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10 DOMANDE A...<br />
Il suo ultimo film e’ stato Mine Vaganti,<br />
pur non avendo battute il suo<br />
ruolo è stato molto intenso, come è<br />
stata questa esperienza?<br />
La fortuna vera <strong>di</strong> questa esperienza<br />
è stata una cosa inaspettata perché è<br />
nato come un piccolo ruolo e invece<br />
ha iniziato e chiuso il film. È una<br />
storia molto bella, fatta <strong>di</strong> sguar<strong>di</strong> e<br />
<strong>qui</strong>n<strong>di</strong> la parola non è sempre fondamentale.<br />
È più <strong>di</strong>fficile non parlare<br />
e comunque far arrivare delle cose.<br />
Tante persone che hanno visto il film,<br />
mi hanno fatto molti complimenti.<br />
Però ripeto la fortuna è della storia<br />
che era scritta in maniera commovente<br />
fin dall’inizio, <strong>qui</strong>n<strong>di</strong> mi ha dato<br />
moltissima sod<strong>di</strong>sfazioni e mi ha portato<br />
fortuna anche nel lavoro. Tutto è<br />
nato così…qualcosa <strong>di</strong> piccolo che è<br />
<strong>di</strong>ventata più grande.<br />
Com’é nata la passione per la recitazione?<br />
Un po’ per caso. Facendo un corso <strong>di</strong><br />
teatro, ho compreso che mi piaceva<br />
molto recitare e poi perché, <strong>di</strong> base,<br />
mi piaceva molto essere “gli altri”.<br />
Si sente fortunato a fare questo lavoro?<br />
In questo momento sì, è un lavoro<br />
molto <strong>di</strong>fficile, ha moltissimi lati<br />
negativi che la gente non conosce,<br />
il rapporto con se stessi per esempio<br />
proprio perché si trascorre <strong>di</strong>verso<br />
tempo ad essere “altre persone”. Non<br />
c’è uno strumento, una tela o una fotografia<br />
che “separa”. Se arriva una<br />
critica, la fanno <strong>di</strong>rettamente a te e<br />
alla tua interpretazione. Difficile dunque<br />
mantenere l’e<strong>qui</strong>librio soprattutto<br />
quando non si lavora. Sì, credo in<br />
questo momento <strong>di</strong> essere fortunato,<br />
soprattutto visto come vanno le cose<br />
in Italia. Riuscire a lavorare e a mantenersi<br />
non soltanto economicamente,<br />
è una fortuna.<br />
Quali sono suoi progetti futuri?<br />
E’ appena uscito su RaiUno ‘Un me<strong>di</strong>co<br />
in famiglia 7’ <strong>di</strong> cui interpreto<br />
un nuovo protagonista Marco Levi,<br />
un giornalista d’inchiesta, che farà<br />
una corte serratissima a Maria. Sto<br />
lavorando a Milano a teatro (“Sweet<br />
Horovitz”) e poi altri progetti non ancora<br />
firmati.<br />
A quale forma <strong>di</strong> spettacolo si sente<br />
più affine?<br />
La sod<strong>di</strong>sfazione più grande è il te-<br />
4<br />
atro, perché ti da il responso imme<strong>di</strong>ato<br />
del pubblico, <strong>qui</strong>n<strong>di</strong> una risata<br />
che arriva dal pubblico sincera vera,<br />
un applauso sincero, sono tra le sod<strong>di</strong>sfazioni<br />
più gran<strong>di</strong>, ed anche molto<br />
<strong>di</strong>vertente. Anche il cinema ad alti livelli<br />
è intenso.<br />
Parteciperebbe ad un reality?<br />
No, e tra l’altro non li seguo neanche.<br />
Ho <strong>di</strong>fficoltà a fare anche le promozioni<br />
perché non mi piace particolarmente<br />
mostrare me stesso, preferisco<br />
mostrare un personaggio, per cui un<br />
reality è proprio l’opposto <strong>di</strong> quello<br />
che vorrei.<br />
Ha mai fatto altri lavori?<br />
Sì, molti. Prima <strong>di</strong> fare l’attore (e anche<br />
durante) ho fatto <strong>di</strong> tutto: ho lavorato<br />
all’ippodromo, venduto le scarpe,<br />
sono stato segretario in ufficio.<br />
Molte persone pensano che il lavoro<br />
sia sacrificio e non un piacere; cosa<br />
le ha trasmesso la sua famiglia a<br />
proposito <strong>di</strong> questo argomento?<br />
Sono bergamasco <strong>di</strong> origine. I miei<br />
