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Henning Mankell L'UOMO INQUIETO - fc60

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trovi qualcosa di importante.» Wallander uscì per dare da mangiare a<br />

Jussi, che aveva il pelo arruffato e sembrava stanco. Si chiese se fosse<br />

vero che i cani e i loro padroni col tempo si assomigliano. In questo<br />

caso, la vecchiaia aveva già affondato in lui i suoi artigli? Era<br />

veramente arrivato già a quel punto? Al momento più devastante della<br />

senilità, quando si diventa sempre più deboli? Scacciò quei pensieri e<br />

tornò in casa. Stava per riprendere quello che aveva interrotto sedendosi<br />

nuovamente al tavolo della cucina; concluse però che era inutile. Né la<br />

lista degli ospiti, né le fotografie contenevano indizi sulla scomparsa di<br />

Hàkan von Enke e della moglie. Non c'era proprio nulla. Le spiegazioni<br />

dovevano essere altre. La sua ricerca non aveva alcun senso. Non stava<br />

cercando un ago, stava cercando un pagliaio.<br />

Raccolse tutto quello che c'era sul tavolo e lo portò nell'ingresso.<br />

Aveva intenzione di restituire il materiale a Hans il giorno dopo e di<br />

smettere di pensare alla morte di Louise e alla scomparsa di Hàkan.<br />

Presto sarebbero andati fino alla chiesa di Kristberg, un bel luogo con<br />

vista sul lago Boren in Ostergòtland. Lì i von Enke avevano una tomba<br />

di famiglia centenaria dove Louise sarebbe stata sepolta. Hans gli aveva<br />

detto che i genitori avevano sottoscritto di comune accordo un<br />

testamento nel quale dichiaravano di non voler essere cremati. Si mise a<br />

sedere sulla poltrona nel soggiorno e chiuse gli occhi. Cosa voleva per<br />

sé? Non aveva nessuna tomba di famiglia, nessun loculo riservato in un<br />

cimitero. Sua madre era sepolta in un cimitero a Malmò, suo padre in<br />

quello di Ystad. Non era al corrente di cosa volesse per sé sua sorella<br />

Kristina che abitava a Stoccolma.<br />

Si addormentò sulla poltrona e si svegliò di scatto. Ascoltò i rumori<br />

della notte estiva. Era stato il latrato del cane a svegliarlo. Si alzò. La<br />

camicia era intrisa di sudore, doveva avere sognato. Jussi non aveva<br />

l'abitudine di abbaiare senza motivo. Quando si mosse, avvertì la<br />

rigidità delle gambe. Le scosse per fare scorrere il sangue, continuando<br />

a rimanere in ascolto dei suoni che provenivano dal cuore dell'oscurità.<br />

Jussi aveva smesso di abbaiare. Uscì di casa. Il cane si mise subito a<br />

saltare contro lo steccato e a uggiolare. Lui si guardò intorno. Forse era<br />

una volpe, si disse Wallander. Attraversò il cortile. L'odore dell'erba era<br />

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