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Henning Mankell L'UOMO INQUIETO - fc60

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seconda guerra mondiale. «We'll meet again... Don't know where, don't<br />

know when...» canticchiò mentalmente.<br />

«Quanto tempo intendi restare a Stoccolma?» chiese Ytterberg<br />

rompendo il silenzio.<br />

«Torno a casa domani pomeriggio.»<br />

«Lasciami il tuo numero di telefono, così potrò tenerti aggiornato.»<br />

Lo accompagnò fino all'uscita su Bergsgatan. Wallander si avviò<br />

verso Kungsholms Torg, prese un taxi e tornò all'hotel. Una volta in<br />

camera, si stese sul letto dopo avere appeso all'esterno il cartello DO<br />

NOT DISTURB. Con il pensiero tornò alla festa a Djursholm. Come<br />

camminando silenziosamente dopo essersi tolto le scarpe perché gli<br />

scricchiolii delle suole non lo facessero scoprire, iniziò ad avvicinarsi<br />

cautamente a quella sera, al comportamento di Hàkan von Enke e al suo<br />

racconto. Cercò di girare e rigirare le immagini dei suoi ricordi per<br />

individuare eventuali crepe. Poteva essersi sbagliato? Aveva<br />

interpretato come paura un sentimento che non lo era? Le espressioni<br />

del viso di un essere umano possono essere lette in molti modi diversi.<br />

Talvolta, un miope che fissa con gli occhi socchiusi può sembrare<br />

insolente o astioso. L'uomo di cui stava cercando le tracce era<br />

scomparso da sei giorni, e lui sapeva perfettamente che si era ormai ben<br />

oltre il limite di tempo entro cui le persone che si allontanavano per loro<br />

decisione in genere tornavano o si facevano comunque vive in qualche<br />

modo. Ma di Hàkan von Enke non c'era traccia.<br />

È semplicemente sparito, continuò Wallander nella sua muta<br />

conversazione con se stesso. Esce per fare la sua solita passeggiata e<br />

non torna più indietro. Il suo passaporto è a casa, non ha denaro con sé e<br />

neppure il cellulare. Si soffermò su questo dettaglio, una delle<br />

circostanze più sconcertanti. Il cellulare era un mistero che esigeva una<br />

soluzione, una risposta. Naturalmente poteva averlo dimenticato. Ma<br />

perché proprio lo stesso mattino della sua scomparsa? Sembrava molto<br />

improbabile e rafforzava la tesi secondo cui la sua scomparsa non fosse<br />

stata volontaria.<br />

Fece i preparativi per il viaggio di ritorno a Ystad. Usò l'ora che<br />

mancava alla partenza del treno per pranzare in un ristorante vicino alla<br />

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