadra con<br />

tanti protagonisti. Noi<br />

di <strong>Orizzonti</strong> siamo andati a parlare con il giocatore forse<br />

più rappresentativo di quel periodo. Si tratta di Massimo<br />

Vai, classe 1947. Ruolo difensore. Iniziò a giocare nella<br />

Lampo nel 1966 senza mai una panchina, giocò nove<br />

campionati consecutivi fino al 1974. Poi dopo due anni di<br />

pausa, ritornò nella Lampo dove ci militò per altri quattro<br />

anni. Fu premiato, dall’allora<br />

presidente Rolando<br />

Baronti, detto Bugare<br />

con una medaglia, che<br />

ancora oggi Massimo Vai<br />

conserva con orgoglio e<br />

soddisfazione. C’era scritto<br />

“la medaglia d’oro<br />

per l’attaccamento ai<br />

colori azzurri” Effettivamente<br />

Massimo Vai ebbe<br />

un rapporto tutto particolare<br />

con la Lampo. Poteva<br />

giocare in squadre<br />

decisamente più importanti,<br />

di categorie superiori<br />

(forte fu la richiesta<br />

che arrivava dalla Torres<br />

in serie C), ma lui deci-<br />

MASSIMO VAI <strong>IN</strong> AZIONE, UN<br />

“MOTORE” <strong>IN</strong>ESAURIBILE<br />

UNA FORMAZIONE DELLA LAMPO NEGLI ANNI<br />

70, MASSIMO VAI E’ IL PRIMO DA S<strong>IN</strong>ISTRA<br />

ACCOSCIATO, DA NOTARE LE TRIBUNE A<br />

TERRAZZE CHE CARATTERIZZAVANO<br />

LO STADIO DEI GIARD<strong>IN</strong>ETTI<br />

se, nonostante le molte<br />

pressioni che arrivavano<br />

MASSIMO VAI, OGGI, MOSTRA ORGO-<br />

GLIOSAMENTE LA MEDAGLIA “AZZURRA”<br />

dall’esterno, di proseguire a giocare per<br />

la squadra del proprio paese.<br />

“Mi trovavo molto bene nella Lampo- ci<br />

dice Massimo Vai- ed i dirigenti mi capirono perfettamente.<br />

Non ero molto abituato alla ferrea disciplina che<br />

viene imposta in campionati di serie superiore, intesa<br />

come la costanza negli allenamenti, oppure la conduzione<br />

di una vita da sportivo, ma quando arrivava la partita<br />

importante ero sempre pronto a dare il meglio di me<br />

stesso. Prima di giocare nella Lampo- continua nel racconto<br />

il forte difensore- ebbi un’importante occasione di<br />

giocare nel Prato, che allora militava in serie B. Ero un<br />

ragazzo, avevo quindici anni. Le uniche mie esperienze<br />

calcistiche provenivano da partite giocate nel campino<br />

del prete tra amici. Mi ritrovai improvvisamente in un<br />

squadra di calcio vera, con regole ferree e lontano da<br />

casa. Non ce la feci ad inserirmi e tornai a Lamporecchio.<br />

Giocare nella Lampo era motivo di grande orgoglio. La<br />

squadra veniva seguita da tutto il paese. Si discuteva<br />

prima e dopo ogni incontro. Noi giocatori ci sentivamo<br />

importanti, quasi da montarsi la testa. Anche nelle gare<br />

in trasferta ci seguivano tanti tifosi. Mi ricordo con piacere<br />

i viaggi in pulman, insieme alla gente. Pierantonio,<br />

insieme a suo padre; lo stesso Tore, che era il mio tifoso<br />

personale, mi seguiva ovunque ed in ogni momento della<br />

gara, negli allenamenti, mi incitava in ogni modo. Fu<br />

un periodo straordinario ed alla Lampo non posso che<br />

dire grazie perché mi ha permesso di trascorrere nella<br />

felicità i momenti più belli della mia vita giovanile”.<br />

M.M.