genitori mi hanno trasmesso l’etica<br />
“dell’obbligo al lavoro”: su questo io<br />
mi sento <strong>di</strong>verso, anche se, certe scelte<br />
le ho intraprese relativamente tar<strong>di</strong><br />
(24 anni). Ammetto che anche per me<br />
il lavoro è uno sforzo. Fai una cosa<br />
che non ti piace però tocca farlo! Non<br />
credo che tutti i fabbri costruiscano<br />
cancelli che gli piacciono. Se <strong>di</strong>ci <strong>di</strong><br />
sì a un progetto e poi non ti piace,<br />
magari ne soffri un po’. Però, in queste<br />
circostanze, rimane fondamentale<br />
vincere la sfida e comunque rispettare<br />
il pubblico.<br />
Oggi ha interpretato ” il Profeta”<br />
<strong>di</strong> Khalil Gibran e i ”I silenzi<br />
dell’anima” <strong>di</strong> Osho, come nasce<br />
questo evento?<br />
Il libro <strong>di</strong> Gibran lo avevo letto in<br />
giovane età. Anche Osho circolava<br />
in casa. Non conoscevo in profon<strong>di</strong>tà<br />
le loro opere ma questo è il bello del<br />
mio lavoro. Ti offre l’opportunità <strong>di</strong><br />
ampliare l’appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> personaggi<br />
che non hai avuto la possibilità<br />
<strong>di</strong> conoscere. Questo evento è nato<br />
un po’ per scherzo, facendo seguito<br />
ad una richiesta <strong>di</strong> una persona a<br />
cui sono riconoscente. A <strong>di</strong>re il vero<br />
ero molto preoccupato! Alla fine mi<br />
sembra che la gente abbia apprezzato<br />
e questa è la cosa più importante sia<br />
per rispetto nei confronti del pubblico<br />
che della persona che mi ha chiamato<br />
e, infine, nei confronti degli autori<br />
Gibran e Osho.<br />
Come ci si sente a recitare in uno<br />
spazio dove gli altri me<strong>di</strong>tano?<br />
All’inizio della performance <strong>qui</strong><br />
all’Osho Tao mi sono sentito un po’<br />
spiazzato vedere il pubblico con gli<br />
occhi chiusi mi preoccupava. Temevo<br />
<strong>di</strong> non esserci con i ritmi, poi li cambiavo<br />
e vedevo che qualcuno li apriva<br />
e questa cosa mi spiazzava, perché<br />
non volevo rompere quello che stava<br />
vivendo.<br />
Il finale dello spettacolo grazie anche<br />
alle musiche <strong>di</strong> Anando si è trasformato<br />
in una celebration, è stato<br />
inusuale per lei?<br />
Io non sapevo delle canzoni nel finale.<br />
Sembrava un rave party, ho visto<br />
la gente chiudere gli occhi e “partire”.<br />
Anche Horovitz, il regista con cui sto<br />
lavorando, ad esempio usa molto la<br />
risata all’inizio, usa tutte comme<strong>di</strong>e<br />
e poi ad un certo punto tutto <strong>di</strong>venta<br />
più drammatico, ma in quel caso<br />
hai il pubblico tutto con te, persino i<br />
personaggi negativi sono simpatici al<br />
pubblico, che in questo modo viene<br />
spiazzato.<br />
Aveva già collaborato con Anando?<br />
In realtà ci siamo conosciuti qualche<br />
ora prima dell’esibizione. Mi ha detto<br />
che lui è con Osho da trent’anni, dal<br />
1981. Mi ha dato molti consigli su<br />
come interpretare al meglio le letture.<br />
Ci siamo <strong>di</strong>vertiti. È molto simpatico.<br />
Abbiamo entrambe due figli, per cui<br />
la parte riguardante i figli, ci ha accomunato<br />
molto.<br />
Qual è la sua esperienza con la me<strong>di</strong>tazione<br />
e la spiritualità?<br />
Grazie al mio lavoro, ho effettuato<br />
corsi per apprendere tecniche <strong>di</strong> rilassamento,<br />
che credo siano molto vicino<br />
alla me<strong>di</strong>tazione. Sto imparando<br />
ad abbandonarmi e a rilassarmi. Sicuramente<br />
oggi, sono rimasto molto<br />
incuriosito da Osho.<br />
Per lei la vita è un “perché” oppure<br />
un “perché no”?<br />
Non può che essere un perché no!<br />
Why not?<br />
<strong>di</strong> MICHELE AZZARO<br />
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M ARCHESI