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Henning Mankell L'UOMO INQUIETO - fc60

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Von Enke scosse energicamente il capo. La stanchezza sembrava<br />

essere svanita in un batter d'occhio. Andò al fornello a riempire la sua<br />

tazza d'acqua calda e vi immerse una nuova bustina di tè.<br />

«Sarebbe sbagliato. Devo iniziare da molto prima. C'è un unico punto<br />

di partenza. E di una semplicità disarmante ma assolutamente vero. Io<br />

amavo mia moglie Louise più di ogni altra cosa. Dio mi perdoni per<br />

quello che dico, ma la amavo anche più di mio figlio. Per me Louise era<br />

il lato felice della mia vita, vederla muoversi, sorridere, sentirla mentre<br />

era indaffarata in un'altra stanza.»<br />

Si interruppe e fissò Wallander con uno sguardo di sfida. Esigeva un<br />

commento o una reazione da parte sua.<br />

«Sì» disse Wallander. «Ti credo. Quello che dici è sicuramente vero.»<br />

Hàkan von Enke annuì e iniziò il suo racconto.<br />

«Dobbiamo andare molto indietro nel tempo. Eviterò di descrivere<br />

nei minimi dettagli tutto quello che è successo. Ci vorrebbe troppo<br />

tempo, e non è comunque necessario. Sto parlando degli anni sessanta e<br />

settanta. Io ero ancora in servizio attivo nella marina militare, fra l'altro<br />

varie volte al comando del nostro dragamine più moderno. In quegli<br />

anni, Louise lavorava come insegnante. Dedicava il suo tempo libero a<br />

seguire le giovani leve di tuffatori, e di tanto in tanto li accompagnava<br />

nei paesi dell'Europa dell'est, soprattutto nella Germania orientale, che a<br />

quei tempi continuava a produrre nuovi atleti di talento. Oggi sappiamo<br />

che erano il risultato di allenamenti maniacali, quasi al limite della<br />

pazzia, e dell'impiego di svariati preparati dopanti molto sofisticati. Alla<br />

fine degli anni settanta, sono stato trasferito allo Stato maggiore per fare<br />

parte della sezione operativa della marina. Significava molto lavoro,<br />

anche a casa, e spesso portavo nel nostro appartamento documenti top<br />

secret. Mi piaceva andare a caccia, per questo avevo comprato un<br />

armadio di sicurezza per i fucili e le munizioni. Di notte, o quando<br />

Louise e io uscivamo per andare a teatro o a una cena, chiudevo sempre<br />

i documenti in quell'armadio.»<br />

Si interruppe, bevve un sorso di tè e poi riprese: «Quando ci<br />

accorgiamo che qualcosa non è come deve essere? Da sensazioni, da<br />

impalpabili segni che qualcosa è cambiato o che è stato spostato?<br />

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