N. 8 GIUGNO 2009 pag. 23<br />

IL COMPIANTO CLAUDIO CECCONI<br />

Eccoci nuovamente a ricordare Claudio Cecconi.<br />

Per il quarto anno consecutivo gli organizzatori<br />

del G.S. Stella “Gli amici di Claudio” danno vita<br />

a questa giornata dedicata al ciclismo. Si tratterà di<br />

una di quelle giornate che piacevano tanto a Claudio,<br />

nelle quali si ha la possibilità di incontrare tanti<br />

amici appassionati di questo magnifico sport che è il<br />

ciclismo.<br />

Al centro dell’attenzione, come è<br />

giusto che sia, ci sono i corridori,<br />

ma, al tempo stesso, anche gli sportivi<br />

sono partecipi dell’avvenimento.<br />

Fra questi manca, purtroppo, anche<br />

Claudio, con il suo sorriso, le sue<br />

battute brillanti e ironiche che creavano<br />

sempre allegria. Anche quando<br />

era impegnato in prima persona<br />

come organizzatore, e le sue preoccupazioni<br />

non mancavano, trovava<br />

sempre il modo di scherzare e<br />

sdrammatizzare se venivano a presentarsi<br />

degli ostacoli in merito alla<br />

buona riuscita della manifestazione.<br />

Claudio Cecconi è stato un grande<br />

dirigente del nostro ciclismo, fra l’altro è stato anche<br />

Vice-Presidente della Federazione Ciclistica<br />

Toscana insieme all’attuale Presidente Nencini. E’<br />

stato direttore sportivo di varie società importanti<br />

tra cui la “Paci ferro” di Lazzeretto, il “Bottegone” e il<br />

“Cassano ligure”. Fu lui che portò il “Giro della<br />

Lunigiana” in Toscana e soprattutto è stato uno<br />

di quelli che più si sono impegnati per far si<br />

che il “Giro d’Italia” approdasse a Lamporecchio.<br />

A proposito di organizzazioni, il suo<br />

impegno era diventato molto importante per<br />

numerose gare che avevano, senza il suo intrevento,<br />

rischiato di sparire. La sua passione<br />

per il ciclismo era totale in qualsiasi momento,<br />

ma c’era una circostanza nella quale il suo impegno<br />

raddoppiava, quando c’era da organizzare<br />

“la giornata del ciclismo” alla Stella.<br />

Per Claudio quella giornata rappresentava un<br />

qualcosa di speciale, infatti era la connotazione<br />

legata al sociale che la rendeva unica<br />

e importante. Basta pensare ai significati che<br />

negli anni sono stati abbinati a questa corsa:<br />

“La campagna contro il doping nello sport”,<br />

“Per la pace nel mondo”, per l’aiuto a innumerevoli<br />

associazioni benefiche come “Emergengy”,<br />

il “Telefono Azzurro”, la “Croce Verde” di<br />

Lamporecchio e tante altre. Per questo Claudio<br />

cercava di accogliere i giovani atleti e tutti gli sportivi<br />

che avrebbero portato una ventata di freschezza e<br />

allegria nel piccolo paese dove abitava, nel migliore<br />

dei modi possibile. Ora, questo testimone, è passato<br />

nelle mani degli amici di Claudio che continuano con<br />

impegno ad onorare la sua memoria. Tutti si stanno<br />

prodigando al meglio, per regalare ai numerosi sportivi<br />

una grande giornata<br />

di ciclismo. Siamo sicuri<br />

che sarà così anche<br />

quest’anno, perchè<br />

non mancherà niente a<br />

questa manifestazione,<br />

ad iniziare dall’impegno<br />

degli atleti. Sicuramente,<br />

questo sarà il modo<br />

migliore per ricordare<br />

Claudio.<br />

S.F.<br />

N.d.r. Per la cronaca,<br />

questa gara ciclistica<br />

è valevole anche<br />

come “14° Gran Premio Neri Sottoli” categoria<br />

juniores e “17° Gran Premio Panificio Vescovi”<br />

categoria allievi, a tale giornata hanno sempre<br />

partecipato i migliori giovani ciclisti nazionali e<br />

internazionali.


N. 8 GIUGNO 2009

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