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Henning Mankell L'UOMO INQUIETO - fc60

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«Ho bisogno di stare ancora all'aria» disse Wallander d'improvviso.<br />

«Adoro camminare di notte e mi fa dormire meglio. Farò ancora due passi.»<br />

Talboth annuì, gli diede il codice ed entrò. Wallander si incamminò<br />

lungo la strada deserta. Di nuovo lo assalì con forza la sensazione che<br />

qualcosa fosse completamente sbagliato, la stessa che aveva provato<br />

lasciando l'isola sulla quale aveva rintracciato Hàkan von Enke. Ripensò<br />

alle parole di Talboth, alla verità che può essere il contrario di quello<br />

che uno si era immaginato. A volte la realtà doveva essere capovolta per<br />

tornare nella giusta posizione.<br />

A un certo punto, Wallander si fermò e si voltò. La strada alle sue<br />

spalle era ancora deserta. Udì della musica provenire da una finestra<br />

aperta. Una canzonetta tedesca. Distinse le parole leben, eben, neben.<br />

Continuò a camminare fino a una piazzetta. Un ragazzo e una ragazza<br />

erano seduti abbracciati su una panchina. Potrei fermarmi e urlare,<br />

pensò. Non capisco cosa sta succedendo. Sì, potrei farlo. Una cosa è<br />

certa: tutto mi sfugge, non si lascia afferrare. Almeno non da me. Mi sto<br />

avvicinando o allontanando da una soluzione? Non riesco a capirlo.<br />

Fece il giro della piazza, sempre più stanco. Quando rientrò in casa,<br />

Talboth doveva essere già a dormire. La porta del balcone era chiusa.<br />

Wallander andò nella sua camera, si svestì e si addormentò in pochi secondi.<br />

Nei sogni, i cavalli ripresero nuovamente a correre. Ma quando si<br />

svegliò al mattino non ricordava più niente.<br />

37.<br />

Quando aprì gli occhi, in un primo momento non sapeva più dove si<br />

trovasse. Diede un'occhiata al suo orologio. Erano le sei. Rimase disteso<br />

nel letto. Attraverso la parete udiva il vago sibilare delle macchine che<br />

regolavano l'immissione di ossigeno nel grande acquario. Ma non<br />

riusciva a sentire il rumore dei treni. Vivevano una vita silenziosa nei<br />

loro tunnel, bene isolati. Come talpe, pensò. Ma anche come le persone<br />

che si annidano nei corridoi dove vengono prese le decisioni, decisioni<br />

che sono rubate e passate a nemici che non dovrebbero conoscerne i<br />

contenuti.<br />

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