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Henning Mankell L'UOMO INQUIETO - fc60

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Riprese il suo viaggio. Stranamente, anche se erano passati cinque o<br />

sei anni dall'ultima volta che aveva fatto visita all'uomo che era<br />

l'obiettivo di quel viaggio, ricordava la strada. Si snodava prima<br />

attraverso una piccola foresta, poi lungo terreni dove pascolavano alcuni<br />

pony islandesi per poi perdersi in un lungo avvallamento, al centro del<br />

quale c'era la casa di mattoni, nelle stesse pessime condizioni dell'ultima<br />

volta. Unico cambiamento visibile, una cassetta per le lettere nuova<br />

fissata al cancello aperto, su cui spiccava in rosso il nome Eber. Spense<br />

il motore e rimase seduto al volante. Ricordò la prima volta che aveva<br />

incontrato Herman Eber. Erano passati più di vent'anni da allora, era il<br />

1985 o il 1986, ed Eber era entrato in Svezia illegalmente dalla<br />

Germania est. Aveva chiesto e ottenuto asilo politico. La sera in cui si<br />

presentò alla centrale di polizia di Ystad, toccò a lui interrogarlo.<br />

Ricordava bene le domande e le risposte in un inglese incerto e la<br />

sorpresa mista a sospetto che aveva provato quando Eber si era<br />

qualificato come membro della famigerata Stasi e aveva detto di temere<br />

per la propria vita se non gli fosse stato concesso lo status di rifugiato<br />

politico. Il caso fu poi affidato a un collega e solo più tardi, ottenuto il<br />

permesso di soggiorno, Eber tornò a cercarlo. Aveva imparato lo<br />

svedese in tempi sorprendentemente brevi. «Grazie per cosa?» gli aveva<br />

chiesto Wallander. Eber confessò di essere rimasto sorpreso dalla<br />

gentilezza che gli aveva dimostrato benché venisse da un paese che si<br />

sarebbe potuto ritenere nemico. Aveva anche ammesso di essersi reso<br />

conto che la propaganda e l'immagine tutta negativa che la Ddr<br />

divulgava sui paesi occidentali non aveva davvero alcun fondamento.<br />

«E questo anche grazie a lei» aveva aggiunto. Lui aveva apprezzato<br />

questa franchezza. Pur con qualche cautela, iniziarono a frequentarsi,<br />

grazie anche al fatto che una delle grandi passioni di Eber era l'opera<br />

lirica italiana. Il giorno della caduta del muro di Berlino, era a casa di<br />

Wallander in Mariagatan e insieme avevano visto in tv la trasmissione<br />

in diretta di quell'evento storico. Durante le lunghe serate di<br />

conversazioni, gli aveva raccontato come, da appassionato sostenitore<br />

del sistema politico del suo paese, era passato a odiarlo. E soprattutto a<br />

detestare se stesso per quello che aveva fatto. Era stato uno dei tanti che<br />

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