Etimologia e Tassonomia della Complessità - Tullio Tinti

Complessità: 

Complessit 

dall’Epistemologia 

dall Epistemologia 

alla Psicologia 

2008 © Tullio Tinti

Epistemologia della 

Complessità 

Complessit 

Parte 2 di 5

Etimologia della complessità 

• Complesso, complicato e semplice sono 

termini che vengono tutti dalla stessa 

radice indoeuropea: plek- (parte, piega, 

intreccio) 

•Da plek- derivano, in latino: 

– Il verbo plicare = piegare 

– Il verbo plectere = intrecciare 

– Il suffisso –plex = parte 

Tullio Tinti 3


•Da cum- + plicare deriva: 

Complicatus 

• Ovvero: complicato 

(con pieghe) 

• Può essere “spiegato” 



•Da cum- + plectere 

deriva: 

Complexus 

• Ovvero: complesso 

(con intrecci) 

• Non può essere 

“spiegato” 



•Da sim- + -plex deriva: 

Simplex 

• Ovvero: semplice 

(un’unica parte) 

• Né complicato, né 

complesso 



• Secondo la TdC, abbiamo due scale: una 

di “complicatezza”, l’altra di “complessità” 

semplice molto complicato 

semplice molto complesso 


Tassonomia della complessità 

Osservatore 

Ambiente 

PROBLEMA 

Problem solving 

Sistema 



• Secondo la TdC, tanto i sistemi quanto i 

problemi possono essere classificati in 

base sia a quanto sono complicati, sia a 

quanto sono complessi 

• Tuttavia, dovendo anche distinguere tra 

struttura e comportamento nell’ambiente 

dei sistemi, occorre semplificare un po’ la 

classificazione… 



• Da due dimensioni passiamo dunque a 

una sola dimensione: 

semplice molto complicato 

semplice molto complesso 



• Da due dimensioni passiamo dunque a 

una sola dimensione: 

semplice complicato complesso 



PROBLEMA 

Sistema 

Più o meno complicato 

Più o meno complesso 

Più o meno complicato 

Più o meno complesso 



PROBLEMA Complicato o complesso 

Sistema 

Complicato o complesso 




Sistema 

•Funzionamento 

•Struttura 

Complicato o 

complesso 

Complicata o 

complessa 




Sistema 

•Funzionamento 

•Struttura 

Ordinato o 

disordinato 

Complicata o 

complessa 


Classi di problemi 

• Problemi complicati: problemi per 

i quali esiste una procedura lineare 

nota (un algoritmo) e applicabile 

con le risorse disponibili 



• Problemi complicati: problemi per 

i quali esiste una procedura lineare 

nota (un algoritmo) e applicabile 

con le risorse disponibili 

ovvero 

problemi scomponibili in problemi 

semplici dei quali è nota la 

soluzione 



PROBLEMA COMPLICATO 




SOTTO-PROBLEMA 1 SOTTO-PROBLEMA 2 





SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 

SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 

SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 

SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 





SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 

SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 

SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 

SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 





SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 

SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 

SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 

SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 





SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 

SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 

SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 

SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 





SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 

SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 

SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 

SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 





SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 

SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 

SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 

SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 





SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 

SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 

SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 

SOTTO- 

SOTTO- 

PROBLEMA 



• Problemi complessi: tutti gli altri 

ovvero 

problemi per i quali non esiste una 

procedura nota o, se esiste, richiede 

più risorse di quelle a disposizione 



• Risolvere la seguente 

espressione algebrica: 

[522 x (917-251)] : [(44 x 

21) – (76 x 45) + (63 : 

39)] + (352 x 419) = ? 

• (Questo è un problema 

complicato) 



• Un cattolico sposa molte 

donne del suo paese, 

tutte in chiesa, senza 

essere poligamo. Com’è 

possibile? 


complesso) 



• Trovare per quali “X” è vera la seguente 

frase autoreferenziale: 

QUESTA FRASE HA X CARATTERI 

•Xin cifre (per esempio: 3, 614, 90, 

1.087.342.922, ecc.) 

• (Questo è un problema complicato) 



• Trovare per quali “X” è vera la seguente 

frase autoreferenziale: 

QUESTA FRASE HA X CARATTERI 

•Xin lettere (per esempio: tre, 

seicentoquattordici, novanta, ecc.) 

• (Questo è un problema complesso) 



– Ci sono delle carte coperte. 

Una sola frase è vera: 

• C’è un Fante o un Asso, o 

entrambi 

• C’è un Re o un Asso, o 

entrambi 

– Può esserci un Asso? 


complicato) 



– Come trovare la strada 

più breve che unisce un 

certo numero di città 

senza ripassare due 

volte nello stesso punto? 

• (Questo invece è un 

problema complesso) 



• Riconoscere un carattere presente tra 

quelli disponibili in memoria 

• Per esempio: di quale lettera si tratta? 

• (Questo è un problema complicato) 

f 



• Riconoscere un carattere scritto in uno 

stile mai visto prima 

• Per esempio: di quale lettera si tratta? 

• (Questo è un problema complesso) 



Problemi complicati 

Problemi complessi 


Millennium Problems 

• Non è dimostrato che sia impossibile 

ridurre tutti i problemi complessi a 

problemi “solo” complicati* 

• NB: E’ considerato uno dei “Problemi del 

Millennio”, chi lo dimostra vince il Premio 

Clay (1 milione di dollari) 

*Quindi potrebbe essere possibile! 


Caratteristiche dei sistemi 

• Dopo aver esaminato i problemi, passiamo 

ora ai sistemi 

• I sistemi si classificano rispetto a: 

– Struttura (componenti, relazioni tra variabili di 

stato, organizzazione) → complicata o 

complessa 

– Funzionamento (comportamento 

nell’ambiente e rapporto con l’osservatore 

umano) → ordinato o disordinato 



Osservatore 

Ambiente 

PROBLEMA 


Sistema 



Osservatore 

Ambiente 

PROBLEMA 


COMPONENTI 

Sistema 



Osservatore 

Ambiente 

PROBLEMA 


VARIABILI DI 

STATO 

Sistema 



Struttura 

Componenti 

Complicata 

NECESSARIE 

Complessa 

RIDONDANTI 



Struttura 

Relazioni 

tra variabili 

di stato 

Complicata 

LINEARI 

Complessa 

NON LINEARI 



Struttura 

Relazioni 

tra variabili 

di stato 

Complicata 

Deterministiche 

LINEARI 

Complessa 

Deterministiche 

NON LINEARI 

oppure 

STOCASTICHE 



•NB: 

In natura le interazioni lineari sono una 

rarissima eccezione, ovvero: 

NATURALE = NON LINEARE 

• Ecco perché: 

complicato = lineare = artificiale 



Struttura 

Organizzazione 

intrasistemica 

Complicata 

Imposta da 

fuori 

(“dall’alto”) 

Complessa 

Spontanea 

(“dal basso”) 



Funzionamento 

Comportamento 

del sistema 

nell’ambiente 

Complicato 

(ordinato) 

Fragile, 

Non adattivo, 

Rigido 

Complesso 

(disordinato) 

Resiliente, 

Adattivo, 

Flessibile 



Funzionamento 

Possibilità del 

soggetto 

(osservatore) 

Complicato 

(ordinato) 

Spiegazione 

completa, 

Previsione, 

Controllo 

Complesso 

(disordinato) 

Spiegazioni 

parziali, 

No 

previsione, 

No controllo 


Complessità strutturale 

• Dal punto di vista strutturale, i sistemi 

sono più o meno complessi in funzione di: 

– Numero di componenti/variabili di stato 

– Complessità di componenti/sottosistemi 

funzionali 

– Interazioni tra componenti/variabili di stato 

• NB: variabili di stato = dimensioni 



In pratica: 

“SISTEMA COMPLESSO” 

• Sistema multidimensionale e/o con 

tante componenti più/meno complesse 

= 

• Interazioni non lineari tra componenti e/o 

tra variabili di stato 



• Utilizzando tali criteri è possibile “ordinare” 

i sistemi in base alla loro “complessità 

strutturale”: 

– Sistemi semplici: poco complessi e poco 

complicati 

– Sistemi poco complessi, più o meno 

complicati 

– Sistemi da complessi a ultra-complessi 



• Sistemi semplici: 

sistemi fisicochimici 



• Sistemi più o meno 

complicati 



• Sistemi complessi 



• Sistemi molto 

complessi 



•Sistemi super 

complessi: gruppi 

sociali, mercati, 

sistemi tecno-psicosocio-economici 


Classi di comportamento 

• Secondo Stephen 

Wolfram, tutti gli automi 

cellulari evolvono in modi 

caratteristici che possono 

essere raggruppati in 

quattro tipologie (Classi 

di Universalità) 



• Classi di Wolfram: 

1.Il sistema evolve fino a uno stato in cui si 

stabilizza 

2.Il sistema oscilla tra stati; l’oscillazione è 

stabile 

3.Il sistema evolve in modo irregolare 

4.Il sistema evolve all’interno di una regione 

dello spazio degli stati 



• I teorici della complessità applicano le 

Classi di Wolfram, in modo metaforico, a 

tutti i sistemi dinamici (e non solo agli 

automi cellulari), ottenendo una scala di 

possibili comportamenti: dal più ordinato al 

più disordinato 



• Classe 1: comportamento banale 

• Classe 2: ordine (comportamento lineare, 

complicato) 

• Classe 4: margine del caos 

(comportamento non lineare, complesso) 

• Classe 3: comportamento caotico 


Territori epistemici 

• Cosa succede incrociando la dimensione 

strutturale dei sistemi (dai più semplici ai 

più complessi) con la dimensione 

funzionale (dal massimo ordine al 

massimo disordine)? 

• Otteniamo un diagramma bidimensionale 

che chiamiamo mappa epistemica della 

complessità 



• Ogni sistema - con una certa storia, 

immerso in un certo ambiente, in ogni 

istante dato - può essere collocato in un 

punto specifico della mappa epistemica 

• La nostra visione del mondo e il nostro 

approccio ai problemi dipendono 

(anche) da tale collocazione 



Caos 

Orlo caos 

Ordine 

C. banale 

S. semplici 

S. complicati Mappa epistemica 

della complessità 

S. complessi 

S. super complessi 



Caos 

Orlo caos 

Ordine 

C. banale 

Mappa epistemica 

della complessità 



Caos 

Orlo caos 

Ordine 

C. banale 

Estremistan 

Mediocristan 



• Mediocristan: un “territorio” in cui la 

nostra conoscenza è così dettagliata da 

poter fare previsioni veritiere 

• Estremistan: un “territorio” in cui la nostra 

conoscenza è solo approssimativa e la 

nostra capacità di fare previsioni può 

rivelarsi drammaticamente limitata 

(Nassim Taleb) 


Approfondimento 

Caos 

Orlo caos 

Ordine 

C. banale 

SISTEMI ARTIFICIALI 

TRADIZIONALI 



Caos 

Orlo caos 

Ordine 

C. banale 

SISTEMI BIOLOGICI 



Caos 

Orlo caos 

Ordine 

C. banale 

SISTEMI BIOLOGICI 

(SANI) 



Caos 

Orlo caos 

Ordine 

C. banale 

SISTEMI TECNO- 

PSICOSOCIALI 


La Legge di Cesare 





• Certamente la scoperta più feconda dei 

teorici della complessità è la seguente: 

•I sistemi complicati quando funzionano in 

modo ordinato “se la cavano bene” con i 

problemi complicati 

•I sistemi complessi quando si trovano 

all’orlo del caos “se la cavano bene” con i 

problemi complessi 



• Da questa descrizione deriva la prima 

importante prescrizione della TdC: 

Date ai sistemi complicati quel che è 

complicato; 

date ai sistemi complessi quel che è 

complesso 



Caos 

Orlo caos 

Ordine 

C. banale 

☺ Problemi complicati 


SISTEMI ARTIFICIALI 

TRADIZIONALI 



Caos 

Orlo caos 

Ordine 

C. banale 


☺ Problemi complessi 

SISTEMI BIO- 

PSICOSOCIALI 



Sistemi 

complessi al 

limite del caos 

Sistemi 

complicati in 

regime ordinato 

Problemi 

complicati 

 

☺ 

Problemi 

complessi 

☺ 

 


Riferimenti bibliografici 

Bibliografie personalizzate (via mail): 

tt@tulliotinti.net 


Parte III: 

www.tulliotinti.net/psicofilosofia/corsi/episteme_psiche/3_modelli.pdf

Etimologia e Tassonomia della Complessità - Tullio Tinti

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